Inserito il 23/01/2011 alle: 10:30:27
Adesso Sagoma si trovava a breve distanza da uno dei campeggi dell’isola.
Con tecniche stealth imparate in duri anni di allenamento si avvicinò al recinto del campeggio per dare un’occhiata al terreno della sua prossima azione.
Era necessario operare una ricognizione ad ampio raggio che gli consentisse di individuare i suoi obiettivi primari che Drei, dando prova di una insospettabile capacità di sintesi gli sciorinò in quest’ordine:
la prima sarebbe stata un'azione search&destroy di qualsiasi presenza ostile nel campeggio, in modo particolare ogni, e dico ogni, sostanza commestibile avesse incontrato (erano già almeno 15 ore che non mangiava);
poi sarebbe partito con una missione di search&rescue per un paio di pantaloni lunghi, una maglietta, un maglione ed un giubbotto, un paio di scarpe e se gli andava di cvlo anche un paio di calzini. In alternativa sarebbe andato comunque bene un portafoglio ben fornito, visto che il suo era stato ridotto allo stremo da pagamento del passaggio sul sommergibile egiziano che lo aveva sbarcato lì. E siccome i soldi non gli erano bastati aveva dovuto pagarsi parte della traversata lavando la biancheria dei marinai.
Una volta recuperato quanto necessario, si sarebbe nuovamente, nottetempo, introdotto nel campeggio per farsi una doccia calda. Al resto avrebbe pensato il giorno dopo.
Prima di dare il go alla missione decise di controllare la posizione del suo partner, e premette il pulsante sull'orologio. Quello sbagliato. In una buona metà di Corfù si udirono le limpide note di Funiculì Funiculà ad un volume che avrebbe fatto invidia all’autoradio di un tamarro.
Anche Drei, nell’occasione, non ci mise molto a capire che l’unica via di uscita era un ripiegamento strategico su posizioni meno esposte, subito dopo aver fatto tacere l’orologio.
Tale convinzione fu rafforzata dal minaccioso abbaiare di cani che si preannunciavano di grossa mole ed in rapido avvicinamento a velocità da intercettore.
Il pomeriggio Sagoma lo trascorse in tranquilla conversazione.
Tentò infatti, per più di quattro ore, di convincere due grossi esemplari di famiglia almeno in parte canina, ma di ascendenze estremamente composite (almeno quanto il suo capo missione a detta di Sagoma) tra cui gli parve di intuire il coccodrillo e la tigre coi denti a sciabola (ma non era estinta? Bah!), ad allontanarsi dai piedi dell’albero su cui si era provvisoriamente acquartierato.
I due non ne vollero sapere neanche quando si scatenò il temporale. (NdA: Potrebbe andare peggio. E come? Potrebbe piovere! Thanks to Marty Feldman-Gene Wilder).
Poi probabilmente venne l’ora di cena (per i cani) e rivolgendo un ultimo sguardo a Sagoma i due abbandonarono la posizione.
Bagnato ed intirizzito Sagoma scese dall’albero e tornò verso il campeggio. I suoi obiettivi primari non erano cambiati, solo che ora erano più urgenti.
Il buio che circondava il campeggio illuminato favoriva i suoi piani, purtroppo però i pochi campeggiatori presenti erano chiusi nei loro mezzi, tre camper e due roulottes, per cui non riusciva a capire chi fra loro poteva avere una taglia di vestiti che gli potesse andare bene. Finalmente vide ciò che faceva al caso suo: un tipo decisamente in sovrasovrasovrappeso (e non ho sbagliato a scrivere, sarà stato almeno due quintali) uscì da una roulotte con targa tedesca per mettere fuori qualcosa. I vestiti non gli sarebbero potuti star bene nemmeno a morire, ma la dispensa, beh, quella doveva essere sicuramente ben fornita. Ora era di turno Zwei ed aveva buone speranze di condurre in porto l'operazione e di rientrare senza accusare perdite.
Doveva solo scegliere la tattica: Shock&Owe o ancora Stealth? Decise per la seconda.
Un confronto con il giocatore di Sumo che aveva visto, nonostante non avesse dubbi di uscirne vincitore, non lo attirava, e poi c'era il rischio di attirare troppo l'attenzione.
Rimase pertanto al freddo ed al buio ad aspettare che la luce nella roulotte si spengesse per dare l'assalto alla dispensa che, con tutta evidenza era posizionata in un luogo molto vulnerabile, difesa solo dalla tendina della veranda.
Si vede che non è un professionista, pensò Sagoma e si preparò a sferrare il suo micidiale attacco.
Dopo che la luce si fu spenta, Sagoma attese ancora un bel po', finché tutto fu silenzio.
Poi agì. Rapido e silenzioso superò senza danni la recinzione del campeggio ed in breve tempo si trovò a tu per tu con la veranda.
La zip avrebbe fatto rumore, per cui la alzò quel tanto che era sufficiente a strisciarci sotto. Come aveva sospettato il frigo era lì, bello panciuto.
Mentre la salivazione gli andava a mille, lo aprì e guardò dentro con sguardo concupiscente.
Vuoto.
Come vuoto?
Vuoto.
Per un attimo rischiò di cadere, tanto la testa gli girava. Chiuse la porta e si guardò intorno.
Sul tavolino c'era un libro, lui era allenato a non trascurare nemmeno un particolare, così lesse il titolo che era:
Wie zu 50 kg in 20 Tagen verlieren. (Thanks to Google Traslate)
Fantastico! Gli era capitato un trippone pentito! Se avesse avuto un accendino gli avrebbe dato fuoco alla roulotte.
Girò lo sguardo attorno disperato: niente da mangiare? Niente, però un paio di cose utili le vide: un paio di Birkenstock a fianco della porta della caravan attirarono la sua attenzione.
Le avrebbe prese comunque, perché i suoi piedi si stavano trasformando in due piaghe sanguinolente, ma, per l'appunto, erano della sua misura. Le indossò e si sentì subito meglio.
Poi prese una felpa, che era appoggiata da una parte.
Meno male che le felpe si portavano oversize. Quella sarà stata almeno xxxxxxxxxxxl.
La tirò su e qualcosa cadde su pavimento. Era bello grosso e gonfio e pareva essere anche molto bene imbottito.
Lo aprì.
Dentro il portafoglio occhieggiavano parecchie banconote di grosso taglio.
La voce di sua mamma gli echeggiò nella testa: non vorrai mica rubare vero?
Mamma, ma lo vedi in che condizioni sono? Non mangio da due giorni, ho i vestiti a brandelli, ho freddo, non ho un posto dove dormire...
Non importa! Bisogna essere onesti! Se ti fossi trovato un lavoro sicuro ora non saresti qui!
Mamma il mio lavoro è sicuro, insomma, quasi. Io lavoro per lo Stato! Me lo dicevi sempre un lavoro statale rende poco ma è sicuro. Il problema è che rende troppo poco. I miei colleghi stranieri sono sempre a giro per il mondo in prima classe, champagne a fiumi, ristoranti di lusso e belle donne. E' lo Stato che...
Non insultare chi ti dà da mangiare!
Senti mamma, facciamo un patto: questo signore tedesco non mi pare sia morto di fame.
E allora?
Allora io prendo solo 200 Dm ed un biglietto da visita.
E che te ne fai del biglietto?
Quando torno a casa gli rimando i soldi. Una specie di prestito insomma.
Allora gli devi rimandare anche la felpa e le ciabatte.
Ok, come vuoi tu mamma.
Ma perché non sei entrato in banca?
Perché c'era la fila...Buonanotte mamma.
Buonanotte.
Fece un sospiro di sollievo. Grazie alla sua dialettica anche questa volta ce l'aveva fatta.
Estrasse le banconote dal portafoglio e le contò, rimise dentro quelle che avanzavano, poi prese il biglietto e mise il portafoglio su una sedia.
Strisciò fuori dalla tenda e poi superò la recinzione del campeggio.
Il suo leggendario cvlo doveva essere già a dormire, soddisfatto del tiro del frigorifero, infatti nessuno lo vide.