In risposta al messaggio di ezio59 del 21/04/2022 alle 14:58:56Io ti dico quanto riportatomi.
Non è detto però che conosca la materia e quanto è stato discusso e riportato nel tempo in particolare dalla rivista del CAI Montagne 360. Io ad esempio conosco varie persone del soccorso Alpino i quali hanno esternatocose diverse da quanto hai riportato tu circa la gratuità dei soccorsi per alcuni casi. Poi lo statuto del CAI è chiaro sull'assistenza in regime gratuito e di assicurazione.
https://www.trekking.it/reporta...
https://www.ildolomiti.it/monta...
In risposta al messaggio di sergiozh del 20/04/2022 alle 22:14:28Ripeto anche per chi, evidentemente, non legge : i soccorsi di qualunque tipo, in Italia, sono già pagati dalle quote versate mensilmente, per decenni di tutta una vita lavorativa, al SSN ( Servizio Sanitario Nazionale ).
Se uno muore perche' non vuole pagare il soccorso peggio per lui. i soccorsi costano, specialmente se sono coinvolti elicotteri e tante persone. Non vedo perche' debbano essere gratuiti. Ci sono assicurazioni anche per i soccorsi e ci si puo' assicurare.
In risposta al messaggio di ezio59 del 21/04/2022 alle 11:07:31In realtà sono socio CAI da 35 anni e poco dopo CNSA, che ne fa parte, in seno ( e socio CRI da 32...) ma non vedo il problema di non esserlo se resti in Italia : come detto, qui ognuno di noi paga in anticipo, per decenni, un servizio che forse ( fortunatamente ) non utilizzerà mai.
Evidentemente non sei un tesserato CAI
In risposta al messaggio di dani1967 del 21/04/2022 alle 16:18:27In Piemonte non ho notizie nemmeno io di pagamenti fatti per essere stati soccorsi. In un paio di casi se ne era parlato, o meglio ne avevano parlato i politici di turno ma la cosa si era tradotta in un nulla di fatto : personale soccorritore e medico intervenuto si era energicamente opposto e, fortunatamente, da allora non si sente più questa baggianata.
Io ti dico quanto riportatomi. Anche qui ricorda che al 2021 non era mai stato applicato il pagamento. In effetti non ho notizie negli ultimi 10 mesi. Si noti che il pagamento è legato alla natura sanitaria dell'intervento.Ergo, se mi congelo perché poco vestito non pago, se mi si rompe la corda per la caduta di un masso (motivo che può bloccare anche un valente alpinista) comunque un minimo, pago. In generale, questa faccenda non è mai caldeggiata dai soccorritori. Si noti che da noi interventi come quelli del Braies verosimilmente sarebbero stati condotti dai vvff, per complessi motivi che non sto a descrivere, con il loro elicottero che ho preso più volte non senza patemi per la sua vetustà. Altra cosa, qui equiparate il soccorso alpino all'elicottero, in realtà non sempre funziona così. Molte funzioni vengono fatte dalle squadre di volontari a piedi; tipicamente il recupero di dispersi spesso si risolve con una squadra di volontari che agisce senza dover alzare l'elicottero.
In risposta al messaggio di ezio59 del 21/04/2022 alle 22:52:16In questo, la questione davvero dubbia è la valutazione di negligenza, visto che comporta un elemento di soggettività davvero poco condivisibile.
Per dielle. Visto che dici di sapere tutto tu senza lesinare frecciatine a chi la sa in modo diverso e che le cose le capiscono solo i soccorritori, è bene sapere anche che:Ogni volta che si verificano situazioni similici si interroga sull’opportunità di far ricadere o meno i costi dell’intervento sulla collettività. Per il Trentino però esiste una casistica precisa che prevede che una parte dei costi ricada su chi, per propria negligenza, si trova a dover richiedere un intervento del soccorso alpino. “Ovviamente dipende da caso a caso”, precisa il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col. “Se si tratta di un’attività di soccorso che richiede il ricovero si paga solo il costo del ticket ma se se invece si chiama perché ci si è slogati una la caviglia mentre ci si trova in montagna con le scarpette da ginnastica o se c’è negligenza, c’è un costo diverso”Nel dettaglio, come riportato sul sito dell’Azienda sanitaria trentina la “Prestazioni di elisoccorso” in caso di ricovero, equivale più o meno al costo del normale ticket cioè 36,15 euro. Invece, per le prestazioni chieste da persone che si trovano in grave pericolo per ambiente ostile ma incolumi (per esempio un escursionista bloccato in parete), per i quali il medico intervenuto non abbia disposto l’invio immediato a un pronto soccorso ospedaliero c’è da pagare una quota di 750 euro. Infine, per le prestazioni totalmente inappropriate sotto il profilo sanitario (procurato allarme): qualora venga individuato l’autore della richiesta, questi è tenuto a corrispondere l’intero costo dell’intervento che si calcola in base a un rapporto euro/minuto di volo che varia fra 98 e 140 euro in base all’elicottero utilizzato. Discorso simili, ma con tariffe diverse, per il Veneto. Una precisa delibera specifica che l’intervento è a carico del Servizio Sanitario Regionale qualora siano verificate tutte le seguenti condizioni: l’intervento è disposto dalla Centrale Operativa del Suem; sussistono le condizioni di emergenza/urgenza; le condizioni cliniche del paziente non consentono il trasporto con altri mezzi; il trasporto è seguito da ricovero ospedaliero o da accertamenti presso il Pronto Soccorso; il trasporto è diretto all’ospedale territorialmente competente o ad altro ospedale identificato dalla Centrale Operativa. Quando però non sussistono tutte queste condizioni il servizio è posto a carico dell’utente, salvo il caso in cui l’intervento è stato richiesto da terzi senza il consenso dell’interessato. Così, qualora la richiesta di aiuto non rientri fra quelle in elenco, il soccorso e il trasporto con elicottero ha una tariffa di 90 euro al minuto di volo, con un tetto massimo fissato a 7.500 euro. A differenza del Trentino però, in Veneto c’è un vero e proprio tariffario anche per altre situazioni. L’intervento dell’ambulanza viene 150 euro, ne servono 180 per l’idroambulanza a cui si aggiunge l’intervento medico (altri 100 euro). Per un cosiddetto intervento di Search And Rescue (ricerca e soccorso) con sole squadre a terra il diritto di chiamata per ciascuna squadra (fino a 3 soccorritori) viene quantificato in 200 euro, mentre per ogni ora aggiuntiva di operazioni oltre la prima per ciascuna squadra si aggiungono 50 euro fino a un massimo di 1.500 euro.Come ricorda il presidente del soccorso alpino Veneto Alex Barattin quando si va in montagna sarebbe bene dotarsi di un’assicurazione (tipo quella che si ottiene associandosi al Cai o con Dolomiti Emergency): “Un incidente può capitare a chiunque, consiglio a tutti di dotarsi di un’assicurazione, si tratta di un piccolo investimento che però può rivelarsi molto utile”.
https://www.neveitalia.it/assic...
https://www.assicurazionesci.it...
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/04/2022 alle 11:29:08Se ci mettiamo a discutere di etica allora è un altro conto. I fatti sono fatti e le convinzioni personali sono personali. Dire che quello che cresce nel proprio orticello cresce anche in tutta Italia non mi pare appropriato e prima di scriverlo bisognerebbe essere informati. Da appassionato delle mie Dolomiti (mie perchè sono nato, cresciuto e le continuo a frequentare) e socio CAI da una vita mi tengo informato sulle problematiche che riguardano sia l'ambiente che la frequentazione ed altro.
In questo, la questione davvero dubbia è la valutazione di negligenza, visto che comporta un elemento di soggettività davvero poco condivisibile. Che un soccorritore debba decidere se uno è negligente o meno, facile neicasi estremi, è davvero poco opportuno soprattutto per lui. Già la questione delle scarpe è una cavolata, ad esempio. Questo è quanto dice di condivisibile dielle. Se invece c'è un costo fisso a prescindere, vada.
In risposta al messaggio di giorgioste del 22/04/2022 alle 11:47:04Vorrei essere smentita ma per quanto so, assicurazione obbligatoria su ski pass prevede il rimborso dalla parte dell'assicurazione dei danni provocati ai terzi. Una rc tipo auto. Pago i danni che hai fatto, i tuoi danni te li paghi tu. Se finisci da solo in un burrone sono cavoli tuoi. Ripeto, voglio essere smentita... Infatti chi presenta un'assicurazione propria tipo rc famiglia non deve pagare assicurazione su ski pass. Almeno dove sciamo noi e' cosi.
In Valle d'Aosta il soccorso è, da diversi anni, a pagamento anche sulle piste, a meno di non aver fatto un'assicurazione. Infatti è tornato incluso nello ski-pass, da quest'anno con l'assicurazione obbligatoria. Ma cercandoin rete, lo si pagava anche altrove: Questo perché l'assistenza è fatta da società private. Per lelisoccorso, gestito dal 118,,embra che la regola che riporta Ezio valga un po' dappertutto.
In risposta al messaggio di jana del 22/04/2022 alle 13:18:04Il recupero in pista normalmente è compreso. Quello fuoripista, salvo un evidente bordopista su cui dubito disquisicano, no.
Vorrei essere smentita ma per quanto so, assicurazione obbligatoria su ski pass prevede il rimborso dalla parte dell'assicurazione dei danni provocati ai terzi. Una rc tipo auto. Pago i danni che hai fatto, i tuoi danni teli paghi tu. Se finisci da solo in un burrone sono cavoli tuoi. Ripeto, voglio essere smentita... Infatti chi presenta un'assicurazione propria tipo rc famiglia non deve pagare assicurazione su ski pass. Almeno dove sciamo noi e' cosi.
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/04/2022 alle 13:56:09Vedi, io amo tornare a sciare nei comprensori che conosco bene, specialmente nei due, dove conosoco vita e morte delle piste, avvalamenti, il muro. So dove posso osare di piu e dove devo stare attenta. E dove non c'e vita percio di settmana a volte la discesa e' tutta nsotra con nessuno in pista. Nel mio caso si tratta proprio di poter fare di piu e piu veloce e meglio. E' un esercizio fisico che mi soddisfa. Nelle piste sconosciute devo stare attenta, non so cosa e' dietro la curva, se ci sono incroci, dove posso mollare e dove c'e un trabocchetto. Fa strano alla mia eta ma mi diverto davvero osare, spingere, aumentare la velocita. Che non e' lo sci da relax ogni tot metri ci si ferma si guarda e si chiacchera.Sempre tutta la pista d'un fiato, non importa quanti km e' lunga. A volte mi dafastidio che proprio in quel punto devo rallentare perche ci sono le persone e avrei dovuto buttarmi... Ma tu Dani non ti arrampichi mai sulla stessa parete? Sempre diversa?
Il recupero in pista normalmente è compreso. Quello fuoripista, salvo un evidente bordopista su cui dubito disquisicano, no. La recente legge nazionale era già stata anticipata da alcune regioni grossomodo negli stessitermini. Siccome specularmente l'assicurazione del CAI non copre il soccorso su pista, io attraverso il cral aziendale ne ho sottoscritta una per lo sci su pista, salvo per il ragazzo che viene tesserato FISI dalla società dove fa i corsi. L'assicurazione come socio CAI peraltro è una assicurazione base. Io adesso non ho a memoria tutti i dettagli in quanto se ne occupa la nostra segreteria, ma la mia estensione pagata dalla sede centrale in quanto IA dovrebbe essere acquistabile anche dagli altri soci. Ritornando all'alienazione del gesto dello sci, ci sono persone appagate dalla ripetitività; conosco chi da una vita va nelle stesse località innamorate delle proprie piste. De gustibus.
In risposta al messaggio di Kiboko del 14/04/2022 alle 10:13:27Che ne penso: lo sci è lo sport più bello del mondo!
Qualche w.e fa eravamo a La Thuile, una delle ultime sciate della stagione. Stavolta in camper perché era solo un w.e., ma non è questo il punto Ero solo su una di quelle lunghissime seggiovie che portano in quota, quandomi è tornata, ancora una volta e ancora più forte, una domanda che mi viene sempre più spesso quando vado a sciare: ma perché? Salgo meccanicamente, scendo in mezzo ad altre decine di persone, poi risalgo, poi riscendo, poi risalgo, poi riscendo, poi risalgo, poi riscendo … e così via, su e giù fino al calar del sole o al cedimento delle gambe Magari brontolando per lo stato delle piste, il ghiaccio, i maleducati, il sole che va via, il freddo che si insinua, le code per l’ennesima risalita E per cosa? Una specie di toboga gigante per grandi e piccini, una enorme giostra che invece di cavalli che fanno su e giù attaccati a un palo, ha 2 sci per fare destra e sinistra Intorno a me una montagna massacrata dagli impianti di risalita, un consumo d’acqua vertiginoso per i cannoni sparaneve che ormai sono necessari ovunque, boschi tagliati apposta per farci passare le piste in mezzo e che d’estate sono di una tristezza unica nel panorama. Mi sono perso il senso dello sci. O almeno di sciare in questo modo. Mi sembra di violentare la montagna, in un periodo poi in cui la montagna avrebbe bisogno di ancora più rispetto e cura Credo che passerò definitivamente alle ciaspole Voi che ne pensate?
In risposta al messaggio di jana del 22/04/2022 alle 13:18:04Per l'obbligatorietà è vero quello che scrivi... vale a livello nazionale, e se hai un'altra assicurazione non è obbligatorio fare quella che ti danno con lo skipass, perché l'obbligatorietà riguarda l'RC.
Vorrei essere smentita ma per quanto so, assicurazione obbligatoria su ski pass prevede il rimborso dalla parte dell'assicurazione dei danni provocati ai terzi. Una rc tipo auto. Pago i danni che hai fatto, i tuoi danni teli paghi tu. Se finisci da solo in un burrone sono cavoli tuoi. Ripeto, voglio essere smentita... Infatti chi presenta un'assicurazione propria tipo rc famiglia non deve pagare assicurazione su ski pass. Almeno dove sciamo noi e' cosi.
In risposta al messaggio di ezio59 del 21/04/2022 alle 22:52:16Scrivi troppa teoria e fai pochissima pratica. Nessuno fa pagare nulla : devo ancora vedere un team di soccorritori che avallano la tesi politica del pagare il soccorso e meno male. Ovvero un giro in prontosoccorso te lo fai e finisce lì ( almeno in Piemonte ma smentiscimi pure se conosci una occasione REALE in cui è stato fatto pagare un soccorso ).
Per dielle. Visto che dici di sapere tutto tu senza lesinare frecciatine a chi la sa in modo diverso e che le cose le capiscono solo i soccorritori, è bene sapere anche che:Ogni volta che si verificano situazioni similici si interroga sull’opportunità di far ricadere o meno i costi dell’intervento sulla collettività. Per il Trentino però esiste una casistica precisa che prevede che una parte dei costi ricada su chi, per propria negligenza, si trova a dover richiedere un intervento del soccorso alpino. “Ovviamente dipende da caso a caso”, precisa il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col. “Se si tratta di un’attività di soccorso che richiede il ricovero si paga solo il costo del ticket ma se se invece si chiama perché ci si è slogati una la caviglia mentre ci si trova in montagna con le scarpette da ginnastica o se c’è negligenza, c’è un costo diverso”Nel dettaglio, come riportato sul sito dell’Azienda sanitaria trentina la “Prestazioni di elisoccorso” in caso di ricovero, equivale più o meno al costo del normale ticket cioè 36,15 euro. Invece, per le prestazioni chieste da persone che si trovano in grave pericolo per ambiente ostile ma incolumi (per esempio un escursionista bloccato in parete), per i quali il medico intervenuto non abbia disposto l’invio immediato a un pronto soccorso ospedaliero c’è da pagare una quota di 750 euro. Infine, per le prestazioni totalmente inappropriate sotto il profilo sanitario (procurato allarme): qualora venga individuato l’autore della richiesta, questi è tenuto a corrispondere l’intero costo dell’intervento che si calcola in base a un rapporto euro/minuto di volo che varia fra 98 e 140 euro in base all’elicottero utilizzato. Discorso simili, ma con tariffe diverse, per il Veneto. Una precisa delibera specifica che l’intervento è a carico del Servizio Sanitario Regionale qualora siano verificate tutte le seguenti condizioni: l’intervento è disposto dalla Centrale Operativa del Suem; sussistono le condizioni di emergenza/urgenza; le condizioni cliniche del paziente non consentono il trasporto con altri mezzi; il trasporto è seguito da ricovero ospedaliero o da accertamenti presso il Pronto Soccorso; il trasporto è diretto all’ospedale territorialmente competente o ad altro ospedale identificato dalla Centrale Operativa. Quando però non sussistono tutte queste condizioni il servizio è posto a carico dell’utente, salvo il caso in cui l’intervento è stato richiesto da terzi senza il consenso dell’interessato. Così, qualora la richiesta di aiuto non rientri fra quelle in elenco, il soccorso e il trasporto con elicottero ha una tariffa di 90 euro al minuto di volo, con un tetto massimo fissato a 7.500 euro. A differenza del Trentino però, in Veneto c’è un vero e proprio tariffario anche per altre situazioni. L’intervento dell’ambulanza viene 150 euro, ne servono 180 per l’idroambulanza a cui si aggiunge l’intervento medico (altri 100 euro). Per un cosiddetto intervento di Search And Rescue (ricerca e soccorso) con sole squadre a terra il diritto di chiamata per ciascuna squadra (fino a 3 soccorritori) viene quantificato in 200 euro, mentre per ogni ora aggiuntiva di operazioni oltre la prima per ciascuna squadra si aggiungono 50 euro fino a un massimo di 1.500 euro.Come ricorda il presidente del soccorso alpino Veneto Alex Barattin quando si va in montagna sarebbe bene dotarsi di un’assicurazione (tipo quella che si ottiene associandosi al Cai o con Dolomiti Emergency): “Un incidente può capitare a chiunque, consiglio a tutti di dotarsi di un’assicurazione, si tratta di un piccolo investimento che però può rivelarsi molto utile”.
In risposta al messaggio di giorgioste del 22/04/2022 alle 16:16:45Fate solo attenzione all'assicurazione obbligatoria, in pista, fornita insieme allo skipass, compresa nel suo costo insomma, perchè copre sempre danni a terzi ma molte volte non prevede alcun rimborso per se stessi.
Per l'obbligatorietà è vero quello che scrivi... vale a livello nazionale, e se hai un'altra assicurazione non è obbligatorio fare quella che ti danno con lo skipass, perché l'obbligatorietà riguarda l'RC. Ma in valleper un recupero in pista è successo anche a noi, un paio di anni fa, che ci abbiano chiesto se avevo l'assicurazione (quella fornita opzionalmente con lo skipass), altrimenti avrei pagato...
In risposta al messaggio di salito del 21/04/2022 alle 19:53:23per allontanarsi dalla massa praticare lo sci alpinismo ...""""
volendo tornare al tema senso dello sciate e conseguente abbandono di tale attività una causa/giustificazione oggi è ci si può mettere l arrivo della massa che a ondate si riversato sullo sci discesa ,sci da fondo , ciaspole,e sci fuori pista se ci sono i mezzi di risalita perché dove devi metterci la fatica li si astengono .