In risposta al messaggio di whynot56 del 13/03/2025 alle 19:46:45Appunto, troppo complicato staccare un polo?
Salve, vorrei sapere se qualcuno usa il desolfatatore ( quello della Lidl ) attaccandolo direttamente alla batteria motore del ducato 244 senza staccare i cavi Ho paura che crei danni all'elettronica di bordo, compreso l'autoradio. Oppure no ? Grazie
In risposta al messaggio di whynot56 del 13/03/2025 alle 19:46:45Io il desolfatatore (uno preso già fatto, l'altro fatto dal sottoscritto) lo uso solo a batteria staccata poichè dà fuori dei picchi di tensione importanti... Esempio quello che avevo preso io già fatto, mi pare il megapulse, dava fuori un picco di tensione attorno ai 21 V (si parla per una frazione di secondo, ordine dei 10-20 nanosecondi) con in ingresso 12,85 V con una frequenza attorno a 8-9 kHz.
Salve, vorrei sapere se qualcuno usa il desolfatatore ( quello della Lidl ) attaccandolo direttamente alla batteria motore del ducato 244 senza staccare i cavi Ho paura che crei danni all'elettronica di bordo, compreso l'autoradio. Oppure no ? Grazie
In risposta al messaggio di whynot56 del 13/03/2025 alle 19:46:45Gli ingressi degli apparati elettronici dovrebbero essere filtrati, quindi immuni, ma non c'è nessuna certezza, non conoscendo cosa fa il desolfatatore Lidl io eviterei.
Salve, vorrei sapere se qualcuno usa il desolfatatore ( quello della Lidl ) attaccandolo direttamente alla batteria motore del ducato 244 senza staccare i cavi Ho paura che crei danni all'elettronica di bordo, compreso l'autoradio. Oppure no ? Grazie
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In risposta al messaggio di il tornitore del 13/03/2025 alle 23:36:42Credo che sarebbe sufficiente il dubbio per scollegare uno dei due morsetti della batteria, quando si vuole anche solo ricaricare bene una batteria, si scollega, figuriamoci desolfatare, un processo abbastanza invasivo, viste le tensioni alte e a impulsi
Io il desolfatatore (uno preso già fatto, l'altro fatto dal sottoscritto) lo uso solo a batteria staccata poichè dà fuori dei picchi di tensione importanti... Esempio quello che avevo preso io già fatto, mi pare il megapulse,dava fuori un picco di tensione attorno ai 21 V (si parla per una frazione di secondo, ordine dei 10-20 nanosecondi) con in ingresso 12,85 V con una frequenza attorno a 8-9 kHz. Consiglio, non montare desolfatatori se non a batteria staccata/isolata da qualsiasi impianto.
In risposta al messaggio di rubylove del 14/03/2025 alle 06:45:47Si parla di nanosecondi (allego foto del picco del megapulse visto da oscilloscopio a lavoro, spero si legga); per essere precisi da inizio a fine variazione siamo attorno ai 40 ns.
Credo che sarebbe sufficiente il dubbio per scollegare uno dei due morsetti della batteria, quando si vuole anche solo ricaricare bene una batteria, si scollega, figuriamoci desolfatare, un processo abbastanza invasivo, vistele tensioni alte e a impulsi p.s. forse nanosecondi è una frazione di tempo molto piccola, sei sicuro che non fossero millisecondi? 20 Nanosecondi sono 20 miliardesimi di secondo Normalmente è il tempo di salita del semiconduttore stesso, cioè il tempo che ci mette una porta logica ad andare da uno stato all'atro ad esempio
In risposta al messaggio di il tornitore del 14/03/2025 alle 10:58:06Purtroppo i numeri non li leggo. a me risulta che i desolfatatori lavorano a frequenze intorno ai Khz, io mi riferivo a quello, se la misura è sul tempo di salita dell'impulso allora ci può stare anche il nanosecondo ma non capisco cosa centra, con la frequenza degli impulsi del desolfatatore alla batteria
Si parla di nanosecondi (allego foto del picco del megapulse visto da oscilloscopio a lavoro, spero si legga); per essere precisi da inizio a fine variazione siamo attorno ai 40 ns. PS: Tutto dipende da cosa uno vuole intendere per frazione di secondo... Non per nulla ho specificato.
In risposta al messaggio di rubylove del 14/03/2025 alle 15:39:29Infatti come scrissi il megapulse comprato lavora sugli 8 kHz, quindi circa ogni 125 ms si ha un picco di tensione sui 21 V i quali durano dei ns (circa 28-30 ns sopra ai 15-15,3 V).
Purtroppo i numeri non li leggo. a me risulta che i desolfatatori lavorano a frequenze intorno ai Khz, io mi riferivo a quello, se la misura è sul tempo di salita dell'impulso allora ci può stare anche il nanosecondo ma non capisco cosa centra, con la frequenza degli impulsi del desolfatatore alla batteria
In risposta al messaggio di il tornitore del 15/03/2025 alle 00:06:43Quindi stai dicendo che la frequenza è a 8 Khz ma l'impulso dura circa 25 ns?
Infatti come scrissi il megapulse comprato lavora sugli 8 kHz, quindi circa ogni 125 ms si ha un picco di tensione sui 21 V i quali durano dei ns (circa 28-30 ns sopra ai 15-15,3 V). C'entra per il valore di tensione chepuò provocare danni all'elettronica anche se è protratto nel tempo per soli 30 ns ripetuti a frequenza alta. Il desolfatatore che ho creato io lavora su onda quadra con picchi di tensione sui 100 V e frequenza anche di 150 kHz... Decisamente più efficace tant'è che ho recuperato alcune batterie da avviamento che hanno svolto il loro lavoro per altri 3-4 anni.
In risposta al messaggio di rubylove del 15/03/2025 alle 08:45:42Esatto.
Quindi stai dicendo che la frequenza è a 8 Khz ma l'impulso dura circa 25 ns? Su quello che hai fatto tu cosa hai usato per generare impulsi così brevi? Io vedo che generatori di impulsi professionali, hanno dei risetimee dei falltime minimi di 5 ns, ne ho visti anche da un ns ma altri livelli che utilità ha dal punto di vista della desolfatazione, inviare alla batteria inpulsi cosi brevi?
In risposta al messaggio di il tornitore del 15/03/2025 alle 15:29:51Ciao
Esatto. Il mio è un desolfatatore attivo per cui carica e non è passivo (scarica) come il megapulse. Avevo un trasformatore da banco a 100 V circa e corrente veramente bassa, in uscita ponte diodi poi un PWM settabilein frequenza e duty cycle a bassa potenza che gestiva un mosfet; per evitare interferenze/spurie avevo messo una resistenza, tipo 100k, sul gate che andava a massa. Per la desolfatazione avere impulsi brevi e forti (non in corrente ma tensione) serve per rompere i cristalli di solfato di piombo (in tempi ragionevoli e non settimane) che si formano sulle piastre, così facendo è molto più facile che vengano riassorbiti dall'elettrolita. La solfatazione avviene anche per ciclatura a bassa profondità giornaliera.
In risposta al messaggio di rubylove del 16/03/2025 alle 10:07:59Per la precisione è un generatore di segnale con 2 modalità di lavoro: PWM e ad impulsi. Io lo utilizzavo in PWM.
Ciao quindi il PWM, a frequenze di Khz, un grande vuoto e ogni grande vuoto un impulso da 20 ns, una fettina strettissima, che credo non tutti i PWM possano generare facilmente, visto che lavorano di solito a frequenze diKhz e quando sono quasi tutti chiusi (minimo duty cycle) non credo che abbiano la precisione dei 20 ns Se non modula la larghezza ma l'impulso è fisso potremmo anche chiamarlo generatore di impulsi più che PWM no? Ma perchè impulsi così brevi? La disgregazione dei cristalli dei solfato di piombo, avviene meglio con impulsi brevi o è per non inviare tensioni alte per tempi prolungati? Ma se si tratta di impulsi di tensione anche alti ma brevi e soprattutto con correnti basse, mi viene difficile pensare che possano arrivare al cuore della batteria, un impulso da 20V a 100mA largo 20mS lo vedo assorbito all'istante da quella resistenza di pochi milliohm della batteria o dico una fesseria? oppure poca corrente non significa cosi poca ma qualche Ampere? Io ho suggerito di scollegare almeno un polo, non tanto per i picchi ma perchè trovo che se si fa un ricondizionamento lo si deve fare a batteria a riposo. Se si tratta di pochi mA appena colleghi il desolfatatore quei 20 V dovrebbero praticamente sparire e potrebbero rivedersi forse dopo una settimana Come sai, Io con le batterie ci ho litigato da giovane e solo ora che sono arrivate quelle al litio comincio a vederle meno come oggetti imprevedibili! Quindi potrei anche aver detto delle cose errate.
In risposta al messaggio di whynot56 del 13/03/2025 alle 19:46:45forse dipende dal desolfatatore
Salve, vorrei sapere se qualcuno usa il desolfatatore ( quello della Lidl ) attaccandolo direttamente alla batteria motore del ducato 244 senza staccare i cavi Ho paura che crei danni all'elettronica di bordo, compreso l'autoradio. Oppure no ? Grazie
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/03/2025 alle 00:45:14Si ma anche io ho suggerito di scollegare, visto che alla fine si tratta di scollegare un morsetto, penso sempre che anche solo per caricare bene e a fondo una batteria, farlo quando è libera da carichi sia la cosa migliore
Per la precisione è un generatore di segnale con 2 modalità di lavoro: PWM e ad impulsi. Io lo utilizzavo in PWM. Andando a rileggere appunti passati... Secondo letteratura la frequenza dovrebbe stare tra i 2 e 6 MHz (sipotrebbe parlare sotto certi aspetti di frequenza di risonanza) e la corrente fino a 0,1C però con tensioni sui 18-20 V... Questo per avere tempi molto rapidi di desolfatazione (un paio di gg nei casi peggiori ma recuperabili); però se non si hanno controlli sullo stato di carica risulta pericoloso. Nel mio caso, dato che era un desolfatatore momentaneo/volante senza controlli, ho preferito ridurre sensibilmente la corrente (nei miei test con batterie da 40-100 Ah si parlava di max 0,01C) ma aumentare la tensione (100 V); per la frequenza ero vincolato a max 150 kHz per quanto avevo a disposizione (il generatore di funzioni/segnale fino a 5 MHz era già in uso su altro). Nel mio caso impulsi brevi per la tensione alta; nel megapulse non saprei. Variando parametri di tensione/frequenza/corrente, entro certi limiti, porta allo stesso risultato però con tempi di recupero maggiori (nei miei casi di solfatazione bastavano circa 1-2 settimane). Certamente con i valori che hai indicato, specie di corrente, non si arriva a svolgere un'azione desolfatante efficace soprattutto con batterie con capacità sopra ai 30-40 Ah. Io principalmente ho suggerito di staccare un polo per prevenire danni alle varie centraline; la batteria filtra, ma vista la sensibilità delle attuali centraline è meglio prevenire. Poi ovviamente è meglio lavorare su batteria scollegata così da non avere alcun carico.
In risposta al messaggio di rubylove del 17/03/2025 alle 17:09:02Quello esempio attivo che ho fatto io possiamo definirlo "curativo", ,mentre il megapulse e quello postato da Laikone di tipo "preventivo" o passivi. Il megapulse per esempio lavora da 12,81 V in su.
Si ma anche io ho suggerito di scollegare, visto che alla fine si tratta di scollegare un morsetto, penso sempre che anche solo per caricare bene e a fondo una batteria, farlo quando è libera da carichi sia la cosa miglioreFrancamente era solo una curiosità la mia, visto che adesso mi sono lasciato indietro le batterie al piombo.. mi sembra però di aver capito che ce ne sono di vari tipi di desolfatatori, forse quelli che si collegano fissi fanno un lavoro forse più preventivo mentre quelli da banco secondo me servono per intervenire quando il danno è fatto?
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/03/2025 alle 20:58:04Mai usato, anche perchè nonce l'ho
Quello esempio attivo che ho fatto io possiamo definirlo curativo, ,mentre il megapulse e quello postato da Laikone di tipo preventivo o passivi. Il megapulse per esempio lavora da 12,81 V in su. Io ad ogni modo vista l'elettronicaattuale sui mezzi non li metterei anche perchè invalidano la garanzia del mezzo. Io sull'elettrica, seppur la 12V non deve far avviamenti, non ho messo nulla e la batteria ha 4 anni. Sul camper senza desolfatatore la batteria è durata mi pare quasi 8 anni... Con le Pb serve anche fortuna.