In risposta al messaggio di TheDevil del 13/11/2020 alle 22:22:22Se era solo un gioco, no problem. Trovo anzi che sia perfettamente adatto al periodo di restrizioni che stiamo vivendo: qualcosa ci dobbiamo inventare.
PREMESSA Ieri Ezio59 ha scritto: ... se il comune mette ad esempio 12 ore per tutti è in regola... Ieri Leszep ha scritto: ... la sentenza dice [...] solo che se un parcheggio è a rotazione deve esserlo per tutti, ancheper le auto. Ieri ho scritto: - uniformare le dimensioni degli stalli secondo le indicazioni del Regolamento al CdS; - eliminare gli stalli di sosta riservati; - stabilire un primo periodo (3 ore) di sosta gratuita per tutti gli autoveicoli ammessi al parcheggio; - stabilire il pagamento per ogni successivo periodo di sosta di 3 ore... Oggi, in relazione al mio citato intervento, SergioRM ha scritto: Pensare di [...] di poter perfino indicare soluzioni migliori al sindaco di Ville di Fiemme mi sembra... un po' colorito. ============================== Non ho affatto scritto che la mia soluzione sia migliore. Con i primi due alinea ho soltanto proposto di rivedere la segnaletica (verticale ed orizzontale) di quel parcheggio al fine di eliminare qualunque disparita' tra autoveicoli classificati nella stessa categoria M1. Con gli altri due alinea ho aggiunto al concetto di utilizzo del parcheggio a rotazione per tutti, gia' evidenziato da Ezio59 e Lezdep, la facolta' di proseguimento oneroso della sosta dopo il termine previsto per la rotazione, sempre ovviamente per tutti gli autoveicoli. Per chi rimane in sosta oltre il termine di tempo previsto per la rotazione, ritengo che sia preferibile pagare una tariffa piuttosto che una sanzione.
Ing. Sergio Dondolini
ha cessato di ricoprire il ruolo di Dirigente generale.In risposta al messaggio di TheDevil del 14/11/2020 alle 00:00:00Semplicemente mica tanto!
SergioRM ha scritto: ... nella sentenza si legge che il ricorrente [...] si limita a sottolineare che nel 2020 il MIT ha adottato un orientamento diverso da quello espresso più volte, attraverso vari atti, dal 2000al 2018. Tutto qui. ... il comunicato stampa [...] sintetizza invece i motivi del ricorso limitandosi ad affermare che i nuovi dirigenti del MIT ponendosi in contrasto con l’attività svolta dai loro predecessori si sono rifiutati di trattare le istanze trasmesse dall'associazione. Le norme sono rimaste le stesse, è cambiato l'orientamento del ministero. ============================== Semplicemente con la fine del 2019 l'Ing. Sergio Dondolini ha cessato di ricoprire il ruolo di Dirigente generale.
In risposta al messaggio di SergioRM del 14/11/2020 alle 13:40:45Non credo sia andata come dici. Nel decreto legge licenziato dal governo l'abrogazione del comma 3 dell'art 37 cds non è presente. Solo in sede di conversione del citato decreto legge, su iniziativa dei senatori Di Girilamo, Santillo e Anastasi che hanno presentato un emendamento poi approvato in assemblea, è stata introdotta la suddetta abrogazione. Fosse stata perorata dalla dirigenza del MIT l'avrebbero fatta inserire direttamente nel decreto legge da parte del ministro dei trasporti, o, al massimo, dell'apposita commissione in sede di esame.
Sì, certo, ma io temo che non sia solo questo. Il diverso orientamento del MIT si manifesta in un periodo in cui è cambiato molto a livello politico. Se è vero quanto dice il comunicato stampa, è stata proprio la nuovadirigenza a chiedere l'abrogazione del terzo comma dell'art. 37 e, se c'è riuscita, non è coinvolto solo l'apparato burocratico. Non era solo questione di organizzazione della circolazione stradale o simili: è stata una scelta politica.
In risposta al messaggio di ippocampo2009 del 14/11/2020 alle 23:43:44Perdonami, non voglio insistere -- anche se mi pare evidente che una modifica delle procedure amministrative è comunque un atto politico -- perché come sia andata in realtà non lo sapremo mai. Avevo anche iniziato a guardare gli atti parlamentari, ma mi sono presto stufato perché esperienze passate (hai presente le discussioni sugli atti parlamentari della legge Fausti?) si erano dimostrate inconcludenti.
Non credo sia andata come dici. Nel decreto legge licenziato dal governo l'abrogazione del comma 3 dell'art 37 cds non è presente. Solo in sede di conversione del citato decreto legge, su iniziativa dei senatori Di Girilamo,Santillo e Anastasi che hanno presentato un emendamento poi approvato in assemblea, è stata introdotta la suddetta abrogazione. Fosse stata perorata dalla dirigenza del MIT l'avrebbero fatta inserire direttamente nel decreto legge da parte del ministro dei trasporti, o, al massimo, dell'apposita commissione in sede di esame.
In risposta al messaggio di TheDevil del 15/11/2020 alle 00:00:00Tutto qui?
SergioRM ha scritto: ... come dice anche la sentenza, il terzo comma dell'art. 37 è stato abrogato dalla legge 120/2020, che ha convertito il decreto legge 76/2020 relativo alle semplificazioni. La semplificazione consistequindi nel rendere difficile e costosa l'azione anche contro piccoli comuni che fanno quello che non possono fare e contro un MIT che viola la disciplina del ricorso gerarchico dettata dall'art. 74 del Regolamento CdS (vedi sentenza). ============================== Anche l'art. 74 del Regolamento CdS risulta abrogato, per cui non c'e' piu' motivo di agire contro un MIT.
In risposta al messaggio di SergioRM del 15/11/2020 alle 00:42:07semplificazione? snellimento burocrazia? spero di sbagliarmi ma se continuano a fare solo discorsi tutti quanti (o quasi) avverrà purtroppo volente o nolente quando saremo alla fame e stipendio garantito ciao peppina
Tutto qui? Mi ero lasciato trascinare dal disgusto e l'avevo sparata grossa: non è il MIT che decide dove vanno messi quali segnali, quindi il terzo comma dell'art. 37 non consentiva minimamente una azione contro il MIT.Visto che ti limiti a ricordare l'ovvia e consequenziale abrogazione dell'art. 74 del Regolamento, invece di sottolineare il mio errore grossolano, ti ringrazio. Ero disgustato perché appesantire i meccanismi di tutela dei cittadini da comportamenti illegittimi della pubblica amministrazione e spacciare questo per semplificazione mi pare grave. Abbiamo urgente bisogno di una vera semplificazione, perché gli arcinoti problemi di produttività del sistema Italia dipendono anche da procedure estremamente complicate e farraginose, da un'incredibile frammentazione delle competenze e delle responsabilità. Una vera semplificazione permetterebbe di aumentare sia gli investimenti che la produzione, cioè il PIL (unico modo serio di ridurre il debito pubblico). E invece si vivacchia, e molti risolvono eludendo o addirittura violando le norme. E che si fa per semplificare? Si complica l'opposizione dei cittadini alle violazioni da parte della pubblica amministrazione! Stiamo affondando piano piano...
Qui
la stessa associazione ti smentisce.In risposta al messaggio di TheDevil del 15/11/2020 alle 11:11:11Mi ero basato su quanto avevo letto
SergioRM ha scritto: In effetti l'associazione ricorrente non si occupa di opposizioni a sanzioni... ============================== Qui la stessa associazione ti smentisce.
qui
:In risposta al messaggio di ezio59 del 15/11/2020 alle 12:42:14Hai ragione Provo a riepilogare.
A proposito di semplificazioni, ad un certo punto non sono più riuscito a seguirvi
qui
, §4), mentre per un ricorso al TAR il termine è di 60 giorni dalla pubblicazione dell'atto;https://www.mit.gov.it/normativ...
).per sapere quali siano le ragioni che hanno impedito a tutt'oggi la regolare pubblicazione della direttiva licenziata nel 2006.
In risposta al messaggio di TheDevil del 16/11/2020 alle 22:22:22Prima volevi insegnare ai giudici come fare i giudici (immaginando di correggere un errore che in realtà non avevano commesso), al sindaco come fare il sindaco (immaginando di proporgli una soluzione che però avrebbe ripetuto uno degli errori contestati dai giudici). Adesso vuoi insegnare agli avvocati come fare gli avvocati...
Ai miei occhi di semplice curioso, senza background di conoscenze giuridiche, il testo del ricorso (come riportato nella prima parte della sentenza) appare: - ridondante in alcuni passaggi, dove si arriva a spaccareil capello in quattro; - esiguo in altri passaggi che - a mio avviso - dovrebbero risultare utilmente integrati, anche per facilitare il lavoro dei giudici. Ad esempio, dei sette motivi per i quali l'Associazione ricorrente chiede l'annullamento dei provvedimenti impugnati, il primo concerne l'eccesso di potere per difetto di istruttoria, addotto nei confronti del MIT: Ai sensi dell'art. 74 del regolamento di esecuzione del codice della strada il ricorso gerarchico e' deciso dal Ministro dei Lavori pubblici (oggi Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), a seguito di un'apposita istruttoria a cura dell'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale (oggi Direzione generale per la sicurezza stradale). Dalla lettura dell'impugnato decreto n. 7 del 2020 non emerge pero' l'attivita' istruttoria svolta dal Ministero, fermo restando che la competente Direzione generale non ha disposto l'esecuzione di alcun sopralluogo da parte del competente Provveditorato. Sono andato a rileggermi detto articolo 74 Reg, usualmente estraneo alle esigenze di un semplice utente della strada ed in vigore fino al 14 settembre scorso, ma non ho trovato alcuna disposizione per la quale si debba chiedere - nell'ambito dell'apposita istruttoria - l'esecuzione di un sopralluogo da parte del competente Provveditorato. C'e' nel forum qualche utente, con cognizioni giuridiche piu' ampie delle mie, che mi voglia aiutare a trovare la predetta disposizione, la cui inosservanza ha determinato il difetto di istruttoria eccepito dal ricorrente? Il secondo motivo, gia' oggetto del mio precedente intervento, risulta rubricato come eccesso di potere per contraddittorieta', anch'esso addotto nei confronti del MIT: L'impugnato decreto ministeriale si pone in contrasto con molteplici provvedimenti adottati dallo stesso Ministero nell’esercizio dei poteri di cui agli articoli 5, 35, 37 e 45 del codice della strada... Visto l'estremo dettaglio in alcuni passaggi del ricorso, mi sarei aspettato l'elencazione delle piu' evidenti contraddizioni lamentate dal ricorrente tra il testo dell'impugnato decreto ed i provvedimenti ministeriali citati dallo stesso ricorrente. Anche per agevolare i giudici nella verifica di quanto addotto dal ricorrente.