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In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 11:40:16IVA su pane, frutta verdura e formaggi e già al 4%
Eco le richieste degli agricoltori Si notino alcune cose. Intanto chiamare al tavolo i veri agricoltori. Ma quali sarebbero ? Ogni sigla evidentemente riterrà di essere rappresentante dei veri agricoltori. Poi citano lalibertà di impresa e vogliono decine di misure protezionistiche. Sia chiaro, combattere il dumping ambientale è sacrosanto, ma nel contempo NON vogliono, in maniera dura, le misure europee per la transizione ecologica. In pratica, transizione ecologica, cominciate voi. Guardacaso non vogliono pagare le tasse, non l'avrei mai detto, e non vogliono l'iva. Ditemi quale segmento produttivo non vorrebbe una cosa simile. Ma non solo, non volendo concorrenza, entrano anche in meriti in cui non c'entrano nulla, ovvero nella produzione di alimenti derivati. Peraltro, in un ambito, quello della carne, dove l'impatto ambientale è colossale, ma si sa, per loro l'impatto ambientale non deve valere. Ovviamente la (ridicola) legge italiana a riguardo ha già fatto una brutta fine. Infine, qualora non bastasse, si deve far sparire la fauna selvatica perché da loro fastidio. Un punto è interessante è evitare gli incentivi per non coltivare piccole porzioni di terreni. Percepire incentivi non è obbligatorio !
In risposta al messaggio di penguin46 del 15/02/2024 alle 14:41:09Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo che alle coop, senza nessun intermediario.
IVA su pane, frutta verdura e formaggi e già al 4% Trascorrendo molto tempo in ontagna, frequento i mercati e produttori locali. I prezzI non sono affatto a buon mercato. Spesso non compero nulla e ritorno al supermercato
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 14:58:09"una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando"
Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo che alle coop, senza nessun intermediario. Un giorno scendendo dal treno sentivo uno che declamava e in 15 secondo avevadetto tutta una serie di falsità scientifiche. Dubito che emettessero scontrini, come invece avviene alle coop. Hanno anche poco lontano un mercato permanente, anche li insalata inavvicinabile. Loro vorrebbero un mondo che non esiste. paeraltro leggevo che è una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando.
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 14:58:09l'agricoltore di prossimità non è minimamente in grado di reggere la concorrenza della GDO in termini di prezzo; lo scorso anno, mia cugina è agricoltore, una famosa catena di surgelati le comprava gli spinaci a 10 eurocent al Kg; e chi vende direttamente non necessariamente deve emettere scontrino, dipende dalla categoria di azienda agricola
Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo che alle coop, senza nessun intermediario. Un giorno scendendo dal treno sentivo uno che declamava e in 15 secondo avevadetto tutta una serie di falsità scientifiche. Dubito che emettessero scontrini, come invece avviene alle coop. Hanno anche poco lontano un mercato permanente, anche li insalata inavvicinabile. Loro vorrebbero un mondo che non esiste. paeraltro leggevo che è una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando.
In risposta al messaggio di PDR del 15/02/2024 alle 15:06:32Esatto, l'agricoltore che vende al dettaglio e che non ha optato per il regime normale iva è dispensato dall'emissione dello scontrino fiscale.
l'agricoltore di prossimità non è minimamente in grado di reggere la concorrenza della GDO in termini di prezzo; lo scorso anno, mia cugina è agricoltore, una famosa catena di surgelati le comprava gli spinaci a 10 eurocent al Kg; e chi vende direttamente non necessariamente deve emettere scontrino, dipende dalla categoria di azienda agricola
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 11:40:16Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi.
Eco le richieste degli agricoltori Si notino alcune cose. Intanto chiamare al tavolo i veri agricoltori. Ma quali sarebbero ? Ogni sigla evidentemente riterrà di essere rappresentante dei veri agricoltori. Poi citano lalibertà di impresa e vogliono decine di misure protezionistiche. Sia chiaro, combattere il dumping ambientale è sacrosanto, ma nel contempo NON vogliono, in maniera dura, le misure europee per la transizione ecologica. In pratica, transizione ecologica, cominciate voi. Guardacaso non vogliono pagare le tasse, non l'avrei mai detto, e non vogliono l'iva. Ditemi quale segmento produttivo non vorrebbe una cosa simile. Ma non solo, non volendo concorrenza, entrano anche in meriti in cui non c'entrano nulla, ovvero nella produzione di alimenti derivati. Peraltro, in un ambito, quello della carne, dove l'impatto ambientale è colossale, ma si sa, per loro l'impatto ambientale non deve valere. Ovviamente la (ridicola) legge italiana a riguardo ha già fatto una brutta fine. Infine, qualora non bastasse, si deve far sparire la fauna selvatica perché da loro fastidio. Un punto è interessante è evitare gli incentivi per non coltivare piccole porzioni di terreni. Percepire incentivi non è obbligatorio !
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41Il tuo ragionamento fila
Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è laloro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5. Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41Il tuo ragionamento fila
Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è laloro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5. Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.
In risposta al messaggio di penguin46 del 15/02/2024 alle 17:05:08La ‘guerra’ maggiore è proprio sull’Irpef, hanno già tante agevolazioni anche consone ma non possono avere agevolazioni su un IRPEF che serve alla comunità, io sono contro le tasse differenziate, non ho nulla di personale contro gli agricoltori ma è sempre la stessa storia, chi ha uno ‘sciopero’ efficace ottiene, gli altri s’attaccano
Il tuo ragionamento fila b8sogna tener conto che con gli stipendi che molti percepiscono, non tutti si possono permettere i prodotti made in Italy. Io stessa spesso compero frutta proveniente dall 'estero perché costa meno.tabella trasmessa oggi in tv Lavoratore dipendente reddito imponibile 20.000,00 euro irpef lorda 4.700,00 euro LAvoratore agricolo Reddito imponibile 20.000,00 euro irpef lorda 1.725 00 euro
In risposta al messaggio di Grinza del 15/02/2024 alle 17:49:50Ma l'agricoltore si può scaricare, a seconda dell'attività specifica, le sementi, il carburante per il trattore, il veterinario, le medicine, le manutenzioni delle stalle, e i vari costi di gestione della propria azienda agricola?
La ‘guerra’ maggiore è proprio sull’Irpef, hanno già tante agevolazioni anche consone ma non possono avere agevolazioni su un IRPEF che serve alla comunità, io sono contro le tasse differenziate, non ho nulla di personale contro gli agricoltori ma è sempre la stessa storia, chi ha uno ‘sciopero’ efficace ottiene, gli altri s’attaccano
In risposta al messaggio di chorus del 15/02/2024 alle 18:27:07Come tutti del settore…con in più parecchi benefici per il costo delle macchine, non è che non deve essere così ma non puó essere sempre a carico di altri, adesso hanno cominciato (ovviamente) anche i pescatori
Ma l'agricoltore si può scaricare, a seconda dell'attività specifica, le sementi, il carburante per il trattore, il veterinario, le medicine, le manutenzioni delle stalle, e i vari costi di gestione della propria azienda agricola? Grazie
In risposta al messaggio di Grinza del 15/02/2024 alle 20:35:23Voi che sapete tutto, mi spiegate come mai una tassazione forfettaria come quella degli agricoltori concede la deducibilità dei costi di produzione?
Come tutti del settore…con in più parecchi benefici per il costo delle macchine, non è che non deve essere così ma non puó essere sempre a carico di altri, adesso hanno cominciato (ovviamente) anche i pescatori
In risposta al messaggio di chorus del 16/02/2024 alle 09:03:26Non sappiamo tutto ma dimmi te una cosa, hanno delle agevolazioni rispetto a chi lavora come loro e paga tutti i contributi fino all'ultimo centesimo?
Voi che sapete tutto, mi spiegate come mai una tassazione forfettaria come quella degli agricoltori concede la deducibilità dei costi di produzione? O la storia è diversa?
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41a politiche europee di estremismo ambientalista
Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è laloro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5. Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41Quanto da te esplicato è corretto, da figlio di contadini vi/ti dico che fino agli anni '70 mantenevi una famiglia con ca. 3 ettari, poi negli anni '80 ci volevano 10 Ha, ora e a seconda di ciò che coltivi ci vanno dai 25 ai 100 ettari, Da qui ne deduci che le spese di investimento per realizzare un'azienda agricola tra terreni-capannoni-abitazione e macchinari ci vogliono da 1.000.000 di euro in su;
Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è laloro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5. Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.
In risposta al messaggio di sergionoemi del 16/02/2024 alle 10:53:00Credo che l'analisi sia abbastanza realistica, ma c'è un particolare. Tutti i settori industriali, commerciali, produttivi, dei servizi hanno subito una radicale trasformazione negli ultimi 50 anni, perché solo un settore dovrebbe restare immutato rispetto a 50 anni fa e dovremmo difenderlo tale a suon di soldi nostri ? I contributi non è che siano soldi che vengono stampati, vengono pagati degli altri cittadini. Non dico che non vadano dati in assoluto, ma insomma, se ogni tanto qualcosa viene tolto ci si può non stracciare le vesti.
Quanto da te esplicato è corretto, da figlio di contadini vi/ti dico che fino agli anni '70 mantenevi una famiglia con ca. 3 ettari, poi negli anni '80 ci volevano 10 Ha, ora e a seconda di ciò che coltivi ci vanno dai25 ai 100 ettari, Da qui ne deduci che le spese di investimento per realizzare un'azienda agricola tra terreni-capannoni-abitazione e macchinari ci vogliono da 1.000.000 di euro in su; un ettaro di vigna/frutteto ti costa 100.000 € (capannone e mezzi inclusi), allevamento animale dai 50.000 ai 70.000 € (stalla-capannone e mezzi inclusi), fiori o ortaggi 200.000 €/ha (serre-tunnel-capannone e mezzi inclusi) e via dicendo; la Coldiretti non fà più sindacato ma i commercialisti con monopolio per i contributi PAC, o passi da loro o niente contributi e le prestazioni le paghi care; le fauna selvatica è un grosso problema e gli animalisti/ambientalisti ti bloccano sia sulla caccia sia sulla cattura sia sul l'uso dei fitofarmaci vendendoti come panacea l'aceto, l'estratto di geraneo ed altre scemenze che non portano a nulla se non enormi esborsi di denaro, per non dire della lotta ad alcune erbe ed insetti alieni; ci sarebbero tante cose da dire per poi dire che NOI tutti (italiani) con tasse ed altre imposte che vengono girate agli agricoltori sottoforma di contributi paghiamo assai salati i prodotti agricoli italiani.
In risposta al messaggio di dani1967 del 16/02/2024 alle 11:08:48Vero, ma l'aereo puoi non prenderlo, mentre l'insalata la devi mangiare.
Credo che l'analisi sia abbastanza realistica, ma c'è un particolare. Tutti i settori industriali, commerciali, produttivi, dei servizi hanno subito una radicale trasformazione negli ultimi 50 anni, perché solo un settoredovrebbe restare immutato rispetto a 50 anni fa e dovremmo difenderlo tale a suon di soldi nostri ? I contributi non è che siano soldi che vengono stampati, vengono pagati degli altri cittadini. Non dico che non vadano dati in assoluto, ma insomma, se ogni tanto qualcosa viene tolto ci si può non stracciare le vesti. Sopratutto se delle aziende vanno fuori mercato, bisogna riflettere se è il caso di difenderle ad oltranza. Alitalia insegna. Un contributo pubblico dovrebbe essere TEMPORANEO e portare verso l'indipendenza di una azienda.
In risposta al messaggio di chorus del 16/02/2024 alle 11:55:06Lavoro con gente a fianco che non fa altro che dare compensazioni in caso di maltempo.
Vero, ma l'aereo puoi non prenderlo, mentre l'insalata la devi mangiare. A ciò che ha scritto sergionoemi aggiungo che quella agricola è un'impresa a tutti gli effetti. Soggetta al rischio d'impresa, come tutte le impresedi questo mondo, con l'aggiunta del rischio legato all'andamento climatico e stagionale: una forte grandinata o un'alluvione come quella dell'Emilia Romagna può metterti in ginocchio per sempre. Vero, gli agricoltori hanno un regime fiscale favorevole, ma questo regime compensa adeguatamente tutti i rischi. E l'umanità può permettersi un'agricoltura organizzata come un'industria?