In risposta al messaggio di Giovanni del 16/07/2024 alle 13:32:24Scusa ma quindi, per capirci, bisogna comportarsi "come dice Giovanni su COL" o come dice la Peotezione Civile?
Un conto è parlare da fuori, un conto è parlare da persona che ha vissuto un terremoto. Io ho vissuto 18 mesi sotto costanti scosse giornaliere, diciotto mesi. E nel periodo più greve, quasi nove mesi, ad ogni scossagreve si scappava di casa e basta. In quel terremoto, pur grave, non ci furono morti grazie al terremoto di quaranta anni prima e da allora costruzioni antisismiche serie perché, da quella lontana esperienza, si era inculcata nella gente il problema terremoto e regole rispettate nelle costruzioni. Per me se uno, ad una forte scossa di terremoto, resta a letto, poi non si deve proprio lamentare se ci rimane sotto. Chiedetelo a chi ha vissuto terremoti seri e non i semplici sciami scismici. È diverso vedere il problema da fuori che da dentro. Giovanni
https://www.protezionecivile.go...
In risposta al messaggio di naldorm del 16/07/2024 alle 14:59:16
Scusa ma quindi, per capirci, bisogna comportarsi come dice Giovanni su COL o come dice la Peotezione Civile? Perché noni pare che aver vissuto pur drammatici fatti portinad essere automaticamente giudici dei comportamentialtrui. Inoltre, da quel che ricordo, ma potrei sbagliare, c'erano state rassicurazioni sul fatto che l'immobile fosse antisismico. Quando ci sono in ballo cittadini vs istituzioni io troppe certezze non riesco ad averne, tant'è che sinceramente da casi ben più ovvio le spese legali sono state addebitate alla parte soccombente la qualcosa stride anche parecchio con la volontà di dare una certezza piuttosto che una punizione.
https://www.stanza-antisismica....
In risposta al messaggio di Ummagamma del 16/07/2024 alle 16:50:31
Bisogna trovarsi in quelle situazioni di estremo pericolo per vedere poi come ci comporta realmente, perché l’istinto di sopravvivenza spesso prevale sulle indicazioni della Protezione Civile e spesso salva la vita manon è detto.. a volte la differenza tra la la vita e la morte è questione della scelta di un attimo.. ed in situazioni di estremo pericolo il tempo si dilata dando la possibilità di fare la scelta che si ritiene più giusta o non farla perché presi dal panico Nelle successive scosse di assestamento di quel terremoto a Roma Nord dove abito, ce ne fu una abbastanza forte, ed io nell’immediato e sicuramente sbagliando, presi mia moglie ed uscii subito di casa, ma se la palazzina di cinque piani ed io abito all’ultimo, crollava, era morte certa Se mi riparavo sotto l’ architrave era morte probabile ma possibilità di sopravvivenza
In risposta al messaggio di damasi del 17/07/2024 alle 13:09:23Ero a casa di mia sorella in Grecia quando c’è stato un violentissimo terremoto (circa 15 anni fa)
Ciao Walter, come ben sai il primo agosto, dopo 41 anni andrò in pensione... e ti posso assicurare che tra terremoti, alluvioni, frane ecc ecc in merito ho una grande esperienza diretta e non tramite internet, che ci hafatto diventare dei grandi tuttologi, quando sento che in una scossa di terremoto bisogna mettersi sotto l'architrave ecc ecc... sorrido perché teoricamente è un buon consiglio, ma quando arriva una scossa di quelle tremende, ti posso assicurare che non riesci a stare in piedi e nemmeno a camminare a gattoni oppure strisciare sul pavimento per cercare di arrivare al salva vita architrave... il pavimento diventa come le sabbie mobili... quindi è solo una questione di fortuna con la C maiuscola, dopo una prima scossa, passa sempre un lasso di tempo prima che arrivi la seconda, che potrebbe essere più distruttiva della prima causa lesioni causate dalla prima... in quel mentre bisogna uscire per raggiungere un posto esterno in sicurezza... e quando si esce per mettersi in sicurezza bisogna sempre avere una torcia, per fortuna adesso abbiamo i cellulari con luce LED per farci strada, perché specialmente la notte, quando in preda al panico non vedi l'ora di raggiungere l'esterno, molte volte le scale degli edifici crollano e se non stai attento vai giù, con tutte le conseguenze del caso... c'è anche da precisare che in quei casi si alza un polverone pazzesco tipo nebbia che impedisce la vista... quindi non bisogna farsi prendere dal panico, ma ragionare sul da farsi.
In risposta al messaggio di Grinza del 17/07/2024 alle 16:04:13
Ero a casa di mia sorella in Grecia quando c’è stato un violentissimo terremoto (circa 15 anni fa) mia sorella è rimasta impietrita mentre io, la moglie e mio figlio siamo usciti fuori, io, non vedendo mia sorella, sontornato indietro a prenderla, grave errore, per fortuna che casa sua è veramente antisismica ma nell’isolato una devastazione, nessuno può sapere come si comporterà La sentenza? Per me sbagliata
In risposta al messaggio di franco49tn del 17/07/2024 alle 11:29:27Devi arrivare però li. E il tempo è poco.
Idea forse balzana : Ma se fosse obbligatorio in zone sismiche ed in case antiche dove non si possono sistemare antisismiche .almeno CREARE in una SANZA una gabbia metallica di sicurezza con travi sui perimetri e rinforzitali fa renderla una scatola. DOVE RIFUGIARSI subito in caso di scosse sismiche . E li aspettare gli eventi . E solo ora vedo che esiste gia di serie
In risposta al messaggio di franco49tn del 17/07/2024 alle 11:29:27Anche se in effetti è una buona idea, nel momento che pensi e investi su questa cosa, tanto vale fare la struttura scatolare su tutti i muri e la casa renderla tutta antisismica.
Idea forse balzana : Ma se fosse obbligatorio in zone sismiche ed in case antiche dove non si possono sistemare antisismiche .almeno CREARE in una SANZA una gabbia metallica di sicurezza con travi sui perimetri e rinforzitali fa renderla una scatola. DOVE RIFUGIARSI subito in caso di scosse sismiche . E li aspettare gli eventi . E solo ora vedo che esiste gia di serie
In risposta al messaggio di Tore99 del 18/07/2024 alle 10:37:55
Da che mondo è mondo per battere gli istinti innati è riuscire a rendere automatismi comportamenti non innati. A quasi sessant'anni, dopo aver iniziato con l'asilo a tre anni, scuole di tutti i livelli, due/tre lavori, quattro/cinque città, non ho mai fatto un'esercitazione, mai un miserrimo opuscolo. In Giappone un bambino delle materne ne ha fatto decine.
In risposta al messaggio di damasi del 17/07/2024 alle 22:53:16Danilo, certo che anche te non ti sei fatto mancare nulla
Antonio, purtroppo come ben sai il terremoto è una brutta bestia... terremoto Marche e Umbria 1997, mentre mi trovavo su di un tetto, ad una altezza di circa 15mt... una scossa di terremoto mi ha fatto esclamare questafrase... va beh!... Danilo se ne andato... la mia fortuna sfacciata è stata che in quel momento, mi trovavo proprio al centro del tetto e questo edificio, siccome si trovava tra due stradine di un paese era molto stretto, quindi mi ha dato la possibilità di mettermi a cavalcioni tra i due discendenti laterali del tetto, ho sussultato su e giù non mi ricordo per quanto tempo... è stata un'esperienza, come tante altre che ho fatto, che sono indelebile nella mia mente, come del resto le persone sotto le macerie... quindi capisco molto bene cosa hai provato in quei momenti in Grecia... ma non potrò mai dimenticare l'alluvione nella tua regione, versilia giugno 1996, sul posto siamo arrivati come prima squadra e posso dire di aver visto l'inferno, personalmente con altri miei colleghi di squadra, abbiamo recupero anche l'ultimo bimbo disperso di circa 8anni, che era sotto di noi a circa un metro di terra, ce ne siamo accorti per l'odore che emanava, la mia squadra era composta da 11 colleghi... e non mi vergogno a dire che quando lo abbiamo recuperato piangevamo come dei bimbi... Per la sentenza non voglio esprimermi... perché sicuramente andrei incontro a qualche denuncia.
In risposta al messaggio di Grinza del 18/07/2024 alle 14:14:47
Danilo, certo che anche te non ti sei fatto mancare nulla Io ho vissuto anche l’alluvione di Firenze nel 1966, avevo 11 anni e tanta paura, la sera si dormiva in quattro in un letto… indelebili
In risposta al messaggio di damasi del 18/07/2024 alle 15:16:26Con piacere e ci portiamo anche Walter sennò non ci parla più
Antonio ti capisco benissimo, perché come dici tu certe esperienze o scene traumatiche restano indelebili, mi succede quando percorro alcune strade dove sono intervenuto per degli incidenti automobilistici drammatici...Comunque anni fa, per farti capire come eravamo messi, adesso per fortuna molto è cambiato da allora, quando partivamo con la colonna mobile nell'immediato di una tragedia, non avevamo tutte le comodità e attrezzature personali di oggi... ricordo che una volta in un paese di montagna in pieno inverno con la neve, per circa due settimane abbiamo dormito dentro le tende... ti posso solo dire che dormivamo, visto che non avevamo nemmeno I sacchi a pelo personali che abbiamo adesso, su delle brande, indossando sulle nostre divise sporche anche quella pesante da intervento nomex, tutto questo per sentire un pò meno freddo... e ti posso assicurare che il freddo che ho sentito in quei giorni è indescrivibile... e la ciliegina sulla torta, la mattina, appena faceva giorno, per lavarci usavamo la fontanella pubblica della piazzetta dove avevamo le tende... quando.tornai a casa ero completamente esausto... Semmai un giorno ci dovessimo conoscere di persona e davanti ad un buon bicchiere di vino, avrai voglia di ascoltare la mia intensa attività lavorativa che ho svolto con molta passione, potresti rimanere affascinato e anche sentire molte cose a te sconosciute di questo mondo avariato Comunque tra terremoti, alluvioni, frane ecc ecc per tutta la nostra nazione, penso di aver dato molto... Un saluto.
In risposta al messaggio di Grinza del 18/07/2024 alle 19:29:26
Con piacere e ci portiamo anche Walter sennò non ci parla più