In risposta al messaggio di archimede1 del 07/02/2024 alle 20:44:30"Cerano anche i forconi tempo fa poi dove sono finiti?"
Cerano anche i forconi tempo fa poi dove sono finiti? Messi via i più scalmanati, fine. la campagna elettorale aiuta. Ci sono dei problemi in agricoltura non si può tassare tutti alla stessa maniera, i petrolieri del proseccocon entrate stratosferiche e gli ortolani che stentano a campare. Bisognerebbe colpire la speculazione quella che uccide sul prezzo di partenza costringendo a vendere sotto costo.
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In risposta al messaggio di Rascal del 07/02/2024 alle 08:31:11Perche',che ci sarebbe di strano se aumentassero i prezzi ?
Solo una riflessione pratica, sapete come andrà a finire la protesta degli agricoltori? ve lo dico io con un aumento dei prezzi di frutta e verdura. Nel nostro sistema distributivo gli aumenti dei costi produttivi si scaricanosolo sull'ultimo cioè il consumatore, in breve in futuro mangiare frutta e verdura sara una cosa da benestanti, ma chi tutela i consumatori?
In risposta al messaggio di Giovanni del 08/02/2024 alle 08:49:10A parte che oramai lavorare la terra non è più come per l'albero degli zoccoli, e se per qualcuno lo è, non capisco perché lo si debba pagare laddove ci possono esser metodi più moderni.
Leggendo quanto è stato scritto, vedo chiaramente nessuno sa cosa significhi lavorare la terra. Ma il problema viene da lontano, e vale anche per tutti gli altri settori: l'invenzione degli incentivi. Il problema è natotutto da lì, vale per l'agricoltura, i mezzi di trasporto, la pesca, l'edilizia e non so quanti altri rami produttivi ed improduttivi. Alla fine l'incentivo qualcuno lo deve pagare e molto spesso lo paga chi non può permettersi quell'oggetto a favore di chi può, tipo l'auto elettrica. Se non ci fossero stati gli incentivi, in nessun campo, che drogano negativamente il mercato, certi problemi non ci sarebbero. E' vero, se l'agricoltore non avesse gli incentivi, i prodotti agricoli costerebbero di più. Ma chi paga quegli incentivi? L'Europa? E l'Europa chi la finanzia? Noi stessi! Quindi da una parte abbiamo lo sconto per gli incentivi dati, dall'altra abbiamo un maggior costo per pagare quegli incentivi. Pesticidi: a parte il controsenso che l'Europa vorrebbe ridurne l'uso ma favorirebbe l'acquisto di prodotti fuori UE dove i pesticidi sono usati a gogo, ma vi rendete conto che ridurre ancora l'uso dei pesticidi significherebbe ridurre la produzione. Un campo che desse 100 qli di prodotto per ettaro coltivato con i pesticidi oggi permessi, senza pesticidi darebbe meno di 25 qli/ettaro e costerebbe molto di più produrli. Già, il biologico che dovrebbe rendere 25 qli/ettaro ne rende ben 200 qli/ettaro! Parlo di medie nazionali che rendono bene l'idea della affidabilità di questo marchio controllato dagli stessi produttori ed ogni volta che la Finanza tocca questo argomento trova sempre delle irregolarità. Giovanni
In risposta al messaggio di archimede1 del 07/02/2024 alle 20:44:30"Ci sono dei problemi in agricoltura non si può tassare tutti alla stessa maniera, i "petrolieri" del prosecco con entrate stratosferiche e gli ortolani che stentano a campare.
Cerano anche i forconi tempo fa poi dove sono finiti? Messi via i più scalmanati, fine. la campagna elettorale aiuta. Ci sono dei problemi in agricoltura non si può tassare tutti alla stessa maniera, i petrolieri del proseccocon entrate stratosferiche e gli ortolani che stentano a campare. Bisognerebbe colpire la speculazione quella che uccide sul prezzo di partenza costringendo a vendere sotto costo.
In risposta al messaggio di marcoalderotti del 08/02/2024 alle 04:27:27I prezzi per il consumatore sono già aumentati.
Perche',che ci sarebbe di strano se aumentassero i prezzi ? Il mio meccanico/idraulico/elettricista ha aumentato i prezzi da anni perche' tutto è aumentato,e se cosi facessero in agricoltura sarebbe normale. La differenzaè che a quanto ho capito in agricoltura ci sono dei prezzi bloccati Piuttosto,i trattori fanno un gran casino perche' sono grossi e vistosi,ma non sono certo in tanti...
In risposta al messaggio di Giovanni del 08/02/2024 alle 08:49:10Esattamente.
Leggendo quanto è stato scritto, vedo chiaramente nessuno sa cosa significhi lavorare la terra. Ma il problema viene da lontano, e vale anche per tutti gli altri settori: l'invenzione degli incentivi. Il problema è natotutto da lì, vale per l'agricoltura, i mezzi di trasporto, la pesca, l'edilizia e non so quanti altri rami produttivi ed improduttivi. Alla fine l'incentivo qualcuno lo deve pagare e molto spesso lo paga chi non può permettersi quell'oggetto a favore di chi può, tipo l'auto elettrica. Se non ci fossero stati gli incentivi, in nessun campo, che drogano negativamente il mercato, certi problemi non ci sarebbero. E' vero, se l'agricoltore non avesse gli incentivi, i prodotti agricoli costerebbero di più. Ma chi paga quegli incentivi? L'Europa? E l'Europa chi la finanzia? Noi stessi! Quindi da una parte abbiamo lo sconto per gli incentivi dati, dall'altra abbiamo un maggior costo per pagare quegli incentivi. Pesticidi: a parte il controsenso che l'Europa vorrebbe ridurne l'uso ma favorirebbe l'acquisto di prodotti fuori UE dove i pesticidi sono usati a gogo, ma vi rendete conto che ridurre ancora l'uso dei pesticidi significherebbe ridurre la produzione. Un campo che desse 100 qli di prodotto per ettaro coltivato con i pesticidi oggi permessi, senza pesticidi darebbe meno di 25 qli/ettaro e costerebbe molto di più produrli. Già, il biologico che dovrebbe rendere 25 qli/ettaro ne rende ben 200 qli/ettaro! Parlo di medie nazionali che rendono bene l'idea della affidabilità di questo marchio controllato dagli stessi produttori ed ogni volta che la Finanza tocca questo argomento trova sempre delle irregolarità. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 08/02/2024 alle 09:15:58
A parte che oramai lavorare la terra non è più come per l'albero degli zoccoli, e se per qualcuno lo è, non capisco perché lo si debba pagare laddove ci possono esser metodi più moderni. Giovanni mi trova d'accordo,la politica degli incentivi, anzi non incentivi, sussidi, che senso ha ? Non è detto che il pubblico non debba investire, ma investa su qualcosa di remunerativo. In un altro topic sulla sicurezza stradale si diceva che mancano le risorse per rendere strutturalmente più sicure le strade; ma investire su una infrastruttura se pensata bene genera un circolo economico positivo, e infrastruttura più essere viabilistica, informatica, energetica, etc ..., un sussidio è il pari al reddito di cittadinanza, salva la vita a qualcuno ma non è produttivo. Dopodichè lavorare la terra è duro, ma anche fare il manovale edile lo è. Peccato, al netto del lavoro nero, con le tasse di un edile si paghi chi fa agricoltura. Sui pesticidi. Intanto si liberalizzino gli OGM che consentirebbero di usarne molti meno. Qua andiamo alla teoria del perfetto idiota. Ma siamo certo che la UE davvero voglia un bio generalizzato ? Propaganda. Ci si pone un obbiettivo ambizioso di abbassare i pesticidi dando tempo di sviluppare adeguate tecnologie agricole sostitutive. Sono tanti, sono pochi ? Ricordo ancora, nel PIL europeo l'agricoltura costa il 33 e rende l'1,3. Possono anche avere delle ragioni, ma sono un numero limitato e poi ... sono sempre i soliti, manovrati dai soliti. Ma vi ricordate che questi benedetti forconi sono saltati fuori sempre magicamente in certi momenti ? E comunque prendo atto che si vuole un governo statalista che controlli completamente l'economia in pieno contrasto col libero mercato.
In risposta al messaggio di Giovanni del 08/02/2024 alle 08:49:10Ho scritto in precedenza due messaggi, dunque questa tirata di orecchi è rivolta anche a me.
Leggendo quanto è stato scritto, vedo chiaramente nessuno sa cosa significhi lavorare la terra. Ma il problema viene da lontano, e vale anche per tutti gli altri settori: l'invenzione degli incentivi. Il problema è natotutto da lì, vale per l'agricoltura, i mezzi di trasporto, la pesca, l'edilizia e non so quanti altri rami produttivi ed improduttivi. Alla fine l'incentivo qualcuno lo deve pagare e molto spesso lo paga chi non può permettersi quell'oggetto a favore di chi può, tipo l'auto elettrica. Se non ci fossero stati gli incentivi, in nessun campo, che drogano negativamente il mercato, certi problemi non ci sarebbero. E' vero, se l'agricoltore non avesse gli incentivi, i prodotti agricoli costerebbero di più. Ma chi paga quegli incentivi? L'Europa? E l'Europa chi la finanzia? Noi stessi! Quindi da una parte abbiamo lo sconto per gli incentivi dati, dall'altra abbiamo un maggior costo per pagare quegli incentivi. Pesticidi: a parte il controsenso che l'Europa vorrebbe ridurne l'uso ma favorirebbe l'acquisto di prodotti fuori UE dove i pesticidi sono usati a gogo, ma vi rendete conto che ridurre ancora l'uso dei pesticidi significherebbe ridurre la produzione. Un campo che desse 100 qli di prodotto per ettaro coltivato con i pesticidi oggi permessi, senza pesticidi darebbe meno di 25 qli/ettaro e costerebbe molto di più produrli. Già, il biologico che dovrebbe rendere 25 qli/ettaro ne rende ben 200 qli/ettaro! Parlo di medie nazionali che rendono bene l'idea della affidabilità di questo marchio controllato dagli stessi produttori ed ogni volta che la Finanza tocca questo argomento trova sempre delle irregolarità. Giovanni
In risposta al messaggio di chorus del 08/02/2024 alle 10:36:49lasciato la campagna da piccolo ma parenti e amici a iosa in campagna e a parte eccezioni come il citato prosecco o grandi produzioni es pomodori per il resto dire é DURA viverci e dire poco (provare per crederci) come facile dare sempre degli evasori a artigiani piccoli commercianti ecc.più si abbandona i piccoli appezzamenti in genere più aumentano le catastrofi MEDITATE che è un falso progresso come ipermercati acquisti on line ecc
Ho scritto in precedenza due messaggi, dunque questa tirata di orecchi è rivolta anche a me. Credimi, la zappa, la falce, il rastrello, la forca, ma anche la sega (poi è arrivato il motosega, ma non l'ho mai usato), l'accetta,l'ascia, ecc. li ho usati dai 6/7 anni fino ai 14 anni tutti i giorni, specialmente durante le vacanze estive. So perfettamente cosa significa coltivare la terra, curare le mucche, seguire i maiali e le galline, potare le viti e vendemmiare, piantare e poi raccogliere le patate, ecc. Poi la vita mi ha fatto imboccare altre strade. Non so se più gratificanti! E' grazie alle esperienze delle mie gioventù e adolescenza che io sto con gli agricoltori a prescindere.
In risposta al messaggio di ex camionaro del 08/02/2024 alle 13:32:34La questione è che non è che possiamo congelare il tempo solo per una categoria. Il tempo e il mondo cambia per tutti. Qui si contesta ogni tipo di cambiamento e riforma del settore. Ma basta chiedere ad altri settori, tutti lo subiscono. Ma poi nesusno nega le difficoltà, ma perché dobbiamo pagarle tutti ?
lasciato la campagna da piccolo ma parenti e amici a iosa in campagna e a parte eccezioni come il citato prosecco o grandi produzioni es pomodori per il resto dire é DURA viverci e dire poco (provare per crederci) comefacile dare sempre degli evasori a artigiani piccoli commercianti ecc.più si abbandona i piccoli appezzamenti in genere più aumentano le catastrofi MEDITATE che è un falso progresso come ipermercati acquisti on line ecc
In risposta al messaggio di archimede1 del 08/02/2024 alle 14:21:02da come scrivi non hai mai visto il bilancio di un'azienda agricola moderna, con centinaia di mucche nelle stalle, produzione di energia elettrica green (biogas e pannelli solari), investimenti continui, decine di persone alle dipendenze (quando le trovano), per non parlare delle normative sempre più stringenti in ogni ambito e dei rischi che si assumono legati al cambiamento climatico.
L'agricoltura ha sovvenzioni e incentivi ed esenzioni da tasse come negli anni 50 60 dove la forza lavoro occupata era il 50% degli occupati. Adesso se va bene e il 3% e sensato continuare ad incentivare una agricoltura cheè monocultura, meccanizzata, automatizzata e inquinante pesticidi. In certi settori ha rese da industria, anzi in alcuni settori più alta vedi prosecco per dirne uno, nocciole per dirne due, franciacorta per dirne 3, settore vinicolo di piemonte e toscana per dirne 4. A senso finanziare questa agricoltura? Non è il caso di differenziare gli incentivi e la tassazione visto l'evoluzione che c'è stata in questi anni. La zappa è la vanga la usa solo il pensionato nel proprio orticello.
In risposta al messaggio di chorus del 08/02/2024 alle 14:41:51Non ho visto i bilanci, però qui di aziende così ce ne sono 3 in un raggio di 30 km una e la proprietaria di una latteria "sociale" con 15 dipendenti il resto è monocoltura a vite. Dove se va bene 40 ettari li lavorano in 4, aspetta no qualche indiano o extracomunitario, impiegati per 2 mesi per la potatura che è ridotta al minimo visto che poi tano il vigneto lavorato a macchina dura 10,15 anni e va reimpianto, naturalmente con contributo UE.
da come scrivi non hai mai visto il bilancio di un'azienda agricola moderna, con centinaia di mucche nelle stalle, produzione di energia elettrica green (biogas e pannelli solari), investimenti continui, decine di personealle dipendenze (quando le trovano), per non parlare delle normative sempre più stringenti in ogni ambito e dei rischi che si assumono legati al cambiamento climatico. Per non parlare delle loro enormi difficoltà di dialogo con il ceto bancario.
In risposta al messaggio di Giovanni del 08/02/2024 alle 17:41:35Basterebbe abbassare la filiera
Una domanda banalissima. C'è il problema della catena di distribuzione che fa alzare i prezzi anche di 10 volte. Se così è, e senz'altro sarà, perché i prezzi dei prodotti a km zero, coltivati e prodotti senza alcuncontrollo, costano anche di più degli affini in vendita nei supermercati dove ogni prodotto è sempre super controllato? Per notizia, non compro nulla di commestibile fuori dalla grande distribuzione e non compro, anzi rifiuto a costo di non comprare, i prodotti definiti bio. Giovanni
In risposta al messaggio di Grinza del 08/02/2024 alle 17:47:37
Basterebbe abbassare la filiera
In risposta al messaggio di Giovanni del 08/02/2024 alle 17:52:09me lo sono sempre chiesto anche io
La mia domanda era: perché i prodotti a km zero costano più di quelli al supermercato? Giovanni