https://www.ildolomiti.it/crona...
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https://www.ilrestodelcarlino.i...
In risposta al messaggio di salito del 26/04/2022 alle 10:21:14Mah, la frase di Baden Powell forse già da sola ha fatto molte vittime, visto che il brutto tempo esiste eccome. Trovati in ambiente senza esperienza con il nebbione, ops oggi si chiama whiteout, e poi ne riparliamo. Questi ragazzi si sono trovati con vento, freddo, pioggia, e sono casi in cui sopravvivere non è banale, soprattutto se hai 17 anni e non hai esperienza. Ma in simili occasioni molti hanno perso la vita.
nuova moda no, ma moda nuova per i nuovi arrivati sicomunque effetto di massa . A proposito dei baldi giovani BadePower ossia il fondatore amava sottolineare ... Non c'è cattivo tempo ma cattivo abbigliamento
https://www.montagna.tv/200095/...
https://www.altoadige.it/cronac...
In risposta al messaggio di vecchio orso del 02/05/2022 alle 20:51:11Embe? Quanta percentuale di valli in Italia va cosi "deturpata"? Ce ne sono tante, tantissime, dove un umano manco mette il piede, lo si vede dall'alto quando si sale con li impianti,. Valli ovunque, non sonom ica quelle 4 piste che compromettono alcunche, che invece danno da vivere ai paesi circostanti che erano poveri in canna tagliati dal mondo invece ora hanno un reddito, fanno stare meglio le malghe in zona perche la gente passa compr i formaggi e altro, mangia, si ferma. Io lo dico tranquillamente perchen oi siamo appassionati sia di sci sia di mtb sia di trekking percio abbiamo visto anche in italia un po di tutto, specialmente le vallate vergini dove piede umano fa fatica mettere il piede. Ma invece cisi concentra su ste po di valli che danno lavoro alle persone. Anche dove ora sono le citta grandi una volta erano i pascoli. E allora? Il paesaggio era molto piu bello quando si viveva nelle caverne, sono sicurissima. Tutte le vallate e piane incontaminate. Spettacolo. Unica pecca che andavano a caccia. Fossero vegetariani sarebbe meglio. Ripeto, andate contare un po ste valli!
Così Paolo Cognetti scriveva a proposito della creazione di piste da sci attorno al Monte Rosa (tratto dal sito Alto-Rilievo Voci di montagna): “Ma lo sanno gli sciatori come si fa una pista da sci? Io credo di no, perchéaltrimenti molti di loro non sosterrebbero di amare la montagna mentre la violentano. Una pista si fa così: si prende un versante della montagna che viene disboscato se è un bosco, spietrato se è una pietraia, prosciugato se è un acquitrino; i torrenti vengono derivati o incanalati, le rocce fatte saltare, i buchi riempiti di terra; e si va avanti a scavare, estirpare e spianare finché quel versante della montagna assomiglia soltanto a uno scivolo dritto e senza ostacoli. Poi lo scivolo va innevato, perché è ormai impossibile affrontare l’inverno senza neve artificiale: a monte della pista viene scavato un enorme bacino, riempito con l’acqua dei torrenti d’alta quota e con quella dei fiumi pompata dal fondovalle, e lungo l’intero pendio vengono posate condutture elettriche e idrauliche, per alimentare i cannoni piantati a bordo pista ogni cento metri. Intanto decine di blocchi di cemento vengono interrati; nei blocchi conficcati piloni e tra un pilone e l’altro tirati cavi d’acciaio; all’inizio e alla fine del cavo costruite stazioni di partenza e d’arrivo dotate di motori: questa è la funivia. Mancano solo i bar e i ristoranti lungo il percorso, e una strada per servire tutto quanto. I camion e le ruspe e i fuoristrada. Davvero non lo sanno? Non vedono che non c’è più un animale né un fiore, non un torrente né un lago né un bosco, e non resta nulla del paesaggio di montagna dove passano loro?” Stefano
In risposta al messaggio di vecchio orso del 02/05/2022 alle 20:51:11Paolo Cognetti ... ho cercato il curriculum. Ha studiato matematica e poi ha fatto lo scrittore. Non mi pare abbia esperienze ne di ingegneria ne di valutazioni di impatto ambientale, obbligatorie per tutte queste realizzazioni.
Così Paolo Cognetti scriveva a proposito della creazione di piste da sci attorno al Monte Rosa (tratto dal sito Alto-Rilievo Voci di montagna): “Ma lo sanno gli sciatori come si fa una pista da sci? Io credo di no, perchéaltrimenti molti di loro non sosterrebbero di amare la montagna mentre la violentano. Una pista si fa così: si prende un versante della montagna che viene disboscato se è un bosco, spietrato se è una pietraia, prosciugato se è un acquitrino; i torrenti vengono derivati o incanalati, le rocce fatte saltare, i buchi riempiti di terra; e si va avanti a scavare, estirpare e spianare finché quel versante della montagna assomiglia soltanto a uno scivolo dritto e senza ostacoli. Poi lo scivolo va innevato, perché è ormai impossibile affrontare l’inverno senza neve artificiale: a monte della pista viene scavato un enorme bacino, riempito con l’acqua dei torrenti d’alta quota e con quella dei fiumi pompata dal fondovalle, e lungo l’intero pendio vengono posate condutture elettriche e idrauliche, per alimentare i cannoni piantati a bordo pista ogni cento metri. Intanto decine di blocchi di cemento vengono interrati; nei blocchi conficcati piloni e tra un pilone e l’altro tirati cavi d’acciaio; all’inizio e alla fine del cavo costruite stazioni di partenza e d’arrivo dotate di motori: questa è la funivia. Mancano solo i bar e i ristoranti lungo il percorso, e una strada per servire tutto quanto. I camion e le ruspe e i fuoristrada. Davvero non lo sanno? Non vedono che non c’è più un animale né un fiore, non un torrente né un lago né un bosco, e non resta nulla del paesaggio di montagna dove passano loro?” Stefano
In risposta al messaggio di dielle6971 del 04/05/2022 alle 18:03:43Questa è la stupidaggine di oggi.
Sciare su pista. Tra me ed un estremista green ma anche solo simpatizzante, ce ne passa assai ... pero' dello sciatore su pista si puo' dire che ami sciare ma che ami la montagna, intesa come natura, non credo si possadire. Poi ognuno, esistendo questa tipologia di impianti al servizio dello sciatore, puo' sciare come meglio crede. Basta essere pragmatici Alcuni esempi di disboscamento per far posto alle piste e di opere per innevamento artificiale programmato, ricordando che in Valle Maira, provincia di Cuneo, si è invece scelto l'assoluta assenza di opere del genere ed il turismo, sia invernale che estivo, non manca. Anzi.
In risposta al messaggio di ezio59 del 04/05/2022 alle 18:52:29I lavori vanno valutati una volta ultimati, anzi dopo diversi anni. Le foto in corso d'opera sono ovviamente desolanti, ma svianti.
Questa è la stupidaggine di oggi. pero' dello sciatore su pista si puo' dire che ami sciare ma che ami la montagna, intesa come natura, non credo si possa dire. Scio in pista da quando ero bambino e da sempre amo profondamente la montagna. È come dire che chi va in barca non ama il mare. Che poi i lavori deturpino l'ambiente è un altro discorso.
In risposta al messaggio di dani1967 del 04/05/2022 alle 22:59:24Gli scempi ambientali ci sono stati e continuano ad esserci. Trovo solo sbagliato addossare l'insensibilità agli sciatori in pista. Poi sul giro di affari e cosa muovono in positivo e negativo se ne potrebbe parlare, ma non qui.
I lavori vanno valutati una volta ultimati, anzi dopo diversi anni. Le foto in corso d'opera sono ovviamente desolanti, ma svianti. Conosco assai bene la val Maira, ma come sviluppo economico vale molti zeri in meno dellevalli olimpiche 2006, dove gli interventi peggiori sono stati il bob e il trampolino. E in Valli come la val Maira si devastano i versanti per piste fatte per raggiungere gli alpeggi pagate con fondi europei per economie che ripagheranno quegli investimenti in decenni. Non per buttare in caciara, ma solo per fare un esempio. Di certo gli impianti hanno un pesante impatto, soprattutto laddove la maggior parte del territorio viene colonizzato, e questo per ragioni geomorfologiche avviene più facilmente in Dolomiti che da noi. Sestriere è orribile ma fai una curva e sei in valle argentera. Comunque ripeto, l'attività di pascolo ha enormi impatti ma nessuno si sogna di criticarla.
In risposta al messaggio di ezio59 del 04/05/2022 alle 18:52:29Hai ragione, la tua è la stupidaggine del giorno.
Questa è la stupidaggine di oggi. pero' dello sciatore su pista si puo' dire che ami sciare ma che ami la montagna, intesa come natura, non credo si possa dire. Scio in pista da quando ero bambino e da sempre amo profondamente la montagna. È come dire che chi va in barca non ama il mare. Che poi i lavori deturpino l'ambiente è un altro discorso.
In risposta al messaggio di dani1967 del 04/05/2022 alle 22:59:24Le piste per raggiungere gli alpeggi sono destinate, come utilizzo, ai lavoratori di quegli alpeggi. Normalmente si tratta di una sterrata di un paio di metri di larghezza per raggiungere la baita e / o la stalla e non è aperta al pubblico. Al massimo ci passano le bici oltre al pickup del pastore...
I lavori vanno valutati una volta ultimati, anzi dopo diversi anni. Le foto in corso d'opera sono ovviamente desolanti, ma svianti. Conosco assai bene la val Maira, ma come sviluppo economico vale molti zeri in meno dellevalli olimpiche 2006, dove gli interventi peggiori sono stati il bob e il trampolino. E in Valli come la val Maira si devastano i versanti per piste fatte per raggiungere gli alpeggi pagate con fondi europei per economie che ripagheranno quegli investimenti in decenni. Non per buttare in caciara, ma solo per fare un esempio. Di certo gli impianti hanno un pesante impatto, soprattutto laddove la maggior parte del territorio viene colonizzato, e questo per ragioni geomorfologiche avviene più facilmente in Dolomiti che da noi. Sestriere è orribile ma fai una curva e sei in valle argentera. Comunque ripeto, l'attività di pascolo ha enormi impatti ma nessuno si sogna di criticarla.
In risposta al messaggio di dielle6971 del 09/05/2022 alle 16:19:13Per voler avere ragione parli di cose diverse dal sentimento di amore verso la montagna o il mare. Sentimento che evidentemente non provi nascondendoti dietro cose che conosci poco. Poi come già detto l'ecologia è un altro argomento che sicuramente non mi sento di discutere con te.
Hai ragione, la tua è la stupidaggine del giorno. Non mi pare che chi vada in barca debba seguire delle piste da barca lungo il profondo blu, piste colate di cemento o anche solo di barriere galleggianti create per l'occasione.Tuttalpiù il porto potrebbe essere paragonato al parcheggio montano ma anche alle nostre aree attrezzate ( dunque se sei ecologista, viva la sosta libera ) ... Potete rodervi finchè vi pare ma lo sciare in pista comporta, da parte delle società che offrono questo servizio, questo scempio dei luoghi dove poi il servizio viene offerto. Senza contare tutta la parte edile civile di abitazioni, bar, ristoranti e, perchè no, parcheggi. Come detto prima, ognuno puo' sciare come meglio crede dacchè codesti servizi vengono legalmente offerti ma oltre ad essere pragmatici, aggiungo, occorre non essere ipocriti. Buone sciate
https://www.ildolomiti.it/crona...
In risposta al messaggio di dielle6971 del 04/05/2022 alle 18:03:43le linee tagliafuoco create,
Sciare su pista. Tra me ed un estremista green ma anche solo simpatizzante, ce ne passa assai ... pero' dello sciatore su pista si puo' dire che ami sciare ma che ami la montagna, intesa come natura, non credo si possadire. Poi ognuno, esistendo questa tipologia di impianti al servizio dello sciatore, puo' sciare come meglio crede. Basta essere pragmatici Alcuni esempi di disboscamento per far posto alle piste e di opere per innevamento artificiale programmato, ricordando che in Valle Maira, provincia di Cuneo, si è invece scelto l'assoluta assenza di opere del genere ed il turismo, sia invernale che estivo, non manca. Anzi.