quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 07/10/2010 10:08:54 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ciao, non prenderla male, ma volevo solo dirti che questo secondo me non è il topic per fare una polemica così pesante sull'argomento...lo spirito era solo quello di condividere i problemi in maniera soft e divertente sul recarsi all'estero..probabilmente apprezziamo tutti che tu abbia una preparazione linguistica al di sopra della norma..ma ricordati però che molti di noi hanno qualche anno (con rispetto di tutti naturalmente) in più e non hanno avuto il tempo il modo i mezzi (e la voglia magari ) di mettersi ad imparare le lingue straniere..tutto qui...un saluto Laura
quote:Risposta al messaggio di Superbrig6781995 inserito in data 07/10/2010 11:39:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il modo soft lo avevo capito anche io, ma non è questo il punto. Mi ha fatto tristezza sentire per l'ennesima volta la battuta che " tanto me la cavo a gesti"..." noio volevan savuar", "ho parlato dialetto e mi hanno capito" Recarsi all'estero può avere qualche aspetto negativo, se non riusciamo a farci capire e a capire chi ci parla. Metti caso una emergenza, che fai ? I disegnini? Non li considero problemi soft, tutt'altro, soprattutto tra persone che PER SCELTA girano col loro mezzo fuori del proprio paese. Siamo una delle poche nazioni ad aver bisogno di interprete anche per le gite scolastiche. Le istituzioni dovrebbero darci modo di uscire dalla scuola dell'obbligo con un bagaglio culturale adatto, e nel 2010 significa almeno un inglese base. Così non è, e lo sappiamo tutti. Posso capire le persone over 50, over 60, quando non era così "normale" studiare lingue straniere a meno che non lo si facesse per scelta o trasferimento all'estero per lavoro, ma i trentenni e gli under 30 che non sanno parlare o che storpiano al punto che non si capisce cosa dicono, non sono certo un vanto italiano del "sapersi arrangiare", non credi? Tu parli di tempo, modo e voglia di imparare, posso essere d'accordo per il modo ( se non ci sono corsi, da soli è difficile), ma per il tempo e la voglia c'è sempre un posto, un corso on line, un amico che ha un amico che conosce tizio ecc ecc... La voglia di viaggiare che vi accomuna tutti in questo forum, è la voglia di imparare a conoscere posti nuovi, persone nuove, un diverso modo di cucinare, fare belle foto e anche delle parole in lingue diverse, perchè no? Andare in un paese estero senza nemmeno sapersi esprimere nelle emergenze ( che corna facendo possono sempre capitare però..) io trovo che sia un bel po' da incoscienti. Ovvio che ognuno è libero di fare poi come crede. Io sono recentemente stata in Serbia e ho ringraziato tutti i santi del paradiso che tutto è andato bene e non ci sono stati intoppi, perchè nessuno mi avrebbe capito nè in inglese, nè in tedesco, francese e tantomeno spagnolo, e quelle briciole di croato che parlo, mi sarebbero servite a NULLA. Se mi sentivo male, che facevo? Chi chiamavo? Come mi spiegavo? Sono rimasta in Serbia due giorni con i capelli dritti, sperando ardentemente che tutto filasse liscio, e soprattutto che il mio navigatore facesse il bravino, dato che tutti i cartelli stradali (fuori dall'autostrada che porta a Belgrado) sono scritti in cirillico e quindi senza navigatore sei morto. Mi riesce davvero difficile capire, dopo la mia esperienza Serba (che mai più ripeterò...) con che animo si possa partire e andare in Danimarca, Germania, Francia, senza nemmeno essere in grado di chiedere aiuto, un medico, un meccanico ecc ecc... Ah...per la cronaca, mica ho 20 anni sai, ne ho 45 suonati e non sono esattamente fresca di liceo [;)]. Quel " qualche anno in più" forse ce l'ho anche io [:D] E ho due figlie, una di 18 e una di 22 che sono uscite dalle superiori allo stesso modo sciagurato di tutti gli altri nostri ragazzi, cioè THE BOOK IS ON THE TABLE...pronunciato come un ubriaco cinese che prova a parlare turco. Dopodichè il vuoto totale.id="Georgia">id="blue">
quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 07/10/2010 12:14:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi ricordi il dramma in Perù nel cercare di dire Fermenti Lattici in spagnolo. Ammetto che non lo saprei dire nemmeno in altre lingue. Dopo 5 minuti di tentativi ci siamo fatti capire ... [:D][:D][:D] Noi italiani con le lingue siamo ambivalenti, ci dividiamo in due categorie secche. Chi le lingue non le sa affatto, e si esprime alla Totò, e che di solito si esprime discretamente almeno in inglese e francese, cosa che raramente gli stranieri sanno fare. Ho imparato a non ammirare più l'inglese dei nordici. Per loro è molto semplice imparare l'inglese, se lo trovano ovunque, a partire dalla TV. E il vocabolario alla fine non è così differente dalla loro lingua (salvo i finlandesi, ovvio). Ma loro è assai raro che parlino una lingua latina, malgrado il francese sia ancora una lingua ufficiale in molte occasioni e lo spagnolo sia una delle lingue più parlate sulla faccia della terra. Quindi quando nei campeggi mi trovo a colloquiare parimenti con loro "i nordici",pur non sempre in modo fluent col mio inglesino, e con i francesi, sono assai orgoglioso in quanto in giro non è cosa così diffusa.
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 07/10/2010 11:02:20 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> [:D][:D][:D][;)]
quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 07/10/2010 12:14:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> da trentenne ti assicuro che non mi sono mai posto di questi problemi... Non capisco i cartelli stradali? Benissimo è semplicemente uno spunto in più x divertirsi spersi x un paese straniero... Un emergenza? No problem un modo x farmi capire lo trovo...in caso di emergenza la lingua è uno dei miei ultimi pensieri. Comunque di base nei paesi stranieri non abbiamo mai avuto difficoltà a farci capire ed è sempre stato motivo di divertimento... Ancora oggi ce la ridiamo x quella volta in germania quando sotto un diluvio sono andato in un negozio a comprare "due ombrellen" e magicamente sono stato subito servito o di quella volta in slovenia quando una famiglia di contadini ci ha invitato a dormire nella loro proprietà xché tutti i campeggi erano chiusi e abbiamo fatto una cena tutti insieme ci siamo fatti delle grandi risate senza capire al 100% quello che ci dicevamo ma x puro spirito di compagnia :-) Poi di viaggio in viaggio di km km qualche cosa di nuovo si impara sempre fa parte dello spirito del viaggio , l importante a mio modesto parere è non porsi limiti ma cercare di imparare e capire il più possibile e di uscita in uscita si fa sempre un passo in più e si impara sempre qualche cosa di nuovo che si sfrutta nelle uscite successive.
quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 08/10/2010 09:29:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> il problema non e' la scuola , siamo noi Italiano che siamo ottusi verso le nuove lingue... e pensare che qualcuno vorrebbe che si studiassero i dialetti . con l' inglese giri il mondo , con il dialetto giri l' angolo.
quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 08/10/2010 09:29:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Capisco il senso del tuo intervento, la mentalità con cui si studia l'inglese è diversa in Italia, rispetto alle altre nazioni europee. Secondo me, in Italia la si vede più come un'altra materia da superare, e non una grande possibilità di allargare la proprie conoscenze per il futuro. Alle medie, ho avuto una prof d'inglese straordinaria. Mi ha fornito delle basi talmente solide, che ho quasi vissuto di rendita anche alle superiori. Lo scorso anno ho partecipato ad un corso organizzato in ditta, perchè la proprietà è americana, e su oltre 30 persone in due siamo partiti dal livello avanzato dopo il test. Quello che voglio dire è che non sono un fenomeno, ma quando c'è la voglia di apprendere, e soprattutto se trovi degli insegnanti qualificati che SANNO INSEGNARE e trasmettere qualcosa, allora il gioco è fatto. ciao, Davide[:)]
quote:Risposta al messaggio di Cherry inserito in data 08/10/2010 09:29:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> CIAO, ho girato e giro attualmente all'estero..ma non mi sono mai angosciata per ..dici che ti senti a disagio, nervosa ecc... mi sembra che esageri un pochino...camperitsti morti all'estero per la lingua straniera non credo ci siano mai stati! il viaggio dovrebbe essere un qualcosa di piacevole e rilassante..poi per la santa carità gli imprevisti possono esserci (noi abbiamo fatto anche un incidente in francia, ma pur capendo poco abbiamo risolto le cose tranquillamente!)..mi sembra addirittura che dici in un passaggio che andare all'estero senza saper la lingua è da Incoscienti!! ma per piacere NON ESAGERIAMO!! e' giusto imparare e approfondire l'inglese, il francese e perchè anche quell'ostrogoto del tedesco, ma cerchiamo di tenere un certo equilibrio..ti posso dire che se tu hai tutti questi problemi..allora non andare più all'estero, oppure cerca di essere meno apprensiva e goditi di più le vacanze e le tue uscite..senza problemi...[:)]un saluto laura
quote:Risposta al messaggio di tresOr inserito in data 08/10/2010 13:44:49 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> è una frase bellissima, che sintetizza un concetto bellissimo. complimenti. quanto a ciò che affermava cherry a proposito dell'auspicio che nelle scuole italiane possano insegnare le lingue solo i madrelingua, ritengo che sia un pò eccessivo. mi spiego: o abbiamo un insegnante italiano che sa bene il suo mestiere, e allora non c'è bisogno di stranieri, o l'insegnante italiano è solo uno che "ha la laurea", e qui invece cominciano i problemi. mi capita ancora di incontrare vecchi alunni/e che mi dicono di non avere problemi a capire e farsi capire, grazie alle lezioni seguite un tempo a scuola. il punto vero è qualificare con rigore gli educatori in tutte le discipline, ma per fare questo c'è bisogno di gente che capisca l'importanza centrale e fondamentale della scuola nella nostra società. solo così potremo diventare un popolo in crescita economica e culturale e non restare ai margini, perchè in ogni campo gli altri popoli si specializzano e...parlano e noi una volta tanto non dovremmo arrangiarci e sentirci o dei sordi ai discorsi altrui o quelli che in ogni caso si arrangiano a gesti, fra il divertimento e lo sguardo pietoso di chi ascolta. saluti, franco