In risposta al messaggio di urbani 1 del 18/11/2017 alle 20:49:08
Questo mi sembrava di averlo capito. Cioè che il mio pannello generasse dalle, diciamo, 3A a 10A a seconda delle condizioni come giustamente mi avete detto. Però mi manca l'altra misura al quale rapportarlo. Cioè: si intende A/ora?
Hai scritto:
Questo mi sembrava di averlo capito. Cioè che il mio pannello generasse dalle, diciamo, 3A a 10A a seconda delle condizioni come giustamente mi avete detto.
Però mi manca l'altra misura al quale rapportarlo. Cioè: si intende A/ora?
Probabilmente non conosci perfettamente la differenza tra Ampere (A) ed Amperora (Ah). Gli ampere sono la misura istantanea dell'intensità di corrente (tipo il contachilometri che ti dice che vai a 100 chilometri all'ora); se questa corrente è generata da un pannello fotovoltaico, la sua intensità può variare da un istante all'altro, vuoi per lo spostarsi del sole, un piccione che fa un attimo di ombra, una nuvola minacciosa, ecc. Praticamente tu non fai Bologna-Milano a 100 km/h costanti, ma oscillerai anche in base al traffico, forse ti fermi anche a prendere un caffè. Alla fine del tuo viaggio, Bologna-Milano, avrai percorso 200 chilometri come dire che il pannello fotovoltaico, nell'arco della giornata, ha permesso di far transitare 40 Ah dal regolatore di carica alla batteria. Quindi se per tre ore passano 7A costanti (precisi), per due ore 4A e per quattro ore 3 A, alla fine delle 3+2+4=9 ore saranno passate 7x3 + 4x2 + 4x3 = 41 Ah.
Chiarito questo concetto che sfugge a molti, avrai notato che non ho mai scritto che la batteria si carica di tot Ah, ma che passano tot Ah. Questo perché gli ampereora contenuti in un accumulatore non sono noccioline ma è lo stato chimico della stessa che, con un prelievo ben preciso (p.e. 5A), può fornire 100 amperora; se aumentiamo il carico istantaneo (p.e. 10 A), la stessa identica batteria fornirà forse 70 Ah: la reazione chimica più violenta diminuisce il rendimento dell'accumulatore. Questo vale per i prelievi di corrente ma vale anche per la carica della batteria.
Cos'è che spinge la corrente dentro una batteria, sarebbe a dire cosa attiva quella reazione chimica che divide gli elettroni negativi da quelli positivi all'interno della batteria? E' la differenza di potenziale collegata ai poli della batteria. Ovvero, in altre parole, la differenza tra la tensione della batteria stessa e la tensione che la fonte energetica (pannello) è in grado di fornire. Man mano che una batteria si carica, la sua tensione interna aumenta. In questa situazione, si intuisce che a potenza costante di carica (insolazione del pannello) il passaggio della corrente verso la batteria diminuisce perché diminuisce la differenza fra la tensione della batteria (aumentata) e la tensione fornita dal regolatore di carica. Anche in pieno sole, quindi, se la batteria è carica, poiché quella differenza di tensione è minima, ci sarà un minimo passaggio di corrente, quel tanto che basta a mantenere attiva la reazione per quel voltaggio. Per questo Alvaro afferma, in modo semplificato ma comprensibile ai non addetti, che è la batteria a decidere quanta corrente ricevere e non la fonte. La fonte fornisce quello che la batteria può, vuole ricevere con il limite massimo dato dalla capacità della fonte; in altre parola se una batteria molto scarica potrebbe accettare anche 20 A, se la fonte ne può fornire solo 10 A, solo 10 A passeranno. Poiché la fonte
pretende che la batteria arrivi ai volt massimi istantaneamente, se la fonte è molto potente, potrebbe far passare tutti e 20 gli ampere, od anche più, situazione non gradita dalla batteria. Per questo meglio due batterie in parallelo che suddividano quelle cariche pesanti dei moderni alternatori che possono arrivare anche a 30 A; suddividendo questa potenza fra due batterie si rispetta la norma che una batteria non dovrebbe subire cariche o scariche oltre il 10-15% della sua capacità espressa in Ah.
Giovanni