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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 25/10/2018 alle 13:33:51I ciclisti più odiati (quelli vestiti tutti attillati per intenderci) sono generalmente iscritti a squadre ciclistiche, si sottopongono ad una visita medico sportiva una volta all'anno, necessaria per poter partecipare a competizioni agonistiche, e sono coperti da una polizza assicurativa, garantita dall'iscrizione alla squadra ciclistica stessa.
Come in ogni categoria ci sono le persone brave e intelligenti e gli stupidi e prepotenti e non criminalizzerei una categoria, anche se la piaga dei ciclisti su certe strade a volte crea intralcio e pericolo. Purtroppo spessoil grupo fa diventare prepotenti anche queli che da soli sarebbero brave persone. Secondo me andrebbe regolamentata la circolazione delle bici, per l'incolumità dei ciclisti, vietandone la circolazione in strade con limite superiore ai 50km/h dove non ci sia una ciclabile separata. A me è capitato in Polonia di girare in bici su una strada anche stretta dove i TIR mi passavano a fianco ai 90 e devo dire che dopo un po ho capito che era meglio smontare e camminare nell erba. Altra cosa, dove c'è una ciclabile appore il divieto di circolazione delle bici sulla carreggiata perchè spesso i ciclisti ignorano le ciclabili. La norma che obbliga a passarea a una certa distanza dalle bici, è sacrosanta e giusta, e segno di civiltà, ma contestualmente ne farei anche una che le bici non possono circolare a piu di 50cm dal bordo della strada. Se i vari utenti della strada si rispettassero e favorissero a vicenda sarebbe meglio per tutti. L'idea di un patentino, ma piu che altro di un contrassegno di riconoscimento (targhina) ee di una assicurazione per i ciclisti, non sarebbe male. Chiunque circola su una strada deve potere essere riconosciuto e prendersi quindi le colpe di cio che fa, e non fuggire nell anonimato. Io ho una assicurazione generica, ma che mi copre anche quando circolo in bici, io e la mia famiglia, per 90 euro all anno, e mi sembra una cosa indispensabile, potrei urtare qualcuno a piedi o in bici, o graffiare un auto e in tal caso sono coperto. Sarebbe una cifra che chiunqe gira in bici potrebbe spendere, se ci sono ciclisti che hanno bici che costano piu di un auto. Ma penso ch qualsiasi ciclista con la testa sulle spalle la abbia.
In risposta al messaggio di chorus del 25/10/2018 alle 14:18:48Io personalmente non odio nessuno in particolare, ma auguro una veloce dipartita da questo mondo solo a chi si comporta male indipendentemente dal tipo di bici, abbigliamento, razza o religione , di cete persone forse la società civile farebbe volentieri a meno.
I ciclisti più odiati (quelli vestiti tutti attillati per intenderci) sono generalmente iscritti a squadre ciclistiche, si sottopongono ad una visita medico sportiva una volta all'anno, necessaria per poter partecipare acompetizioni agonistiche, e sono coperti da una polizza assicurativa, garantita dall'iscrizione alla squadra ciclistica stessa. Il divieto di circolazione delle biciclette su strade extraurbane che tu invochi, non lo reputo applicabile: ci dovrebbe essere un intervento legislativo a livello europeo; te li vedi i popoli grandi pedalatori (olandesi, belgi, scandinavi) che fanno soccombere i ciclisti agli automobilisti? In un'era storica in cui viene messo al bando il motore a combustione a favore della cosiddetta mobilità sostenibile stai parlando di utopia. Prevedo un futuro glorioso per la bicicletta, i detrattori di questo meraviglioso mezzo di trasporto devono farsene una ragione.
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 25/10/2018 alle 14:48:49Conosco benissimo il rispetto verso ciclisti e pedoni che hanno francesi, olandesi, tedeschi e scandinavi.
Io personalmente non odio nessuno in particolare, ma auguro una veloce dipartita da questo mondo solo a chi si comporta male indipendentemente dal tipo di bici, abbigliamento, razza o religione , di cete persone forse lasocietà civile farebbe volentieri a meno. Ma vale anche per tantissimi automobilisti, forse molto piu che ciclisti, la testa bacata non dipende dal veicolo che si conduce. In Olanda, sulls atrade statali o comunque al difuori dei centri abitati e quindi con limite superiore a 50, c'è sempre la ciclabile a doppio senso che corre a fianco, separata da cordolo o striscia di erba, lo vedi bene qui nella ultima parte di questo mio video dal minuto 5:45. Tali cicabli hanno i semafori per le bici, la segnaletica stradale per le bici e precise norme di circolazione delle bici. e quindi io auspicherei una sitazione del genere e quindi il divieto di circolazione nella corsia delle automobili. Sarebbe meglio sia per i ciclisti che per gli altri. Come è viatato andare in bici in autostrada o superstrada o in certe gallerie senza marciapiede, cos' secondo me dovrebbe essere vietato in ogni strada dove la velocità del traffico risulta pericolosa per una bici. Per un veicolo che arriva a 90, la bici è come un ostacolo fermo, e quindi impossibile da evitare se non lo si riesce a vedere con largo anticipo. Capita spesso che un auto passa perchè ha visto la bici, ma l auto che segue e quindi non puo vedere la bici, la travolge senza potere fare nulla data la grande differenza di velocità che non da il tempo ne di frenare ne di sterzare. Lo dico come norma di buon senso e a favore della incolumità dei cicisti, non in senso punitivo. A dire il vero, vedo sempre piu sulle statali tratti con divieto di transito per ciclisti e pedoni e trattori, e mi sembra solo buon senso. Sicuramente ci saranno strade alternative per queste categorie deboli. La bici è sicuramente un mezzo impagabile, ma negli ambiti giusti, cioè in città e dove la velocità del traffico è limitata, diventa un oggetto pericoloso se usato dove non sarebbe opportuno. Secondo me se certi ciclisti non lo capiscono, dovrebbe pensarci lo stato a proteggerli convogliandoli su percorsi sicuri e vietando quelli pericolosi.
In risposta al messaggio di chorus del 25/10/2018 alle 17:02:12Giro in bici anch'io, anche se saltuariamente (anche sabato ho usato la bici, ho ancora male al sedere ) , e per me, dove c'è una sede ciclabile separata sto molto piu tranquillo, quindi quella di fare ciclabili obbligatorie parallele alle strade extraurbane, secondo me sarebbe ottima e di buon senso.
Conosco benissimo il rispetto verso ciclisti e pedoni che hanno francesi, olandesi, tedeschi e scandinavi. Mai e poi mai questi popoli si permetterebbero di ghettizzare i ciclisti, semmai ghettizzerebbero gli automobilisti.Mai ho ricevuto una strombazzata pedalando in Francia, Olanda, Germania o Scandinavia, anche in Svizzera e in Spagna mi sentivo particolarmente rispettato. La tua proposta, scusami, sa tanto di privilegiare gli automobilisti rispetto ai ciclisti.
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In risposta al messaggio di chorus del 25/10/2018 alle 14:18:48In tutta sincerità non ho mai, sottolineo MAI, visto in Belgio, Olanda e Germania ciclisti FUORI delle piste ciclabili e sempre in questi Paesi, salvo alcune strade urbane, mai visto ciclisti su strade extraurbane.
I ciclisti più odiati (quelli vestiti tutti attillati per intenderci) sono generalmente iscritti a squadre ciclistiche, si sottopongono ad una visita medico sportiva una volta all'anno, necessaria per poter partecipare acompetizioni agonistiche, e sono coperti da una polizza assicurativa, garantita dall'iscrizione alla squadra ciclistica stessa. Il divieto di circolazione delle biciclette su strade extraurbane che tu invochi, non lo reputo applicabile: ci dovrebbe essere un intervento legislativo a livello europeo; te li vedi i popoli grandi pedalatori (olandesi, belgi, scandinavi) che fanno soccombere i ciclisti agli automobilisti? In un'era storica in cui viene messo al bando il motore a combustione a favore della cosiddetta mobilità sostenibile stai parlando di utopia. Prevedo un futuro glorioso per la bicicletta, i detrattori di questo meraviglioso mezzo di trasporto devono farsene una ragione.
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 25/10/2018 alle 19:37:18A proposito di casco, per stemperare la polemica racconto un fatto esilarante.
In tutta sincerità non ho mai, sottolineo MAI, visto in Belgio, Olanda e Germania ciclisti FUORI delle piste ciclabili e sempre in questi Paesi, salvo alcune strade urbane, mai visto ciclisti su strade extraurbane. Tu parlidi ciclisti più odiati e indichi quelli sportivi. In verità questi li incontri su strade extraurbane e viaggiano sempre in modo da costituire pericolo per se e per gli altri! Sono molto odiati, GIUSTAMENTE, anche quelli non sportivi, che rompono (perché non rispettano nessuna regola del CdS) in città viaggiando costantemente incuranti dei sensi unici delle ZTL, delle precedenze, delle zebre, e delle zone pedonali! Il fatto quelli sportivi che si sottopongano a visita medica è un loro problema di salute, non mio. Servirebbe, invece, un patentino come quello per i ciclomotori da 48 cc. Oltre che, ovviamente, obbligo di luci, catarifrangenti, CASCO (come per le moto di qualunque cilindrata, in mancanza dei quali dovrebbe scattare il sequestro DEFINITIVO della bicicletta! In Olanda, Germanio o Belgio non ho mai incontrato biciclette senza ludi e praticamente mai ciclisti senza caschetto (qualcuno, certo, ma davvero pochissimi). Quello che mi è capitato ieri non era di giorno ma si sera! E in effetti per le moto (anche per le auto) è obbligatorio tenere i fari accesi. Perché per le biciclette non deve essere altrettanto? Ma soprattutto non si lamentino se li prendiamo sotto quando viaggiano a nuvola o lontani dalla banchina!
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In risposta al messaggio di ziodani del 25/10/2018 alle 20:47:02
Eccomi qua... ciclista incallito, agonista, depilato ma poco aereodinamico... purtroppo il mio fisico non mi consente di avere un cx degno di un ciclista serio... Scherzi a parte... sono un automobilista-ciclista, rispettoentrambi le categorie purche entrambi rispettino regole e senso civico. In merito alle normative già qualcosa c'è, ad esempio è stato introdotto il divieto d'uso di smartphone, sia per telefonare, messaggiare o, con gli auricolari, ascoltare musica. Da tempo vige l'obbligo di utilizzo di opportuni fanali e pettorine catarinfrangenti e quello dell'utilizzo delle piste ciclabili ove presenti. Per tornare al tema del topic... Concordo che il reciproco rispetto in strada ci vuole, concordo con la multa per coloro che circolano come greggi, piuttosto che semafori rossi ecc ecc... Però non concordo nel fare di un erba un fascio. Sono tren'anni che vado in bici e mai e poi mai difenderò coloro che si comportano male, ma al contrario difenderò chi si comporta in maniera educata. Nella mia società sportiva sono presenti entrambi i casi, anche se, facendo prevalentemente mtb, ci troviamo spesso soli in mezzo ai monti, quindi con ampi spazi dove stare anche in quattro senza problemi. Per quel che riguarda le ciclabili purtroppo il nostro paese per morfologia ha poco spazio da dedicare ad esse, sovente vengono create in spazi risicati al limite della transitabilità in entrambi i sensi, quindi pretendere che vengano create ovunque è forse troppo, anche pretendere che tutto il popolo dei ciclisti, e non solo, visto che molte volte sono da condividere con pedoni, vengano convogliati in esse è fantascienza... Le leggi ci sono, basta applicarle e sapiamo bene come funziona in Italia... Ribadisco che la convivenza è difficile ma non impossibile, basterebbe il reciproco rispetto, immedesimarsi nell'automobilista piuttosto che nel ciclista sarebbe cosa utile se siamo, in quell'occasione, dalla controparte. Un saluto da un camperista-automobilista-ciclista...
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 25/10/2018 alle 20:58:15Automobilisti,camperisti,motociclisti impazienti,non usate il telefonino quando siete alla guida
Belle parole di persona civile e equilibrata, se in tutte le categorie ci fossero piu persone come te, si vivrebbe tutti meglio
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 25/10/2018 alle 12:47:05Da ciclista amatoriale e con un figlio piccolo che milita in una squadra di mtb ti do perfettamente ragione. Gli viene insegnato a rispettare il codice e a stare in fila indiana quando si spostano su strada: come già detto su altro forum, anche i ciclisti, ebbene si, devono rispettare il cds ( magari anche i motociclisti per es.).Per quanto riguarda piste ciclabili, magari ci fossero, ma piste ciclabili vere non quelle che di ciclabile hanno solo il simbolo. Spesso su marciapiedi, in condivisione con pedoni, con uscite di strade e case private dove gli automobilisti saltano di principio lo stop della ciclabile, sedi dedicate assolutamente inadeguate ( se doppiosenso deve essere almeno 3 metri) e senza manutenzione del verde che limita ancora lo spazio, lunghe poche centinaia di metri con gimcane per entrare e uscire, canali di scoli per l'acqua ecc.. E' impensabile poter pretendere che i ciclisti utilizzino queste ciclabili ( corro meno rischi sulle statali)i, diverso quando sono fatte come si deve ( per es. Trentino) dove sono molto utilizzate. Concordo invece sulle pesanti sanzioni su chi non rispetta le regole, quando mi capita anch'io gli strombazzo.
Ieri sera, mi sono recato per fare delle fotografie in via del Conero (strada che attraversa il parco del Conero e serve per raggiungere Sirolo, Numana, Portnovo). Ho dovuto subire la coda che si era creata a causa diun gruppo di ciclisti in allenamento. Questi oltre a non aver nessun dispositivo luminoso viaggiavano a nuvola creando intralcio tanto in una direzione dove creandosi la fila le auto per superare dovevano invadere la opposta carreggiata quanto nell'altra carreggiata dove le auto dovevano evitare le auto che per sorpassare invadevano la loro carreggiata. Strombazzamenti continui di automobilisti inferociti. GIUSTAMENTE inferociti. Io ho chiamato il 112 che mi riferiva che erano stati già avvisati e che stava arrivando una pattuglia dei Carabinieri. Intanto il sole è tramontato e questi ciclisti continuavano ad impegnare la sede stradale senza luci o altro atto a segnalarne la presenza. Per fortuna, e MI SONO GODUTO LA SCENA perché purtroppo ero accodato a questi rompi-c0gli0ni, sono finalmente intervenuti i Carabinieri che li hanno fermati e impedito loro di proseguire imponendo di farsi da parte in uno spiazzo e farsi venire a prendere da auto appoggio. Spero li abbiano pesantemente multati. Poi i ciclisti si lamentano, viaggiando a nuvola e senza luci, di venire presi sotto! Per quel che mi riguarda la percorrenza (Sirolo-Ancona) - che solitamente faccio in 15-20 minuti - è durata oltre un'ora! BASTA! Quando faranno una legge con sequestro della bicicletta a chi non rispetta le regole della strada sarà sempre troppo tardi! Sarebbe, inoltre, necessario - come per i ciclomotori 48 cc - introdurre un patentino OBBLIGATORIO per usare le bici fuori dai parchi giochi per bambini! . iCalosci [:D]
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 25/10/2018 alle 14:48:49In Olanda e in Danimarca i ciclisti hanno la precedenza su tutti, pedoni compresi, tutti rispettano le regole (Copenaghen non ha un corpo di polizia municipale perché confidano sull'autodisciplina dei cittadini) e hanno bellissime ciclabili capillari e ottimamente tenute ( il territorio pianeggiante aiuta). In città le ciclabili devono esistere e hanno molto senso per evitare contatto tra veicoli a motore e bici, non è vero che vanno a passo d'uomo ( a parte negli orari di punta) e permettono ai ciclisti di viaggiare in sicurezza anche con gli autoveicoli in coda ( sensibilizziamo le persone alla mobilità alternativa, vedi bicipolitana di Pesaro). Per quanto riguarda il fatto che il secondo veicolo in coda possa non vedere l'ostacolo della bici ricordo che quando si effettua un sorpasso bisogna attivare la freccia ( questa sconosciuta)per avvisare chi segue dell'ostacolo e se si mantiene la distanza di sicurezza non ci sono problemi.. Se poi mi fai dei percorsi sicuri, magari vietati alle auto …..
Io personalmente non odio nessuno in particolare, ma auguro una veloce dipartita da questo mondo solo a chi si comporta male indipendentemente dal tipo di bici, abbigliamento, razza o religione , di cete persone forse lasocietà civile farebbe volentieri a meno. Ma vale anche per tantissimi automobilisti, forse molto piu che ciclisti, la testa bacata non dipende dal veicolo che si conduce. In Olanda, sulls atrade statali o comunque al difuori dei centri abitati e quindi con limite superiore a 50, c'è sempre la ciclabile a doppio senso che corre a fianco, separata da cordolo o striscia di erba, lo vedi bene qui nella ultima parte di questo mio video dal minuto 5:45. Tali cicabli hanno i semafori per le bici, la segnaletica stradale per le bici e precise norme di circolazione delle bici. e quindi io auspicherei una sitazione del genere e quindi il divieto di circolazione nella corsia delle automobili. Sarebbe meglio sia per i ciclisti che per gli altri. Come è viatato andare in bici in autostrada o superstrada o in certe gallerie senza marciapiede, cos' secondo me dovrebbe essere vietato in ogni strada dove la velocità del traffico risulta pericolosa per una bici. Per un veicolo che arriva a 90, la bici è come un ostacolo fermo, e quindi impossibile da evitare se non lo si riesce a vedere con largo anticipo. Capita spesso che un auto passa perchè ha visto la bici, ma l auto che segue e quindi non puo vedere la bici, la travolge senza potere fare nulla data la grande differenza di velocità che non da il tempo ne di frenare ne di sterzare. Lo dico come norma di buon senso e a favore della incolumità dei cicisti, non in senso punitivo. A dire il vero, vedo sempre piu sulle statali tratti con divieto di transito per ciclisti e pedoni e trattori, e mi sembra solo buon senso. Sicuramente ci saranno strade alternative per queste categorie deboli. La bici è sicuramente un mezzo impagabile, ma negli ambiti giusti, cioè in città e dove la velocità del traffico è limitata, diventa un oggetto pericoloso se usato dove non sarebbe opportuno. Secondo me se certi ciclisti non lo capiscono, dovrebbe pensarci lo stato a proteggerli convogliandoli su percorsi sicuri e vietando quelli pericolosi.
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 25/10/2018 alle 20:58:15Ti ringrazio per l'apprezzamento
Belle parole di persona civile e equilibrata, se in tutte le categorie ci fossero piu persone come te, si vivrebbe tutti meglio
In risposta al messaggio di faraklo del 25/10/2018 alle 21:54:06Io rispetto sempre i ciclisti RISPETTOSI
Automobilisti,camperisti,motociclisti impazienti,non usate il telefonino quando siete alla guida rispettate le regole e soprattutto RISPETTATE I CICLISTI. GRAZIE!
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In risposta al messaggio di ziodani del 25/10/2018 alle 22:24:28Beh, quello che è giusto è giusto
Ti ringrazio per l'apprezzamento
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In risposta al messaggio di bradipo66 del 25/10/2018 alle 22:15:22Hai toccato un bel tasto, qui da noi le freccie sono quelle cose che usano gli indiani (con l arco) !
In Olanda e in Danimarca i ciclisti hanno la precedenza su tutti, pedoni compresi, tutti rispettano le regole (Copenaghen non ha un corpo di polizia municipale perché confidano sull'autodisciplina dei cittadini) e hannobellissime ciclabili capillari e ottimamente tenute ( il territorio pianeggiante aiuta). In città le ciclabili devono esistere e hanno molto senso per evitare contatto tra veicoli a motore e bici, non è vero che vanno a passo d'uomo ( a parte negli orari di punta) e permettono ai ciclisti di viaggiare in sicurezza anche con gli autoveicoli in coda ( sensibilizziamo le persone alla mobilità alternativa, vedi bicipolitana di Pesaro). Per quanto riguarda il fatto che il secondo veicolo in coda possa non vedere l'ostacolo della bici ricordo che quando si effettua un sorpasso bisogna attivare la freccia ( questa sconosciuta)per avvisare chi segue dell'ostacolo e se si mantiene la distanza di sicurezza non ci sono problemi.. Se poi mi fai dei percorsi sicuri, magari vietati alle auto …..
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In risposta al messaggio di ziodani del 25/10/2018 alle 22:24:28
Ti ringrazio per l'apprezzamento