In risposta al messaggio di solena del 21/09/2019 alle 07:59:43Quanto dura la convalescenza o il ricovero?
Buongiorno c'è qualcuno che si è operato ai diverticoli in laparoscopia?Dopo l'intervento quanto è durata la convalescenza?Chiedo queste informazioni per poter organizzare un prossimo viaggio in camper.Grazie a chi vorrà rispondermi. Solena
In risposta al messaggio di solena del 21/09/2019 alle 07:59:43Per la resezione del colon ho fatto una settimana di degenza, poi, dopo 15 gg. ero in Ungheria stando un po'm attento a quello che mangiavo.
Buongiorno c'è qualcuno che si è operato ai diverticoli in laparoscopia?Dopo l'intervento quanto è durata la convalescenza?Chiedo queste informazioni per poter organizzare un prossimo viaggio in camper.Grazie a chi vorrà rispondermi. Solena
In risposta al messaggio di ezio59 del 23/09/2019 alle 13:14:26Dipende da tante cose. Tecnicamente dalla diversa abitudine dei vari centri, dalle attitudini, dalle scuole (chirurgiche intendo), dalle tecniche di intervento ecc.
Per la resezione del colon ho fatto una settimana di degenza, poi, dopo 15 gg. ero in Ungheria stando un po'm attento a quello che mangiavo.
In risposta al messaggio di urbani 1 del 23/09/2019 alle 19:42:30Parlo da operatore sanitario che lavora in sala operatoria e questi interventi sono quasi giornalieri. La laparoscopia ha effettivamente portato enormi benefici in fatto di recupero post-operatorio riducendo le tempistiche di recupero ( e soprattutto di ricovero). Ricordiamoci che comunque resta un grosso intervento chirurgico ( che a parte l'accesso laparoscopico è l'intervento che si faceva anche prima)e una resezione intestinale resta pur sempre una resezione con il nostro fisico che sopporta un grosso stress. I tempi di guarigione interni ( esternamente ne risentiamo meno perchè le ferite sono più piccole) sono sempre gli stessi di prima e vengono allungati dall'età, dalle patologie concomitanti ecc. ecc.. Il fatto di non avere il taglio lungo tutta la pancia ci fa credere di essere guariti prima anche dentro ( parlo per esperienza personale, dopo ernia lalaroscopica sono rientrato dopo 2 settimane perchè a riposo stavo bene, ma lavorando la musica cambiava e mi sono trascinato per molto più tempo) cosa assolutamente non vera. Il corpo ha i suoi tempi di guarigione, indipendentemente dal fatto che sia libero professionista o dipendente statale ( si lo so, era una battuta) e bisogna rispettarli. Tiene anche presente che alcune complicanze ( es. la cucitura dell'intestino che molla) possono avvenire in tempi successivi quindi facciamo attenzione a quello che facciamo e, soprattutto, finchè non si è sicuri di essere ormai fuori pericolo anche dalle complicanze tardive eviterei viaggi all'estero ( ovviamente da fare dopo la benedizione del chirurgo)
Dipende da tante cose. Tecnicamente dalla diversa abitudine dei vari centri, dalle attitudini, dalle scuole (chirurgiche intendo), dalle tecniche di intervento ecc. Ovviamente dipende soprattutto da come risponde soggettivamenteil fisico di ogni singolo individuo e anche dall'attività che si svolge. Per la convalescenza dipende anche, e varia molto ve lo assicuro, se uno è libero professionista o dipendente statale . Comunque, in linea di massima, i tempi indicati da Ezio sono indicativamente corretti.
In risposta al messaggio di bradipo66 del 25/09/2019 alle 18:08:49Hai perfettamente ragione. La guarigione dipende da molte cose, in primis un buon lavoro fatto senza nessuna complicazione, poi dal fisico ecc. ecc. Se per l'estero ti riferisci a quello che ho scritto, ci sono andato dopo aver chiesto il permesso a chi mi ha operato e stando molto attento a quello che facevo. Un azzardo? forse si, ma per me che vivo sul confine del NordEst l'Ungheria non è poi così distante. Infine, quando ti dicono che sei diventato un paziente oncologico le cose le vedi da un altro punto di vista.
Parlo da operatore sanitario che lavora in sala operatoria e questi interventi sono quasi giornalieri. La laparoscopia ha effettivamente portato enormi benefici in fatto di recupero post-operatorio riducendo le tempistichedi recupero ( e soprattutto di ricovero). Ricordiamoci che comunque resta un grosso intervento chirurgico ( che a parte l'accesso laparoscopico è l'intervento che si faceva anche prima)e una resezione intestinale resta pur sempre una resezione con il nostro fisico che sopporta un grosso stress. I tempi di guarigione interni ( esternamente ne risentiamo meno perchè le ferite sono più piccole) sono sempre gli stessi di prima e vengono allungati dall'età, dalle patologie concomitanti ecc. ecc.. Il fatto di non avere il taglio lungo tutta la pancia ci fa credere di essere guariti prima anche dentro ( parlo per esperienza personale, dopo ernia lalaroscopica sono rientrato dopo 2 settimane perchè a riposo stavo bene, ma lavorando la musica cambiava e mi sono trascinato per molto più tempo) cosa assolutamente non vera. Il corpo ha i suoi tempi di guarigione, indipendentemente dal fatto che sia libero professionista o dipendente statale ( si lo so, era una battuta) e bisogna rispettarli. Tiene anche presente che alcune complicanze ( es. la cucitura dell'intestino che molla) possono avvenire in tempi successivi quindi facciamo attenzione a quello che facciamo e, soprattutto, finchè non si è sicuri di essere ormai fuori pericolo anche dalle complicanze tardive eviterei viaggi all'estero ( ovviamente da fare dopo la benedizione del chirurgo)
In risposta al messaggio di ezio59 del 27/09/2019 alle 10:04:48L'unica perplessità per l'estero è che se hai bisogno puoi non trovare standard italiani ( e l'Ungheria rientra tra i Paesi con una sanità pubblica non certo al top) o avere problemi con la lingua, soprattutto se il problema è complesso. Il rischio è quello di banalizzare gli interventi chirurgici, che restano un grande stress per il corpo e accellerare troppo i tempi di guarigione in virtù di una vita sempre più frenetica.. Poi concordo con te che certe diagnosi ti fanno vedere la vita in modo diverso e cambiano anche le priorità
Hai perfettamente ragione. La guarigione dipende da molte cose, in primis un buon lavoro fatto senza nessuna complicazione, poi dal fisico ecc. ecc. Se per l'estero ti riferisci a quello che ho scritto, ci sono andato dopoaver chiesto il permesso a chi mi ha operato e stando molto attento a quello che facevo. Un azzardo? forse si, ma per me che vivo sul confine del NordEst l'Ungheria non è poi così distante. Infine, quando ti dicono che sei diventato un paziente oncologico le cose le vedi da un altro punto di vista.