In risposta al messaggio di dani1967 del 25/05/2020 alle 14:11:58
Bella l'esperienza di Giovanni. Per rispondere a DonLimpio la risposta è quasi no, io qualche volta pezzi di codice perché mi servivano, pur non essendo per nulla del ramo, li ho guardati. Però siamo milioni di abitanti,e di sviluppatori bravi ce ne sono. Giovanni, un sorgente si può compilare e il confronto degli hash diventa facile. Io ho letto questo articolo In pratica, in germania hanno ricostruito una sorgente di contagio, una messa, attraverso il tracciamento dei contatti di tutti i contagiati. Ma hanno usato l'app ? No. Qualcuno si è messo li con calma, ha speso molti minuti con ciascun paziente, fintanto che non ha risolto l'arcano. Non ci vuole un'app, bisogna metterci testa e tempo. Ad oggi non so se nel nostro sistema sanitario c'è qualcuno che voglia mettersi a farlo. Di certo so che nelle pubbliche amministrazioni si sono ricercati medici ma non sono stati allertati gli esperti di sistemi geografici che su questi problemi avrebbero potuto contribuire non poco, anche in smart working.
In risposta al messaggio di sergiozh del 25/05/2020 alle 22:42:49Ci saranno anche alcuni casi come quelli che descrivi ma la stragrande maggioranza dei contagi In luoghi con contatti prolungati (es. RSA, ospedali, famiglie, funerali, ecc...)
La app rivela solo i contatti che si hanno avuto stando a meno di circa 2 metri per almeno 15 minuti. i dati vengono memorizzati sul proprio telefono e dunque il vantaggio e' proprio che non vi e' un database centrale. Sara'utile ma non rivelera' mai tutti i nuovi contagi perche' il virus e' molto contagioso e se tocco qualcosa che e' stato toccato da poco da una persona contagiosa posso infettarmi se mi tocco il viso con le mie mani contagiate. Ci sono casi documentati di contagi avvenuti in questo modo e per contagiarsi non sono necessari 15 minuti a meno di due metri ma basta un attimo in cui si tocca qualcosa di infetto.
In risposta al messaggio di giorgioste del 25/05/2020 alle 23:34:37Speriamo sia come dici tu.
Ci saranno anche alcuni casi come quelli che descrivi ma la stragrande maggioranza dei contagi In luoghi con contatti prolungati (es. RSA, ospedali, famiglie, funerali, ecc...) Concentrassi su alcuni casi fa perdere di vista i risultati che si possono ottenere sulla maggioranza.
In risposta al messaggio di giorgioste del 25/05/2020 alle 23:34:37In questi casi la speranza e la valutazione spannometrica non funzionano. Non posso stabilire io o te la significatività dei casi non registrati da Immuni, ma un protocollo di sperimentazione. Con lo stesso criterio oggi dovremmo somministrare a tutti i 70 vaccini in fase di test, solo dopo aver visto che non danno effetti collaterali, perché forse a qualche cosa servono. A me risulta che non funzioni così in medicina, se no che si faccia anche agopuntura contro il covid, forse serve.
Ci saranno anche alcuni casi come quelli che descrivi ma la stragrande maggioranza dei contagi In luoghi con contatti prolungati (es. RSA, ospedali, famiglie, funerali, ecc...) Concentrassi su alcuni casi fa perdere di vista i risultati che si possono ottenere sulla maggioranza.
In risposta al messaggio di dani1967 del 26/05/2020 alle 09:57:12Spero che la criticità duri meno di 3/4 mesi... se fosse così, la sperimentazione farebbe si che lo si potrà usare solo quando non servirà più
In questi casi la speranza e la valutazione spannometrica non funzionano. Non posso stabilire io o te la significatività dei casi non registrati da Immuni, ma un protocollo di sperimentazione. Con lo stesso criterio oggidovremmo somministrare a tutti i 70 vaccini in fase di test, solo dopo aver visto che non danno effetti collaterali, perché forse a qualche cosa servono. A me risulta che non funzioni così in medicina, se no che si faccia anche agopuntura contro il covid, forse serve. Immuni dovrebbe essere sperimentato in una specifica area per 3-4 mesi, per capire se incide sul contagio, in qualche direzione.
In risposta al messaggio di masivo del 26/05/2020 alle 09:49:23Dall'inizio della pandemia in europa in svizzera hanno detto che per contagiarsi attraverso l'aria se non ci sono starnuti o simili bisogna stare per almeno 15 minuti a meno di due metri da una persona contagiosa, entrambi senza mascherina.
Poi, da cosa li hanno tirati fuori i 15 minuti, ma figuriamoci, se ben protetti ci puoi stare vicino ad un infetto ore, senza protezioni basta uno starnuto. Come ho detto: metterà in preoccupazione i più ansiosi, è darà una falsa tranquillità ad altri. Mascherine e lavarsi le mani, multe e far rispettare queste semplici regole, questo serve.
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In risposta al messaggio di Giovanni del 21/05/2020 alle 14:03:42Francamente non capisco come possa funzionare. Il Bluethoot per definizione ha una portata di 10 mt. Come fa a distinguere distanze inferiori ai 2 mt per me è un mistero e anche col GPS a meno di non coinvolgere specifiche militari c'è un margine di errore voluto dalle norme di sicurezza certamente superiore. Non è così semplice non a caso si rimanda continuamente la messa in servizio, evidentemente qualche problema c'è.
I Tg ci presentano sempre l'imminente rilascio dell'applicazione Immuni che, nelle intenzioni, dovrebbe segnalarci se siamo entrati in contatto con persone contagiate. Non conosco la programmazione per gli smartphone, socome sono stati a suo tempo progettati i gestionali della Camera, del Senato, del Ministero della Salute che erano quanto di meno informatico si potesse immaginare; col tempo si saranno aggiornati ma, perché toccato con mano, non mi fido. Dunque, stando alle scarne notizie che ci vengono date, questa app dovrebbe appoggiarsi al Bluetooth dello smartphone. Che io sappia, ma mi posso sbagliare, questo sistema abbisogna di tempo (più secondi) per scansionare i dispositivi nelle vicinanze; per poter comunicare col dispositivo vicino implica che vi sia un abbinamento confermato dall'utilizzatore. Quindi, se passo vicino ad uno contagiato, prima che il Bluetooth se ne accorga, la vicinanza deve persistere. Parlandone con conoscenti con infarinature informatiche, potrebbe anche essere che il Bluetooth rilevi i dispositivi vicini senza connettersi, invii la lista dei dispositivi rilevati e, tramite un database centrale, mi dica se sono passato o non sono passato vicino ad un contagiato. E qui sorge un problema: ognuno di noi dovrebbe avere un nome di Bluetooth univoco (cosa che non è mai). Alla fine della fiera, o le cose non stanno come ce le raccontano, oppure sarà un buco nell'acqua e tanti soldi e tempo spesi inutilmente. C'è qualcuno che ne sa di più, tanto per parlarne? Chiarisco subito che, secondo me, dopo due e passa mesi di spontanei arresti domiciliari (limitazione della libertà personale), della privacy non me ne può fregare di meno. Sembra ora che il problema più importante non sia il virus ma sia la privacy sull'uso di una applicazione che potrebbe aiutarci nel superamento di questa crisi. Questo per dire che sfruttando il Gps al posto del Bluetooth, i problemi sarebbero stati minori ed i dati molto più affidabili. Giovanni
In risposta al messaggio di alexbio del 27/05/2020 alle 14:59:22
Francamente non capisco come possa funzionare. Il Bluethoot per definizione ha una portata di 10 mt. Come fa a distinguere distanze inferiori ai 2 mt per me è un mistero e anche col GPS a meno di non coinvolgere specifichemilitari c'è un margine di errore voluto dalle norme di sicurezza certamente superiore. Non è così semplice non a caso si rimanda continuamente la messa in servizio, evidentemente qualche problema c'è.