Aumentare l’autonomia idrica, coibentare e riscaldare il serbatoio di recupero con i gas di scarico del Webasto Airtop 3500.
Il mezzo oggetto dell’intervento è un Rimor Europeo NG1 del 2006, che, come tutti i mezzi della famiglia Europeo (ed anche Katamarano) ha il recupero delle acque grigie distribuito su 2 serbatoi da 45lt indipendenti tra loro. Tale scelta comporta, a mio avviso, solo svantaggi poiché spesso si è costretti a cercare un camper service perché uno solo dei 2 serbatoi è pieno, mentre l’altro potrebbe ancora ricevere le acque reflue. Per la cronaca un serbatoio era dedicato allo scarico del lavandino cucina, l’altro al lavabo del bagno e della doccia. Inizialmente ho unito i due scarichi così da poter utilizzare i 2 serbatoi come se fossero un unico contenitore, in pratica si è applicato il principio dei vasi comunicanti.
Rimaneva la scarsa autonomia del mezzo, quando uscivamo in 4 (la famiglia al completo), i 100lt di acque chiare e i 90 di recupero, ci costringevano a effettuare le operazioni di camper service in media ogni 2 gg, quindi cominciai a valutare varie possibilità sempre ovviamente in funzione delle caratteristiche del mezzo escludendo per esempio l’installazione di serbatoi aggiuntivi sul tetto. Inoltre qualsiasi modifica non doveva comportare eccessivo esborso di denaro, per cui scartai a priori la possibilità di rivolgermi a qualsiasi concessionario.
Ed ecco la mia soluzione; sdraiandomi sotto il mezzo ho verificato quali potessero essere le misure massime per un nuovo e più grande serbatoio di recupero. Ho verificato l’offerta di serbatoi sui listini delle varie aziende e ho trovato nel catalogo della St.La. quello che faceva al mio caso, un serbatoio da 140lt che entrava perfettamente nel vano che avevo a disposizione.
Detto fatto, ho smontato i 2 vecchi serbatoi ed ho installato questo nuovo contenitore (foto 1) utilizzando le predisposizioni originali, cambiando solo la lunghezza delle barre filettate (foto 2) .
Con l’occasione ho installato in luogo del vecchio rubinetto a sfera da 1”, una valvola da 3” con chiusura a ghigliottina. Come evidenziato dalle foto inizialmente ho sigillato la valvola, nel punto di contatto con il serbatoio con il “Sikaflex 221” ma questo ha comportato durante la prova di tenuta idraulica un trafilaggio, neanche tanto minimo, in corrispondenza dell’attaccatura della valvola (foto 3).
Ho interpellato un tecnico che ha un’officina di riparazione camper all’interno del mio rimessaggio, di cui non sono cliente, e mi ha consigliato di usare il terostat, in luogo del sikaflex, in quanto quest’ultimo è incompatibile con il materiale di cui sono fatti i serbatoio dei ns. mezzi.
Ho smontato nuovamente tutto ed ho utilizzato il terostat risolvendo tutti i problemi;
è da giugno che lavora senza neanche una goccia d’acqua di trafilaggio (foto 4).
Il sikaflex invece l’ho utilizzato per sigillare i manicotti a cui si collegano le varie utenze, ma li va detto che ogni manicotto è dotato di guarnizione internaesterna e di dado interno che viene serrato dall'interno attraverso il tappo di ispezione del serbatoio quindi il sikaflex era praticamente inutile. Se i tubi di scarico sono, come nel mio caso corrugati (sono più prodotti da giardinaggio che da idraulica) consiglio vivamente di sigillare e fascettare l’attaccatura dei tubi stessi, altrimenti avrete dei noiosi trafilagli
Risolto il problema delle acque grigie, si poneva il problema delle acque chiare, e osservando i due serbatoi smontati e sdraiandomi nuovamente sotto il mezzo ho deciso che uno dei due poteva servire da serbatoio supplementare per l’acqua chiara. Ho impiegato una settimana per pulire e disinfettare il serbatoio in questione, utilizzando candeggina e prodotti specifici, oltre ad acqua bollente, il tutto fatto nella vasca del bagno di casa. Alla fine ho verificato che il serbatoio era tornato come nuovo, quindi idoneo a contenere l’acqua destinata al consumo personale.
Va detto che noi non beviamo l’acqua del camper, ma la utilizziamo per lavarci (anche i denti) e comunque per cucinare, quindi la manutenzione dei serbatoi viene fatta regolarmente.
Va detto che questo serbatoio aggiuntivo da 45lt non è dotato di tappo di ispezione, quindi le operazione di pulizia sono risultate più difficoltose ma alla fine efficaci.
Ho deciso di installare il serbatoio lateralmente in coda, in pratica a fianco del nuovo serbatoio di recupero, utilizzando sempre il principio delle barre filettate e delle staffe. Ho recuperato le staffe e le barre filettate, mentre ho dovuto saldare solamente una nuova staffa su cui avvitare le barre filettate lato esterno del camper, l’altre barre l’ho avvitate su un montante già esistente del mezzo (foto 5) .
Rimaneva da risolvere il problema del carico e del prelievo.
Inizialmente ero partito per installare un 2° bocchettone di carico, anche se l’idea di forare la parete del camper non mi piaceva molto, inoltre il 2° bocchettone si sarebbe trovato sul lato dx del mezzo, quindi molto scomodo perchè con il tubo dell’acqua durante le operazioni di carico avrei dovuto girare introno al mezzo.
Qui devo ringraziare Marco alias emme48, uno dei più apprezzati guru del forum di COL, il quale mi ha consigliato di collegare lo scarico del serbatoio principale con il serbatoio secondario installato comunque sotto il pavimento, quindi più basso . Con un semplice rubinetto avrei potuto decidere se caricare il serbatoio secondario (rubin. chiuso) oppure scaricare il serbatoio principale posto nella cassapanca della dinette rubin. aperto).
Chiaramente il collegamento va fatto all’esterno del mezzo, nel punto in cui il tubo di scarico da modificare esce dal pavimento del mezzo.
Io ho perfezionato il prezioso consiglio di Marcoemme48, perché il mio mezzo (come molti, per via del contenimento dei pesi in fase di omologazione) ha il serbatoio interno delle chiare con due fori di scarico, uno totale (svuota completamente il serbatoio), l’altro parziale (svuota a metà il serbatoio). Siccome questo tappo di svuotamento parziale non l’avevo mai usato, ho deciso di utilizzare questo, senza montare nessun rubinetto ma facendo un collegamento diretto, sempre da sotto il camper, con il serbatoio esterno delle chiare.
Quindi se voglio caricare il 2° serbatoio utilizzo sempre e solo il bocchettone originario, devo solo togliere (questa volta da dentro il serbatoio sotto la cassapanca) il tappo di svuotamento parziale.
Cominciando a caricare l’acqua, si riempie la prima metà del serbatoio principale, poi una volta che il livello dell’acqua raggiunge il foro di scarico parziale, si comincia a caricare il serbatoio esterno, una volta riempito quello esterno, riprende automaticamente il riempimento del principale fino al suo completamento.
Come si può intuire una soluzione molto semplice ma soprattutto molto efficace. Se per qualsiasi motivo non c’è necessita di caricare il serbatoio esterno è sufficiente tappare all’interno del serbatoio principale quello che prima era il foro di scarico parziale e che ora è il collegamento tra serbatoio interno e quello esterno.
Ovviamente anche questo serbatoio aggiuntivo ha un suo scarico totale indipendente, essendo dotato di un rubinetto a sfera da 1”.
Spero sia tutto chiaro perché di questa parte del lavoro non ho foto in quanto ho rimontato le bandelle laterali e sinceramente rismontarle per documentare il collegamento di un tubo credo non ne valga la pena.
Per il prelievo dell’acqua dal serbatoio esterno, ho installato nel punto più basso possibile del serbatoio stesso un beccuccio ed un tubo retinato per uso alimentare (identico a quello già usato per l’altro serbatoio interno) che ho portato all’interno del camper esattamente nei pressi della pompa che sul mio mezzo (ma come tutti penso) è montata a ridosso del serbatoio principale.
Qui mediante una semplice valvola a 3 vie ho sdoppiato il prelievo dell’acqua.
Aprendo e chiudendo le due levette rosso e azzurra, che vedete in foto, decido da quale serbatoio prelevare l’acqua (foto 6) .
In pratica ho installato un secondo serbatoio senza devastare il camper e soprattutto senza fare modifiche invasive che non mi avrebbero permesso in caso di necessità di tornare indietro. In questo caso, se voglio, smonto tutto senza praticamente lasciare traccia. Altro aspetto importante è lo sfiato del serbatoio esterno, è importante che venga portato alla stessa altezza se non più alta del punto di carico (il bocchettone posto sul fianco sx). Per realizzare lo sfiato ho utilizzato lo stesso tubo retinato ed il solito beccuccio questa volta posizionato sul punto più alto possibile del serbatoio, facendolo entrare, per comodità, nel bagno fin sotto il lavabo del bagno e fissandolo li sotto.
Con lo sfiato posizionato in questo modo il riempimento del serbatoio esterno è veloce e costante.
Anche qui sono stati preziosi i suggerimenti di Marcoemme48.
Tutte le operazioni sopra descritte sono state lungamente testate e collaudate durante le ferie di giugno ( una settimana tra Praga, Ratisbona, Dresda, Bambreg) per circa 3500 Km e durante le ferie di agosto (Olanda, Belgio, Germania ) per circa 5000 km. Tutto ha funzionato alla perfezione senza alcuna incertezza nel prelievo dal 2° serbatoio installato, e senza alcuna perdita di acqua dal nuovo serbatoio di recupero installato (foto 7) .
Terminato questa prima fase, al ritorno dalle ferie, ho cominciato a ragionare su un’idea avuta durante il montaggio del serbatoio di recupero, ovvero coibentarlo e riscaldarlo utilizzando il calore dei gas di scarico del webasto airtop 3500 che provvede a riscaldare la cellula e la cui marmitta è posizionata nei pressi del serbatoio di recupero.
I gas di scarico del webasto rappresentano una fonte di calore che va dispersa senza essere utilizzata; se trovavo il modo di farla circolare intorno al serbatoio e farla riuscire senza strozzare il webasto e mandarlo in blocco, avrei avuto un sistema di riscaldamento del serbatoio a costo zero, senza portare nessun tubo del riscaldamento dall’interno.
Inizialmente avevo pensato di realizzare un contenitore per il serbatoio in lamiera zincata, ma il costo, 250€ ed il peso 40 kg mi hanno fatto subito desistere.
Successivamente parlando con un amico del forum di COL di Roma, Lucianomisterx, abbiamo interpellato una grande azienda artigiana della capitale che effettua lavorazioni in alluminio.
In pratica portando le misure del contenitore che volevo realizzare mi hanno sviluppato il lavoro, realizzando il gavone e consegnandomelo smontato in 4 parti, le due laterali e la chiusura inferiore e superiore.
Il gavone è stato realizzato con le misure tagliate al mm e sopratutto con le pieghe già fatte nei punti di giunzione previsti, pronte per essere rivettate (foto 8) .
Grazie alla determinante e fattiva collaborazione di Lucianomisterx abbiamo realizzato i fori per far passare i tubi di scarico delle varie utenze, il tubicino di sfiato, il cablaggio elettrico della segnalazione del troppo pieno del pannello interno, il foro inferiore per far passare la valvola di scarico e per ultimo il manicotto su cui innestare la marmitta di scarico del webasto (foto 8) .
Internamente l’alluminio è stato foderato con sughero da 4mm. Chiaramente tra serbatoio e contenitore di alluminio c’è una intercapedine su ogni lato che va dai 2 ai 5 cm. Questa intercapedine consente all’aria calda immessa tramite il bocchettone di innesto di circolare intorno al serbatoio e di riuscire attraverso i fori intorno ai tubi di scarico e alla valvola, volutamente fatti più grandi per non strozzare l’uscita dell’aria altrimenti si sarebbe rischiato il blocco del webasto.
Il foro di uscita intorno alla ghigliottina, consente anche di riscaldare la parte esterna della valvola (foto 9) .
Il collaudo con oltre un’ora e mezza di funzionamento ininterrotto dei gas di scarico del webasto così utilizzati non ha dato problemi (foto 10) .
Sicuramente, come consigliatomi da Marcoemme48 e anche da Marioecostar, bisognerà miscelare i gas di scarico con l’aria circostante mediante una valvola, in pratica realizzando quello che viene definito “effetto Venturi”, perché probabilmente l’aria molto calda sparata addosso al serbatoio potrebbe danneggiare lo stesso, miscelata invece non darà nessun problema (foto 11) .
Spero che la descrizione e le foto siano chiare, per qualsiasi informazione e chiarimento sono disponibile al seguente indirizzo di posta elettronica boldrini.emiliano@alice.it
Costi:
serbatoio acque grigie € 68,00
Barre filettate e aste metalliche di sostegno serb. acque grigie € 20,00
Valvola di scarico da 3” € 25,00
Serbatoio supplementare per acque chiare € 0,00 (recuperato)
Staffe e barre filettae serbatoio acque chiare € 0,00 (recuperate)
Tubi collegamento idraulico e raccordi per valvola a 3 vie € 20,00
Contenitore in alluminio per coibentazione € 64,00
Sughero per rivestimento interno € 36,00
Bostik e altri accessori € 10,00
Ringraziamenti:
Marco alias emme48
Luciano alias misterx
Mario alias ecostar