In risposta al messaggio di Giovanni del 30/05/2019 alle 19:32:54l'altra faccia della medaglia, è che se così non fosse, ci troveremmo negozi che fanno cartello
Il titolo sembra un controsenso ma non sempre la concorrenza porta benefici al consumatore. Oggi sono stato con mia moglie al solito Acqua e Sapone. Da qualche settimana hanno aperto un centro vendita concorrenziale,con gli stessi prodotti: fra un po' uno dei due chiuderà. Auchan chiude per la eccessiva concorrenza per la diffusione eccessiva dei centri commerciali, spesso attigui l'un l'altro. Abbiamo il tragico epilogo di Mercatone Uno, proprio attuale. Io credo che tutto questo sia una conseguenza della liberalizzazione delle licenze che tutti avete festeggiato meno me: questa massima concorrenza porta ad un aumento dei costi. Prendo l'esempio di un supermercato che fallisce perché ne ha aperto uno più grande accanto. Quello che fallisce avrà dei debiti insoluti con i fornitori. Voi pensate che i fornitori, nel fare i prezzi dei propri prodotti, non metta in conto anche i crediti non riscossi? Io credo che lo facciano. La Barilla, per fare un esempio, a fine anno deve guadagnare 100; se ha dei crediti non riscossi per il 10% del fatturato, aumenterà i prezzi del 10%. Quindi, alla fine, causa questa giungla incontrollata del commercio, noi paghiamo la pasta Barilla il 10% in più. Alla faccia dei benefici della concorrenza. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 30/05/2019 alle 19:32:54e difficile valutare pro e contro di troppa concorrenza.ad esempio nell'autotrasporto come in altri campi porta a chiusura e fallimenti. riguardo al comparto vendite in generale a mio parere regolamentassero aperture festive il risparmio costo del personale potrebbe abbassare i prezzi.in mGERMANIA quasi tutto chiuso nei festivi
Il titolo sembra un controsenso ma non sempre la concorrenza porta benefici al consumatore. Oggi sono stato con mia moglie al solito Acqua e Sapone. Da qualche settimana hanno aperto un centro vendita concorrenziale,con gli stessi prodotti: fra un po' uno dei due chiuderà. Auchan chiude per la eccessiva concorrenza per la diffusione eccessiva dei centri commerciali, spesso attigui l'un l'altro. Abbiamo il tragico epilogo di Mercatone Uno, proprio attuale. Io credo che tutto questo sia una conseguenza della liberalizzazione delle licenze che tutti avete festeggiato meno me: questa massima concorrenza porta ad un aumento dei costi. Prendo l'esempio di un supermercato che fallisce perché ne ha aperto uno più grande accanto. Quello che fallisce avrà dei debiti insoluti con i fornitori. Voi pensate che i fornitori, nel fare i prezzi dei propri prodotti, non metta in conto anche i crediti non riscossi? Io credo che lo facciano. La Barilla, per fare un esempio, a fine anno deve guadagnare 100; se ha dei crediti non riscossi per il 10% del fatturato, aumenterà i prezzi del 10%. Quindi, alla fine, causa questa giungla incontrollata del commercio, noi paghiamo la pasta Barilla il 10% in più. Alla faccia dei benefici della concorrenza. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 30/05/2019 alle 19:32:54La politica non tocca più i temi reali. Questo è il tema fondamentale della politica.
Il titolo sembra un controsenso ma non sempre la concorrenza porta benefici al consumatore. Oggi sono stato con mia moglie al solito Acqua e Sapone. Da qualche settimana hanno aperto un centro vendita concorrenziale,con gli stessi prodotti: fra un po' uno dei due chiuderà. Auchan chiude per la eccessiva concorrenza per la diffusione eccessiva dei centri commerciali, spesso attigui l'un l'altro. Abbiamo il tragico epilogo di Mercatone Uno, proprio attuale. Io credo che tutto questo sia una conseguenza della liberalizzazione delle licenze che tutti avete festeggiato meno me: questa massima concorrenza porta ad un aumento dei costi. Prendo l'esempio di un supermercato che fallisce perché ne ha aperto uno più grande accanto. Quello che fallisce avrà dei debiti insoluti con i fornitori. Voi pensate che i fornitori, nel fare i prezzi dei propri prodotti, non metta in conto anche i crediti non riscossi? Io credo che lo facciano. La Barilla, per fare un esempio, a fine anno deve guadagnare 100; se ha dei crediti non riscossi per il 10% del fatturato, aumenterà i prezzi del 10%. Quindi, alla fine, causa questa giungla incontrollata del commercio, noi paghiamo la pasta Barilla il 10% in più. Alla faccia dei benefici della concorrenza. Giovanni
In risposta al messaggio di Roberto66 del 31/05/2019 alle 09:35:23
la GDO ha delle dinamiche particolari un po' piu' complesse di quanto illustrato , ad ogni modo solo colpevoli loro di aprire ogni 100 mt o i responsabili di urbanizzazione ?
In risposta al messaggio di dani1967 del 31/05/2019 alle 09:24:45
La politica non tocca più i temi reali. Questo è il tema fondamentale della politica.regime monopolistico: estrema sinistra comunista e delle volte estrema destra, anche se in forme differenti regime di libera concorrenzatotale: destra liberale, che oggi chiameremmo moderata, anche se potremmo rivederla come destra radicale regime di concorrenza parzialmente controllata dallo stato : centro sinistra o destra moderata regime di concorrenza fortemente concorrenza fortemente controllata dallo stato: regimi socialisti o social-democraticiIn teoria quando votiamo dovremmo scegliere tra questi modelli, oramai abbandonati dalle forze politiche.
In risposta al messaggio di Giovanni del 31/05/2019 alle 10:25:18Io ho provato a fare una classificazione a prescindere dalle mie opinioni. L'argomento è prettamente da extra, ma se debbo dare la mia opinione è quasi si. La destra liberale è per la libera concorrenza anche se porta a situazioni di cartello e di acquisizione di tutti i soggetti da parte del monopolista, mentre la sinistra se sostiene una concorrenza forzata vuole mantenere un controllo statale sul mercato.
Hai scritto: regime di libera concorrenza totale: destra liberale, che oggi chiameremmo moderata, anche se potremmo rivederla come destra radicale Quindi il tabaccaro ******** è di destra liberale, che oggi chiameremmo moderata, anche se potremmo rivederla come destra radicale. Devo rivedere le mie considerazioni politiche. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 31/05/2019 alle 10:34:10
Io ho provato a fare una classificazione a prescindere dalle mie opinioni. L'argomento è prettamente da extra, ma se debbo dare la mia opinione è quasi si. La destra liberale è per la libera concorrenza anche se portaa situazioni di cartello e di acquisizione di tutti i soggetti da parte del monopolista, mentre la sinistra se sostiene una concorrenza forzata vuole mantenere un controllo statale sul mercato. Io sto cercando di classificare, non di esprimere un giudizio di merito sia sulla preferenza, sui sul successo, che sull'aderenza dei vari soggetti politici a tale schema. Personalmente credo che un minimo di occhio sul mercato sia necessario, e sopratutto una più oculata gestione del territorio.
In risposta al messaggio di dani1967 del 31/05/2019 alle 09:24:45Non c'entra nulla con il thread, ma la concorrenza è citata nella nostra Costituzione
La politica non tocca più i temi reali. Questo è il tema fondamentale della politica.regime monopolistico: estrema sinistra comunista e delle volte estrema destra, anche se in forme differenti regime di libera concorrenzatotale: destra liberale, che oggi chiameremmo moderata, anche se potremmo rivederla come destra radicale regime di concorrenza parzialmente controllata dallo stato : centro sinistra o destra moderata regime di concorrenza fortemente concorrenza fortemente controllata dallo stato: regimi socialisti o social-democraticiIn teoria quando votiamo dovremmo scegliere tra questi modelli, oramai abbandonati dalle forze politiche.
In risposta al messaggio di chorus del 31/05/2019 alle 14:28:08Più di tutto, rileggendo il topic, mi rendo conto che vi è anche da parte mia una confusione tra libero mercato e concorrenza.
Non c'entra nulla con il thread, ma la concorrenza è citata nella nostra Costituzione
In risposta al messaggio di dani1967 del 31/05/2019 alle 14:47:33Infatti, esiste l'antitrust, ovvero un complesso di norme (comunitarie) che stimolano la libera concorrenza e limitano in tutti i modi la formazione di monopòli (ho messo volutamente l'accento per non confondere il termine con il noto, unico e inimitabile gioco).
Più di tutto, rileggendo il topic, mi rendo conto che vi è anche da parte mia una confusione tra libero mercato e concorrenza. Il libero mercato può portare tanto a concorrenza quanto al monopolio, la concorrenza invecespesso è artificialmente stimolata, ad esempio con leggi anti monopolio. Di per se la concorrenza non è mai male per il cliente, il libero mercato incontrollato a mio avviso può generare dei guai.
In risposta al messaggio di chorus del 31/05/2019 alle 15:09:23o con il paese pugliese
Infatti, esiste l'antitrust, ovvero un complesso di norme (comunitarie) che stimolano la libera concorrenza e limitano in tutti i modi la formazione di monopòli (ho messo volutamente l'accento per non confondere il termine con il noto, unico e inimitabile gioco).