In risposta al messaggio di dani1967 del 14/02/2024 alle 09:18:52Sicuramente! Se non ci concediamo qualche sfizio ogni tanto sarebbe veramente molto dura sopravvivere alla quotidianità!
Ammetto che è lo spirito del consumismo, ma a volte sono questi acquisti che ti danno nuovi stimoli.
https://www.pianetamountainbike...
In risposta al messaggio di dani1967 del 14/02/2024 alle 11:45:04Confermo, bisogna andare da uno specialista.
@giovanni Che io sappia, quando cambi, cambi tutto il gruppo comprensivo di leve, pacco pignoni e freno. Lavoro che o hai davvero una buona manualità, o deve farlo uno specialista. Secondo me li ci vuole un cambio di mtbdi buona qualità, tipo il dehore, ma bisogna vedere la compatibilità con le tue ruote. E' probabile che il wattaggio totale che è in gioco sia molto alto in rapporto a quello di una bici che originariamente non era elettrica. NON so quali gruppi abbiano le ebike, magari sono adattati ad un wattaggio maggiore e più violento rispetto alle gambe. magari c'è qualcosa di specifico. Investendo di più ci sono oramai cambi guidati elettricamente, diffuse nelle bdc moderne che forse sono già montati sulle ebike, ma sono in un campo che conosco male, ma potrebbe essere la tua soluzione. Non voglio nemmeno immaginare cosa costi una roba simile.
In risposta al messaggio di Giovanni del 14/02/2024 alle 13:03:38Iniziai a pedalare su una bici da corsa una 40ina d'anni fa. All'epoca dietro c'erano 6 rapporti, ora siamo arrivati a 12.
Vi ringrazio per l'attenzione ed il tempo che mi avete dedicato. Il mio tandem era un tandem muscolare che ho trasfromato in pedalata assistita. E' rimasto tutto come prima, originale; si sono cambiate le leve dei frenied il cerchione (con annesso motore), ma il blocco del cambio (sette marce) e le manopole per la sua gestione sono quelle originali. Funziona tutto perfettamente salvo che manovrare quel tipo di manopola rotante (come un acceleratore) mi risulta difficoltoso anche perché, data la lunghezza del filo di trasmissione del comando al cambio stesso, è oltremodo duro. La mia domanda, in termini semplici è: se cambio quella manopola rotante con un dispositivo a leve, migliorerò la situazione? Certamente il lavoro sarà fatto in una officina di un biciclettaio di professione. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 14/02/2024 alle 13:03:38Ripeto, un gruppo di cambio di solito è un pezzo unico, pignoni, deragliatori, leve sulla piega. Adattare un pezzo di cambio con un altro richiede notevoli capacità tecniche e non è scontato. Fai più in fretta a cambiare pacco pignoni, leve, deragliatore e potrebbe anche essere i freni. Tanto se la usi da tanto è verosimile che catena e pacco pignoni siano comunque da cambiare, soprattutto se hanno fatto un lavoro "doppio".
Vi ringrazio per l'attenzione ed il tempo che mi avete dedicato. Il mio tandem era un tandem muscolare che ho trasfromato in pedalata assistita. E' rimasto tutto come prima, originale; si sono cambiate le leve dei frenied il cerchione (con annesso motore), ma il blocco del cambio (sette marce) e le manopole per la sua gestione sono quelle originali. Funziona tutto perfettamente salvo che manovrare quel tipo di manopola rotante (come un acceleratore) mi risulta difficoltoso anche perché, data la lunghezza del filo di trasmissione del comando al cambio stesso, è oltremodo duro. La mia domanda, in termini semplici è: se cambio quella manopola rotante con un dispositivo a leve, migliorerò la situazione? Certamente il lavoro sarà fatto in una officina di un biciclettaio di professione. Giovanni
https://www.decathlon.it/p/test...
In risposta al messaggio di Giovanni del 14/02/2024 alle 16:53:24non me ne intendo molto di mtb.
Troppa grazia, sant'Antonio, si dice da alcune parti d'Italia. La mia domanda era semplice: per cambiare le marcie del cambio della bici, è più pratica la manopola come da foto da me inserita che mi è molto scomoda, oppureè più pratico il sistema a leve? La bici ha praticamente quattro anni, i primi forse 500 km li ha percorsi a pedali, muscolare; dal 2001, presa usata, ho installato la pedalata assistita percorrendo forse 3.000-3.500 km. E' nata tandem, marchio noto e non cinese da supermercato, l'unico problema per me è quel comando per il cambio a rotazione manopola mentre sul precedente tandem (anch'esso prima muscolare poi a pedalata assistita, percorsi circa 30.000 km, cambiata una volta la catena posteriore) avevo un altro sistema, praticamente una levetta che ruotava a scatto (o lineare) su una scatoletta e mi era comodo. Grazie, siete comunque un pozzo di cultura sull'argomento, altro che Wikipedia! Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 14/02/2024 alle 16:53:24Purtroppo in ciclismo si ragiona per gruppi, che sono un insieme di leve freni deragliatori pignoni catena. Alcuni sono reciprocamente compatibili altri no. È per quello che la tua domanda semplice purtroppo non ha una risposta così immediata e semplice. Potrebbe essere che il tuo gruppo regga le leve di un altro gruppo o meno. Questo può saperlo solo chi ci mette le mani ogni giorno. Se guardi i deragliatori dovresti leggere di che gruppo si tratta. O comunque da qualche parte. Certo, se è un gruppo economico (dubito che un tandem monti un xt) la spesa potrebbe essere ragionevole.
Troppa grazia, sant'Antonio, si dice da alcune parti d'Italia. La mia domanda era semplice: per cambiare le marcie del cambio della bici, è più pratica la manopola come da foto da me inserita che mi è molto scomoda, oppureè più pratico il sistema a leve? La bici ha praticamente quattro anni, i primi forse 500 km li ha percorsi a pedali, muscolare; dal 2001, presa usata, ho installato la pedalata assistita percorrendo forse 3.000-3.500 km. E' nata tandem, marchio noto e non cinese da supermercato, l'unico problema per me è quel comando per il cambio a rotazione manopola mentre sul precedente tandem (anch'esso prima muscolare poi a pedalata assistita, percorsi circa 30.000 km, cambiata una volta la catena posteriore) avevo un altro sistema, praticamente una levetta che ruotava a scatto (o lineare) su una scatoletta e mi era comodo. Grazie, siete comunque un pozzo di cultura sull'argomento, altro che Wikipedia! Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 15/02/2024 alle 08:37:08Trovo i tandem degli oggetti affascinanti, ovviamente o purtroppo non li ho mai usati salvo uno pseudo tandem con il figlio quando aveva 4 anni. Credo che per come siamo fatti io e mia moglie al primo incrocio cercheremmo di andare in due direzioni differenti.
Ieri sera son passato dal biciclettaio di fiducia e mi ha confermato che si può fare, spesa circa 25-30 Euro per il gruppo delle leve, più un'ora circa di lavoro. Ho confermato la modifica. Il cambio è uno Shimano7x3 velocità. Il deragliatore non lo uso mai (forse usato un paio di volte per curiosità) perché so che questo cambio va usato con molta attenzione. Il cambio di marcia alla ruota avviene sempre a catena lenta, mentre il cambio al deragliatore avviene a catena in tiro e se non fatto con catena senza sforzo potrebbero succedere guai alla corona e catena. Di freni ne consumo poco... anche con il camper, sono a 182.000 km e le pasticche le ho cambiate una sola volta e queste sono a metà; sul precedente tandem, oltre 30.000 km, mai cambiati gli zoccoletti. Probabilmente freno in modo da non stressare i componenti, non so altrimenti spiegarmelo. In camper, aiuto, scooter e tandem, i freni li uso solo a colpetti, mai tirati più di qualche secondo. Per quanto riguarda gli pneumatici, sul precedente, all'origine c'erano quelli da passeggio che sono scoppiati alla prima crepa su strada, causa peso sopportato . Su questo tandem ho messo degli pneumatici antiforatura, di quelli veramente antiforatura con spessore di 5 mm più il disegno, e non quelli con il rivestimento spugnoso all'interno. Vi terrò informati a lavoro fatto, sperando di non tediarvi. Di nuovo grazie per l'attenzione. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 08:46:41
Trovo i tandem degli oggetti affascinanti, ovviamente o purtroppo non li ho mai usati salvo uno pseudo tandem con il figlio quando aveva 4 anni. Credo che per come siamo fatti io e mia moglie al primo incrocio cercheremmodi andare in due direzioni differenti. Io per i copertoni sulle bici da viaggio* ho adottato sulle camere d'aria il sistema delle tubeless, smontare la valvola della camera d'aria e inserire il lattice che tappa i piccoli fori, da quel momento quelle bici non perdono pressione nemmeno in mesi. Inoltre si deve sempre tenere la pressione adeguata, il 90% delle forature non sono chiodi/spine ma la camera che si ripiega dentro il copertone. Sul consumo dei freni dipende molto dalle pendenze e velocità, mentre sulla catena, visto che vai da un meccanico falla controllare, se no rischia di mangiarti il resto. Posso immaginare che in un tandem sia sottoposta ad un maggiore stress.
In risposta al messaggio di franco49tn del 15/02/2024 alle 09:39:10
Alcuni tandem alternativi, per chi ha paura o per portare i bambini piccoli
In risposta al messaggio di chorus del 15/02/2024 alle 11:12:03Da quello che so l'UCI ha posto un veto a eccessive modifiche al progetto "bici" per le gare al fine di tutelare e omogeneizzare i mezzi, per cui alcuni mezzi di quegli anni, ma forse più gli anni 90, potrebbero essere molto più avveniristici degli attuali. Difatti ad oggi sono molto più "strane" bici da triathlon che non sono soggette alle restrizioni dell'uci.
Come ben sa Dani, io sono un appassionato delle biciclette da corsa degli anni ottanta. Sono divenuto un cultore dei grandi telaisti ambrosiani (termine coniato da me) degli anni 60/70/80, quali costruttori, quasi monopolisti,delle biciclette da corsa fornite alle squadre ciclistiche che hanno fatto la storia di questo meraviglioso sport (Faema, Molteni, Salvarani su tutte). Erano altresì degli innovatori, al punto tale che l'area milanese divenne la silicon valley dell'epoca d'oro del ciclismo. Veniamo al tandem. Un paio d'anni fa trovai un telaio da pista di splendida fattura, costruito da Sante Pogliaghi. Non conclusi l'affare per il veto negativo di mia moglie, ma ritornerò su questo progetto, eccome se ritornerò.
https://www.cube.eu/it-it/e-bik...
In risposta al messaggio di chorus del 15/02/2024 alle 11:12:03
Come ben sa Dani, io sono un appassionato delle biciclette da corsa degli anni ottanta. Sono divenuto un cultore dei grandi telaisti ambrosiani (termine coniato da me) degli anni 60/70/80, quali costruttori, quasi monopolisti,delle biciclette da corsa fornite alle squadre ciclistiche che hanno fatto la storia di questo meraviglioso sport (Faema, Molteni, Salvarani su tutte). Erano altresì degli innovatori, al punto tale che l'area milanese divenne la silicon valley dell'epoca d'oro del ciclismo. Veniamo al tandem. Un paio d'anni fa trovai un telaio da pista di splendida fattura, costruito da Sante Pogliaghi. Non conclusi l'affare per il veto negativo di mia moglie, ma ritornerò su questo progetto, eccome se ritornerò.
In risposta al messaggio di Giovanni del 15/02/2024 alle 14:22:36Guarda Giovanni, io ho la fortuna di vivere a Milano ... ti chiederai ma c'azzecca Milano con la bici?
Hai scritto: Non conclusi l'affare per il veto negativo di mia moglie, ma ritornerò su questo progetto, eccome se ritornerò. Io, ovviamente, non faccio testo perché direttamente coinvolto su questa soluzione. Da un po'di tempo, aumentando gli anni, diminuiscono i viaggi lunghi ed aumentano le uscite attorno casa e, in questa situazione, c'è sempre la coppia o la doppia coppia (ultimamente anche la tripla!) che si aggrega. Io ne farei anche a meno, ma non ho il coraggio di allontanarli! Noi siamo in tandem e gli altri a bici singola. Ogni volta che ci scappa di esser soli è una goduria: non dobbiamo aspettare quello che va piano, cercare di indovinare dov'è finito quello che è andato avanti per conto suo, lasciando pure la moglie al suo destino, litigi continui perché l'uno ha voltato a destra e l'altro è andato dritto. No, con tandem si è assieme, si attraversa il semaforo assieme, ci si ferma e riparte assieme, se uno deve dire qualcosa la dice ascoltato; quando uno è stanco ci si riposa insieme senza dover cercare l'altro ormai avanti. Poi basta dire 'Freccia a destra' che subito il passeggero dietro mette fuori il braccio senza che io debba lasciare il manubrio! Unico difetto, almeno per me: mia moglie esclama spesso: 'Guarda là'. Ed io 'Là dove?'. E lei 'Ti ho detto là, non vedi?' dimenticando che io sono davanti e di schiena e non posso capire se quel là è a destra od a sinistra... Ma non si può aver tutto della vita. Giovanni