https://www.google.com/amp/s/ww...
In risposta al messaggio di salito del 11/12/2022 alle 10:42:42Diciamo che la Marmolada è stato un caso un po a se, il fenomeno valanghe classiche è sempre avvenuto, quindi se conosci la montagna, sai quando evitarla, mi meraviglia che ci finiscano dentro persone del posto, guide, ecc....ho capito che bisogna pur lavorare, ma la propria vita viene prima.
... Troppo leggerezza tropa facilità nel salire in montagna . copia incolla ... È da lì che il blogger ha attivato la diretta social, dal tono decisamente leggero, a dimostrazione del fatto che nessuno potevaimmaginare l'imminente dramma: «Questa è Tv nuvola. Abbiamo qua gente senza piedi, senza scarpe. Ormai siamo arrivati a un livello di sfascio notevole. Abbiamo già degli spettatori in diretta». Nel filmato, si vede il 44enne in maniche corte e si sentono le sue battute ironiche: «Mi tocca portare in giro sta gente qua, imbriagoni senza calze, sono tutti pieni di cerotti, se li mettono dappertutto, anche nelle orecchie». Uno dei veneti presenta il resto della comitiva: «Siamo sei amici da Schio, giovani ventenni in cerca di avventura». Una delle ragazze sorride sulle disavventure dell'escursione: «Siamo piene di vesciche». Uno dei vicentini dice: «Vediamo come va a finire la giornata». Terminerà piuttosto male, ma il lombardo ancora non può saperlo: «Sto portando in giro questi matti, ci stiamo preparando dopo aver scaldato le gambe ad un whiteout generale (fenomeno per cui il paesaggio innevato si fonde con le nuvole bianche, ndr.). Come potete vedere, avevano già messo verso mezzogiorno una chiusura ed effettivamente l'hanno azzeccata in pieno, ma non ci ferma nessuno». Parole che, ascoltate adesso, sembrano gettare un'ombra sulle condizioni di sicurezza, tanto più in una giornata caratterizzata dal grado di pericolo valanghe di grado 3-marcato. Poi la conclusione del cremasco: «Un saluto ragazzi, mani al cielo! E poi fra un po' stappiamo bottiglie e birre». e vai ...tanto i soccorittori sono obbligati ad intervenire ...pure a gratis... „Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
In risposta al messaggio di salito del 11/12/2022 alle 10:42:42Il fenomeno di quest'estate in marmolada non era un gran che prevedibile. Anche io che ho una notevole esperienza di crolli glaciali non sarei stato in gradi di fare una previsione deterministica a riguardo. Non va confrontato con gli incedenti quotidiani, è una valutazione tecnicamente scorretta.
... Troppo leggerezza tropa facilità nel salire in montagna . copia incolla ... È da lì che il blogger ha attivato la diretta social, dal tono decisamente leggero, a dimostrazione del fatto che nessuno potevaimmaginare l'imminente dramma: «Questa è Tv nuvola. Abbiamo qua gente senza piedi, senza scarpe. Ormai siamo arrivati a un livello di sfascio notevole. Abbiamo già degli spettatori in diretta». Nel filmato, si vede il 44enne in maniche corte e si sentono le sue battute ironiche: «Mi tocca portare in giro sta gente qua, imbriagoni senza calze, sono tutti pieni di cerotti, se li mettono dappertutto, anche nelle orecchie». Uno dei veneti presenta il resto della comitiva: «Siamo sei amici da Schio, giovani ventenni in cerca di avventura». Una delle ragazze sorride sulle disavventure dell'escursione: «Siamo piene di vesciche». Uno dei vicentini dice: «Vediamo come va a finire la giornata». Terminerà piuttosto male, ma il lombardo ancora non può saperlo: «Sto portando in giro questi matti, ci stiamo preparando dopo aver scaldato le gambe ad un whiteout generale (fenomeno per cui il paesaggio innevato si fonde con le nuvole bianche, ndr.). Come potete vedere, avevano già messo verso mezzogiorno una chiusura ed effettivamente l'hanno azzeccata in pieno, ma non ci ferma nessuno». Parole che, ascoltate adesso, sembrano gettare un'ombra sulle condizioni di sicurezza, tanto più in una giornata caratterizzata dal grado di pericolo valanghe di grado 3-marcato. Poi la conclusione del cremasco: «Un saluto ragazzi, mani al cielo! E poi fra un po' stappiamo bottiglie e birre». e vai ...tanto i soccorittori sono obbligati ad intervenire ...pure a gratis... „Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
In risposta al messaggio di dani1967 del 12/12/2022 alle 17:14:43se clicchi il link che ho postato leggi tutto e vedi pure il video
Il fenomeno di quest'estate in marmolada non era un gran che prevedibile. Anche io che ho una notevole esperienza di crolli glaciali non sarei stato in gradi di fare una previsione deterministica a riguardo. Non va confrontatocon gli incedenti quotidiani, è una valutazione tecnicamente scorretta. Che nei giorni scorsi l'arco alpino fosse a rischio lo sapevano tutti; in pieno inverno una nevicata modesta lasciata li un paio di settimane al freddo determina la formazione di uno strato di cristalli a calice, se poi sopra gli rinevica si ha immediatamente un elevato rischio purtroppo invisibile. Un bravo scialpinista tuttavia, oltre che a rinunciare, sa che ci sono itinerari che a prescindere possono essere percorsi, però essendo poco pendenti (esiste una pendenza limite alla formazione di valanghe) sono meno divertenti. Il mio amico guida con i clienti nel ponte ha fatto solo questi itinerari banali. Tuttavia è una valutazione locale della pericolosità che necessita di una buona conoscenza dei luoghi, e nelle vostre valli c'è spesso una frequentazione da troppo lontano di persone che quindi non conoscono l'evoluzione locale del manto nevoso (io ho descritto quello nelle alpi occidentali). Chi va in montagna, comunque, deve mettere in conto di fare quella fine, io con rischio 3 ho fatto decine e decine di gite di skialp, ovviamente con scelte cautelative; forse le condizioni erano da rischio 4. L'articolo è inaccessibile senza iscrizione.
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In risposta al messaggio di dani1967 del 05/01/2023 alle 19:27:38Condivido pienamente, in particolare le considerazioni tecniche: forse anche perchè sono nato in montagna.
Ieri ho fatto una breve passeggiata ad un rifugio nella mai valle. Noi avevamo dietro le ciaspole, bastoncini e abbigliamento da montagna, del resto era circa un'oretta e si va fino a quasi 2000 metri, in gennaio. UN sentierofacile, sia chiaro; tuttavia a salire la neve era discontinua, per cui non abbiamo tenuto le ciaspole ai piedi, sarebbe stato un metti e togli; a scendere invece ho preferito un itinerario più in ombra in maniera da arrivare alle auto con le ciaspole ai piedi. Sul sentiero su cui sono salito difatti c'erano diversi tratti verglassati anche un pelo esposti. Condizioni con verglas che si vedono in molte strade sterrate non pulite, in estate del tutto carrabili, ma che magari sotto sono esposte. Le prime persone incrociate erano vestite come andare in centro città. Abbigliamento e scarpe cittadine. Io salivo e loro scendevano, suola completamente liscia, lei addirittura in gonna e con un giaccone ingombrante. Al rifugio quasi nessuno aveva ciaspe o ramponicini, pochi i bastoni. Un gruppo di scout che fortunatamente aveva rinunciato alle braghe corte, alcuni ragazzi con scarpe deca basse. Esattamente come quest'estate con tutta la gente sulle ferrate facili senza kit, di solito ti guardano come deficiente. Ma cosa vai con quella roba li !! Mie considerazioni tecniche: - certo le ciaspe non sono indispensabili, non lo è nulla, ma quelli senza attrezzatura.,e li riconosco e dalle mie parti li conosco, non sono mai alpinisti con grande sensibilità a camminare, sono sempre persone in equilibrio precario di loro, anche a camminare si deve essere bravi; - è un inverno caldo, vero, ma basta un posto all'ombra (dove è vergalssato) che sei sotto zero o quasi, e una frattura magari il pomeriggio ti può portare molto facilmente ad una ipotermia piuttosto pericolosa se non letale; - sono moltissimi gli incidenti di persone scivolate sul vergals, alcuni che cadono in canali a valle di una strada di per se facilissima, una passeggiata banale e stupidissima è un attimo che si trasforma in tragedia; - odio visceralmente i bastoncini in estate ma in ambiente invernale con neve dura invece possono compensare eventuali scivolate se ben usati, e ci hanno permesso di salire bene; - in quell'ambiente quei ramponicini da pochi euro elastici possono davvero fare la differenza, ma bisogna capire che non sono ramponi veri ed hanno limiti operativi: in salita si usano i ramponi veri, se no il piede ci gira, esce. - le ciaspole comunque hanno dei chiodi che permettono di avere un grip, anche se non perfetto, anche sul verglas: se hai solo quelle (noi), usale. Per uno come questo tizio che ha fatto l'idiota, ci sono centinaia di incoscienti a cui va semplicemente bene, e perseverano perché va bene. Camminare in montagna sul verglas non è banale. Lasciamo stare gli zaini microscopici, ma davvero non hanno un capo di abbigliamento in più ? E se sul mio itinerario questo è ancora possibile, in quelli vicini, come anche nella zona di mariano, ci sono decine di persone in queste condizioni che si allontanano anche 2-3 ore dall'auto, magari dove il telefono non prende.
primanovara.it
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› cronaca › in...Incredibile: due monaci thailandesi a 3mila metri in ciaspole e abiti ...
In risposta al messaggio di Barbabianca del 05/01/2023 alle 21:08:23A proposito di tua moglie che brontola, quante volte capita di sentirsi scemi ad essere attrezzati, ma delle volte il contrario, ad essere leggeri dove non serve. Poi però paga usare la testa Condivido quello che dici.
Condivido pienamente, in particolare le considerazioni tecniche: forse anche perchè sono nato in montagna. Ricordo un episodio di tanti anni fa: prima escursione con mia moglie (milanese). Giornata bella, saliamo con scarponie zaini. Ci superano molti in scarpette leggere, pantaloncini corti e maglietta. Mia moglie brontola: ma perchè dobbiamo salire carichi, guarda gli altri come viaggiano leggeri. Il tempo cambia, giriamo un costone e l'aria è diversa, più fredda, ha anche un altro odore. Il tempo di rivestirci e si scatena l'inferno, con una violenta grandinata. Ben coperti aspettiamo che passi il peggio e raggiungiamo il rifugio. Troviamo una scena spaventosa: gente insanguinata, con lividi, che trema dal freddo. Da allora mia moglie non ha più obiettato, ha sempre portato il suo zaino senza protestare, anzi, verifica sempre che ci sia tutto il necessario. In montagna si va preparati non per le condizioni che ci sono ma per quelle che ci potrebbero essere
In risposta al messaggio di giomiller del 05/01/2023 alle 22:40:21Quello da capire è l'uso che ne vuoi fare. Ovvero se per affrontare climi invernali rigidi, ovvero un duvet, e allora il costo sale, o se per regimi in altre stagioni, per cui conviene un abbigliamento a cipolla con un piumino più light e un guscio in goretex non imbottito. L'abbigliamento a cipolla permette una migliore traspirabilità se fai attività aerobica, ma certo il piumino funziona molto bene in tante situazioni. Facendo skialp quando ho cominciato ad usare il duvet per scendere non mi sono più cambiato,.ma se prevedeva clima umido, pioggia ho o sempre preferito abbigliamento a cipolla (tanti strati).
Idem Attrezzati per l'ennesima passeggiata (però si saliva verso i 2600 in pieno luglio, sopra valmalenco ) giornata buona circa 1100 m dislivello in 3h. Meteoswiss dava tempo buono Quasi arrivato cambia tempo, grandinee nebbia. Coperto arrivo rifugio, mi asciugo e mi cambio tutto (quella volta avevo per caso anche ke calze) meno male, il tempo non si è più ripreso rimasto nebbioso e freddo fino ai 1800 circa.. Quindi la morale, pesa lo zaino, si usa poche volte tutto.. Ma quando la si usa fa la differenza Ps leggermente fuori ot sto valutando l'acquisto di alcuni piumini tecnici ma vedo cifre da oltre 180,200 euro. Avete suggerimenti? Non mi interessa assolutamente se sono di marca o meno, guardo solo sostanza. Oggi uso giacca kway felpata ma un po' troppo ingombrante
In risposta al messaggio di dani1967 del 06/01/2023 alle 00:26:08Grazie
Quello da capire è l'uso che ne vuoi fare. Ovvero se per affrontare climi invernali rigidi, ovvero un duvet, e allora il costo sale, o se per regimi in altre stagioni, per cui conviene un abbigliamento a cipolla con un piuminopiù light e un guscio in goretex non imbottito. L'abbigliamento a cipolla permette una migliore traspirabilità se fai attività aerobica, ma certo il piumino funziona molto bene in tante situazioni. Facendo skialp quando ho cominciato ad usare il duvet per scendere non mi sono più cambiato,.ma se prevedeva clima umido, pioggia ho o sempre preferito abbigliamento a cipolla (tanti strati). Se vuoi un duvet devi andare su materiale di marca e costa, invece uno strato intermedio (che in condizioni non estreme può anche essere esterno) può essere anche più economico.
In risposta al messaggio di giomiller del 06/01/2023 alle 10:27:14Ieri dallo smartphone ero mezzo embriaco e mi sono espresso male.
Grazie Diciamo nulla di estremo, per ora non sono mai stato in situazioni dove si va sotto zero (forse una volta un paio di gradi sotto zero perché una parte di passeggiata era in ombra6in una zona dove li ik sole nonarriva quasi mai da novembre in poi). Per ora a novembre smettevo di camminare e poi ruxominciavo a febbraio ma arrivando massimo sui 1000 1300 metri dove sapevo di non trovare neve Abbigliamento attuale calzamaglia antica (si quelle di una volta di lana, le trovo davvero comode e trasparente) con sopra calzoni estivi ed eventuale ricambio6, maglietta termica, felpa tecnica (più antivento e antiacqua, non troppo pesante e giubbetto. Aggiungo kway e seconda felpa di emergenza a volte. Il giubbetto attuale era un po' ingombrante e quindi il duvet potrebbe essere la mia soluzione. Sto meditando un paio di ranponcini da prendere per sicurezza e.. Ho pure gli scarponcini da cambiare (quelli bassi che uso d'estate sono andati e quelli alti hanno iniziato q darmi noia a un piede quindi mi sa che stanno andando anche loro). Volevo prendere scarponcini medi diciamo come altezza da usare sempre e li sto aspettando offerta alla Ande
https://www.salewa.com/it-it/uo...
https://www.cmpsport.com/it/uom...
In risposta al messaggio di dani1967 del 06/01/2023 alle 12:05:18Grazie, devo rileggerlo bene ma grazie mille
Ieri dallo smartphone ero mezzo embriaco e mi sono espresso male. Io fossi in te non prenderei un duvet (piumino) tecnico. E' un oggetto molto specifico, che io avevo preso per fare skialp in norvegia, dove sudavo molto earrivavo in cima con temperature molto basse, lo stesso vale per gite che facevo quando sulle alpi si scende a -20. Invece che avere nello zaino mille indumenti ingombranti e dalla notevole massa, sali poco vestito, arrivi in cima, anche se sudato, ti metti quello e stai caldo. Ma è un indumento molto caldo, che non sempre protegge dalla pioggia, usi solo in pieno inverno, non robustissimo etc ... sempre che tu non vada a prendere i capi estremi marmot, north face etc ... che costano un botto e servono per il vero alpinismo. Invece la cosa migliore in montagna è avere un buon guscio (questo è solo un esempio) che deve essere una giacca SENZA IMBOTTITURA impermeabile, che resiste al vento, un pelo spessa come tessuto, che non ha funzioni veramente termiche, possibilmente con cerniere per far traspirare. Questa giacca lavora sia d'estate anche sopra abbigliamento leggero se prendi un temporale e devi restare asciutto, in quanto traspira e ti permette di muoverti senza infradiciarti di sudore, sia di inverno in quanto se associata a abbigliamento termico tecnico sotto protegge da tormente di neve, e vento. Che ci sia una nevicata e quindi tendi a marcirti, o che ci sia magari una forte tormenta, il guscio con abbigliamento sotto ti protegge. Sotto devi avere tutti gli strati in tessuti tecnici traspiranti, io evito lana e cotone attentamente. Mediamente una maglia soprapelle, un pile, un windstopper/pilecaldo/piumino intermedio/gilet in base alle condizioni. In questo senso può tranquillamente bastare un piumino di marca intermedia e peso mediopiccolo, visto che sta sotto il guscio, anche di deca se vuoi. Adesso ci sono anche quelli con le maniche non in piuma, magari non in vera piuma, proprio come sottoguscio. EVITA LE GIACCHE DA SCI IMBOTTITE, SERVONO SOLO PER LO SCI SU PISTA O SNOWBOARD, SONO INGESTIBILI PER ESCURSIONISMO. Per il guscio valuta tu, puoi spendere di più e prendere salewa, north face, haglofos, montura, marmot, magari cerchi una offerta, oppure accetti che ti duri qualche anno in meno e prendi cmp Magari valuta che siano comodi ed elastici. Io ho un bel guscio in gore 3 strati della marmot di molti anni, ma spesso ne uso uno di deca che cambio più spesso. Se come dici non sei addirittura mai stato sotto zero, cmp, deca o simili comunque vanno bene. Gli abbigliamenti davvero tecnici servono per condizioni complicate, tipo iceclimbing (e ancora, spesso usavamo abbigliamenti di recupero visto che i danni erano facili). Se una cosa è calda, lo è a prescindere dalla marca. Magari ha una colonna d'acqua minore, vuol dire che dura qualche anno in meno se prendi molta pioggia. Poi se vuoi, quando stai a valle, in campeggio di inverno, per passeggiare nei paesi, prendi il piumino che trovi, non conta che sia tecnico, in base alle esigenze, li anche clado perché non ti muovi.
In risposta al messaggio di giomiller del 06/01/2023 alle 12:33:55Versione breve. Se ti prendi un buon guscio per il piumino puoi anche risparmiare e prendere un primo prezzo.
Grazie, devo rileggerlo bene ma grazie mille Scusate fuori ot