Inserito il 02/10/2010 alle: 14:57:52
Ciao, mi piace leggere ciò che scrivi, e non solo ... mi stai aiutando molto, perchè io ho un figlio di 6 nni che è autistico come te e queste tua lettera mi aiuta a capire meglio cosa sente , cosa vede , come vive Giulio! Ma non tutti conoscono la nostra situazione e non sempre sono in grado di aiutarci, allora a Giugno, ho scritto questa lettera al direttore del giornale "la provincia" e lui l'ha pubblicata! ora sono sicuro che avremo più amici in giro, e chissà magari sarà più facile farci capire, quando ne avessimo la necessità ! Sii sereno, un giorno ,quando imparerà , ti farò scrivere da Giulio !
Gentile direttore,
Giulio ha 6 anni, abita in una modesta casa in una graziosa strada di Cremona, ha un fratello di soli due anni più grande di lui, Luca. Il prossimo anno scolastico fraquenteranno in classi diverse , ovviamente, la stessa scuola, Manzoni di via Decia.
Giulio però avrà un insegnate di sostegno, con la quale confrontarsi, scontrarsi, coccolarsi e persino imparare un sacco di cose nuove; qualche volta forse uscirà prima del suono della campanella, o addirittura arriverà in classe un ora dopo, già, perchè Giulio segue delle terapie al centro (o ambulatorio) della Fondazione Sospiro, di via Mannini.
Si, Giulio è un bambiono autistico... e probabilmente lui sa di esserlo; a volte sembra che ci chieda se è vero, con lo sguardo sfuggente, con un contatto controverso, con una frase ricca di senso ma di poche parole scandite, anzi piuttosto mischiate ed invertite tra loro.
Giulio è speso un amore, che diventa morbosamente opprensivo nei confronti della mamma e impone a questa benedetta donna, dei ritmi di vita estenuanti, senza tregua; lui non sa scegliere, non può, non ci riesce, ma predilige le immagini alle parole; solo con i toni di voce però, capisce se può permettersi un capriccio oppure, no. Ma a volte questi, sembrano capricci e invece sono necessità di comunicare qualcosa, da noi non colto o non compreso, quindi sostenuti da urla strazianti e movimenti alquanto bizzarri.
A Giulio piacciono i bambini, anche se pare non faccia nulla per dimostrarlo, gli piace molto anche saltare, sul divano e sul letto, di chicchessia; lui vede gli alberi di Natale in gabbia, se sono nei giardini rinchiusi da recinzioni di reti o bacchette i ferro, o al fresco quando sono sui balconi delle case... per Giulio ogni fiume è un Pò, il mare è un lago e un lago è un Garda, ma se c'è tanta acqua, equivale al suo bicchiere quando a vuotarsi l'acqua è lui stesso "versa Giulio, tanta acqua, beve Giulio" e così si berrebbe il mare !
Ma Giulio alla sera ha un altro dei suoi riti, prima di addormentarsi, UNO ci si mette il pigiama DUE (ripete rombante anche se distrutto dalle immense fatiche giornaliere) lavare i denti TRE giocare coi giochi QUATTRO fare la nanna ... e la mamma legge la storia... solo lei può ... ma se è stanco e con un po di confusione... tutto questo sembra una vera e propria battaglia all'arma bianca, poco tempo per le strategie, azioni e reazioni, per evitargli l'ennesimo urlo l'ennesima sua disperazione, l'ennesimo nostro sconforto... e lui con un filo di voce, a volte singhiozzando mi dice " giulio è stanco, ... ACCENDI IL BUIO, papà" mentre allungo un braccio per spegnere la lucina sul comodino ...
Quanta logica e controsensi in una frase così, quanto sforzo in quel bimbo per farsi capire dal suo papà, quale contorsionismo di senso e di parole ha dovuto saper usare per far sì che il nostro modo di comunicare, lo capisse chiaramente ... ACCENDI IL BUIO, quanta speranza ha acceso nel nostro cuore, che si riesca a trovare il senso di marcia giusto, che si possa e ci si possa capire, che anche chi non ne è toccato direttamente possa almeno una volta incuriosirsi e cercare di capire almeno le famiglie di questi figli, possa accettarli e coinvolgerli coi propri, possano provarci anche solo a strappar loro un "ciao".
Da questa frase di grande speranza, contenente anche tutto il senso di difficolta e di diversità nel cercare l'espressione per farsi comunque capire, da questa frase appunto nasce il nome della associazione Cremonese dei genitori dei bambini autistici e soggetti con disturbo generalizzato dello sviluppo.
Giulio ha già molti amici, a scuola, all’oratorio, in piscina o nel quartiere, di persone disposte ed essere amiche di un prossimo “Giulio” ce n’è bisogno ad ogni angolo, e in fondo non costa proprio nulla, si comincia da un sorriso.
Io spero che Giulio continui a stupirmi con frasi alla ricerca di una comunicazione efficace, e a tutti auguro un sorriso in più per un proprio figlio, un sorriso in più per ogni bambino autistico.
Cremona, 10 giugno 2010.
Firma:
Il papà di Giulio.