In risposta al messaggio di ik6Amo del 18/05/2019 alle 08:37:29
Concordo con quanto dici, ma bisogna purtroppo fare i conti con diversi fattori. Da persona direttamente interessata alla ricostruzione cittadina, posso dirti che l'adeguamento sismico previsto, per i fabbricati riparati, era fra il 60 e l'80%, con limiti di spesa definiti, salvo diverse determinazioni da valutare caso per caso. Non hai idea di quanti progetti ho visto bocciare poichè eccedevano la spesa determinata, magari di poco, con l'invito al progettista a prevedere un'adeguamento sismico inferiore, sia pure entro i limiti specificati. E' chiaro che, per un risparmio immediato, possiamo trovarci ad un esborso molto più forte in futuro, a causa di un ulteriore sisma. Non parliamo poi di quello che accade quando un bene è catalogato come storico. Ho visto fabbricati rabberciati alla meglio solo perchè certi lavori di consolidamento non erano stati approvati dalla Soprintendenza. Non si trattava comunque di costruzioni di grande interesse storico quindi penso che qualche eccezione, in nome della sicurezza, poteva esser fatta.. Riguardo Amatrice, visto che la conoscevo molto bene poichè ho trascorso lì, anche se non in maniera continuativa, una parte della mia infanzia e giovinezza, possi dire che era un centro che non aveva grossi problemi urbanistici. Le strade erano tutte sufficientemente larghe ed il paese, a fronte di una sola via importante che l'attraversava, aveva varie possibilità di fuga per strade che, anche se sterrate, permettevano comunque alla gente di mettersi in salvo. C'erano poi frequenti piazzette e larghi, tali da permettere un raggruppamento in sicurezza. I fabbricati erano quasi tutti bassi, in genere due piani o al massimo tre. Naturalmente mi riferisco al centro storico, quello che è stato completamente distrutto. Le case erano tutte in pietra ed antiche. Questo ha contribuito alla totale distruzione, complici anche il susseguirsi dei vari terremoti nel tempo. Il problema che mi pongo invece è che penso (ma non ne ho la certezza) che Amatrice sia stata costruita su un territorio con particolari reazioni al terremoto. In altre parole, probabilmente il terreno amplifica l'onda sismica, quindi è sconsigliabile ricostruire in quel posto. Ma in questo caso, cosa si fa? Non credo che gli amatriciani vogliano abbandonare i luoghi, come non l'abbiamo voluto noi.
Non conosco in dettaglio l'amplificazione sismica locale di Amatrice, ma non vedo come remota l'ipotesi dell'accelerazione stratigrafica. Sotto questo aspetto il centro colpito messo peggio è Pescara sul Tronto.
Purtuttavia si tratta di accelerazioni affrontabili.
Per quanto riguarda i vincoli delle soprintendenze concordo in pieno. Non può essere tutelato tutto alla stessa maniera acriticamente, è un male italiano, andrebbero selezionati alcuni edifici simboli e per il resto indicazioni molto più lasche.
Delle altre cose che dici è una triste realtà.
Sul telefilm, ma perché continui a guardarlo ? Visto che è quello che dici (io di principio non lo guardo), non meritano il tuo tempo.Queste serie italiane si contraddistinguono per la pessima qualità in genere, io non ci resisto davanti per più di un minuto. Al meglio sono soporifere.
https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
Modificato da dani1967 il 20/05/2019 alle 10:37:27