In risposta al messaggio di dekracap del 20/08/2018 alle 06:54:16Il "fusibile" si chiama così perchè deve fondere e questo avviene ad una temperatura che dipende dal metallo utilizzato.
Pian piano sia su COL che frequentavo anni fa sia per altri motivi di corrente ho imparato a masticarne ma tutto da autodidatta. Ho un pò un dubbio però sui fusibili... fermo restando che si DEVONO mettere, mi chiedo:noi ci sbattiamo tanto a scegliere il cavo adatto ad ogni utilizzo, 4, 6 8 o anche oltre mmq, poi nella maggioranza dei casi passiamo per un fusibile automobilistico che oltre al filamento che dovrà saltare che è per ovvi motivi sottilissimo, ha anche la restante parte metallica (lamelle) molto più osttile del cavo utilizzato da noi e lo stesso faston pur grimpato con tutti i crismi nella parte più sottile ha una sezione di metalli molto piccola. Questo collo di bottiglia quanto influisce nelle cadute di tensione sulla 12v? Forse poco perchè il tratto è breve?
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In risposta al messaggio di dekracap del 20/08/2018 alle 07:24:30Due sono i fattori che determinano la caduta di tensione
Ciao Emme! felice di rileggerti. Si, tutto ancora più chiaro, non volevo mettere in dubbio i fusibili. Mi chiedevano solo quanto incidessero non a livello di portata, se è da 10A ci passano 10A non si scappa, ma se eranoda calcolare eventuali cadute di tensione o se queste sono soprattuo in funzione della lunghezza e dunque praticamente ininfluenti (a connessioni ben fatte).
In risposta al messaggio di Emme48 del 20/08/2018 alle 07:17:53Prendo spunto da questo tuo post per una domanda sull'argomento, che a questo punto mi viene spontanea, dubbio che ho sempre avuto.
Il fusibile si chiama così perchè deve fondere e questo avviene ad una temperatura che dipende dal metallo utilizzato. Un fusibile per poter scaldare e quindi fondere deve essere interessato da una potenza che altro nonè che la corrente che ci passa moltiplicata per la tensione ai suoi capi la quale è dovuta alla resistenza del fusibile. Quindi un fusibile DEVE avere una perdita di tensione per per funzionare; ovviamente la massa metallica da far fondere è poca e la potenza richiesta è minima. Un fusibile è un dispositivo di sicurezza che identifica in maniera precisa il punto di cedimento in caso di sovraccarico. Lo stesso principio filosofico vale per la valvola di sfogo della caffettiera moka e per il bordo di esondazione verso le casse di espansione per i torrenti. Insoma, a ivello progetto si deve sapere cosa succederà e DOVE succederà in caso di sovraccarico. Negli impianti elettrici devono saltare i fusibili e non i fili quind fili grandi e fusibili piccoli e soprattuto connessioni (faston) abbondantemente più consistenti del fusibile di protezione. Marco.
In risposta al messaggio di Camomilla72 del 20/08/2018 alle 10:57:22La potenza in un fusibile capace di fondere il filo (plastica, ceramica o vetro non c'entra nulla col tipo di tensione) è data dalla corrente che passa attraverso il fusibile moltilpicata per la tensione che si misura ai capi stessi del fusibile e che è di pochissimi millivolt indipendentemete se abbiamo un circuito a 230 volt o a 12 volt.
Prendo spunto da questo tuo post per una domanda sull'argomento, che a questo punto mi viene spontanea, dubbio che ho sempre avuto. Visto che ogni fusibile svolge il suo compito quando la potenza (Volt x Ampere o tensionex intensità) supera il valore di targa, a questo punto i fusibili per la corrente alternata (quelli con il tubetto di vetro), dove troviamo indicazione di tensione e intensità, nel caso in cui dovessero essere impiegati nei circuiti a bassa tensione (sui nostri camper) avrebbero un punto di rottura ben diverso da quanto indicato in Ampere, poichè dovremmo dividere per 12V, non per 250V. Mi spiego meglio con un esempio: Se abbiamo un fusibile da 10A - 250V, quindi 2.500W in teoria, sul 12V sarebbero più di 200A? Lo so che tu diresti subito che non vanno impiegati e basta, ma a me interessa il discorso teorico per fare un po' di chiarezza in testa. E poi, per esempio, sul circuito dell'autoradio o del CB spesso si trovano. Ti ringrazio anticipatamente.
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In risposta al messaggio di Camomilla72 del 20/08/2018 alle 11:43:42Credo che marco si riferisse alla differenza di potenziale tra i 2 capi del fusibile.
Ringrazio sia Giovanni che Marco. Adesso ho le idee un po' meno confuse in materia. Abusando della vostra pazienza, però, chiedo un'ultima cosa. Come fanno a passare solo pochi millivolt attraverso il fusibile quando lostesso è in serie in un circuito ed il dispositivo alimentato va a 12V? E' probabile che debba andare a studiare bene cosa é la tensione e cosa è l'intensità di una corrente.
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In risposta al messaggio di dekracap del 20/08/2018 alle 14:46:27Difficilmente misurabile dovresti avere uno strumento professionale non certo un tester fa 10 euro.
Ripensando al tutto... una buona soluzione per sapere se si è fatto un buon lavoro tra faston, fusibili, crimpatura etc... non potrebbe essere quella di misurare la differenza di tensione tra il cavo prima del faston in entrata e quella del cavo dopo il faston di uscita?
In risposta al messaggio di dekracap del 20/08/2018 alle 14:46:27accendi il carico e poi ci metti sopra un dito.
Ripensando al tutto... una buona soluzione per sapere se si è fatto un buon lavoro tra faston, fusibili, crimpatura etc... non potrebbe essere quella di misurare la differenza di tensione tra il cavo prima del faston in entrata e quella del cavo dopo il faston di uscita?
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