quote:Risposta al messaggio di globetrotter inserito in data 11/05/2010 16:55:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Perdonate la prigrizia, ma non ho voglia di quotare le rispettabili opinioni di chi mi ha preceduto. Ma vorrei dire la mia da consulente di direzione di imprese che in Cina si fanno fare i prodotti che molti di noi indossano, usano in cucina piuttosto che per ricaricare le batterie del camper. La Cina è un problema per l'Italia nella misura in cui l'Italia è in grado di farsi del male da sola. Cioè non è colpa dei cinesi se: abbiamo un debito pubblico da record, il totale della spesa per investimenti italiana cala (anno su anno) da 12 anni consecutivi, il calo demografico è incessante dal 1980, l'investimento nazionale in ricerca è la metà di quello della sola Siemens, la spesa per l'istruzione è inferiore alla media dei paesi OCSE, l'età media della popolazione è la più alta in Europa (e la spacciano come aspettativa di vita, neanche fosse un successo), la ricchezza dei cittadini si è concentrata negli ultimi 15 anni, anzichè distribuirsi, ecc.. e potrei continuare. Non avendo mai avuto una politica industriale (ma le partecipazioni statali sì) e contando sulla sola politica monetaria, ci troviamo oggi con la coperta corta e la leva della moneta ce l'hanno sfilata di mano (del resto la usavamo come i bari usano le carte nella manica). A coloro i quali sperano nell'incremento della spesa per consumi dei cinesi, dico solo che non vivremo abbastanza per vederne gli effetti. In questo momento 20 mil. di cinesi stanno scontando una pena ai lavori forzati: non spaccano pietre e non scavano canali, semplicemente lavorano gratis per 5-8 anni per 7 giorni alla settimana 52 settimane l'anno. Anche noi siamo in 20 mil. a lavorare, ma qualche settimana la vogliamo fare in camper [:)] La sindacalizzazione non c'entra nulla: è una società solida (la nostra è liquida), basata su clan famigliari e delle ideologie a loro frega meno di quanto sembri a noi. C'è poi una radicale e sottovalutata differenza tra la cultura occidentale e quella orientale: loro sanno aspettare i risultati per più tempo e nel mezzo ci mettono la capacità di sacrificarsi in modo collettivo. Da noi invece, la cultura del margine (legittima, finchè non diventa a tutti i costi, il più alto possibile, nel minor tempo possibile) ci ha reso incapaci di stimare le nostre forze e le nostre debolezze. Piensieri in libertà, opinioni nella di più. Scusate la prolissicità Ciao Plinio
quote:Risposta al messaggio di ruggiobo inserito in data 12/05/2010 11:50:34 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> "Plinio ha abbastanza ragione e poso dire che i cinesi sanno e possono fare prodotti di alta qualità o delle ciofeche, dipende da quanto si vuol spendere e se si è capaci di controllare (ovviamente mi riferisco alle imprese) e hanno un miglioramento continuo." Porto un esempio. Ho un cliente che importa gruppi elettrogeni dalla Cina. L'investimento più inutile? Il magazzino ricambi: non si rompe niente e si tratta di roba mandata in Africa e accesa giorno e notte per mesi. Cari colleghi siamo in guerra. Avremo dei cadaveri (il nostro benessere, ad es.). Meglio farsene una ragione. Ciao Plinio
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) per non fare nomi le ho installa te da un amico che ripara camion ( italiano! ) ma quoto che il problema piu'che la qualita'del prodotto e'difendere il nostro lavoro Tyson