In risposta al messaggio di Rascal del 07/02/2024 alle 08:31:11...nessuno...
Solo una riflessione pratica, sapete come andrà a finire la protesta degli agricoltori? ve lo dico io con un aumento dei prezzi di frutta e verdura. Nel nostro sistema distributivo gli aumenti dei costi produttivi si scaricanosolo sull'ultimo cioè il consumatore, in breve in futuro mangiare frutta e verdura sara una cosa da benestanti, ma chi tutela i consumatori?
In risposta al messaggio di Armando del 07/02/2024 alle 13:24:53Concordo al 100% e aggiungo, perché non si deve smettere di utilizzare i pesticidi dannosi per la salute?
Il mio parere non conta ovviamente nulla. Ma se posso essere d'accordo sulla giusta retribuzione che gli DEVE essere riconosciuta per i loro prodotti come anche sulll'esigenza di frenare le importazioni da paesi extra CEEche non hanno le nostre regole e criteri economici e di sicurezza alimentare, rimango dubbioso su altre cose. Ad esempio: - perché gli agricoltori non dovrebbero pagare un'IRPEF proporzionale ai guadagni come tutti gli altri? (Affermano di non guadagnare, quindi che problema c'è?) - perché dovrebbero avere vent'anni di esenzione dai contributi previdenziali (idem come sopra) quando altri lavoratori devono pagarli per tutta la vita lavorativa? - anche sulla liberi tutti sui pesticidi ho più di una perplessità Per non parlare del metodo: blocchi stradali e marcia su Roma (ce ne basta una, grazie) con trattori pagati con contributi di tutti noi (per loro a tassi ridicoli quando non a fondo perduto). I pensionati che vedono erodere ogni anno l'ammontare della pensione già stabilita a contratto decenni fa e di cui hanno pagato i contributi per intero, non hanno forse gli stessi diritti pur rimanenendo nella legalità? Pare la legge della jungla ..o del più forte, a scelta. Forse sono influenzato dalla peculiare agricoltura della mia zona, che non è certo quella delle padre che zappa la terra, ma si tratta di imprese agricole con dimensioni notevoli e capitali ben superiori alle piccole imprese artigiane o commerciali, che pure hanno tanto di bilanci col commercialista ecc., non il reddito dominicale a valori ridicoli. Forse si dovrebbe distinguere, anche come regole, queste imprese dalle realtà agricole piccole e/o famigliari con bilanci davvero limitati e a rischio. Ma non solo qui, anche quando giro in altre zone d'Italia e vedo decine o più di braccianti agricoli a raccogliere pomodori (o altro) e latifondi a perdita d'occhio, penso che siamo ben lontani dall'immagine del contadino col campicello e 8-9 mucche nella stalla. Però Amadeus ci ha detto che ha zappato la terra anche lui, quindi avanti così.
In risposta al messaggio di Armando del 07/02/2024 alle 13:24:53forse perchè sono un bel bacino di voti e sono molto uniti tra di loro
Il mio parere non conta ovviamente nulla. Ma se posso essere d'accordo sulla giusta retribuzione che gli DEVE essere riconosciuta per i loro prodotti come anche sulll'esigenza di frenare le importazioni da paesi extra CEEche non hanno le nostre regole e criteri economici e di sicurezza alimentare, rimango dubbioso su altre cose. Ad esempio: - perché gli agricoltori non dovrebbero pagare un'IRPEF proporzionale ai guadagni come tutti gli altri? (Affermano di non guadagnare, quindi che problema c'è?) - perché dovrebbero avere vent'anni di esenzione dai contributi previdenziali (idem come sopra) quando altri lavoratori devono pagarli per tutta la vita lavorativa? - anche sulla liberi tutti sui pesticidi ho più di una perplessità Per non parlare del metodo: blocchi stradali e marcia su Roma (ce ne basta una, grazie) con trattori pagati con contributi di tutti noi (per loro a tassi ridicoli quando non a fondo perduto). I pensionati che vedono erodere ogni anno l'ammontare della pensione già stabilita a contratto decenni fa e di cui hanno pagato i contributi per intero, non hanno forse gli stessi diritti pur rimanenendo nella legalità? Pare la legge della jungla ..o del più forte, a scelta. Forse sono influenzato dalla peculiare agricoltura della mia zona, che non è certo quella delle padre che zappa la terra, ma si tratta di imprese agricole con dimensioni notevoli e capitali ben superiori alle piccole imprese artigiane o commerciali, che pure hanno tanto di bilanci col commercialista ecc., non il reddito dominicale a valori ridicoli. Forse si dovrebbe distinguere, anche come regole, queste imprese dalle realtà agricole piccole e/o famigliari con bilanci davvero limitati e a rischio. Ma non solo qui, anche quando giro in altre zone d'Italia e vedo decine o più di braccianti agricoli a raccogliere pomodori (o altro) e latifondi a perdita d'occhio, penso che siamo ben lontani dall'immagine del contadino col campicello e 8-9 mucche nella stalla. Però Amadeus ci ha detto che ha zappato la terra anche lui, quindi avanti così.
In risposta al messaggio di Rascal del 07/02/2024 alle 08:31:11per favore mi citi dei settori dove i costi di produzione non vengono traslati sul prezzo di vendita?
Solo una riflessione pratica, sapete come andrà a finire la protesta degli agricoltori? ve lo dico io con un aumento dei prezzi di frutta e verdura. Nel nostro sistema distributivo gli aumenti dei costi produttivi si scaricanosolo sull'ultimo cioè il consumatore, in breve in futuro mangiare frutta e verdura sara una cosa da benestanti, ma chi tutela i consumatori?
In risposta al messaggio di superduke46 del 07/02/2024 alle 13:42:50L'agricoltura conta il 3% di occupati non è un gran bacino elettorale però fa comodo.
forse perchè sono un bel bacino di voti e sono molto uniti tra di loro a differenza dei lavoratori dipendenti gli unici che pagano le tasse al 1000x1000 in fin dei conti i lavoratori si alzano alle 6,00 per andare a guadagnare 1,200 euro al mese per poi sbraitare ed insultare chi parla di patrimoniale superiore a 300mila euro
In risposta al messaggio di archimede1 del 07/02/2024 alle 13:53:08Quella dell'agricoltore è un'attività considerata di secondo piano: i genitori sperano che i figli diventino medici, avvocati, ingegneri.
L'agricoltura conta il 3% di occupati non è un gran bacino elettorale però fa comodo. Sovvenzioni che girano e vengono decise dalla politica vuoi che non rimangano un po di € attaccati alle mani di qualche politico. Piccoloelenco di sovvenzioni UE. Sovvenzioni per i trattori e le attrezzature . Sovvenzioni per quando rinnovi il vigneto Esenzione dalle tasse, paghi l'iva se commercializzi il vino in proprio. reddito dominicale fermo al 1940. contributi pensionistici figurativi. Gasolio scontato. Altri che ora mi sfuggono. Gia hanno proprio ragione a protestare. C'è agricoltura ricca esente da tutto o quasi che viene sovvenzionata e i piccoli che guardano e tirano la cinghia. Non si può paragonare il piccolo produttore agricolo umbro che fatica a sopravvivere con i petrolieri del prosecco che hanno 40 o 100 ettari a prosecco.
https://stefanipiana.it/trattam...
https://www.ilpost.it/2024/02/0...
https://www.europarl.europa.eu/...
https://www.europarl.europa.eu/...
industria%20agricola,(PIL)%20dell'UE.In risposta al messaggio di mapalib del 07/02/2024 alle 14:41:45Sul trattore pagato per il 70% dalla UE.
Il Prosecco non rappresenta la situazione dell'agroalimentare italiano. Come in tutti i settori dell'economia, anche in questo ci sono differenze profonde tra distretti, tipologie di prodotti e di aziende, mercati, eccetera.Quello che vale in uno può non valere in un altro. Una grande azienda è molto diversa da una a conduzione famigliare. Aldilà del discorso pesticidi che merita una discussione a parte, credo che il cuore della protesta sia proprio la paura che l'applicazione delle direttive UE portino alla morte definitiva delle piccole aziende che già adesso sopravvivono solo grazie agli incentivi e agli sgravi, a vantaggio delle grandi imprese. In pratica, un ritorno a un latifondo 2.0, senza le carenze in termini di efficienza di quello vecchia maniera, ma con le stesse conseguenza in fatto di perdita di autonomia di quel 3% di addetti del settore che ancora resistono. Che questo processo sia un bene o un male, sia irreversibile o no, non lo so, anche se di solito il concetto di portare all'ammasso qualcosa non ha mai un'accezione positiva, ma di certo so che se fossi uno di quel 3% probabilmente ora sarei sul trattore anche io...
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/02/2024 alle 15:26:56Sarà, ma non me ne sono accorto.
In questi anni le nostre alpi sono state devastate dalla costruzione di piste pastorali anche in quota, fatte per raggiungere alpeggi a 2500 metri in fuoristrada. Pagate con fondi europei per gente che poi ci tiene per tremesi poche decine di animali che sostanzialmente manteniamo noi. Poi magari quegli alpeggi diventano magicamente dei rifugi o agriturismi. Che abbiamo pagato noi. Il che non va male, ma in quali altri ambiti lo stato o la UE fa da finanziatore a fondo perduto ? Con quale ritorno ? E' stato davvero politicamente scelto IN QUESTI TERMINI ?
In risposta al messaggio di mapalib del 07/02/2024 alle 15:42:01Anche, perché vanno intaccare le poche aree sane e non devastate. Parlare di sci è benaltrismo. UN problema, indubbio, ma stiamo parlando di agricoltori.
Sarà, ma non me ne sono accorto. Invece mi sono accorto benissimo delle montagne piallate e dei boschi sfregiati per costruire impianti sciistici che se va bene funzionano tre mesi l'anno con neve ottenuta chimicamente (mentrea valle manca l'acqua), molti dei quali poi vengono abbandonati perchè infruttuosi lasciando per sempre le ferite inferte al territorio. Ovviamente anche questi ben finanziati da noi. Per non parlare del corollario di infrastrutture che si portano dietro (superstrade, parcheggi, alberghi, villaggi turistici, smaltimento rifiuti, depurazione acque...). E il problema sarebbero le piste pastorali? Suvvia...
In risposta al messaggio di archimede1 del 07/02/2024 alle 15:00:00Oggi nessun piccolo agricoltore potrebbe permettersi un trattore nuovo senza il contributo. Molti per la verità non possono permetterselo lo stesso perchè anche quel 30% rimane comunque fuori dalla loro portata visto il costo folle.
Sul trattore pagato per il 70% dalla UE. togliamo le sovvenzioni per I trattori
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/02/2024 alle 15:49:58Stavamo parlando di agricoltori, poi tu hai tirato fuori l'impatto delle piste pastorali...
Anche, perché vanno intaccare le poche aree sane e non devastate. Parlare di sci è benaltrismo. UN problema, indubbio, ma stiamo parlando di agricoltori.
In risposta al messaggio di mapalib del 07/02/2024 alle 15:54:47Chi tiene gli animali fa parte di quel mondo.
Stavamo parlando di agricoltori, poi tu hai tirato fuori l'impatto delle piste pastorali...
In risposta al messaggio di mapalib del 07/02/2024 alle 15:52:58Io qui vedo trattori da 150.000€ usati 20 giorni l'anno per portare l'uva in cantina, quello grande, quello piccolo per irrorare le viti, no aspetta perche adesso ci sono anche le macchine irroratrici e le vendemmiatrici.
Oggi nessun piccolo agricoltore potrebbe permettersi un trattore nuovo senza il contributo. Molti per la verità non possono permetterselo lo stesso perchè anche quel 30% rimane comunque fuori dalla loro portata visto il costo folle. Il giochino è lo stesso degli incentivi auto e del bonus 110%, il cui effetto è stato quello di far aumentare i listini...