In risposta al messaggio di Giovanni del 26/02/2023 alle 20:28:46Non fa ridere
Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 26/02/2023 alle 20:28:46mio padre rideva di chi raccoglieva la cacca del cane. tu ridi per le auto elettriche.
Giovanni
In risposta al messaggio di LaJena del 27/02/2023 alle 12:15:41A me non pare una mossa commerciale... In qualche modo la mobilità deve migliorare ed evolversi; di certo rimanendo dipendenti dagli idrocarburi e dal termico oramai a fine vita con efficienza pessima dopo oltre 100 anni di sviluppo non si migliora... Anzi tutte le implementazioni recenti come di doppie EGR, doppio FAP, doppio SCR l'inquinamento aumenta come aumentano i "potenziali" guasti, produzione di ricambi e smaltimenti... Il bilancio di queste nuove implementazioni è già tanto se neutrale (personalmente credo sia in deficit).
Ad oggi ho un V8 Hemi a benzina... entro il 2035 (che poi probabilmente diventerà 2050 se non oltre)... ne prenderò un altro. Finché potrò... continuerò. L'elettrico, finora, mi pare più un ottima mossa commerciale.
In risposta al messaggio di Grinza del 27/02/2023 alle 13:07:01Esatto Antonio, non sanno cosa si perdono... Feeling di guida, comodità, meno stress durante la guida, reattività in ogni occasione
Questa me l’hanno mandata i miei amici, per adesso non me la sono fatta addosso, tornassi indietro l’avrei comprata cinque anni fa, non avete idea che cosa fantastica è. le prime volte caricavo tutte le volte chepotevo per averla sempre Full, adesso praticamente una volta alla settimana, oggi sono al 45% e ancora non carico e sono già dieci giorni, voi comuni mortali non capite
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2023 alle 13:19:11Ieri sul camper mi chiedevo se esistono elettrici, il cambio poi, l’avrei smontato
Esatto Antonio, non sanno cosa si perdono... Feeling di guida, comodità, meno stress durante la guida, reattività in ogni occasione Comunque mi fa piacere che ti stai trovando bene Quando mi tocca usare una termica o l'ibrida mi viene da piangere (in casa ci litighiamo l'elettrica)
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/02/2023 alle 14:18:37Voi avete il sole.
L'ho guidata anch'io l'elettrica, quello che dite sul confort di guida non si può far altro che confermare. Il problema resta l'approvvigionamento dell'energia elettrica. I Paesi Nordici (Scandinavia) hanno l'idroelettricoad iosa, la Francia e la Germania hanno le centrali nucleari, noi abbiamo gli ambientalisti. E se l'elettrico dovesse espandersi ancora, non so se la Francia continuerebbe a venderci energia elettrica ai livelli attuali. Se la Danimarca e l'Olanda possono fare affidamento sull'eolico perché in quelle zone il vento tira costantemente, da noi il sole non è costante e questo ci obbliga a tenere comunque accese le centrali tradizionali pagando la stessa corrente due volte: una al produttore fotovoltaico ed una al produttore tradizionale. Qui lo dico e qui lo nego: oggi come oggi, l'auto elettrica, con i suoi forti incentivi economici, è l'escamotage per vendere auto a chi se lo può permettere a spese di chi non se lo può permettere. Ma questo vale per questo incentivo, per il bonus 110% e per tutti gli altri incentivi. Incentivi che drogano l'economia creando scompensi che si pagheranno cari nel tempo. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/02/2023 alle 14:18:37Quoto ogni parola.
L'ho guidata anch'io l'elettrica, quello che dite sul confort di guida non si può far altro che confermare. Il problema resta l'approvvigionamento dell'energia elettrica. I Paesi Nordici (Scandinavia) hanno l'idroelettricoad iosa, la Francia e la Germania hanno le centrali nucleari, noi abbiamo gli ambientalisti. E se l'elettrico dovesse espandersi ancora, non so se la Francia continuerebbe a venderci energia elettrica ai livelli attuali. Se la Danimarca e l'Olanda possono fare affidamento sull'eolico perché in quelle zone il vento tira costantemente, da noi il sole non è costante e questo ci obbliga a tenere comunque accese le centrali tradizionali pagando la stessa corrente due volte: una al produttore fotovoltaico ed una al produttore tradizionale. Qui lo dico e qui lo nego: oggi come oggi, l'auto elettrica, con i suoi forti incentivi economici, è l'escamotage per vendere auto a chi se lo può permettere a spese di chi non se lo può permettere. Ma questo vale per questo incentivo, per il bonus 110% e per tutti gli altri incentivi. Incentivi che drogano l'economia creando scompensi che si pagheranno cari nel tempo. Giovanni
In risposta al messaggio di LaJena del 27/02/2023 alle 15:22:20Da quale fonte attendibile evinci che il mix energetico nazionale è dato per lo più da carbone?
Quoto ogni parola. L'italia non ha fonti energetiche sufficienti (avevamo 2 centrali nucleari pronte all'accensione e quindi pagato per costruirele e... ora paghiano per demolirle senza che queste abbiano fatto manco un Wh).Idroelettrico con la crisi idrica... sta andando a farsi benedire. Eolico... sta pari a zero. Il grosso dell'energia si fa col gas o meglio col carbone. Anche da qui la mia grossa perplessità sul green dell'elettrico. Tralascio il costo ecologico delle terre rare... E condivido in toto il drogaggio senza limiti del mercato con gli eco-incentivi... Incentivi che qualcuno poi dovrà comunque pagare.
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2023 alle 16:04:51Beh... se ci fosse una massiccia migrazione all'elettrico... avendo tagliato il gas russo... non è che ci siano così tante alternative al carbone...
Da quale fonte attendibile evinci che il mix energetico nazionale è dato per lo più da carbone? Da quanto leggo da Terna non mi risulta... Forse siamo rimasti molto indietro e da anni non ci si informa a dovere. Sempreda quanto so, dati presi da Terna, si usa prevalentemente metano e le centrali a ciclo combinato hanno efficienze del 60% o superiori a cui vanno aggiunte le perdite di rete del 10%, mentre il solo termico parte in forte deficit (efficienza riportata sopra)... Alla fine pur non alimentando le BEV con energia green 100% e vantaggioso per l'ambiente rispetto al termico. Inoltre gestire le emissioni di una centrale è ben più semplice e controllabile rispetto a gestire n-veicoli endotermici. Gli incentivi sono deleteri anche perché le case costruttrici possono tenere alti i listini e guadagnare di più; se non ci fossero gli incentivi il mercato rallenterebbe ancor di più innescando uno sbilancio tra domanda e offerta per cui le case si vedrebbero costrette ad abbassare i listini pur di vendere.
In risposta al messaggio di sergiozh del 27/02/2023 alle 14:52:37Enel punta a raddoppiare il fv nei prossimi anni, ma a quanto pare non c'è molta disponibilità di pannelli.
Voi avete il sole. non e‘ possibile che in germania ci sia piu‘ produzione fotovoltaica che in italia (almeno credo). Dovete montare i pannelli !
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/02/2023 alle 16:04:51
Da quale fonte attendibile evinci che il mix energetico nazionale è dato per lo più da carbone? Da quanto leggo da Terna non mi risulta... Forse siamo rimasti molto indietro e da anni non ci si informa a dovere. Sempreda quanto so, dati presi da Terna, si usa prevalentemente metano e le centrali a ciclo combinato hanno efficienze del 60% o superiori a cui vanno aggiunte le perdite di rete del 10%, mentre il solo termico parte in forte deficit (efficienza riportata sopra)... Alla fine pur non alimentando le BEV con energia green 100% e vantaggioso per l'ambiente rispetto al termico. Inoltre gestire le emissioni di una centrale è ben più semplice e controllabile rispetto a gestire n-veicoli endotermici. Gli incentivi sono deleteri anche perché le case costruttrici possono tenere alti i listini e guadagnare di più; se non ci fossero gli incentivi il mercato rallenterebbe ancor di più innescando uno sbilancio tra domanda e offerta per cui le case si vedrebbero costrette ad abbassare i listini pur di vendere.
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/02/2023 alle 17:15:58Avevo letto un articolo a riguardo ma non sarei stato capace di spiegarlo con tanta dovizia.
Io capisco benissimo che l'auto elettrica è affascinante. Il problema è dove trovare energia elettrica a sufficienza per ricaricare le batterie. Dobbiamo forse triplicare la produzione europea di energia elettrica: chivuole la centrale tradizionale o nucleare sotto casa? Quanto tempo ci vuole per progettarne e costruirne di nuove? Poi occorrerebbe anche capire come funziona la distribuzione dell'energia elettrica sul territorio nazionale. Parto dalle grandi centrali di produzione: queste immettono corrente nelle dorsali in AA o AAT (Alta o Altissima Tensione, 220 kV o 380 kV). La rete AAT attraversa l'Italia da nord a sud su almeno due dorsali. Queste arrivano alle varie Stazioni di Trasformazione (S/T) che riducono la tensione normalmente tra i 20Kv ed i 60Kv; Da questo Stazioni di Trasformazione si arriva alle Sottostazioni (AT-MT), dove quella tensione viene ridotta a 10KV e, da queste, alle Cabine di Trasformazione (MT-BT) dove escono i 400 Volt (ex 380) trifase per i clienti. Quindi, la linea è Centrale -> S/T -> AT-MT -> MT-BT ->Cliente. E' corrente alternata ma funziona come la continua: la corrente non può tornare indietro per cui la corrente che produce il cliente privato col suo impianto casalingo al massimo può essere utilizzata solo sulla sua stessa linea di alimentazione e non oltre. Quindi il fotovoltaico prodotto in Sicilia dove per convenzione il sole non manca, a meno che non sia un impianto gigantesco, mai potrà superare lo Stretto. Poi, altro grosso problema. L'ENEL da 1963 ha modernizzato la rete elettrica italiana dove, al contrario di tutti gli altri Paesi Europei ma penso anche oltre, ha eliminato la palificazione in legno e molto diffusamente interrato le linee, almeno nei grandi centri abitati. Questa rete elettrica è stata progettata per le necessità del momento, in base alle richieste della clientela e se qualche grosso cliente faceva richieste sostanziose di corrente, si doveva e deve partire dalla prima stazione di trasformazione in grado di sostenere il carico, dalla S/T alla AT-MT, ecc. Se il mio quartiere dovesse avere un parco auto elettrico, ci sarebbe da rifare tutte le linee almeno dalla S/T fino al quartiere con nuove stazioni AT-MT e MT-BT. Se la mia città dovesse auto elettrificarsi, non basterebbero più neanche le due dorsali AAT, ce ne vorrebbe una terza. Qualche anno fa si era pensato anche di far viaggiare la corrente sulle dorsali ad un milione di Volt, portare i 400 volt a 1000 volt ma, che io sappia, son subentrati problemi tecnici di sicurezza che, allora, avevano fatto desistere da questa rivoluzione. Tieni conto che oggi, sul Po, muoiono all'anno qualche decina di pescatori perché folgorati dalle canne da pesca a contatto con le linee elettriche: cosa succederebbe se fosse innalzata quella tensione? E' un esempio insignificante, i pescatori possono essere più attenti, ma questo solo per dire che i riflessi negativi sono numerosi e non sempre affrontabili positivamente. Giovanni
In risposta al messaggio di LaJena del 27/02/2023 alle 17:05:42Con i se e ma non si va da nessuna parte... La migrazione non avviene dall'oggi al domani, penso che la storia insegni... Il passaggio dal calesse all'auto (con relativa infrastruttura) non è avvenuta in 1 giorno, per cui penso che ci si stia fasciando la testa prima di essersela rotta.
Beh... se ci fosse una massiccia migrazione all'elettrico... avendo tagliato il gas russo... non è che ci siano così tante alternative al carbone... Va ricordato che sempre a fronte di una maggior richiesta di energia...la Francia non ci penserebbe troppo a tagliare la prolunga al belpaese. Dici che controllare le emissioni di una centrale sia più semplice... ma... durante il lungo lockdown... dove gli appestatori endotermici che giravano erano più che rari... non mi pare ci sia stato questo miglioramento dell'inquinamento. Anzi... secondo diverse fonti era perfettamente sovrapponibile. Per come la vedo io non solo si sposta il problema dalle auto alle centrali per produrre energia... ma forse si rischia anche di arrivare ad un danno maggiore (almeno per il belpaese). In un paese in perenne dipendeza da altri paesi per l'energia elettrica... a mio avviso, è un passo più che deletterio. Avessimo almeno le centrali nucleari...
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/02/2023 alle 17:15:58La rete nazionale la conoscevo, giusto dare una rinfrescata per chi non ne fosse a conoscenza.
Io capisco benissimo che l'auto elettrica è affascinante. Il problema è dove trovare energia elettrica a sufficienza per ricaricare le batterie. Dobbiamo forse triplicare la produzione europea di energia elettrica: chivuole la centrale tradizionale o nucleare sotto casa? Quanto tempo ci vuole per progettarne e costruirne di nuove? Poi occorrerebbe anche capire come funziona la distribuzione dell'energia elettrica sul territorio nazionale. Parto dalle grandi centrali di produzione: queste immettono corrente nelle dorsali in AA o AAT (Alta o Altissima Tensione, 220 kV o 380 kV). La rete AAT attraversa l'Italia da nord a sud su almeno due dorsali. Queste arrivano alle varie Stazioni di Trasformazione (S/T) che riducono la tensione normalmente tra i 20Kv ed i 60Kv; Da questo Stazioni di Trasformazione si arriva alle Sottostazioni (AT-MT), dove quella tensione viene ridotta a 10KV e, da queste, alle Cabine di Trasformazione (MT-BT) dove escono i 400 Volt (ex 380) trifase per i clienti. Quindi, la linea è Centrale -> S/T -> AT-MT -> MT-BT ->Cliente. E' corrente alternata ma funziona come la continua: la corrente non può tornare indietro per cui la corrente che produce il cliente privato col suo impianto casalingo al massimo può essere utilizzata solo sulla sua stessa linea di alimentazione e non oltre. Quindi il fotovoltaico prodotto in Sicilia dove per convenzione il sole non manca, a meno che non sia un impianto gigantesco, mai potrà superare lo Stretto. Poi, altro grosso problema. L'ENEL da 1963 ha modernizzato la rete elettrica italiana dove, al contrario di tutti gli altri Paesi Europei ma penso anche oltre, ha eliminato la palificazione in legno e molto diffusamente interrato le linee, almeno nei grandi centri abitati. Questa rete elettrica è stata progettata per le necessità del momento, in base alle richieste della clientela e se qualche grosso cliente faceva richieste sostanziose di corrente, si doveva e deve partire dalla prima stazione di trasformazione in grado di sostenere il carico, dalla S/T alla AT-MT, ecc. Se il mio quartiere dovesse avere un parco auto elettrico, ci sarebbe da rifare tutte le linee almeno dalla S/T fino al quartiere con nuove stazioni AT-MT e MT-BT. Se la mia città dovesse auto elettrificarsi, non basterebbero più neanche le due dorsali AAT, ce ne vorrebbe una terza. Qualche anno fa si era pensato anche di far viaggiare la corrente sulle dorsali ad un milione di Volt, portare i 400 volt a 1000 volt ma, che io sappia, son subentrati problemi tecnici di sicurezza che, allora, avevano fatto desistere da questa rivoluzione. Tieni conto che oggi, sul Po, muoiono all'anno qualche decina di pescatori perché folgorati dalle canne da pesca a contatto con le linee elettriche: cosa succederebbe se fosse innalzata quella tensione? E' un esempio insignificante, i pescatori possono essere più attenti, ma questo solo per dire che i riflessi negativi sono numerosi e non sempre affrontabili positivamente. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/02/2023 alle 17:15:58Bisogna anche spiegare come funziona la raffinazione e il trasporto del petrolio.
Io capisco benissimo che l'auto elettrica è affascinante. Il problema è dove trovare energia elettrica a sufficienza per ricaricare le batterie. Dobbiamo forse triplicare la produzione europea di energia elettrica: chivuole la centrale tradizionale o nucleare sotto casa? Quanto tempo ci vuole per progettarne e costruirne di nuove? Poi occorrerebbe anche capire come funziona la distribuzione dell'energia elettrica sul territorio nazionale. Parto dalle grandi centrali di produzione: queste immettono corrente nelle dorsali in AA o AAT (Alta o Altissima Tensione, 220 kV o 380 kV). La rete AAT attraversa l'Italia da nord a sud su almeno due dorsali. Queste arrivano alle varie Stazioni di Trasformazione (S/T) che riducono la tensione normalmente tra i 20Kv ed i 60Kv; Da questo Stazioni di Trasformazione si arriva alle Sottostazioni (AT-MT), dove quella tensione viene ridotta a 10KV e, da queste, alle Cabine di Trasformazione (MT-BT) dove escono i 400 Volt (ex 380) trifase per i clienti. Quindi, la linea è Centrale -> S/T -> AT-MT -> MT-BT ->Cliente. E' corrente alternata ma funziona come la continua: la corrente non può tornare indietro per cui la corrente che produce il cliente privato col suo impianto casalingo al massimo può essere utilizzata solo sulla sua stessa linea di alimentazione e non oltre. Quindi il fotovoltaico prodotto in Sicilia dove per convenzione il sole non manca, a meno che non sia un impianto gigantesco, mai potrà superare lo Stretto. Poi, altro grosso problema. L'ENEL da 1963 ha modernizzato la rete elettrica italiana dove, al contrario di tutti gli altri Paesi Europei ma penso anche oltre, ha eliminato la palificazione in legno e molto diffusamente interrato le linee, almeno nei grandi centri abitati. Questa rete elettrica è stata progettata per le necessità del momento, in base alle richieste della clientela e se qualche grosso cliente faceva richieste sostanziose di corrente, si doveva e deve partire dalla prima stazione di trasformazione in grado di sostenere il carico, dalla S/T alla AT-MT, ecc. Se il mio quartiere dovesse avere un parco auto elettrico, ci sarebbe da rifare tutte le linee almeno dalla S/T fino al quartiere con nuove stazioni AT-MT e MT-BT. Se la mia città dovesse auto elettrificarsi, non basterebbero più neanche le due dorsali AAT, ce ne vorrebbe una terza. Qualche anno fa si era pensato anche di far viaggiare la corrente sulle dorsali ad un milione di Volt, portare i 400 volt a 1000 volt ma, che io sappia, son subentrati problemi tecnici di sicurezza che, allora, avevano fatto desistere da questa rivoluzione. Tieni conto che oggi, sul Po, muoiono all'anno qualche decina di pescatori perché folgorati dalle canne da pesca a contatto con le linee elettriche: cosa succederebbe se fosse innalzata quella tensione? E' un esempio insignificante, i pescatori possono essere più attenti, ma questo solo per dire che i riflessi negativi sono numerosi e non sempre affrontabili positivamente. Giovanni
In risposta al messaggio di Apollo 13 del 28/02/2023 alle 17:58:31Mi hai chiesto:
Bisogna anche spiegare come funziona la raffinazione e il trasporto del petrolio. Dopo più di 100 anni di sviluppo del motore termico abbiamo ancora raffinerie, petroliere e camion. Se ad inizio '900 ti avessero detto che avremmo dovuto raffinare e trasportare milioni di barili di petrolio ogni giorno, tu cosa avresti pensato?