Vado avanti con il racconto
Mi sembra di ricordare che ero seduto su una sedia, in mezzo ad un piccolo piazzale, davanti ai chioschi, non capivo come mai ero li, avevo il gusto in bocca che sapeva di ferro, era sangue.
sento qualcuno che invoca l'ambulanza, io dico di no, che non serve, poi mi guardo la maglietta, so che era blu, ora è rossa con scritta Turchia.
qualcuno me la ha cambiata mentre ero privo di sensi, qualcuno mi porta un te caldo, io non capisco ancora cosa sia successo, mi guardo attorno disorientato.
Mia moglie sente il trambusto ed esce dal piccolo bar, vede un gruppo di gente poco lontano e va a vedere cosa è successo, poi mi vede e diventa bianca.
Piange, terrorizzata , mi si avvicina cerca di parlarmi, ma non capisco cosa sta dicendo, o mi sembra che ho detto che va tutto bene.
Sei in un paese al di fuori della comunità europea, non conosci neanche la lingua, mia moglie non ha neanche la patente, situazione un po complicata.
Arriva l'ambulanza, mi caricano su una barella e mi ci infilano dentro, una persona avvicina mia moglie, prima che anche lei salga sull'ambulanza e le consegna
una scatola di cartone, dentro ci sono i miei occhiali, il mio orologio e la mia reflex, che cadendo sono caduti e pure la mia maglietta blu sporca di sangue.
Neanche il tempo di ringraziare, che l'ambulanza parte con le sirene giù per i tornanti della montagna.
Arriviamo in un ospedale ed io comincio a rendermi conto dell'accaduto, mi portano subito a fare un TAC, poi due medici, uno per parte, mi cuciscono le ferite
sul viso e all'interno della bocca.
poi mi distendono su un lettino, circondato da 3 belle giovani infermiere molto gentili, mi infilano una flebo, mi misurano la pressione e altri controlli.
io, a parte la testa, avevo un taglietto sul polso e uno piccolo sul ginocchio, ma non facevano male quindi non ci ho dato peso.
Poi dopo un po, visto che mi ero ripreso abbastanza bene, hanno detto che dopo un'ora mi avrebbero dimesso, nel frattempo mia moglie è andata a pagare il conto.
L'ambulanza, il Tac, i punti, la flebo, 3-4 persone sempre che mi accudivano, totale 85 euro.
l'assicurazione purtroppo non ha pagato, perchè dovevo fare almeno una notte in ospedale, ma poco importa, la spesa era piccola.
Chiamo un taxi e mi faccio riportare dove avevo parcheggiato il camper, nel frattempo il sito turistico aveva chiuso il cancello, cosi non ho potuto ringraziare le persone che
mi hanno dato aiuto e sostituito la maglietta.
Gente meravigliosa i Turchi, persino l'orologio e la reflex mi hanno restituito, altrimenti andava perso tutto, anche le foto e i filmati.
Abbiamo dormito nel parcheggio del sito, pensando di averla scampata anche stavolta.
il giorno dopo c'era da fare meno di 100 km, per visitare l'ultimo sito famoso, il cavallo di *****.
Ormai mi sentivo abbastanza bene, i punti mi tiravano, ma non c'era ragione di saltare l'ultimo sito, anche perchè non era tanto lontano, eravamo ancora a 2500 km da casa.
ma non è finita qui.
Walter