In risposta al messaggio di Giovanni del 23/07/2018 alle 10:47:45Lavori nel campo della produzione di energia ?
Hai scritto: O lui è veramente illuminato e tutti gli altri colossi dell'auto che investono miliardi di euro in ricerca sull'auto elettrica sono un branco di minkioni patentati e quindi la sua soluzione vincente oppureè l'esatto contrario. L'elettrico, nel trasporto, secondo me, è una bufala che parecchi pagheranno. Nessuno si è preso la briga di immaginare un futuro con un parco mezzi di trasporto elettrico, con ricarica delle batterie in tempi accettabili. La potenza non si crea dal nulla, quindi quali potenze elettriche dovrebbero essere disponibili nei punti di ricarica? Potenze elettriche istantanee pazzesche, fuori del nostro possibile immaginario. Per ogni punto una centrale di diversi, molti Megawatt; l'inquinamento sarebbe superiore al sistema attuale. Probabilmente funzionerebbe meglio se al punto di ricarica fosse possibile la sostituzione del blocco batterie scarico con un nuovo blocco carico ma questo comporterebbe un parco batterie impensabile. La strada dell'elettrico nel trasporto è, ripeto per me, solo per allocchi creduloni, faciloni, che non analizzano appieno l'aspetto tecnico del problema. Giovanni
In risposta al messaggio di Sergione66 del 23/07/2018 alle 11:19:31
Lavori nel campo della produzione di energia ? Io si ... e non è proprio come dici tu ... è vero che dovranno essere fatte opere importanti. Ma nulla è impossibile. Il vero problema dell'auto elettrica è che portaalla morte di un indotto che ad oggi dà da mangiare a milioni di persone . Bisogna prima trovare il modo di risolvere questo problema. Perchè l'indotto dell'auto elettrica è ben minore di quello tradizionale. Il progetto delle batterie sostituibili è già pronto da anni, praticamente il concetto delle diligenze che cambiavano cavalli a metà viaggio. si trattava di 3 o 4 formati standard di batterie che dovevano essere adottate dai costruttori in base alla tipologia del mezzo. Proposto da un ingegnere israeliano è stato comprato mi pare da Renault per affossarlo. Ovviamente il tizio in questione è diventato ricco . La ricerca sulle batterie sta facendo passi da gigante ed il primo obiettivo è trovare un sostituto del litio per non essere vincolati alla Cina che ne detiene quasi il monopolio della produzione. Al momento trovandosi in posizione dominante sarebbe troppo rischioso andare nella direzione delle batterie basate sugli ioni di litio. Alla fine la questione è più politico-economica che tecnologica.
In risposta al messaggio di Rascal del 21/07/2018 alle 19:06:52Ho una visione positiva di Marchionne.
Colpo di scena all'FCA Marchionne lascia pare per ragioni di salute. Chi pero sperava in un cambio di passo alla FCA che portasse più lavoro a questo disgraziato paese lasci ogni speranza al posto di Marchionne arriva un inglese della gestione made in USA e come si sa tra gli italiani e gli inglesi non corre buon sangue, ciaoo.
In risposta al messaggio di Giovanni del 23/07/2018 alle 12:11:59Ok, beato te che sai tutto.
Lavorerai nel campo elettrico, molto campo e poco elettrico. L'energia non si crea dal nulla, per ricaricare le batterie, al litio o delle tecnologie che vuoi, devi avere alle spalle una fonte di produzione adeguata alparco macchine circolante. Puoi fare batterie che si ricaricano in 10 secondi od in 10 ore: nel primo caso hai necessità di potenze impensabili in ogni punto di ricarica (praticamente una centrale di produzione di diversi, molti Megawatt) per ricaricare velocemente le batterie di qualunque tipologia fossero. Io non so di quanti amperora siano le batterie delle vetture ma ricaricare tutti quegli amperora in pochi secondi, sarebbero necessarie delle potenze disponibili impensabili. Già ricaricare una semplicissima batteria da 100Ah, a 12 volt, in 10 secondi, tralasciando rendimenti e quant'altro, sarebbero necessari oltre 3000 Ampere disponibili sulla rete a 230volt; basta pensare a quali conduttori... Nel secondo caso, il cambio delle batterie, sarebbe necessario un parco batterie spropositato, egualmente da ricaricare anche se in tempi maggiori. Non c'entrano nulla i posti di lavoro, l'indotto, e menate varie: Quante rivoluzioni sono avvenute senza tener conto di questi problemi, leggi ultima la rivoluzione informatica che ha tagliato milioni e milioni di posti di lavoro! Il progresso non si ferma per questo, il progresso rifiuta le soluzioni impraticabili su larga scala e seleziona solo quei passi praticabili. Giovanni
In risposta al messaggio di Sergione66 del 23/07/2018 alle 13:59:20Hai scritto:
Ok, beato te che sai tutto. La chiudo qui perchè tanto è una discussione sterile. Non conosci la tecnologie che ci sono oggi nelle batterie ma trai conclusioni ... Lascio agli altri la parola.
In risposta al messaggio di Bruno buonista del 23/07/2018 alle 14:24:22La bottega l'aperta in polonia, in turchia ecc ecc ... Negli USA mica tanto.
Non capisco perchè ci si debba stracciare le vesti , per Marchionne. Augurandogli una guarigione , mi permetto di ricordare che quel manager illuminatissimo, ha sbaraccato tutto quello che poteva in Italia. dopo anni dimungitura alle casse dello stato (noi CITTADINI), se ne è andato dove più gli conveniva. Le tasse NON si pagano più in Italia. e noi dovremmo rimpiiangere l'uomo illuminato che ha salvato la FIAT ?. Quest'uomo ha salvato gli interessi della famiglia Agnelli ed è giusto che la famiglia Agnelli lo rimpianga. Per il resto , penso, sarebbe meglio considerare Marchionne uno che ha preso ciò che rimaneva e lo ha trasferito altrove, lasciando le briciole di una azienda che una volta si chiamava FIAT. . Augurandogli una veloce guarigione ( difficile) non rimpiango sicuramente uno che (come tanti altri in altri settori) ha chiuso bottega in Italia per andare ad aprirla (tra i ringraziamenti di Obama e di chrysler )in usa. Bruno
In risposta al messaggio di Rascal del 23/07/2018 alle 19:19:36
Che le aziende debbano fare profitti è logico ma assieme a questi, con la giusta remunerazione, introduce benessere nel paese che la ospita. Nel mondo ci sono molti esempi in merito basta guardarsi attorno ma non mi pareche questo sia il caso dell'era Marchionne in Fiat, quello che è certo che lui e l'attuale management hanno molto a cuore le sorti delle fabbriche in USA non certamente quelle del vecchio mondo. Basta guardare le politiche di sviluppo ed investimenti fatti da FCA per capire che neppure loro credono in una duratura permanenza nel mercato auto. Non è un mistero che Marchionne tra le quinte cercasse un nuovo partner per poter sopravvivere schiacciato come è l'FCA tra i colossi del mondo auto. Se pure il settore Jeep va bene una azienda non puo sopravvivere gravando tutto il peso su un solo marchio. Quello che mi preoccupa sono pure le sorti di Ferrari legata come è all' FCA speriamo che il passato di questo glorioso marchio non sia buttato alle ortiche come è stato per L'AlfaRomeo Lancia. Concordo con chi ha detto che Marchionne ha provveduto a salvare il clan Agnelli non certamente Fiat e consociate, ciaoo.
In risposta al messaggio di Kinobi del 24/07/2018 alle 08:45:45Si , certo c'erano anche prima, lo so . Ma visti i costi di produzione che hanno rispetto a quelli italiani non credo saranno le prime a chiudere in caso di crisi.
La Ferrari non ha le capacità produttive (manca gente) per fare tante più macchine. Per dovizia di particolari (scritto da altri sopra). La fabbrica turca c'era prima di Marchionne. Il mio Doblò fatto li, andava bene.La fabbrica polacca c'era prima di Marchionne. Ricordo l'assenteismo in Italia durante le partire della nazionale (questa è ovviamente colpa dei polacchi e dei turchi oltre che di Marchionne).