In risposta al messaggio di Giovanni del 18/07/2024 alle 19:52:58Giovà peró non capisco dai ragione ai giudici che ha dato torto ai ragazzi morti e poi dici che quei momenti, drammatici, vanno vissuti per capire
Io ammiro, direi che invidio nel senso buono, chi ha potuto essere d'aiuto ad altri, sia per passione che per lavoro. Certe categorie, tipo Vigili del Fuoco, Infermieri, Pronto soccorso su strada, per me meritano un tantinodi rispetto e di considerazioni più degli altri. Questo per chiarire altrimenti potrei essere frainteso. Il problema è che tutti state parlando di interventi di emergenza su terremoti, anche 10 secondi dopo il terremoto disastroso. E di quei 10 secondi è il dopo che fa la differenza. Dopo è facile dire se facevi così o se facevi cosà: bisogna averli vissuti dall'inizio alla fine quei momenti. Quando capitò alla mia zona, un nostro dirigente di una provincia vicina che non voleva riconoscere certe facilitazioni ai suoi dipendenti residenti nella provincia colpita, quando partecipò ad una riunione in questa provincia, ad una scossetta di 3.o o 4.o grado (non ricordo, allora c'era la scala Mercalli e, secondo questa, sarebbe stata senz'altro di 5.o o 6.o grado) fu l'unico a scappare. Non vuol dire niente però la morale della favola è che è un conto viverli quei miserabili secondi che non finiscono mai, un conto giudicare i comportamenti della gente anche solo pochi minuti dopo. Come diceva quel comico savonese, è facile fare il gay col kulo degli altri. Giovanni
In risposta al messaggio di Grinza del 18/07/2024 alle 20:12:05Ricapitolo semplice semplice: se quei imprevidenti, invece di restare caldi caldi a letto fossero scappati, avremmo avuto sei vittime in meno. Quindi giustissima la sentenza.
Giovà peró non capisco dai ragione ai giudici che ha dato torto ai ragazzi morti e poi dici che quei momenti, drammatici, vanno vissuti per capire I ragazzi sono colpevoli di essere rimasti a letto ma non che vivevano inun ambiente inagibile, potevano essersi addormentati dopo una serata di bagordi, ma dire che consapevolmente sono rimasti a letto mi sa di demenza senile dei giudicanti (poi posso non aver capito nulla del tuo discorso)
In risposta al messaggio di Giovanni del 18/07/2024 alle 21:19:54
Ricapitolo semplice semplice: se quei imprevidenti, invece di restare caldi caldi a letto fossero scappati, avremmo avuto sei vittime in meno. Quindi giustissima la sentenza. Secondo il vostro concetto, tutti gli eredi di tutte le vittime di un terremoto dovrebbero essere risarciti. Nella mia città, allora, ci fu un morto per infarto: risarciamo anche i suoi eredi?
In risposta al messaggio di Giovanni del 18/07/2024 alle 21:19:54Praticamente per te si sono suicidati, mi sembra inverosimile, ho visto mia sorella pietrificata da terrore durante la scossa e le cause potrebbero essere mille.
Ricapitolo semplice semplice: se quei imprevidenti, invece di restare caldi caldi a letto fossero scappati, avremmo avuto sei vittime in meno. Quindi giustissima la sentenza. Secondo il vostro concetto, tutti gli eredi di tutte le vittime di un terremoto dovrebbero essere risarciti. Nella mia città, allora, ci fu un morto per infarto: risarciamo anche i suoi eredi?
In risposta al messaggio di damasi del 18/07/2024 alle 22:10:29
Giovanni con tutto il rispetto per la tua persona... molto probabilmente non hai ben capito il concetto di questa causa... non è stata intentata una causa per farsi risarcire i danni causati dal terremoto o per le vittime,che normalmente, purtroppo, ci sono in eventi simili... ma bensì per le rassicurazioni che gli esperti diedero in merito, infatti i familiari hanno ritenuto responsabile chi ha rassicurato la popolazione, perché secondo loro, senza quelle rassicurazioni i ragazzi non sarebbero rimasti lì, queste persone vogliono solo giustizia e non i soldi come hai scritto tu... infatti anche io condanno queste persone per le rassicurazioni che hanno dato, quello che è successo, a partire dalle rassicurazioni e le frasi dette in certe circostanze, io le ricordo bene, perché le ho vissute in prima persona... ma una cosa deve essere ben chiara, che se al sottoscritto avessero dato qualsiasi rassicurazione in merito, puoi stare certo che non li avrei ascoltati... ma c'è anche da dire che molto probabilmente mi avrebbe aiutato a non ascoltarli la mia esperienza lavorativa... ma qui parliamo di ragazzi che purtroppo non avendo esperienza si sono fidati... ma due miei carissimi familiari che quell'anno si dovevano ambedue laureare in ingegneria civile, quando è successo il terremoto che ha fatto tutte quelle vittime erano a Pescara e non li... infatti non avendo ascoltato le rassicurazioni che gli esperti davano, sono tornati nella loro abitazione familiare.
In risposta al messaggio di damasi del 18/07/2024 alle 22:10:29Però tu che sei un uomo di legge dovresti perfettamente sapere che l'art. 1173 del codice civile prevede che fonte di un'obbligazione è anche il fatto illecito.
Giovanni con tutto il rispetto per la tua persona... molto probabilmente non hai ben capito il concetto di questa causa... non è stata intentata una causa per farsi risarcire i danni causati dal terremoto o per le vittime,che normalmente, purtroppo, ci sono in eventi simili... ma bensì per le rassicurazioni che gli esperti diedero in merito, infatti i familiari hanno ritenuto responsabile chi ha rassicurato la popolazione, perché secondo loro, senza quelle rassicurazioni i ragazzi non sarebbero rimasti lì, queste persone vogliono solo giustizia e non i soldi come hai scritto tu... infatti anche io condanno queste persone per le rassicurazioni che hanno dato, quello che è successo, a partire dalle rassicurazioni e le frasi dette in certe circostanze, io le ricordo bene, perché le ho vissute in prima persona... ma una cosa deve essere ben chiara, che se al sottoscritto avessero dato qualsiasi rassicurazione in merito, puoi stare certo che non li avrei ascoltati... ma c'è anche da dire che molto probabilmente mi avrebbe aiutato a non ascoltarli la mia esperienza lavorativa... ma qui parliamo di ragazzi che purtroppo non avendo esperienza si sono fidati... ma due miei carissimi familiari che quell'anno si dovevano ambedue laureare in ingegneria civile, quando è successo il terremoto che ha fatto tutte quelle vittime erano a Pescara e non li... infatti non avendo ascoltato le rassicurazioni che gli esperti davano, sono tornati nella loro abitazione familiare.
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/07/2024 alle 08:45:03Io non ho abbastanza info per avere un minimo di certezze, anche perché cosa hanno pensato e provato quei ragazzi in quel momento lo sanno solo loro, ma non condivido assolutamente la tua convinzione di colpa per i ragazzi. Col senno di poi è molto più facile, ma anche nel racconto che hai fatto tu, quanto tua moglie è stata più coraggiosa e ha cercato di recuperare qualcosa in più, se in quel momento il palazzo fosse crollato, sarebbe stato corretto se qualcuno avesse dichiarato che vi siete suicidati?
Vedo con piacere che nessuno di voi ha vissuto il dramma del terremoto, quello devastante. Ed ho anche letto dei controsensi anche da intervenuti che hanno dichiarato di essere intervenuti in situazioni post terremoto.Avete parlato di esercitazioni. Cosa si fa nelle esercitazioni? Si simula un terremoto, i bambini da proteggersi sotto i banchi e poi? E poi uscire, due a due, di fretta ma senza panico per raggiungere l'esterno in un punto di raccolta, senza pericoli. Non è che dopo la scossa, tutti di nuovo a studiare e disegnare, ma uscire in fretta, Noi grandi, anche senza esercitazione, cosa facciamo? Arriva la scossa, quella vera, prima che ti rendi conto passano dei secondi, altri ne passano prima di attrezzarsi per uscire o comunque prendere una decisione. Un terremoto, anche devastante, non dura mai più di due minuti, mediamente (almeno per quelli che ho vissuto) meno d'un minuto. Per quando scappi, già il terremoto è terminato, esattamente come i bambini delle scuole che fanno le esercitazioni. Quindi, quelli di cui parliamo, se si comportavano come tutti gli altri Aquilani, a quest'ora forse lo raccontavano. Per chi ha voglia racconto la mia esperienza. A metà ottobre una scossa blocca mia moglie nell'ascensore del ginecologo per una visita post parto avvenuto un mese prima. Nessuno dà peso a questa scossa. Poi piccole scosse finché circa quattro mesi dopo, la sera, mentre vedevamo la televisione, una del decimo grado Mercalli. Prendi in braccio il bambino dalla culla, cerchi l'indispensabile per passare la notte fuori, passano qualche minuto (io sarei scappato subito col bimbo in braccio ma mia moglie è stata molto più coraggiosa) e, finalmente usciamo e via in macchina fino alla vicina piazza dove già eravamo in tanti. Danni ai fabbricati ma grazie ad un terremoto di decenni prima, le case nuove tutte antisismiche e quelle precedenti (tra cui dove abitavo) protette con le famose chiavi. Si sta sfollati chi sulle tende, chi nei garage degli amici con abitazione in cemento armato antisismico, chi, come me, a pensione (a mie spese) in una località a 60 km di distanza. Continuano le scosse, ormai si era diventati esperti anche sul grado Mercalli. Dopo una ventina di giorni si ritorna pian piano alle proprie case, personalmente sono stato uno dei primi. Dopo circa cinque mesi, alle 21.15, altra scossa anche più forte di quella precedente: stavamo cenando, prendo il bimbo in braccio e mi accosto alla finestra. Impressionante ciò che ho visto fuori, nel cortile interno del palazzo: gli alberelli che si piegavano di qua e di là con le foglie che, anche loro, prendevano contemporaneamente tutte la stessa direzione, la ghiaia che bolliva, saltellando sul posto. Stessa menata prima di scappare, usciamo e troviamo che anche il nostro palazzo aveva subito danni, cornicione sul marciapiede. Macchina e via alla stessa piazza. Verso mezzanotte altra scossa che ha rovesciato sul suo cavo di sostegno le lampade della pubblica illuminazione, gli alberi dell'adiacente viale come gli alberi del cortile, cartellonistica stradale che ha continuato ad ondeggiare per diversi minuti. Notte in macchina, il giorno dopo abbiamo comprato una tenda (era ormai estate) ma fu una brutta esperienza che quel mio figlio si porta dietro le conseguenze, poi nel garage di mia cugina che aveva una nuova casa antisismica, dove dormivano in una ventina. Queste ultime scosse resero inagili tutte le case del centro storico ma nessuna cadde perché messe già in sicurezza. Parlare di terremoto senza averlo vissuto direttamente è parlare di un argomento senza conoscerlo. Bisogna viverlo e, come ho detto, anche le esercitazioni prevedono di lasciare appena possibile la propria abitazione (o scuola). Cosa che non hanno fatto quei sei. Grinza ha scritto: Praticamente per te si sono suicidati, mi sembra inverosimile... Si, sono stati poco intelligenti Abbiamo risarcito di tutto per cose che nemmeno sono successe, credo che i genitori volessero giustizia e non soldi…. Esatto. Prima del terremoto dell'Irpinia, non c'erano risarcimenti ma solo agevolazioni. Nel nostro caso, furono concessi dalle banche dei mutui agevolati (circa al 4% quando un mutuo normale era ben oltre il 15%) la cui differenza era coperta dallo stato. Oggi, chi ha una casa malandata spera in un terremoto per rifarsela nuova a spese della collettività; sentito da un danneggiato durante una intervista. I genitori volevano soldi; se c'è un responsabile in caso di morte, è lo Stato a perseguire il responsabile poi, magari, gli eredi della vittima si propongono come parte offesa, devono dare querela (non ricordo bene i termini). Sono stato lungo, spero di essermi spiegato. Quindi, per me, quella sentenza è perfetta. Giovanni
In risposta al messaggio di damasi del 18/07/2024 alle 20:38:47Ma la frase famosa del tavernello fu detta prima della riunione, frase che nessuno dei componenti della commissioni si sarebbe mai sognato di dire in pubblico, ed è questo il motivo dell'assoluzione; leggere le carte. La questione è che ciascuno dovrebbe parlare di quello che sa. Tu sei esperto di soccorsi, è indubbio, Giovanni ha forse esperienza come cittadino, nessuno dei due capisce una beata cippa di come funzionino le faglie; parlare col senno dei poi è troppo facile.
Terremoto dell’Aquila, il verbale integrale della riunione della Commissione Grandi Rischi Il 6 aprile 2009 una scossa distruttiva di magnitudo momento di 6,3 Mw (5,9 della scala Richter) colpisce la città dell'Aquila.Il bilancio definitivo è di 308 morti. Ma la scossa è stata preceduta da un lungo sciame sismico a partire dal dicembre precedente con scosse inferiori a magnitudo 3.0. Pochi giorni prima dell'evento principale, il 31 marzo, si riunisce la Commissione Grandi Rischi che è la struttura di collegamento tra il Servizio Nazionale della Protezione Civile e la comunità scientifica. La sua funzione principale è fornire pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti del Capo Dipartimento e dare indicazioni su come migliorare la capacita di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi. In quella riunione di cui qui sotto riportiamo il verbale, si specifica che è improbabile che ci sia a breve una scossa come quella del 1703, si aggiunge che Ovviamente essendo la zona di L’Aquila sismica, non è possibile affermare che non ci saranno terremoti e si sottolinea che non c’è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento. Inizialmente tutti i componenti di quella commissione sono stati condannati in primo grado a 6 anni perché secondo i PM rassicurarono gli aquilani circa l’improbabilità di una forte scossa sismica che invece si verificò 6 giorni dopo .
In risposta al messaggio di dani1967 del 19/07/2024 alle 09:25:29
Ma la frase famosa del tavernello fu detta prima della riunione, frase che nessuno dei componenti della commissioni si sarebbe mai sognato di dire in pubblico, ed è questo il motivo dell'assoluzione; leggere le carte. Laquestione è che ciascuno dovrebbe parlare di quello che sa. Tu sei esperto di soccorsi, è indubbio, Giovanni ha forse esperienza come cittadino, nessuno dei due capisce una beata cippa di come funzionino le faglie; parlare col senno dei poi è troppo facile. Ora, il concetto è semplicissimo, in Italia ci sono quasi di continuo crisi sismiche, alcune percepibili altre meno. Vai sul sito INGV e vedi ogni giorno faglie che si svegliano. Crisi come quella dell'Aquila prima del terremoto si sono verificate molto spesso, ma molto spesso, e ci sono nel mondo di continuo. E' successo una volta che in base a qualche precursore si sia evacuato un paese; figura di m..a della PC, mai più, insostenibile. Anche perché all'Aquila c'è un fascio di faglie passibili di terremoto catastrofico, capire esattamente quale si attiverà conivoglendo quali zone è impossibile. E allora cosa fai, tieni fuori casa per un anni due milioni di persone, quando la maggior parte delle volte non capita nulla ? Fai parte della PC, sai cosa vuol dire. Io ho tenuto 120 persone per due settimane fuori casa dopo una colata detritica per permettere la pulizia e i primi lavori, e ... ho temuto per le mie gomme. Ricordo come uno dei tanti esempi una sequenza sisimica sul Pollino di recente che ha tremato per due anni, e si temeva il terremoto di riferimento. Anni e anni di sismi, e non è capitato nulla. Quindi siccome la maggior parte delle volte delle sequenze del tutto identiche non generano il terremoto catastrofico, la CNG non poteva dire alla gente che poteva arrivare il grande terremoti con più probabilità di altri momenti. Ma ha ovviamente ricordato che il terremoto può sempre arrivare. Questo concetto, supportato dalla comunità scientifica MONDIALE, e ostacolato dall'opinione pubblica che voi quei rappresentate bene che però non sa come funzionano le faglie, è motivo dell'assoluzione. Il racconto di Giovanni è esemplare. Casa sua è rinforzata con delle chiavi, cosa non magnifica ma che già funziona, e casa sua non è cascata come un castello di carte (cosa capiatata alla casa dei ragazzi che in teoria, essendo intelaiata, doveva tenere di più), ha resistito quel che era necessario per superare il terremoto in casa (esattamente quello che ho detto, non avrai mai il tempo di scappare durante la scossa), prendere le tue cose ed uscire; sarebbe meglio una casa nuova in muratura armata che non ha danni nemmeno all'intonaco, ma già così non è affatto male; salvi la pelle e molti tuoi beni, rientri a casa appena possibile. Lo spavento, la ferita indelebile, è una cosa comprensibile, umana, ma anche inevitabile salvo vivere in Sardegna o Gran Bretagna/Norvegia. Giovanni, una esercitazione serve per alcune cose fondamentali. Ad esempio, in questi paesi del centro italia con vicoli strettissimi, conoscere i percorsi migliori e le zone di ammassamento. Delle norme errate fecero in maniera di fare tetti pesantissimi (con buon intento antisismico ma con errore tecnico), che ad esempio nel terremoto di Amatrice fecero danni anche per la strada, mettendo a rischio e forse uccidendo le persone che giravano disperate al buio. Difatti io sono contrario alla ricostruzione come prima dei centri abitati, ma ragionerei sulle eliminazione di alcune criticità.
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/07/2024 alle 08:45:03Forse prima di rispondere dovresti leggere….
Vedo con piacere che nessuno di voi ha vissuto il dramma del terremoto, quello devastante. Ed ho anche letto dei controsensi anche da intervenuti che hanno dichiarato di essere intervenuti in situazioni post terremoto.Avete parlato di esercitazioni. Cosa si fa nelle esercitazioni? Si simula un terremoto, i bambini da proteggersi sotto i banchi e poi? E poi uscire, due a due, di fretta ma senza panico per raggiungere l'esterno in un punto di raccolta, senza pericoli. Non è che dopo la scossa, tutti di nuovo a studiare e disegnare, ma uscire in fretta, Noi grandi, anche senza esercitazione, cosa facciamo? Arriva la scossa, quella vera, prima che ti rendi conto passano dei secondi, altri ne passano prima di attrezzarsi per uscire o comunque prendere una decisione. Un terremoto, anche devastante, non dura mai più di due minuti, mediamente (almeno per quelli che ho vissuto) meno d'un minuto. Per quando scappi, già il terremoto è terminato, esattamente come i bambini delle scuole che fanno le esercitazioni. Quindi, quelli di cui parliamo, se si comportavano come tutti gli altri Aquilani, a quest'ora forse lo raccontavano. Per chi ha voglia racconto la mia esperienza. A metà ottobre una scossa blocca mia moglie nell'ascensore del ginecologo per una visita post parto avvenuto un mese prima. Nessuno dà peso a questa scossa. Poi piccole scosse finché circa quattro mesi dopo, la sera, mentre vedevamo la televisione, una del decimo grado Mercalli. Prendi in braccio il bambino dalla culla, cerchi l'indispensabile per passare la notte fuori, passano qualche minuto (io sarei scappato subito col bimbo in braccio ma mia moglie è stata molto più coraggiosa) e, finalmente usciamo e via in macchina fino alla vicina piazza dove già eravamo in tanti. Danni ai fabbricati ma grazie ad un terremoto di decenni prima, le case nuove tutte antisismiche e quelle precedenti (tra cui dove abitavo) protette con le famose chiavi. Si sta sfollati chi sulle tende, chi nei garage degli amici con abitazione in cemento armato antisismico, chi, come me, a pensione (a mie spese) in una località a 60 km di distanza. Continuano le scosse, ormai si era diventati esperti anche sul grado Mercalli. Dopo una ventina di giorni si ritorna pian piano alle proprie case, personalmente sono stato uno dei primi. Dopo circa cinque mesi, alle 21.15, altra scossa anche più forte di quella precedente: stavamo cenando, prendo il bimbo in braccio e mi accosto alla finestra. Impressionante ciò che ho visto fuori, nel cortile interno del palazzo: gli alberelli che si piegavano di qua e di là con le foglie che, anche loro, prendevano contemporaneamente tutte la stessa direzione, la ghiaia che bolliva, saltellando sul posto. Stessa menata prima di scappare, usciamo e troviamo che anche il nostro palazzo aveva subito danni, cornicione sul marciapiede. Macchina e via alla stessa piazza. Verso mezzanotte altra scossa che ha rovesciato sul suo cavo di sostegno le lampade della pubblica illuminazione, gli alberi dell'adiacente viale come gli alberi del cortile, cartellonistica stradale che ha continuato ad ondeggiare per diversi minuti. Notte in macchina, il giorno dopo abbiamo comprato una tenda (era ormai estate) ma fu una brutta esperienza che quel mio figlio si porta dietro le conseguenze, poi nel garage di mia cugina che aveva una nuova casa antisismica, dove dormivano in una ventina. Queste ultime scosse resero inagili tutte le case del centro storico ma nessuna cadde perché messe già in sicurezza. Parlare di terremoto senza averlo vissuto direttamente è parlare di un argomento senza conoscerlo. Bisogna viverlo e, come ho detto, anche le esercitazioni prevedono di lasciare appena possibile la propria abitazione (o scuola). Cosa che non hanno fatto quei sei. Grinza ha scritto: Praticamente per te si sono suicidati, mi sembra inverosimile... Si, sono stati poco intelligenti Abbiamo risarcito di tutto per cose che nemmeno sono successe, credo che i genitori volessero giustizia e non soldi…. Esatto. Prima del terremoto dell'Irpinia, non c'erano risarcimenti ma solo agevolazioni. Nel nostro caso, furono concessi dalle banche dei mutui agevolati (circa al 4% quando un mutuo normale era ben oltre il 15%) la cui differenza era coperta dallo stato. Oggi, chi ha una casa malandata spera in un terremoto per rifarsela nuova a spese della collettività; sentito da un danneggiato durante una intervista. I genitori volevano soldi; se c'è un responsabile in caso di morte, è lo Stato a perseguire il responsabile poi, magari, gli eredi della vittima si propongono come parte offesa, devono dare querela (non ricordo bene i termini). Sono stato lungo, spero di essermi spiegato. Quindi, per me, quella sentenza è perfetta. Giovanni
In risposta al messaggio di Grinza del 19/07/2024 alle 10:18:07
Forse prima di rispondere dovresti leggere….
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/07/2024 alle 11:11:58Si, io il terremoto, purtroppo, l’ho vissuto e, vedendo il comportamento di mia sorella, non sarei capace di dire come si possono comportare le persone
Hai scritto: Forse prima di rispondere dovresti leggere…. Forse ho letto male, ma avevi scritto: Praticamente per te si sono suicidati, mi sembra inverosimile, ho visto mia sorella pietrificata da terrore durante la scossae le cause potrebbero essere mille. Abbiamo risarcito di tutto per cose che nemmeno sono successe, credo che i genitori volessero giustizia e non soldi…. E mi pare d'averti risposto anche direttamente. Cos'è che non avrei letto? Senza polemica anche perché il caldo potrebbe aver fatto brutti scherzi. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/07/2024 alle 11:11:58Questa vicenda ha avuto un vulnus inziale.
Hai scritto: Forse prima di rispondere dovresti leggere…. Forse ho letto male, ma avevi scritto: Praticamente per te si sono suicidati, mi sembra inverosimile, ho visto mia sorella pietrificata da terrore durante la scossae le cause potrebbero essere mille. Abbiamo risarcito di tutto per cose che nemmeno sono successe, credo che i genitori volessero giustizia e non soldi…. E mi pare d'averti risposto anche direttamente. Cos'è che non avrei letto? Senza polemica anche perché il caldo potrebbe aver fatto brutti scherzi. Giovanni
In risposta al messaggio di Grinza del 19/07/2024 alle 12:42:13
Si, io il terremoto, purtroppo, l’ho vissuto e, vedendo il comportamento di mia sorella, non sarei capace di dire come si possono comportare le persone Il fatto che hai detto che non abbiamo vissuto terremoti nessuna polemica, ma, per me, nessun giudice può stabilire se si sono ‘suicidati’ o hanno avuto paura a muoverei
In risposta al messaggio di damasi del 19/07/2024 alle 13:14:07Mi spiace perché Giovanni è una persona che stimo, sono anche convinto che se visus la discussione sarebbe più proficua, vediamo di incontrarci
Grinza io mi fermo qui... perché con tutto il rispetto per gli altri, che giustamente giudicano senza conoscere le vere dinamiche, leggendo quello che gli altri vogliono far leggere... non ho più voglia di dire nulla,cosa ben diversa quando un giorno ci incontreremo, anche con Walter ... e vi racconterò, solo allora capirete quello che realmente è successo a L’Aquila e Rigopiano... molto probabilmente rimarrete s@@@@@@i... tra pochi mesi, visto che il mio figliolo terminerà il corso di formazione triennale sottufficiali a L'Aquila, che ci ha impegnato molto, visto la vicinanza, ricomincerò a viaggiare come prima... anzi di più, visto che tra circa 10 giorni anch'io avrò il vostro datore di lavoro