In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 10:08:27Non concordo.
Abbiamo alcune ipotesi (OMS anno 2006) che parlano di 4000 decessi nella sola Europa, 9000 in totale, ma OMS ha notoriamente stime prudenti. L'unico dato certo è che non possiamo dire che non successe nulla, cosa questache sarebbe bello non leggere più. Calcoliamo che sia anche 10 volte tanto, sono comunque più bassi dei morti per inquinamento prodotto dal petrolio oggi anno , però in itialia è stato vietato il nucleare. Concordo che una eventuale nube tossica non conosca confini (poco dopo il confine con la Francia c'è ne sono alcune) , ma, o si chiudono tutte le centrali al mondo, o non ha avuto senso chiuderle solo in Italia, continuando comunque a comprarla dagli altri paesi. Capisco perfettamente che se scoppia un reattore sono problemi, ma credo che nuove tecnologie e nuovi materiali possano contribuire a ridurre a 0 i rischi. Si anche che non è LA Soluzione, ma, secondo me, è meno problematica e più pulita del petrolio. Io ero piccolo quando è successo, ma ricordo un paio di particolari, mettere le scarpe su fogli di giornale prima di entrare in casa e una cosa che mi angoscia a, una volta a settimana andavamo a trovare i miei nonni che abitavano a 10 km da noi, passavamo in un comune dove sulla strada vedevo un cartello con il simbolo della radioattività, tutte le volte che lo vedevo mi spaventava, perché in corsa non riuscivo a leggere cosa vi fosse scritto. Solo molto tempo dopo, capii, vi era scritto comune denuclearizzato ma per qualche tempo ne fui spaventatissimo
http://www.m48.it
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 10:08:27Pur essendo migliorate dal punto di vista della sicurezza, le centrali nucleari hanno ancora molti punti deboli come dimostra Fukushima. Esistono fattori interni, esterni e imprevedibili, nel caso di un incidente come affrontarlo e limitare i danni ? A Chernobyl furono fatte azioni che peggiorarono la situazione in preda alla confusione più totale e anche il moderno sarcofago è il male minore, non la soluzione, l'ambiente nella zona di alienazione sarà invivibile per decine di migliaia di anni ( anche se ci vivono circa un centinaio di persone senza problemi, misteri della natura). Non si ha il controllo una volta innescata la reazione nucleare e non c'è modo di fermarla, a Chernobyl andò bene che gli altri reattori non furono coinvolti, qualche anno dopo un'altro reattore ebbe un incidente minore e venne fermato fino alla chiusura definitiva dell'impianto nel 2000. Altro grosso problema sono le scorie, cosa ne fai? continuiamo a portarle nel Terzo Mondo? senza contare che seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Quando si riuscirà a gestire tutti i possibili incidenti e le scorie allora se ne potrà parlare. Certamente l'inquinamento atmosferico è causa di decine di migliaia di morti in Italia ( si stima dai 60 agli 80k all'anno) e milioni nel mondo ( circa 7) causati da tutto l'inquinamento ( auto, riscaldamento o rifiuti compresi) senza contare i malati cronici e relativi costi ( i morti stimati di Chernobyl negli anni furono dai 4 ai 19k senza contare gli ammalati e il problema degli sfollati, ma il n esatto non lo sapremo mai ). D'altra parte abbiamo visto come è diminuito l'inquinamento atmosferico e marino in questo mese e mezzo di parziale chiusura pur con le centrali in funzione. Atteggiamenti più virtuosi da parte di tutti e meno interessi economici renderebbero il mondo un posto più vivibile. Investiamo nelle nuove tecnologie.
Abbiamo alcune ipotesi (OMS anno 2006) che parlano di 4000 decessi nella sola Europa, 9000 in totale, ma OMS ha notoriamente stime prudenti. L'unico dato certo è che non possiamo dire che non successe nulla, cosa questache sarebbe bello non leggere più. Calcoliamo che sia anche 10 volte tanto, sono comunque più bassi dei morti per inquinamento prodotto dal petrolio oggi anno , però in itialia è stato vietato il nucleare. Concordo che una eventuale nube tossica non conosca confini (poco dopo il confine con la Francia c'è ne sono alcune) , ma, o si chiudono tutte le centrali al mondo, o non ha avuto senso chiuderle solo in Italia, continuando comunque a comprarla dagli altri paesi. Capisco perfettamente che se scoppia un reattore sono problemi, ma credo che nuove tecnologie e nuovi materiali possano contribuire a ridurre a 0 i rischi. Si anche che non è LA Soluzione, ma, secondo me, è meno problematica e più pulita del petrolio. Io ero piccolo quando è successo, ma ricordo un paio di particolari, mettere le scarpe su fogli di giornale prima di entrare in casa e una cosa che mi angoscia a, una volta a settimana andavamo a trovare i miei nonni che abitavano a 10 km da noi, passavamo in un comune dove sulla strada vedevo un cartello con il simbolo della radioattività, tutte le volte che lo vedevo mi spaventava, perché in corsa non riuscivo a leggere cosa vi fosse scritto. Solo molto tempo dopo, capii, vi era scritto comune denuclearizzato ma per qualche tempo ne fui spaventatissimo
In risposta al messaggio di bradipo66 del 27/04/2020 alle 19:14:19Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco, la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente.
Pur essendo migliorate dal punto di vista della sicurezza, le centrali nucleari hanno ancora molti punti deboli come dimostra Fukushima. Esistono fattori interni, esterni e imprevedibili, nel caso di un incidente come affrontarloe limitare i danni ? A Chernobyl furono fatte azioni che peggiorarono la situazione in preda alla confusione più totale e anche il moderno sarcofago è il male minore, non la soluzione, l'ambiente nella zona di alienazione sarà invivibile per decine di migliaia di anni ( anche se ci vivono circa un centinaio di persone senza problemi, misteri della natura). Non si ha il controllo una volta innescata la reazione nucleare e non c'è modo di fermarla, a Chernobyl andò bene che gli altri reattori non furono coinvolti, qualche anno dopo un'altro reattore ebbe un incidente minore e venne fermato fino alla chiusura definitiva dell'impianto nel 2000. Altro grosso problema sono le scorie, cosa ne fai? continuiamo a portarle nel Terzo Mondo? senza contare che seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Quando si riuscirà a gestire tutti i possibili incidenti e le scorie allora se ne potrà parlare. Certamente l'inquinamento atmosferico è causa di decine di migliaia di morti in Italia ( si stima dai 60 agli 80k all'anno) e milioni nel mondo ( circa 7) causati da tutto l'inquinamento ( auto, riscaldamento o rifiuti compresi) senza contare i malati cronici e relativi costi ( i morti stimati di Chernobyl negli anni furono dai 4 ai 19k senza contare gli ammalati e il problema degli sfollati, ma il n esatto non lo sapremo mai ). D'altra parte abbiamo visto come è diminuito l'inquinamento atmosferico e marino in questo mese e mezzo di parziale chiusura pur con le centrali in funzione. Atteggiamenti più virtuosi da parte di tutti e meno interessi economici renderebbero il mondo un posto più vivibile. Investiamo nelle nuove tecnologie. Ricordo che gli incidenti riconosciuti dall' AIEA sono 33, in tutto il mondo, ma secondo Greenpeace e altri almeno 130
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 19:59:37La speranza è che vengano chiuse, come in Germania (chiusura totale entro il 2022) o Francia (probabile chiusura di 17 centrali). Vero che nel mondo ce ne sono 66 in progetto o costruzione.
Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco,la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente. O si chiudono tutte, o questi discorsi del. e ma se succede qualcosa lasciano il tempo che trova
https://www.ecoage.it/energia-n...
https://www.lifegate.it/persone...
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/04/2020 alle 19:27:13A Prypiat ( la città vicino alla centrale di Chernobyl) le radiazioni emesse erano normalmente più elevate anche se entro i limiti tollerati. Non essendo a tenuta stagna perfetta alcuni radioisotopi fuoriescono e colpiscono in maggioranza feti e bambini
Hai scritto: ... senza contare che seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Non m'intrometto sugli altri aspetti da te e da altri evidenziati perché le mie conoscenzemi suggeriscono di astenermi, ma quello che riporto qui sopra, da te scritto, è proprio il contrario dalla realtà. Quello che succede dentro e fuori (area circostante) una centrale nucleare è controllato periodicamente dall'Agenzia Internazionale con visite a sorpresa e rilevazioni trasferite in diretta alla sede centrale (Vienna) senza la possibilità di manipolazioni. E le zone circostanti le centrali nucleari sono inquinate esattamente come le zone lontane, senza nessuna differenza. Anzi, una differenza c'è: quelle zone sono controllate, le altre no. Se, poi, succede Cernobyl o Fukushima, è un altro discorso. Giovanni
https://www.qualenergia.it/arti...
http://tozzi-national-geographi...
In risposta al messaggio di Emme48 del 27/04/2020 alle 08:40:00Anch'io avrei preferito avere un contatore professionale, ma avevamo alcuni di quelli gialli che hai visto nella foto e sembravano oggetti costosi (si pagava extra per il noleggio dell'apparecchio). Io il mio lo avevo sempre con me, e aveva la funzione dosimetro attivata: a fine giornata avevo assorbito 0,003 milliSievert di radiazioni.
Immagini terrificanti. Il contatore Geiger però me lo sarei portato da casa... mi fido poco dell'onestà dei tour operators... e anche un dosimetro. Lí è tutto Cesio, di Iodio con tempo di decadimento di una settimanaormai non c'è più nulla. Non mi torna l'assenza di mascherine in un terreno altamente contaminato potenzialmente volatile alla prima folata di vento. Anche dei copriscarpe ci stavano bene insieme a un vestiario impermeabile e non poroso come la stoffa. Immagini veramente spettacolari e... terribili allo stesso tempo. Marco
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 19:59:37Però avere un incidente in casa sarebbe una bella gatta da pelare. Se la centrale è all'estero, a parte la contaminazione, la responsabilità invece ricade sul governo straniero, es.: Francia, Slovenia, etc., e i problemi grossi se li spupazzano loro per diverse generazioni: costruzione/manutenzione sarcofago, indennizzi vari.
Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco,la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente. O si chiudono tutte, o questi discorsi del. e ma se succede qualcosa lasciano il tempo che trova
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,https://www.focus.it/scienza/en...
http://tozzi-national-geographi...
,https://www.qualenergia.it/arti...
In risposta al messaggio di Giovanni del 28/04/2020 alle 18:29:11Non ho detto che l'acqua che viene riversata è contaminata ( tranne incidenti non sempre prevenibili). L'acqua viene si raffreddata nelle torri di raffreddamento, ma comunque rientra ad una temperatura superiore. Finchè finisce nel mare o nel fiume questa si diluisce, in un lago molto meno e sappiamo benissimo che 1 o 2 gradi in un ecosistema ( soprattutto se velocemente) fanno una differenza enorme. In casi di scarsità di acqua per siccità o estati molto calde con temperature dell'acqua in rialzo possono esserci problemi di raffreddamento. L'acqua viene trattata con additivi per evitare incrostazioni o corrosione? se si con cosa? queste sostanze vengono riversate nell'acqua? non sono un tecnico e quindi prendo per buone le tue chiarificazioni che, sicuramente ti intendi più di me, le mie erano una serie di considerazioni e riflessioni. Non esiste una produzione di energia a impatto zero, bisogna capire qual'è la migliore al netto di mode, interessi e avere una visione a lungotermine.
Hai scritto: 7 - il raffreddamento utilizza grandi prelievi di acqua e viene reimmessa più calda con alterazioni degli ambienti naturali ( per questo vengono costruite vicino a fiumi o mare, e eventuali incidenti riversanomateriale radioattivo in questi sistemi ) Se tuo padre ha lavorato nell'ambito delle centrali nucleari saprà che l'acqua esce dall'impianto ad 1 o 2 gradi superiori alla temperatura d'entrata che, rimescolata con l'acqua adiacente, risulta ininfluente. Se dal mare o dal fiume recepisce acqua a 15 gradi, la restituisce a 16-17 gradi che, confluendo nel mare o nel restante flusso del fiume, alla fine non apporta alcuna variazione. Visto con i miei occhi alla centrale nucleare di Trino (Vercelli). Forse tuo padre ha dimenticato di segnalarti che l'acqua che viene prelevata dal fiume o dal mare, prima di entrare nell'impianto, viene depurata di qualsiasi elemento inquinante, quindi l'acqua che viene restituita all'ambiente (fiume o mare) è l'acqua che è stata prelevata, meno quella evaporata, ma pulitissima; in minima parte, minima parte, consente di ripulire una parte dell'acqua del mare (ininfluente!) o del fiume. Giovanni
https://www.lifegate.it/persone...
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https://www.cdt.ch/svizzera/cro...
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In risposta al messaggio di bradipo66 del 28/04/2020 alle 20:08:37
Non ho detto che l'acqua che viene riversata è contaminata ( tranne incidenti non sempre prevenibili). L'acqua viene si raffreddata nelle torri di raffreddamento, ma comunque rientra ad una temperatura superiore. Finchèfinisce nel mare o nel fiume questa si diluisce, in un lago molto meno e sappiamo benissimo che 1 o 2 gradi in un ecosistema ( soprattutto se velocemente) fanno una differenza enorme. In casi di scarsità di acqua per siccità o estati molto calde con temperature dell'acqua in rialzo possono esserci problemi di raffreddamento. L'acqua viene trattata con additivi per evitare incrostazioni o corrosione? se si con cosa? queste sostanze vengono riversate nell'acqua? non sono un tecnico e quindi prendo per buone le tue chiarificazioni che, sicuramente ti intendi più di me, le mie erano una serie di considerazioni e riflessioni. Non esiste una produzione di energia a impatto zero, bisogna capire qual'è la migliore al netto di mode, interessi e avere una visione a lungotermine.
In risposta al messaggio di Al Ula del 29/04/2020 alle 12:38:44
Tralasciando il discorso circa la pericolosita' legata alla produzione di energia nucleare che potrebbe essere associata ad un sistema di bassa probabilita' ma altissimo rischio, ricordo che un professore che ci teneva uncorso all'universita' di Genova aveva partecipato agli studi per la costruzione della centrale di Montalto di Castro di cui ci aveva ampiamente parlato in senso generale. Ci disse che la centrale era stata pensata come una delle piu' sicure al mondo (con i criteri dell'epoca) aggiungendo che gl iingegneri italiani erano tra i migliori a livello mondiale. Lui reputava molto stupido aver bloccato un progetto come quello considerando soprattutto che era quasi terminato dopo aver speso una immensa quantita' di denaro. Ovvio che una corrente poilitca cavalco' l'onda dell'incidente di Cernobyl per portare l'opinione pubblica in una certa direzione. Ora soffriamo anche per quelle scelte scellerate prese, come spesso accade in Italia, senza ragionare sulle alternative. Si puo' dire che Montalto di Castro sia un gigantesco monumento al fallimento della politica energetica italiana. Stefano
In risposta al messaggio di Al Ula del 29/04/2020 alle 12:38:44Costa tantissimo fare le centrali.
Tralasciando il discorso circa la pericolosita' legata alla produzione di energia nucleare che potrebbe essere associata ad un sistema di bassa probabilita' ma altissimo rischio, ricordo che un professore che ci teneva uncorso all'universita' di Genova aveva partecipato agli studi per la costruzione della centrale di Montalto di Castro di cui ci aveva ampiamente parlato in senso generale. Ci disse che la centrale era stata pensata come una delle piu' sicure al mondo (con i criteri dell'epoca) aggiungendo che gl iingegneri italiani erano tra i migliori a livello mondiale. Lui reputava molto stupido aver bloccato un progetto come quello considerando soprattutto che era quasi terminato dopo aver speso una immensa quantita' di denaro. Ovvio che una corrente poilitca cavalco' l'onda dell'incidente di Cernobyl per portare l'opinione pubblica in una certa direzione. Ora soffriamo anche per quelle scelte scellerate prese, come spesso accade in Italia, senza ragionare sulle alternative. Si puo' dire che Montalto di Castro sia un gigantesco monumento al fallimento della politica energetica italiana. Stefano
http://www.m48.it