In risposta al messaggio di Ummagamma del 27/11/2022 alle 17:20:30Ma che stai a di'?
Dire che una persona ha fatto bene ad ucciderne un’altra perché colpevole di una nefandezza come questa, è un comprensibile sfogo. Ma a volte capita uno sbaglio di persona, un clamoroso errore giudiziario, Forse è meglio ripensare alla sana patria galera.. in caso di errore si può sempre rimediare
https://www.errorigiudiziari.co...
https://www.errorigiudiziari.co...
https://aivm.it/accusati-di-ped...
https://www.ilmattino.it/primop...
https://it.m.wikipedia.org/wiki...
In risposta al messaggio di Grinza del 27/11/2022 alle 18:07:47e in tasca alla psicologia.
Allora la metto diversamente, se un individuo tocca i miei nipoti è un uomo morto…..se trovo uno che violenta un bambino è un uomo morto, la pena di morte in certi casi è poco…
In risposta al messaggio di IvanG del 27/11/2022 alle 17:31:22
Si sta trattando un argomento molto forte, non ho le competenze ne gli studi per portare un contributo serio. Tuttavia le risposte secche e decise che vanno verso la pena di morte o che qualcuno possa fare giustizia a modosuo non va bene. Negli Stati in cui è ammessa la pena di morte non è che non ci sono, non è perché ce la pena di morte non ci sono reati, anzi ce ne sono e non sono di meno, allora qualcosa non funziona. Non ho una risposta da darvi, ma sicuramente c'è qualcosa da cambiare nella mentalità di noi tutti, aumentare il senso di comunità, accrescere le conoscenze (positive) aumentare il rispetto verso il prossimo. Pare di vedere all'orizzonte una regressione del genere umano, si stanno perdendo tante piccole cose acquisite duramente dai nostri avi. È un discorso generico e non verte sul fatto accaduto in questione, ma le risposte secche di molti spingono nella direzione opposta, quella della paura al diverso, da annientare. Anche i titoli di molte testate giornalistiche/web giocano spinte dagli interessi di pochi a deviare l'opinione pubblica.
In risposta al messaggio di Alex52 del 27/11/2022 alle 19:42:16Che storia….sono sempre più convinto della pena, chissà quanti altri bambini ha molestato e chissà come.
La risposta di pancia è normale, morte subito. Nessuno si preoccupa mai dei bambini abusati, questa è la mia storia senza veli, ma non completa. All'età di 9 anni sono stato molestato dallo zio di mia madre che ne aveva65. Mi obbligo a masturbarlo, ero impietrito, eravamo al mare. Il giorno dopo sulla spiaggia non ricordavo niente e avevo solo un forte senso di disagio. Dopo un paio di notti la cosa successe nuovamente. Eravamo famiglie molto unite. Avevo realizzato quello che era successo, mi sentivo in colpa e messo all'angolo. Avevo paura che dicendolo avrei scatenato una rissa violenta e sanguinaria. La cosa è andata avanti fino al mio 15 compleanno quando mi regalarono una carabina ad aria compressa a pallini diablo, quelli di piombo. Quell'estate in campagna sparai al mio zio colpendolo a una guancia. Lui fu portato in ospedale, niente di grave passò per una disgrazia, non fui più molestato. Verso i 17 anni ho letto su un giornale che chi è molestato da piccolo tende a diventare un molestatore di bambini (niente di più sbagliato), sono andato in crisi ho tentato il suicidio anche se sapevo di non avere nessuna attrazione verso bambini e bambine. Grandissimo casino. Sono dovuto andare per molto tempo dallo psichiatra che faceva anche l'analista. Quando informai i miei genitori del motivo del mio tentato suicidio e di quello che mi era successo diedero la colpa a me. Lo zio era una persona potentissima intoccabile. Non ci fu nessuna rissa tra i miei e il pro zio. Tutti fecero finta di niente. Io pensavo di essere stato contagiato dalla sua omossessualità, questo pur non avendo pulsioni sessuali verso il mio stesso sesso. Ho superato brillantemente la faccenda anche grazie ad un rappoorto sessuale con una ragazza di 23 anni, io ne avevo 17. Tutto questo per dire che se un nonno o un genitore non crea un clima di sicurezza e pace, di accoglienza e distensione, il nipotino o nipotina non verrà mai a dirti niente. Facendo sapere ai propri pargoli che chi li tocca è un uomo morto non fai altro che favorire il predatore. Mi è costato raccontare questa cosa ma è doveroso per dare una mano agli adulti e di conseguenza ai bambini abusati come lo fui io. Nessun bambino si confiderà col nonno o con un genitore se sa che chi lo difenderà andrà in galera. Ricordiamo poi che a volte potrebbe essere proprio il nonno, il padre o comunque un congiunto molto vicino ad essere l'orco nel buio. MO me azzitto
In risposta al messaggio di Alex52 del 27/11/2022 alle 19:42:16mi spiace per il tuo vissuto. la tua storia conferma che spesso i problemi ai bambini vengono dalla propria famiglia e non dal pedofilo seriale che violenta 20 bambini diversi.
La risposta di pancia è normale, morte subito. Nessuno si preoccupa mai dei bambini abusati, questa è la mia storia senza veli, ma non completa. All'età di 9 anni sono stato molestato dallo zio di mia madre che ne aveva65. Mi obbligo a masturbarlo, ero impietrito, eravamo al mare. Il giorno dopo sulla spiaggia non ricordavo niente e avevo solo un forte senso di disagio. Dopo un paio di notti la cosa successe nuovamente. Eravamo famiglie molto unite. Avevo realizzato quello che era successo, mi sentivo in colpa e messo all'angolo. Avevo paura che dicendolo avrei scatenato una rissa violenta e sanguinaria. La cosa è andata avanti fino al mio 15 compleanno quando mi regalarono una carabina ad aria compressa a pallini diablo, quelli di piombo. Quell'estate in campagna sparai al mio zio colpendolo a una guancia. Lui fu portato in ospedale, niente di grave passò per una disgrazia, non fui più molestato. Verso i 17 anni ho letto su un giornale che chi è molestato da piccolo tende a diventare un molestatore di bambini (niente di più sbagliato), sono andato in crisi ho tentato il suicidio anche se sapevo di non avere nessuna attrazione verso bambini e bambine. Grandissimo casino. Sono dovuto andare per molto tempo dallo psichiatra che faceva anche l'analista. Quando informai i miei genitori del motivo del mio tentato suicidio e di quello che mi era successo diedero la colpa a me. Lo zio era una persona potentissima intoccabile. Non ci fu nessuna rissa tra i miei e il pro zio. Tutti fecero finta di niente. Io pensavo di essere stato contagiato dalla sua omossessualità, questo pur non avendo pulsioni sessuali verso il mio stesso sesso. Ho superato brillantemente la faccenda anche grazie ad un rappoorto sessuale con una ragazza di 23 anni, io ne avevo 17. Tutto questo per dire che se un nonno o un genitore non crea un clima di sicurezza e pace, di accoglienza e distensione, il nipotino o nipotina non verrà mai a dirti niente. Facendo sapere ai propri pargoli che chi li tocca è un uomo morto non fai altro che favorire il predatore. Mi è costato raccontare questa cosa ma è doveroso per dare una mano agli adulti e di conseguenza ai bambini abusati come lo fui io. Nessun bambino si confiderà col nonno o con un genitore se sa che chi lo difenderà andrà in galera. Ricordiamo poi che a volte potrebbe essere proprio il nonno, il padre o comunque un congiunto molto vicino ad essere l'orco nel buio. MO me azzitto
In risposta al messaggio di sergiozh del 27/11/2022 alle 20:00:04Eh si brutta storia. Ma è passata, un altro cugino si è suicidato. Sono brutte storie di normali abusi, se così si può dire. Quello che volevo dire è che la violenza spaventa i bambini anche se è per dare loro giustizia.
mi spiace per il tuo vissuto. la tua storia conferma che spesso i problemi ai bambini vengono dalla propria famiglia e non dal pedofilo seriale che violenta 20 bambini diversi. la prima brutta persona nella tua famiglia fu indubbiamente tuo zie e in seconda battuta i tuoi genitori che non ti hanno creduto.
In risposta al messaggio di dani1967 del 28/11/2022 alle 13:48:40
Purtroppo la reazione media delle famiglie è quella subita da Alex52 cui va tutta la mia solidarietà e comprensione. Se pensiamo che la maggior parte delle famiglie di ragazzi molestati dai preti fa la denuncia al vescovo,quando va bene, e non al pubblico ministero, è tutto detto. Tuttavia, per quanto sia orribile un reato, per quanto sia infame e detestabile, e ce ne sono, non possiamo cedere alla giustizia faidate. In primis perché senza un processo il possibile errore è sempre dietro l'angolo. E passare dallo zio orco beccato in flagrante al tizio che al parco guarda innocentemente ragazzini giocare perché gli ricordano il figlio morto in un incidente il passo è brevissimo. Anzi, è molto più facile che venga additato il diverso, l'emarginato che ha un comportamento strano piuttosto che il potente insospettabile come ad esempio il prelato o lo zio. quindi per quanto umanamente comprensibile, dobbiamo resistere e affidarci alla giustizia, forzare la giustizia perché faccia meglio il suo lavoro.
In risposta al messaggio di Giovanni del 28/11/2022 alle 16:56:08Io un giorno feci una visita dal dermatologo per l'acne. Da solo. Non so bene perché il medico volle vedere il mio pene.
Hai scritto: ... quindi per quanto umanamente comprensibile, dobbiamo resistere e affidarci alla giustizia, forzare la giustizia perché faccia meglio il suo lavoro. Questo è indubbio. Chiunque, anche responsabile certoe con miriadi di prove alla mano, nonché dichiarazione di responsabilità del gesto, magari pure colto in flagranza, sempre deve essere sottoposto a processo, sempre e chiunque. Però una volta processato, condannato al massimo livello, uno che ha toccato un bambino deve essere soppresso il giorno dopo, neanche dopo due giorni. La tristissima storia che hai raccontato, e di cui sono dispiaciuto, ti fa onore l'aver avuto il coraggio di raccontarlo proprio su questo forum dove uno per due si coglie sempre l'occasione per criticare. Quand'ero giovane (illo tempore), tra i dodici ed i quindici anni, quando sulla strada s'era già imparato come stare al mondo su diversi temi, un giorno, in cinque o sei, andammo al cinema. Il caso volle che a quello più sveglio di noi si sedette un recchiò (allora i pedofili erano assimilati ai pederasti, il sostantivo gay non esisteva ancora) che, nel buio allungò una mano verso la sua patta. Il nostro amico, che ripeto era il più sveglio, gli disse. 'Se vuoi farmi una sega, dammi prima mille lire!'. Quello gli passò la banconota e Valentino (così si chiamava e spero si chiami ancora) si mise a urlare: 'Recchiò in sala, recchiò in sala...'. Si accesero le luci, quello là scappò in mezzo agli spettatori che si erano nel frattempo alzati anche loro, e si perse le tracce. Ricordo ancora la gente che chiedeva al nostro amico: 'T'ha fatto del male, quel disgraziato?' Poi ce ne avrei ancora da raccontare, comprese quelle degli uomini mascherati. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 28/11/2022 alle 16:56:08Giustizia quale?
Hai scritto: ... quindi per quanto umanamente comprensibile, dobbiamo resistere e affidarci alla giustizia, forzare la giustizia perché faccia meglio il suo lavoro. Questo è indubbio. Chiunque, anche responsabile certoe con miriadi di prove alla mano, nonché dichiarazione di responsabilità del gesto, magari pure colto in flagranza, sempre deve essere sottoposto a processo, sempre e chiunque. Però una volta processato, condannato al massimo livello, uno che ha toccato un bambino deve essere soppresso il giorno dopo, neanche dopo due giorni. La tristissima storia che hai raccontato, e di cui sono dispiaciuto, ti fa onore l'aver avuto il coraggio di raccontarlo proprio su questo forum dove uno per due si coglie sempre l'occasione per criticare. Quand'ero giovane (illo tempore), tra i dodici ed i quindici anni, quando sulla strada s'era già imparato come stare al mondo su diversi temi, un giorno, in cinque o sei, andammo al cinema. Il caso volle che a quello più sveglio di noi si sedette un recchiò (allora i pedofili erano assimilati ai pederasti, il sostantivo gay non esisteva ancora) che, nel buio allungò una mano verso la sua patta. Il nostro amico, che ripeto era il più sveglio, gli disse. 'Se vuoi farmi una sega, dammi prima mille lire!'. Quello gli passò la banconota e Valentino (così si chiamava e spero si chiami ancora) si mise a urlare: 'Recchiò in sala, recchiò in sala...'. Si accesero le luci, quello là scappò in mezzo agli spettatori che si erano nel frattempo alzati anche loro, e si perse le tracce. Ricordo ancora la gente che chiedeva al nostro amico: 'T'ha fatto del male, quel disgraziato?' Poi ce ne avrei ancora da raccontare, comprese quelle degli uomini mascherati. Giovanni
In risposta al messaggio di Grinza del 28/11/2022 alle 17:09:54
Giustizia quale? Proviamo a pensare che nostra figlia viene violentata ed il giudice invece di mettere in galera dice che non c’è violenza perché la ragazza aveva i jeans e il bruto non avrebbe potuto toglierli senza consenso Per la cronaca è una sentenza vera, io dopo aver letto questa sentenza ho avuto molti dubbi, ammazzo prima il giudice i lo stupratore?
In risposta al messaggio di Giovanni del 28/11/2022 alle 17:14:34Affidarsi alla giustizia si, ovviamente ma….
Non è un fatto vero, Grinza, ma sono fatti più d'uno veri. In questi casi si sopprime il giudice. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 28/11/2022 alle 17:03:59Forse perche‘ eri bono.
Io un giorno feci una visita dal dermatologo per l'acne. Da solo. Non so bene perché il medico volle vedere il mio pene. Mi sto ancora chiedendo il motivo scientifico.
In risposta al messaggio di sergiozh del 28/11/2022 alle 18:27:23Voglio sdrammatizzare.
Forse perche‘ eri bono. a 25 anni mi si gonfio‘ improvvisamente un piede e mi faceva male. Andai da un medico che faceva riabilitazione (credo di aver sbagliato tipologia di medico ma vabbe‘), mi guardo‘ il piedesenza toccarlo e mi chiese di mostrargli la schiana. Lo feci, la tocco‘ pure e poi si lavo‘ abbondantemente le mani con molto sapone e a lungo. anche io non ho mai capito perche‘ mi guardo‘ la schiena. alcuni anni dopo mi arrivo‘ una lettera che mi avvisava che quello studio medico veniva chiuso perche‘ il medico era morto. Non era vecchio.