In risposta al messaggio di wippet del 23/12/2019 alle 09:20:42
Sto cercando di cogliere delle differenzre minimamente significative tra la mia esperienza velistica, e quella camperistica, ma, onestamente e non per essere controcorrente, faccio fatica a trovarne... Tanto per inquadrare la, anzi le due situazioni, chiarisco che in camper ho iniziato ad andare da bambino con la mia famiglia, ma andare in barca a vela fu per me quasi un atto dovuto, essendo stato mio padre sino al 1944 un ex militare di lungo corso della marina italiana. Nel ‘47 ci trasferimmo a casa di mia madre, in Oregon, e poco dopo arrivó il primo camper; avevo forse 3 anni. Lo usammo intensamente. Ritornati in Italia per ragioni di lavoro di mio padre nel 1960, appena presi la patente auto, seguí quella nautica oltre le 25 miglia. Spedito alla scuola di Caprera ogni estate, e poi in vari club velici nel Solent, mi appassionai alla vela, ma non ho mai posseduto una barca mia, tranne un brevissimo episodio; il camper invece mi attirava di piú ed era soprattutto piú a portata dei miei mezzi economici, cosí nel '79 decisi di acquistare un VW Bully T2 usato, col quale, qualche tempo dopo, feci un viaggio durato 18 mesi, con la mia compagna di allora, dall'Italia fino a Sri Lanka, attraverso Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, con digressioni via aerea in Nepal. Maldive e Laccadive. In barca ci sarebbero voluti anni e un mare di denaro. Da allora, ho sempre posseduto un camper, scelta perfetta per me che facevo un lavoro con lunghe ferie accumulate. Personalmente, da sempre vado in camper con lo stesso spirito che avevo in barca a vela...adoro stare ore “al timone” su strade piccole e defilate, possibilmente a traffico zero, e sogno strade vuote e infinite; non ho mai pernottato in un campeggio, o forse si, un paio di volte in 40 anni...raramente pernotto in aree sosta attrezzate, piú spesso utilizzo i servizi e poi via! Ovviamente mi tengo alla larga dalle grandi cittá, alle quali non sono interessato o che magari ho giá visitato per lavoro. La mia é una caccia ai luoghi piú solitari e talvolta piú insoliti, dove mi aspetto di non trovare alcun camper giá parcheggiato, e soprattutto dove la natura é padrona e non vi sono segni di presenze umane; é allora che mi pare di essere atterrato su un altro pianeta, e l'emozione é davvero forte. E' come arrivare a vela in una sera di giugno nella baia della Girolata (Corsica), non trovarci nessuno (!), dare fondo e godersi il tramonto nel silenzio e nella pace piú totale. Ma credo che in barca, oggi, sia dura, é strapieno il mare di natanti di ogni genere... In camper, invece, queste emozioni sono ancora possibili...ad esempio in Francia ci sono foreste demaniali o sommitá di colli assolutamente sconosciute alla gran parte dei camperisti e dove non rischi certo di trovarti sottovento al bbq di un plasticone tedesco di 9 metri alto 4, che cuoce salsicce di pessima qualitá. Anche nei paesi scandinavi ci sono molti luoghi tuttora incontaminati, dove la presenza dell'uomo finora non ha fatto danni. In Lapponia svedese o finlandese, ad esempio, io guido ogni estate per ore su piste sterrate senza incrociare un'auto e vedendo rarissime case; di plasticoni manco l’ombra, per lo piú gli si smonterebbe l’allestimento dopo pochi chilometri, sulla terribile tolé ondulée di quelle piste; vanno tutti, per mia fortuna, a Capo Nord! Mi fermo ovunque desidero, sulla riva di un lago o di un fiume, o al massimo in un Fiske Camp totalmente deserto. Gli animali selvatici si avvicinano incuriositi, vedo volpi, aquile, alci, renne, ghiottoni, l'orso per ora si é sempre negato, ma ci spero sempre...Resto fermo per giorni, fino a che ho viveri...passeggio, faccio foto, pesco, cucino a fiamma viva, soprattutto osservo e ascolto la natura, ammiro il tramonto che non c’é. Raramente incontro umani, quasi sempre gente motivata alla forest-terapy, hikers con zaino e tenda, talvolta anche con solo zaino e sacco a pelo. Gente un pó strana come me, a piedi o in bici, al massimo con un piccolo furgonato; e con la quale, se capita, posso condividere per poche ore queste belle emozioni. Ecco, questo si puó fare con un camper, questa é la libertá che ti dá un mezzo piccolo, autonomo, discreto, come una piccola barca a vela che pesca poco e che silenziosa doppia un capo e si avvicina ad una baia. Dai tempi del Bully, ho cambiato alcuni camper, e penso di essere arrivato finalmente a quello ...cucito su misura per me. Viaggio da solo da qualche anno e sono in pensione, il mio é un furgonato MB 100 allestito da “La Strada” in Germania; é obsoleto, lento ma affidabile e…. inarrestabile: 5,15x2, alto 2,35 é maneggevole come una s.w., si parcheggia ovunque, non dá nell’occhio. E' attrezzato per essere totalmente autonomo, almeno in estate; pannello solare, frigo a compressore, bagno con vera doccia, acqua calda e riscaldamento, ottime riserve d'acqua. Quanto basta. O quanto mi faccio bastare, perché c'é, nell'andare in camper come amo andarci io, un altro concetto apprezzabile, a mio parere! Lo stile di vita. Come in barca a vela, l'esiguitá dello spazio, le limitate riserve di cibo, acqua ed energia, l'essenzialitá del confort in generale, mi obbligano (piacevolmente) ad esercitarmi, tutti gli anni da aprile a ottobre, ad una vita senza fronzoli, senza superfluo, senza spreco, senza le false e inutili comoditá della vita moderna, la cui contropartita é generare stress e insicurezza. I popoli scandinavi lo sanno bene...quasi tutti posseggono da generazioni un piccolo cottage in mezzo alla foresta o su un isolotto...magari poco piú di 4 pareti e un tetto di tronchi, tassativamente senza elettricitá né acqua, né toilette. Ci passano almeno una settimana a piú riprese, anche in pieno inverno, per depurarsi dai fardelli del nostro tempo, e ritornare a vivere con se stessi e immersi nella natura, e misurarsi con essa. Li chiamano mökki, sono bellissimi! Ecco, il mio camper é un po' come un mökki, ma su ruote. Poi ci sono altri modi di vivere il camper con altrettanta soddisfazione...questo é il mio.
come ti invidio. E' il mio sogno viaggiare come fai tu. Ancora sono vincolato dal lavoro ma appena posso inizierò' a girare il mondo in solitaria, fuori dalle calle da tutti. Un po' lo faccio adesso ,ma ho ancora il cordone ombelicale attaccato.
Penso che i paesi scandinavi ed il Canada saranno la mia meta. Solo che a differenza tua (sono gusti) opterò' per un grosso motorhome , adesso ho un 7.40 ma mi risulta stretto. Poi se troverò' strade strette continuerò' con ' la MTB
Forse in futuro mi faro' una maggiore esperienza e cambierò' idea ma per adesso mi sembra la scelta migliore per me. L'avventura ce l'ho nel DNA. Complimenti.