In risposta al messaggio di Alex52 del 06/04/2023 alle 20:36:03Io sono sempre convinto che non serve a nulla ma a volte serve solo per stare più tranquillo.
Grazie delle dritte. Sono convinto che uno zaino per le prime 72 ore sia molto utile. A seconda della stagione occorreranno indumenti termici o meno, in ogni modo 4 litri di acqua, una torcia, un fischietto, un paio discarpe comode e qualche scatoletta, oltre che ai farmaci, è una cosa che si può fare. Mi ero fatto comprare uno zaino attrezzato per due persone ma per me era troppo e l'ho regalato. Ho amici in tutto il mondo e purtroppo a diversi è servito molto lo zaino, per incendi in California e alluvioni in Asia. Certo che se ti piglia uno tzunami... addio. Il camper potrebbe essere inutilizzabile, perchè spesso , in queste occasioni, le strade sono non intransitabili. Un pò di soldi sicuramente bisogna tenerli nello zaino, ma nel deserto non serve oro ma acqua. Grazie a tutti Alessandro
In risposta al messaggio di Grinza del 07/04/2023 alle 09:25:23Visto che sei stato più diretto di me, che ho preso il discorso in modo più largo e soft, per far capire che in quei casi c'è poco da fare ... ti dico che condivido pienamebte quello che hai scritto in modo sintetico.
Io sono sempre convinto che non serve a nulla ma a volte serve solo per stare più tranquillo. Sarebbe da dire ‘poi ci racconti’ ma in questo caso meglio che lo zaino rimanga per secoli a prendere polvere
In risposta al messaggio di Grinza del 07/04/2023 alle 09:25:23
Io sono sempre convinto che non serve a nulla ma a volte serve solo per stare più tranquillo. Sarebbe da dire ‘poi ci racconti’ ma in questo caso meglio che lo zaino rimanga per secoli a prendere polvere
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/04/2023 alle 16:13:48Se tu abitassi in una zona sismica scenderesti in pigiama.
Io come massimo mi tengo una lampada sul comodino. Prima cosa che capita è salta l'elettricità. Se vedo mi preparo in pochi minuti, se non vedo è un casino. In ogni caso ripeto, bisogna riferirsi a scenari credibili, perchéla dotazione è solo un punto della questione; è l'insieme della azioni che conta. Uno zaino senza avere in mente uno scenario non serve a niente. Avere in mente uno scenario e delle cose da fare può anche fare la differenza tra panico e controllo. Senza dubbio sopratutto il terremoto tocca le nostre paure più profonde. penso a una ragazza di amatrice che mi aveva raccontato, casa molto danneggiata, mobile caduto che bloccava la porta di uscita, tutti i vetri per terra, buio totale, lei nel letto in pigiama scalza, se non meno visto che era caldo. E' riuscita ad arrivare al balcone e farsi prendere. Ricordiamo comunque che la scarica di adrenalina ci da risorse impensabili per ragionare in emergenza. Pensare ad una calamità così, a casaccio, invece non ha senso. @salito Dopo l'Irpinia tutto è cambiato. Anzi, tutto sommato, visto che le autocolonne costano comunque anche da ferme, tutti vogliono partire. Certo che nelle prime 24/48 ore è la protezione civile locale che deve fare fronte all'emergenza.
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/04/2023 alle 16:13:48
Io come massimo mi tengo una lampada sul comodino. Prima cosa che capita è salta l'elettricità. Se vedo mi preparo in pochi minuti, se non vedo è un casino. In ogni caso ripeto, bisogna riferirsi a scenari credibili, perchéla dotazione è solo un punto della questione; è l'insieme della azioni che conta. Uno zaino senza avere in mente uno scenario non serve a niente. Avere in mente uno scenario e delle cose da fare può anche fare la differenza tra panico e controllo. Senza dubbio sopratutto il terremoto tocca le nostre paure più profonde. penso a una ragazza di amatrice che mi aveva raccontato, casa molto danneggiata, mobile caduto che bloccava la porta di uscita, tutti i vetri per terra, buio totale, lei nel letto in pigiama scalza, se non meno visto che era caldo. E' riuscita ad arrivare al balcone e farsi prendere. Ricordiamo comunque che la scarica di adrenalina ci da risorse impensabili per ragionare in emergenza. Pensare ad una calamità così, a casaccio, invece non ha senso. @salito Dopo l'Irpinia tutto è cambiato. Anzi, tutto sommato, visto che le autocolonne costano comunque anche da ferme, tutti vogliono partire. Certo che nelle prime 24/48 ore è la protezione civile locale che deve fare fronte all'emergenza.
https://www.google.com/url?sa=t...
In risposta al messaggio di damasi del 07/04/2023 alle 23:29:31Io facevo un discorso generale di tutta la macchina di PC. I vvff hanno mediamente tempi più brevi ma anche una presenza sul territorio più capillare. Comunque in molte zone la protezione civile locale è in grado di dare una buona risposta.
Non è proprio così... Certo che nelle prime 24/48 ore è la protezione civile locale che deve fare fronte all'emergenza. perché le calamità, specialmente la prima fase è competenza nostra, la nostra forza è cheabbiamo i nostri comandi provinciali ed i distaccamenti su tutto il territorio italiano, che si traduce in una forza operativa giornaliera con un enorme dispiegamento di uomini e mezzi h24 per tutti i giorni di ogni anno, anche perché quando un territorio viene colpito da una calamità con edifici lesionati e crollati, anche i nostri uomini non sono operativi al 100% come del resto i volontari della protezione civile del posto, infatti secondo la calamità e l'entità scatta il protocollo operativo emergenziale... infatti noi dentro i nostri personali armadietti del comando, abbiamo più borsoni sempre pronti per partire, dove nel loro interno ci sono i D.P.I. le divise di ricambio, indumenti intimi, asciugamani sacco a pelo e tutto l'occorrente anche per la pulizia personale, dal momento che scatta l'emergenza abbiamo pochissimo tempo per partire con le nostre colonne mobili per raggiungere i territori colpiti Questo è il nostro complesso operativo emergenziale
In risposta al messaggio di Apollo 13 del 07/04/2023 alle 22:22:16In casa mia, intelaiata in cls, francamente mi fiderei di più ad aspettare un attimo. Molto più paura di tegole e comignoli. Poi per fortuna poco lontano ci sono diversi prati.
Se tu abitassi in una zona sismica scenderesti in pigiama. Una scossa di troppo e tutto giù per terra.
In risposta al messaggio di dani1967 del 08/04/2023 alle 10:13:09Che ci siano zone, dove la protezione civile funziona bene non lo metto in dubbio, ma dobbiamo tenere presente che quando succedono eventi calamitosi di un certo livello, i volontari della P. Civile che fanno parte del territorio colpito, al 99% dei casi se non hanno subito lesioni personali, sono impegnati singolarmente ad aiutare i propri familiari o amici... cosa che farei anche io se fossi un civile normale, questo per far capire che le persone del posto non sono in grado di organizzarsi, perché anche loro hanno bisogno di aiuto... per questo esiste una macchina del soccorso nazionale, formato da personale professionista permanente che sono sempre pronti H24 per raggiungere in breve tempo con le colonne mobili i territori dove c'è stato un evento calamitoso... e ti posso assicurare che è talmente complesso questa macchina dei soccorsi che ci sono voluti molti anni, per renderla perfetta... purtroppo questa perfezione che si è evoluta nel tempo, è stata solo sull'esperienza diretta del nostro corpo nazionale sugli eventi calamitosi, che abbiamo vissuto direttamente sul campo su tutto il territorio nazionale, dove negli anni abbiamo potuto vedere i punti deboli della nostra organizzazione per migliorarli...
Io facevo un discorso generale di tutta la macchina di PC. I vvff hanno mediamente tempi più brevi ma anche una presenza sul territorio più capillare. Comunque in molte zone la protezione civile locale è in grado di dare una buona risposta.
In risposta al messaggio di damasi del 09/04/2023 alle 09:09:28Non voglio entrare in questi discorsi delicati tra i vari organismi della PC, anche perché io mi occupo di altre funzioni, diciamo che io ho avuto diverse esperienze e in ogni caso la preparazione differente in PC della popolazione per me ha sempre avuto un senso positivo. Poi è vero che in certi casi serve la professionalità di chi lo fa per lavoro, ma la popolazione preparata comunque è utile per dare un contorno ai professionisti. Parlando con i singoli che ne sono usciti per un pelo, comunque avere il cugino o lo zio o il figlio che ha una preparazione specifica, seppur non professionale, ha spesso aiutato ad evitare il peggio. Non parlo solo di terremoti, ma ad esempio delle alluvioni, dove comincia subito il presidio dei punti di attenzione da parte die locali che spesso anticipano il peggio. Ma ripeto, al di la dello specifico dell'intervento, essere in quel mondo aiuta a razionalizzare gli eventi quando ti capitano.
Che ci siano zone, dove la protezione civile funziona bene non lo metto in dubbio, ma dobbiamo tenere presente che quando succedono eventi calamitosi di un certo livello, i volontari della P. Civile che fanno parte del territoriocolpito, al 99% dei casi se non hanno subito lesioni personali, sono impegnati singolarmente ad aiutare i propri familiari o amici... cosa che farei anche io se fossi un civile normale, questo per far capire che le persone del posto non sono in grado di organizzarsi, perché anche loro hanno bisogno di aiuto... per questo esiste una macchina del soccorso nazionale, formato da personale professionista permanente che sono sempre pronti H24 per raggiungere in breve tempo con le colonne mobili i territori dove c'è stato un evento calamitoso... e ti posso assicurare che è talmente complesso questa macchina dei soccorsi che ci sono voluti molti anni, per renderla perfetta... purtroppo questa perfezione che si è evoluta nel tempo, è stata solo sull'esperienza diretta del nostro corpo nazionale sugli eventi calamitosi, che abbiamo vissuto direttamente sul campo su tutto il territorio nazionale, dove negli anni abbiamo potuto vedere i punti deboli della nostra organizzazione per migliorarli...