Inserito il 03/11/2009 alle: 22:15:21
Da quello che leggo da parte di alcuni colleghi camperisti noto una certa tendenza alla "rinuncia", unita ad una certa "ammissione" di "colpevolezza". Quale!!?
E, per assurdo, noto anche la deprecabile tendenza a giustificare, in qualche modo, certe amministrazioni comunali.
Questo è semplicemente assurdo.
Si porta come giustificazione l'aumento dei nostri mezzi. Ci si dimentica di quando le autovetture erano poche? Poi c'è stato un vertiginoso aumento. In conseguenza di ciò i comuni NON hanno "chiuso" alle auto. Solo perchè meno ingombranti? Ma se un grosso SUV è oggi paragonabile ad un piccolo camper!
E di suv in "quelle" località arricchitesi di turismo non ne mancano di certo. Ma per loro la sosta è consentita!
E non si venga a porre il solito esempio di alcuni sporcaccioni in camper poichè potrei, di contro, tranquillamente portare ad esempio, statisticamente parlando, che un buon "50%" degli autompobilisti sono sporcaccioni come e più di taluni camperisti. Cicche dal finestrino, bottiglie di plastica buttate ovunque, svuotamento di portacenere ai semafori, bordi delle strade presi a mò di "urinatoi" pubblici, anche in bella evidenza, senza nemmeno la decenza di decentrarsi un pochino onde evitare certe "visioni" francamente schifose e poco edificanti.
La "sotto-cultura" tutta italiana di ostacolare la diffusione dei veicoli ricreazionali nasce semplicemente da un discorso meramente economico-finanziario.
Siamo visti ancora come polli "poco" spennabili e poco redditizi in certe località.
Si aggiunga la presenza di "lobby" dal carattere simil-mafioso (ma la mafia non è solo in Sicilia?) composte ora da albergatori ora da gestori di campeggi ,spesso collusi con le amministrazioni comunali, e si profila il "quadro" tipicamente italiano, come in tanti altri settori negativi della vita sociale, dove "eccelliamo" e per cui all'estero ci vedono come fumo negli occhi.
In Val Gardena non parlano bene l'italiano? Non è un problema mio. Mi pare che a scuola si insegna, fra le altre materie, anche l'italiano. Se poi per i Gardenesi, come per gli altoatesini, l'italiano è considerata una lingua di poco conto di cui non tenere neanche conto e, per loro, conta di più il tedesco, problemi loro.
Io so soltanto che la Val Gardena è territorio italiano assoggettato, pertanto, alle leggi italiane.
Se quei comuni si fanno beffe delle leggi italiane, credendo e agendo in autonomia, illegalmente, allora è un problema che riguarda le alte sfere delle autorità italiane. Io, da cittadino italiano, esigo di essere rispettato come io rispetto quei luoghi.
Si vuole vietare la sosta? Lo si faccia utilizzando gli strumenti segnaletici previsti dal Codice della Strada, legge dello Stato, e non, ripeto, NON inventandosi nuovi segnali stradali non previsti dal suddetto CdS, come i divieti per soli camper: totalmente illegittimi e, talvolta, in determinati contesti, addirittura illegali.id="red">
Anch'io, come Calosci, non tengo conto di tale segnaletica "inventata". E, quando mi si avvicina qualcuno per "contestarmi", spesso con l'arroganza di chi si sente protetto da certe amministrazioni "pseudo-autonome", allora lo "tratto" di conseguenza.
Certo che se ci nascondiamo sempre dietro la scusa che tanto siamo in ferie "e non me le voglio rovinare", allora in questo Paese le cose rimarranno sempre così.
In definitiva, per chiudere, sarebbe ora di finirla di piangerci addosso adducendo le solite due scuse, diconsi DUE, che siamo troppi e siamo sporcaccioni
Non è vero un fico secco.
Se una percentuale di, diciamo, un 10% di camperisti si possa considerare sporcacciona, ebbene, io appartengo al restante 90%. E questo 10% di "infami" non deve farmi sentire a mia volta infame.
Cosi come il 50% di automobilisti incivili e zozzoni non debbono farmi sentire, a mia volta, da automobilista, incivile e zozzone.
Chiudendo, sarebbe ora che lo Stato "bacchetti" certe localita e le "richiami" all'ordine ed all'osservanza della Legge italiana e della Costituzione che, come ricordava Calosci, CI garantisce libertà di movimento, nel rispetto dei luoghi.
Tristemente
Elio Vita.