Inserito il 21/01/2011 alle: 08:25:05
Sagoma imprecò mentre infilava la maglietta ed i pantaloncini. Poi guardò il suo ultratecnologico orologio da polso. Oltre l’ora (le 6:30 del mattino) quello segnava la temperatura (+8°) e, premendo l’apposito pulsante, la posizione di Fenomeno, dall’altra parte dell’isola. Anche lui evidentemente aveva preso terra e si stava preparando, la luce intermittente che ne segnava la posizione era infatti immobile. Un altro pulsante consentiva di avere l’oroscopo del giorno ed i numeri da giocare al Lotto. Il terzo ed ultimo consentiva di impostare la suoneria: aveva a disposizione l’antologia completa dei canti su Maradona, una selezione delle opere di Nino D’Angelo e l’antologia della canzone napoletana dal 1850 ai giorni nostri. Probabilmente, per risparmiare, era stato comprato su una bancarella a Napoli.
Le carte veneziane del XVII secolo su cui avevano preparato la missione non dovevano essere particolarmente accurate. Aveva scelto quel luogo per prendere terra perché lì c’era segnata una piccola ed isolata baia con spiaggetta, alle spalle della quale si sarebbe dovuto trovare una breve salita, oltre la quale avrebbe trovato strada che portava in paese. La situazione che nella luce stentata dell’alba cominciava ad intravedersi, non era proprio uguale a quella che si aspettava. Oh, la baia c’era, ed anche la spiaggia. Quello che sulla carta veneziana mancava, e avrebbe invece fatto parecchio comodo sapere che c’era, era la scogliera di forse un centinaio di metri a picco su di lui. La luce incerta dell’alba fu immediatamente ravvivata dai moccoli che, come bengala, esplodevano sopra la sua testa. Prima che riuscisse, grazie al perfetto addestramento a riprendere il controllo di se stesso ed a recuperare la calma, lo spettacolo pirotecnico andò avanti un bel po’. Tutte le navi nell’arco di 50 miglia fecero immediatamente rotta in quella direzione, immaginando chissà quale catastrofe. Il suo capo operazioni fu al centro dei suoi pensieri per diversi minuti, lui sua moglie, i suoi figli e tutti i suoi ascendenti diretti ed indiretti per almeno 15 generazioni furono diligentemente chiamati in causa con particolare attenzione alle attitudini sessuali ed alle capacità intellettuali e fisiche. Non era sfuggito all’acume non comune di Sagoma che, ancora una volta, il suo capo aveva approfittato dei fondi disponibili per procurarsi delle antiche e rare mappe navali, di cui faceva collezione, il cui acquisto però aveva sicuramente esaurito la cifra stanziata per l’operazione. Lui e il suo collega Fenomeno erano rimasti quindi in bermuda e con un solo paio di mutande di ricambio a testa in quella grigia notte di dicembre. Il suo cvlo ormai leggendario, di sua iniziativa, ci aveva aggiunto la scogliera.