Ivano Beggio. Ho avuto l'onore di conoscerlo ad un motoraduno a Noale, negli anni 90. Li era anche ubicata la sua azienda. Un'azienda che passò dai sette miliardi di lire di fatturato nel 1982 ai 1000 miliardi di lire nel 1997. Uscivano dalla catena trecentomila motoveicoli, di cui la metà esportati. Aveva scoperto personalmente
Max Biaggi, Valentino Rossi, Gramigni, Locatelli, Melandri.
Aveva trasformato Noale nel Veneziano, da piccola realtà (il padre costruiva biciclette nel 1945) a gigante industriale che si confrontava con i colossi Giapponesi e li batteva.
E' morto l'altra notte a soli 73 anni. Da tempo aveva dovuto cedere l'Aprilia alla Piaggio ed era uscito di scena.
Partecipai a Noale alla grande festa aperta a tutti, per la presentazione ( mi sembra1998) della
RSV MILLE pronta per il mondiale superbike, eletta poi moto dell'anno.
Poi l'apice nel 2000 con l'acquisizione di Guzzi e Laverda.
Ed infine i suoi successi sui circuiti internazionali. I suoi piloti si aggiudicano 9 titoli mondiali e 70 vittorie nei gran premi. Ed ogni vittoria si trasformava in moto prenotate.
Arrivò Romano Prodi per l'inaugurazione della nuova fabbrica. Darà lavoro a 1200 dipendenti
Poi il declino. Volle diversificare. Cucine, mobili, e altre aziende che nulla avevano a che spartire con i motori lo portarono verso la crisi e l'intervento delle banche. Gli subentrerà la Piaggio nel 2004.
Addio caro mister
Aprilia, con quella
A che come diceva tuo padre doveva ricordare l'Aprilia, auto della Lancia. (Mormorava sornione che nessuno avrebbe acquistato una bicicletta "Beggio" ). Un addio anche da parte di Valentino, per il quale stravedevi, Biaggi che coccolavi e molti altri che hanno cavalcato le tue velocissime frecce.