In risposta al messaggio di Frank Blue del 21/09/2023 alle 07:25:54Anche io spero che nessuno mi consideri mai padrone del mio cane ! E non mi piace neanche il termine "Conduttore". Io sono un amico del mio cane e il mio cane è un amico del quale mi prendo cura e dal quale ricavo tantissime emozioni positive, sia fisiche che prsicologiche. Una volta nella "sua" vita le emozioni sono invece terribilmente negative, ma nulla si può fare per questo. E se qualche volta vengono utilizzati dei titoli (come quello di papà) non mi scandalizzo in quanto distinguo molto bene il loro significato a seconda delle situazioni. Quella di dire che "figlio" è solo colui che è stato generato da un atto sessuale, però, non si può proprio sentire ! Immagino che il dizionario lo identifichi così, ma vale anche per tante altre situazioni, non ultima quella dei genitori adottivi.
Essere padre di qualcuno presume l'aver fatto l'amore con chi l'ha messo al mondo. C'è il tuo dna nel tuo cane? Oppure come molti altri usi semplicemente una parola a sproposito per dare al tuo rapporto col cane (quindia te stesso alal fine) un importanza maggiore di quella che avrebbe con la normale dicitura che il dizionario riporta ovvero quella di padrone? Forse che un figlio vero non ce l'hai...se no non ti confonderesti così e lo rispetteresti chiamando figlio solo lui. ps: avere bisogno e necessitare sono due sinonimi
In risposta al messaggio di Bicio90 del 21/09/2023 alle 07:56:11
Io mi sento molto più “papà” del cane che padrone, che significa padrone? È il mio schiavo? L’ho comprato e quindi mi appartiene, al pari di un cellulare o di una pentola a pressione? Il cane che vive con me (non,il “mio” cane) posso chiamarlo, figlio, figliolo, piccolo, cucciolo, amore mio, cane, Bicio (il suo nome, nonché mio Nick) *******o (perché ogni tanto lo è, così come lo sono io) posso chiamarlo in qualsiasi modo perché nessuno su questo forum può sapere che tipo di rapporto c’è tra noi e nessuno può giudicare il modo in cui lo definisco, così come io non posso giudicare gli altri e il rapporto che hanno con gli animali domestici o con i propri figli. La storia del dna poi non so se mi fa più ridere o più preoccupare, anzi a dire il vero non capisco se c’è ironia o meno perché hai detto una cosa ai limiti della follia, sarà che sono cresciuto con un padre biologico e uno non biologico ma nel 2023 affermare certe cose vuol dire essere rimasti indietro di un paio di centinaia di anni!
In risposta al messaggio di giorgioste del 21/09/2023 alle 14:56:56Mi spiace per te che tu non comprenda perchè il cane è un amico (al di là che ovunque si legge che il cane è il migliore amico dell'uomo) perchè, per me, amico è colui che offre senza chiedere, amico è colui che c'è sempre quando serve, che c'è in ogni momento anche quello più difficile per lui, ed è lì per te, non per se. Amici sono 2 esseri che si scambiano il piacere di essere assieme, è un equilibrio che si forma anche se il flusso del "dare" è apparentemente sbilanciato. Io potrei dare 10 e ricevere 100 o viceversa ma sono amico del mio cane tanto quanto lui è amico mio. Poi bisognerebbe capire se vale di più una ciotola di cibo o la vicinanza in un momento di difficoltà...
Io non ho cani ma non ho niente contro chi ce l'ha (salvo ecceda), ma come non capisco chi lo identifica come figlio, non comprendo neanche considerarlo amico visto che in ogni caso un rapporto di dipendenza c'è... un amicodeve avere una sua indipendenza, se dipende da te in genere viene chiamato (o meglio sopranominato) in altri modi meno lusinghieri. Se non vi piace padrone, anche se storicamente si sono sempre chiamati così, va trovato un altro termine.
In risposta al messaggio di Paolo62 del 21/09/2023 alle 17:50:07
Mi spiace per te che tu non comprenda perchè il cane è un amico (al di là che ovunque si legge che il cane è il migliore amico dell'uomo) perchè, per me, amico è colui che offre senza chiedere, amico è colui che c'èsempre quando serve, che c'è in ogni momento anche quello più difficile per lui, ed è lì per te, non per se. Amici sono 2 esseri che si scambiano il piacere di essere assieme, è un equilibrio che si forma anche se il flusso del dare è apparentemente sbilanciato. Io potrei dare 10 e ricevere 100 o viceversa ma sono amico del mio cane tanto quanto lui è amico mio. Poi bisognerebbe capire se vale di più una ciotola di cibo o la vicinanza in un momento di difficoltà... Il mio cane dipende da me, certo, dipende nel senso che lo mantengo economicamente, gli pago le cure ed il cibo. Anche io dipendo da lui, lui mi da amicizia, comprensione, entusiasmo, voglia di vivere. Io credo che ognuno di noi abbia diverse sensibilità. Ho amici che sentono l'energia di una seduta di meditazione , io non la sento, pur sforzandomi a cercarla. Ma quando guardo gli occhi di un cane, e, vorrei dire anche di molti animali che siamo spesso portati a considerare delle cose, non posso non provare compassione se sta soffrendo, richiesta di aiuto se è in difficoltà, partecipazione se è in equilibrio. Poi, non è vero che storicamente l'umano del cane è stato chiamato padrone. Storicamente alcuni lo hanno chiamato padrone, come tuttora alcuni continuano a chiamarlo allo stesso modo. Argo è stato l'unico a riconoscere Ulisse dopo 20 anni di assenza e quella cos'era se non amicizia ?
In risposta al messaggio di Giovanni del 21/09/2023 alle 18:49:28
Hai scritto: Argo è stato l'unico a riconoscere Ulisse dopo 20 anni di assenza e quella cos'era se non amicizia ? No, l'amicizia è un'altra cosa, un sentimento che gli animali non hanno. E' semplicemente che sanno chehanno trovato un piatto caldo. Ho un amico camperista e lo sono andato a trovare a casa qualche anno fa. Villa con ampio parco, un bel cane, ma non saprei dirne la razza, un cane vivace, curioso, ecc. Gli ho chiesto Ma non mi avevi mai detto che avevi un cane! e Lui mi ha risposto: Era di mio figlio (sposato con prole) che abita al centro della città (Roma) e vive in un appartamento. Un giorno ha avuto la bella idea di portarlo qui, il cane ha cominciato a correre per il prato e la sera, quand'era ora di andar via, mio figlio non è stato capace di farlo montare in macchina ed eccomi qua con un cane!. Amicizia? No, convenienza, ha scelto dove stava meglio. Basta osservarli al mare, quando il padrone si getta in acqua, il casino che fanno certi cani temendo la scomparsa del padrone e con lui il pasto aggratis. L'amicizia è un'altra cosa, il cane fa compagnia, questo si; è il giocattolo che si muove da solo, quello che abbiamo sempre sognato da piccoli, un giocattolo che si muovesse da solo. Non avere un cane, un gatto od un pappagallo, non significa non rispettare gli animali. Io li rispetto talmente che non ne castro, non li tengo prigionieri in casa e fuori casa. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 21/09/2023 alle 18:49:28Direi che sostanzialmente concordo con quanto quotato da Naldorm. E' vero che anche tra i cani ce ne sono che non si affezionano e ci sono cani che morirebbero per il proprio amico umano. Tu credi di sapere quale sia la convenienza per un cane, ma è il tuo concetto di convenienza, non è detto sia il suo. Ci sono cani che palesano fisicamente la loro contentezza ed altri che evitano il contatto fisico, ma non significa che non ti siano amici e che non siano contenti di vederti. Il cane del tuo amico camperista potrebbe essere rimasto con il tuo amico perchè il figlio era sempre assente e non lo faceva mai giocare o lavorare, magari quelle poche ore che è stato lì il cane ha trovato più affinità con un umano piuttosto che con il "padrone" di prima che non lo aveva mai fatto amico. Ci sono razze di cani che se non li fai lavorare diventano isterici. Il cibo è per i cani un fabbisogno primario soprattutto se sono stati randagi. Anni fa presi un maschio di Boxer dal canile. Aveva quasi 8 anni. L'abbiamo curato, alimentato, era già in metastasi addominale e non sapevamo quanti giorni, mesi settimane avrebbe ancora vissuto. Questo cane era affettuoso, ma sempre diffidente e si distraeva con qualsiasi rumore, era attratto da qualsiasi movimento. Era un cane che beveva la pioggia... io non ho mai visto un cane che beve la pioggia, giusto per capire il livello di privazione. Dopo 5-6 mesi ha capito che poteva fidarsi. Da quel momento è diventato un cane ombra, era sempre dietro a me o a chi della famiglia era in casa. Non si spostava, non seguiva più i cani che passavano, non gli abbaiava, non si distraeva con i rumori o i movimenti. Sapeva che a se ci stava di fianco ci poteva guardare e si concentrava su di noi, non sugli altri che passavano. Quando gli preparavi il cibo inizialmente lo divorava, poi, via via, è diventato più tranquillo e lo lasciava anche nella ciotola.
Hai scritto: Argo è stato l'unico a riconoscere Ulisse dopo 20 anni di assenza e quella cos'era se non amicizia ? No, l'amicizia è un'altra cosa, un sentimento che gli animali non hanno. E' semplicemente che sanno chehanno trovato un piatto caldo. Ho un amico camperista e lo sono andato a trovare a casa qualche anno fa. Villa con ampio parco, un bel cane, ma non saprei dirne la razza, un cane vivace, curioso, ecc. Gli ho chiesto Ma non mi avevi mai detto che avevi un cane! e Lui mi ha risposto: Era di mio figlio (sposato con prole) che abita al centro della città (Roma) e vive in un appartamento. Un giorno ha avuto la bella idea di portarlo qui, il cane ha cominciato a correre per il prato e la sera, quand'era ora di andar via, mio figlio non è stato capace di farlo montare in macchina ed eccomi qua con un cane!. Amicizia? No, convenienza, ha scelto dove stava meglio. Basta osservarli al mare, quando il padrone si getta in acqua, il casino che fanno certi cani temendo la scomparsa del padrone e con lui il pasto aggratis. L'amicizia è un'altra cosa, il cane fa compagnia, questo si; è il giocattolo che si muove da solo, quello che abbiamo sempre sognato da piccoli, un giocattolo che si muovesse da solo. Non avere un cane, un gatto od un pappagallo, non significa non rispettare gli animali. Io li rispetto talmente che non ne castro, non li tengo prigionieri in casa e fuori casa. Giovanni
In risposta al messaggio di derfel del 21/09/2023 alle 08:57:24Ma guarda per me puoi non essere d'accordo con me ma è scritto su tutti i dizionari, è un fatto oggettivo. Fa eccezione l'adozione (tra esseri umani).
Certamente ognuno può rapportarsi con il proprio cane come preferisce. Certamente la storia del DNA sollevata da Frank Blu non mi trova d'accordo. Certamente essere padrone di un cane non significa sminuire la bestiola arango di mero oggetto. Certamente alcuni atteggiamenti di certi padroni di cani non li ritengo adatti all'animale stesso, il cane ha delle caratteristiche specifiche che non devono essere snaturate per l'equilibrio emotivo del medesimo. Poi chiaramente queste sono considerazioni personali e non certo sottindendono un biasimo nei confronti di chi la pensa diversamente da me. Una cosa che senza dubbio accomuna tutti gli amanti dei cani è la consapevolezza di quanto possono darti, in termini di amore, affetto e dedizione e chi ha avuto la fortuna di percorrere un tratto di vita in compagnia di un cane sa anche l'immenso vuoto che lasciano quando vanno a scodinzolare sul ponte dell'arcobaleno.
https://it.wikipedia.org/wiki/K...
In risposta al messaggio di salvatore del 22/09/2023 alle 10:35:49
Mamma mia Naturalmente ognuno e' libero di pensarla come vuole sui rapporti tra uomo e cane. Per quanto mi riguarda, penso che l' unico che abbia parlato con cognizione di causa di questo argomento sia Konrad Lorenz, cheha dedicato ai rapporti tra uomo e cane e in generale tra uomo e animali, tutta la sua vita. Venendo unanimente riconosciuto come uno dei fondatori della etologia cioè dello studio del comportamento animale nel suo ambiente naturale. Naturalmente Lorenz, premio Nobel per la medicina, non e' solo uomo-cane. Qui per capire di piu' Ai non padroni di cani consiglio nuovamente la lettura de E l' uomo incontro' il cane E' sicuramente reperibile gratuitamente presso la biblioteca del proprio comune. E, scusandomi per la provocazione, consiglio ai non padroni di cani di adottarne uno. C'e molta necessita' di adozioni.
In risposta al messaggio di Giovanni del 22/09/2023 alle 12:14:06"Io penso di amare gli animali perché li rispetto in quanto tali, non ne tengo prigionieri, possono fare pipì e popò quando vogliono, mangiano quello che trovano e quando lo trovano come tutti gli altri animali liberi di questo mondo. E non penso certo a castrarli."
Salvatore, tu vedi il problema da un lato, io lo vedo dall'altro lato. Tu pensi di amare il cane perché lo tieni prigioniero (guinzaglio), gli fai fare la pipì e la popò quando vuoi tu, gli fai mangiare quello chevuoi tu e quando vuoi tu. Forse lo hai anche castrato. E quella povera bestia ti scodinzola pure attorno quando ti vede! Io penso di amare gli animali perché li rispetto in quanto tali, non ne tengo prigionieri, possono fare pipì e popò quando vogliono, mangiano quello che trovano e quando lo trovano come tutti gli altri animali liberi di questo mondo. E non penso certo a castrarli. Vogliamo parlare di chi spende un capitale per avere un cane con il petit-gris che, nel 99% dei casi, sa anche a quali torture sono sottoposti questi cuccioli che arrivano dai paesi dell'est, non ancora svezzati, segregati in scatoloni che ne muoiono una buona percentuale per strada. Anche questo è amore per gli animali? Vogliamo parlare di abbandoni? Chi li abbandona? Chi ha un cane, non chi non lo ha. Per undici mesi all'anno ci torturate le palle con queste adozioni poi, molti di questi che cadono nell'invito spesso per soddisfare il desiderio di un figlio piccolo in casa, poi, con le prime ferie nascono i problemi e per un mese ci ritorturate le palle con gli abbandoni: siete voi che create questo tragico giro vizioso: adozione e abbandono. Questa è la differenza tra chi ha un cane (padrone, padre, quel che sia) e chi rispetta gli animali. Giovanni
In risposta al messaggio di Bicio90 del 22/09/2023 alle 14:05:38
Io penso di amare gli animali perché li rispetto in quanto tali, non ne tengo prigionieri, possono fare pipì e popò quando vogliono, mangiano quello che trovano e quando lo trovano come tutti gli altri animali liberi diquesto mondo. E non penso certo a castrarli. Quindi, suppongo anche che non li mangi? p.s. parlare di animali liberi al giorno d'oggi è utopistico, il 60% dei mammiferi è rappresentanto dal bestiame che alleviamo (e che poi mangiamo) il 36% siamo noi e il 4% dei mammiferi sono i cosiddetti animali liberi (o selvatici)
In risposta al messaggio di Paolo62 del 21/09/2023 alle 12:34:20A mio avviso il fatto di poter essere identificato come padrone o proprietario del cane garantisce anche il fatto che nessuno possa prenderlo e portarlo via perche' non e' di nessuno.
Anche io spero che nessuno mi consideri mai padrone del mio cane ! E non mi piace neanche il termine Conduttore. Io sono un amico del mio cane e il mio cane è un amico del quale mi prendo cura e dal quale ricavo tantissimeemozioni positive, sia fisiche che prsicologiche. Una volta nella sua vita le emozioni sono invece terribilmente negative, ma nulla si può fare per questo. E se qualche volta vengono utilizzati dei titoli (come quello di papà) non mi scandalizzo in quanto distinguo molto bene il loro significato a seconda delle situazioni. Quella di dire che figlio è solo colui che è stato generato da un atto sessuale, però, non si può proprio sentire ! Immagino che il dizionario lo identifichi così, ma vale anche per tante altre situazioni, non ultima quella dei genitori adottivi.
In risposta al messaggio di salito del 22/09/2023 alle 19:25:02Hai ragione.
cala cala trichecco ...storia del pollo a testa ... fai pure un terzo forse anche meno ... letture 3000 ma i lettori 1000 anche meno ognuno rilegge 3/4 o a ogni pagina @salvatore scrive 22/09/2023 alle: 17:15:40 Noto con piacere che tutto quello che abbiamo scritto in questa discussione e' stato letto da circa tremila persone in meno di due settimane.
In risposta al messaggio di Roberto66 del 22/09/2023 alle 16:03:57Il nostro sistema deve assegnare il possesso di ogni animale che non sia selvatico a qualcuno. In realtà anche molti selvatici sono di qualcuno. E' il concetto di Padrone che non mi piace, ovviamente. Anche i miei figli finché non hanno raggiunto la maggiore età, erano sotto la mia responsabilità, una sorta di possesso, però nessuno si metterebbe a scrivere che i genitori sono padroni dei figli. In questo c'è stata un'evoluzione. Se proprio devo dare un significato al fatto di convivere con un cane preferirei usare un termine utilizzato con i familiari: A carico.
A mio avviso il fatto di poter essere identificato come padrone o proprietario del cane garantisce anche il fatto che nessuno possa prenderlo e portarlo via perche' non e' di nessuno. Il cane che convive a contatto conl' uomo deve assoggettarsi alle regole e non essendo in grado di farlo autonomamente (non può raccogliere il sacchettino ad esempio) se ne deve far carico la persone specifica. Questo all animale non interessa , basso grasso , bello brutto calvo capellone sei il suo umano e con te vuole stare.
In risposta al messaggio di Giovanni del 11/09/2023 alle 08:06:30sicuramente a te non piacciono i cani
Quelle cifre sono irrisorie. Dovrebbero pagare molto di più per i problemi che creano: . deiezioni non raccolte; . continuo abbaiare senza che il padrone intervenga; .lasciati scorrazzare nell'area senza guinzaglio; . pipi sulle ruote e sui paletti delle tende. Ce ne sarebbero altre. Ovviamente niente di tutto questo per i sincerissimi frequentatori di questo forum. Giovanni