In risposta al messaggio di il tornitore del 23/08/2019 alle 17:09:40A mio parere non si possono paragonare 4 cavetti lunghi 30 cm che vanno (nelle sole auto a benzina) dalla centralina alle candelette con tutta una serie di componenti interconnessi tra loro che hanno sia tensioni che correnti elevate necessarie per far girare un motore elettrico in grado di spingere l'auto anche a una seppur modesta velocità. Naturalmente non mi riferivo all'uso normale ma agli eventuali interventi elettici o meccanici. Certo che i fari e gli altri componenti tradizionali si accendono con i classici 12V di una batteria che non ho capito in che modo viene ricaricata se tramite un alternatore dedicato o tramite un avvolgimento a bt del motore in funzione di ricarica.
Sinceramente non capisco il problema... Poiché c'è anche la classica batteria a 12V. Io ce l'ho da oltre 13 anni e non ho mai avvertito questo pericolo... Anche perché la batteria dell'HV è NiMH. Dove c'è l'alta tensionee girano correnti elevate c'è indicato secondo la normativa... Ovvero con il colore arancione (guaine, nastri isolanti, connettori, cavi etc). Mi sembra un po' come per la prova dei fumi... Alcuni possono altri no... Motivo? Non sanno come tenerla accesa, serve fare una procedura senza computer. PS: ricordiamoci che su ogni auto a benzina c'è l'alta tensione prodotta dalle bobine di accensione... Queste arrivano anche a 60.000V (ovviamente correnti bassissime)... Non mi pare che qualcuno sia morto o è rimasto lesionato per l'alta tensione presente.
In risposta al messaggio di alexbio del 24/08/2019 alle 14:21:57Non vanno alle candelette ma alle candele (nei benzina)... e basta pochissimo (cavo danneggiato, connessioni danneggiate o mal fatte, etc) per far scoccare un arco voltaico data la tensione di almeno 40.000V (fino ad arrivare sui 60.000V).
A mio parere non si possono paragonare 4 cavetti lunghi 30 cm che vanno (nelle sole auto a benzina) dalla centralina alle candelette con tutta una serie di componenti interconnessi tra loro che hanno sia tensioni che correntielevate necessarie per far girare un motore elettrico in grado di spingere l'auto anche a una seppur modesta velocità. Naturalmente non mi riferivo all'uso normale ma agli eventuali interventi elettici o meccanici. Certo che i fari e gli altri componenti tradizionali si accendono con i classici 12V di una batteria che non ho capito in che modo viene ricaricata se tramite un alternatore dedicato o tramite un avvolgimento a bt del motore in funzione di ricarica.
In risposta al messaggio di il tornitore del 23/08/2019 alle 17:09:40mi è capitato dal benzinaio che chi mi precedeva fosse rimasto in panne con la batteria a terra; volevo farlo partire con i cavetti, ma aperto il cofano della Yaris l'ho richiuso perché mi ha spaventato la moltitudine di cavi; eventualmente c'è una procedura per attaccarsi alla batteria 12V, se si quale? (ammetto di non aver nemmeno cercato la batteria a quel punto)
Sinceramente non capisco il problema... Poiché c'è anche la classica batteria a 12V. Io ce l'ho da oltre 13 anni e non ho mai avvertito questo pericolo... Anche perché la batteria dell'HV è NiMH. Dove c'è l'alta tensionee girano correnti elevate c'è indicato secondo la normativa... Ovvero con il colore arancione (guaine, nastri isolanti, connettori, cavi etc). Mi sembra un po' come per la prova dei fumi... Alcuni possono altri no... Motivo? Non sanno come tenerla accesa, serve fare una procedura senza computer. PS: ricordiamoci che su ogni auto a benzina c'è l'alta tensione prodotta dalle bobine di accensione... Queste arrivano anche a 60.000V (ovviamente correnti bassissime)... Non mi pare che qualcuno sia morto o è rimasto lesionato per l'alta tensione presente.
In risposta al messaggio di PDR del 27/08/2019 alle 13:23:09La Yaris, come anche la Prius, è stata sempre provvista di morsetto positivo sotto al cofano... Nella Yaris si trova in alto a destra sotto il coperchio dei fusibili... A sua volta c'è un altro coperchio con il simbolo + dove sotto c'è il morsetto.
mi è capitato dal benzinaio che chi mi precedeva fosse rimasto in panne con la batteria a terra; volevo farlo partire con i cavetti, ma aperto il cofano della Yaris l'ho richiuso perché mi ha spaventato la moltitudine dicavi; eventualmente c'è una procedura per attaccarsi alla batteria 12V, se si quale? (ammetto di non aver nemmeno cercato la batteria a quel punto)
Qua
una guida per la Yaris.In risposta al messaggio di il tornitore del 27/08/2019 alle 14:27:17hai ragione, bastava leggersi il libretto uso e manutenzione , grazie!
La Yaris, come anche la Prius, è stata sempre provvista di morsetto positivo sotto al cofano... Nella Yaris si trova in alto a destra sotto il coperchio dei fusibili... A sua volta c'è un altro coperchio con il simbolo+ dove sotto c'è il morsetto. Qua una guida per la Yaris. Anche a me è successo una volta perchè la batteria a 12V (da soli 45Ah) dopo 10 anni mi ha abbandonato... è bastato un booster per far in modo di avviare il sistema ibrido e partire... Fino a quando il sistema ibrido rimane acceso (quindi senza spegne la macchina) la macchina non si spegnerà a causa della batteria a 12V, così da permettere di arrivare da un ricambista e sostituire la batteria.
In risposta al messaggio di il tornitore del 24/08/2019 alle 20:49:03Ti ringrazio delle informazioni.
Non vanno alle candelette ma alle candele (nei benzina)... e basta pochissimo (cavo danneggiato, connessioni danneggiate o mal fatte, etc) per far scoccare un arco voltaico data la tensione di almeno 40.000V (fino ad arrivaresui 60.000V). Nel sistema ibrido toyota, l'impianto a 12V è un conto, quello che dalla batteria da 200V va all'inverter (e viceversa) è un altro... e altro conto a parte è l'alimentazione dei due motogeneratori con la trifase a 600-650V (l'inverter è posto letteralmente sopra ai motogeneratori). Come ho detto ogni cavo ha i colori secondo la normativa per l'identificazione... Quindi uno sa dove mettere le mani esempio per applicare l'antifurto o i sensori di parcheggio. Nella prius V2 del 2004 le correnti possono arrivare anche a 150A dalla parte dei 200V DC per periodi brevi. La batteria a 12V viene caricata dal sistema ibrido... Presumo che ci sarà un convertitore DC-DC che dalla 200V la abbassa a 14V circa. (il sistema ibrido toyota non ha alcun alternatore)
https://www.rsi.ch/news/svizzer...
In risposta al messaggio di sergiozh del 04/10/2019 alle 23:04:17Pensate che a Trento alla Università di Ingegneria
Ecco l'auto a idrogeno. come si dice nel servizio il vantaggio dell'idrogeno sara': - poter fare tanti km con un rifornimento e riempire il serbatoio velocemente - poter immagazzinare energia dall'elettricita' fotovoltaica / eolica prodotta in eccesso in orari in cui non viene consumata tutta dalla richiesta.
http://www.rinnovabili.it/energ...
In risposta al messaggio di Giovanni del 18/06/2019 alle 14:47:13Sono completamente d'accordo. La presa in garage è impensabile
Dell'elettrico, mia opinione personale, il problema principe non è nelle batterie, non è nell'autonomia, non è nei tempi di ricarica: è nella potenza necessaria a ricaricare le batterie, di qualunque tipo esse siano.Sin da scuola ho sempre sentito dire che l'energia non si crea dal nulla, per averla è necessario un lavoro. Ora, se per ricaricare 100 Amperora su una batteria (numero tondo tanto per capirci) occorresse un'ora, significa che è necessaria una fonte capace di fornire almeno 100A, più la perdita di trasformazione. Se voglio fare lo stesso lavoro in mezz'ora, ammesse e non concesse diverse perdite di trasformazione, occorrerebbe una fonte capace di fornire almeno 200A; se lo volessi fare in 10 minuti sarebbe necessaria una fonte in grado di fornire 600A. Cioè riducendo il tempo di ricarica, occorre aumentare la potenza disponibile. Già oggi un eventuale parco elettrico al 2% elettrico metterebbe in crisi diverse linee b.t. tradizionali. Per questo, sono molto scettico sul futuro dell'elettrico. Certo è che con questa presunta evoluzione le varie case automobilistiche possono far cassa senza far danni al proprio mercato futuro. Passata la moda e vista la non praticità del sistema, chi s'è visto s'è visto: intanto hanno fatto cassa. Giovanni
In risposta al messaggio di sergiozh del 04/10/2019 alle 23:04:17Ricordate l'Indeburgh?
Ecco l'auto a idrogeno. come si dice nel servizio il vantaggio dell'idrogeno sara': - poter fare tanti km con un rifornimento e riempire il serbatoio velocemente - poter immagazzinare energia dall'elettricita' fotovoltaica / eolica prodotta in eccesso in orari in cui non viene consumata tutta dalla richiesta.
In risposta al messaggio di sergiozh del 04/10/2019 alle 23:04:17Sperando che per produrre l'idrogeno servirà meno energia di oggi.. sennò il bilancio è e continuerà ad essere in negativo.
Ecco l'auto a idrogeno. come si dice nel servizio il vantaggio dell'idrogeno sara': - poter fare tanti km con un rifornimento e riempire il serbatoio velocemente - poter immagazzinare energia dall'elettricita' fotovoltaica / eolica prodotta in eccesso in orari in cui non viene consumata tutta dalla richiesta.
In risposta al messaggio di il tornitore del 07/10/2019 alle 23:08:15Anche se per produrre idrogeno occorresse buttare via 2/3 dell‘energia elettica, quando hai un eccesso di elettricita‘ perche‘ nel pomeriggio la produzione fotovoltaica non viene usata tutta, che alternative hai se non puoi immagazzinare in altro modo l‘energia elettrica ?
Sperando che per produrre l'idrogeno servirà meno energia di oggi.. sennò il bilancio è e continuerà ad essere in negativo.
In risposta al messaggio di alexbio del 06/10/2019 alle 11:12:19però devi uscire dalla logica del rifornimento a cui sei abituato, ora normalmente si arriva in riserva e si fa il pieno. Con l'elettrica attacchi la spina ogni volta che puoi, nell'uso normale urbano c'è tutto il tempo per ricaricare con una presa domestica il consumo quotidiano.
Sono completamente d'accordo. La presa in garage è impensabile
In risposta al messaggio di sergiozh del 08/10/2019 alle 00:37:23Si può immagazzinare negli invasi degli impianti idroelettrici, primo esempio che mi viene in mente.
Anche se per produrre idrogeno occorresse buttare via 2/3 dell‘energia elettica, quando hai un eccesso di elettricita‘ perche‘ nel pomeriggio la produzione fotovoltaica non viene usata tutta, che alternative hai se non puoi immagazzinare in altro modo l‘energia elettrica ?
In risposta al messaggio di il tornitore del 08/10/2019 alle 20:38:05Il tuo ragionamento funziona oggi, nel 2019.
Si può immagazzinare negli invasi degli impianti idroelettrici, primo esempio che mi viene in mente. Ipotizzando di buttare i 2/3 della corrente è uno spreco assurdo... piuttosto meglio avere un pacco batteria o esportarla.
In risposta al messaggio di sergiozh del 08/10/2019 alle 21:01:14Tra 20 anni di certo non ci saranno le batterie odierne e le tecnologie attuali... Anche tu pensi in ottica 2019.
Il tuo ragionamento funziona oggi, nel 2019. tra 20 (?) anni immagina che ovunque si produca percentualmente molta energia elettrica rinnovabile da fotovoltaico o eolico. A quel punto non hai abbastanza batterie o impiantipompa fotovoltaici per immagazzinarla e nessuno te la compra quando ne produci tanta perche' tutti hanno elettricita' in abbondanza quando ce l'hai anche tu. ti rimane solo l'alternativa di stoccarla in energia chimica.
In risposta al messaggio di il tornitore del 08/10/2019 alle 22:04:48Io non credo che tra 20 anni le batterie avranno una densita' energetica maggiore delle attuali. Per immagazzinare tanta energia in batterie ti servono tante batterie, mentre per immagazzinare energia chimica il volume e' minore delle batterie ed e' energia messa in contenitori 'vuoti' da riempire mentre per immagazzinarla in batterie devi costruire le batterie.
Tra 20 anni di certo non ci saranno le batterie odierne e le tecnologie attuali... Anche tu pensi in ottica 2019.
In risposta al messaggio di sergiozh del 08/10/2019 alle 23:40:29"Io non credo che tra 20 anni le batterie avranno una densita' energetica maggiore delle attuali."
Io non credo che tra 20 anni le batterie avranno una densita' energetica maggiore delle attuali. Per immagazzinare tanta energia in batterie ti servono tante batterie, mentre per immagazzinare energia chimica il volume e'minore delle batterie ed e' energia messa in contenitori 'vuoti' da riempire mentre per immagazzinarla in batterie devi costruire le batterie. e non credo pure che le batterie tra 20 anni saranno molto diverse dalle attuali.
In risposta al messaggio di il tornitore del 08/10/2019 alle 23:50:58Vedremo tra 20 anni chi pensa giusto.
Io non credo che tra 20 anni le batterie avranno una densita' energetica maggiore delle attuali. A parer mio pensi sbagliato... Allora perchè c'è lo sviluppo tecnologico? Fino agli anni '60-'70 si pensava a batterie con densità energetica superiore a quelle al piombo? Non penso... Solo negli anni '90 le batterie al litio sono entrate in massa sul mercato.