Inserito il 20/10/2010 alle: 16:27:08
(sempre uti ****eggiandum).
Volendo fare dietrologia motivazionale, credo che il "non è così divertente come credevo" possa essere una spiegazione applicabile a molte rinunce al camper.
Vi porto la mia esperienza.
Io e mia moglie facciamo entrambi lavori assorbenti, io - in particolar modo - faccio orari abbastanza pressanti, che mi lasciano poco tempo libero durante la settimana. Abbiamo due gemelli di 2 anni e qualche mese, e prima dei gemelli il WE giravamo molto (siamo appassionati di mare, e cercavamo il vento muovendoci tra emilia romagna, marche, toscana, veneto...)
Abbiamo molti amici surfisti-camperisti (NdA: ma senza figli o con figli grandi), e ci attirava l'apparente libertà data dal mezzo. Inoltre, pensavamo: col camper, possiamo girare coi bambini, tanto abbiamo la casetta dietro.
Prima di prenderlo ci abbiamo pensato un poco, poi io mi sono messo a cercare per qualche mese e finalmente l'acquisto, molto soddisfacente per entrambi.
L'allestimento, le prime esperienze di gestione e le prime uscite sono state faticose e non sempre divertenti.
C'era questa casina su ruote cui mancava tutto, e io non avevo molto tempo da dedicarle;
c'era l'ansia da prestazione (ora che lo ho lo debbo usare, sono appena tornato e già debbo ripartire);
c'era il fatto che ciò che sembrava facile, come per esempio campeggiare dietro la spiaggia, non era affatto facile perchè i bambini non sono adulti, devono avere spazio su cui correre e il marciapiede con le macchine dietro non va bene;
c'era il fatto di abituarsi a spazi stretti, da condividere coi bambini;
c'era il fatto di dover cucinare con lo spazio centellinato;
c'era la puzza stagnante di pannolini sporchi;
c'era il fatto che, non avendo ancora le misure dei ritmi da camper, era tutto stimolante ma faticoso.
c'era il fatto che, essendo faticoso, si tendeva a bisticciare su cavolate, il che non rendeva fantastico uscire col mezzo.
Dopo le prime due uscite ero sempre motivato ma dentro di me serpeggiava un dubbio: "che faccio, abbiamo sbagliato, lo vendo subito ?"
Ma per fortuna siamo una famiglia affiatata, dopo le primissime uscite tutto è andato magicamente al suo posto.
Abbiamo imparato che il campeggio in strada, coi bimbi piccoli, non fa (ancora) per noi;
Abbiamo imparato - dopo un paio di figuracce - come funziano le AC;
Abbiamo imparato che le dotazioni di bordo bastano ampiamente per un finesett., e quindi ci è passata la smania di stare al semi-buio e con l'acqua/gas contati per paura di rimanere senza;
Abbiamo imparato che se non fai la doccia ogni giorno ai bimbi, bagnando tutto il camper e incavolandosi, loro non muoiono affatto.
Abbiamo imparato che se non esci anche nei finesett. di pioggia, non stai tradendo l'idea, perchè camperare deve essere un divertimento e non uno sbattimento;
Abbiamo imparato quei 4 trucchi che preservano il camper da cattivi odori e sporcizia varia;
Abbiamo imparato che i bimbi dormono tranquillamente sul letto a castello, senza bisogno di farli dormire con noi;
Abbiamo imparato che quando i cuccioli dormono, si possono fare le coccole anche essendo a pochi metro di distanza;
Abbiamo imparato che per avere privacy basta coordinarsi, in modo che almeno la mamma, la sera, possa lavarsi e vestirsi in pace senza marito/figli tra i piedi (i quali stanno fuori a giocare insieme, divertendosi).
Più in generale, abbiamo imparato che uscire in 4 è come ai vecchi tempi, quando uscivamo in 2 in tenda: un poco d'improvvisazione c'è sempre, e ai bimbi non succede nulla, e ci divertiamo.
Ecco, io credo che se qualcuno si aspetta che il camper sia come una casetta al mare, con la TV, la tavola imbandita di tovaglia, bicchieri eleganti, fiamminghe di vetro piene di primo secondo e contorno, bambini e mogli in ghingeri, e elettrodomestici, forse finisce per non trovarsi benissimo.
Per quanto è mia esperienza, la vacanza in camper è diversa, decisamente più alla buona ed informale.
Posso capire che se uno tiene alle camicie stirate, alle scarpe lucide e ai calzoni con la riga, ad una tavola comoda ed elegante, cioè se il suo concetto di vacanza (rispettabilissimo) è tipicamente cittadino e non da campeggiatore, il fatto di condividere con la famiglia un unico armadietto striminzito dove appendere le cose, o di guardare scomodo la tv, o di non avere effettivamente privacy sia pesante.
Se poi questa pesantezza ti costa migliaia di euro in rimessaggio, e sbattimenti cosmici per camper service lontani da casa o altro, viene spontanea la domanda da un milione di dollari: "che palle il camper, lo vendiamo ? " e l'abbandono.
Il che a me sembra più che legittimo e condivisibile, non essendo nati per soffrire.