Inserito il 26/01/2010 alle: 18:32:41
Beh, non per dare contro all'amico Marco (Maculani), di cui, comunque, condivido la disamina del momento "storico" del VR, ma vedo in lui, in questo momento, forse un velo di deluso pessimismo verso questo mondo.
Marco, forse le tue aspettative dal mondo dei VR erano alte, troppo alte, per evitare la "debacle" psicologica cui sei andato incontro.
Il mio caso.
Anni fa (2003) comprai il mio primo camperino (ma, proprio Ino) di 5.20, un km-zero nuovo, mansardato, tenuto 4 anni e rivenduto praticamente alla stessa cifra due anni fa.
Appunto due anni fa, presso il mio concessionario del cuneese, che conosci anche tu, durante una puntata per piccola manutenzione vidi un altro km-zero, fine serie, con una offerta molto allettante: un Kimu 122 profilato monoscocca. Un mio sogno.
Con mia moglie, fatti due rapidi conti con il titolare, emerse che mi ridava gli stessi soldi per il mio e scontava ulteriormente sul Kimu "donandomi" l'antifurto (circa 900 euro) ed altre menate di minor valore. Ovvio che lui "doveva" vendere per realizzare su un modello uscito di produzione ed euro 3.
L'amico Travel Liner mi aveva "indirizzato" su un Arca profilato presso un altro conce del cuneese più "grosso", sempre km-zero ma un pò più caruccio e meno appetibile con sconti ulteriori e/o valutazione del mio usato.
Optai per il Kimu. Avevo realizzato un sogno. Oltretutto, nel frattempo la mia situazione familiare era cambiata e comportava viaggi solo in due, io e mia moglie, e "l'onere" spesa lo considerammo la realizzazione di un sogno e "l'aggiustamento" di una situazione contingente.
Sogno che continua tuttora. E qui entro nel solco dei discorsi di Marino, che in questa configurazione e con queste analisi terra terra, condivido appieno. I soldi spesi per la realizzazione o la soddisfazione di propri desideri, che ci fanno vivere meglio questa breve esistenza terrestre, sono e restano soldi spesi "abbastanza" bene. Ovviamente, come dice Marino, se ciò non comporta rinunce a beni più importanti o comporta sacrifici pesanti per la famiglia.
In definitiva, già nel mio primo acquisto, sapevo bene che il costo del VR ed i costi per il suo mantenimento erano da considerarsi prettamente voluttuari ed assolutamente in "perdita" se confrontati con altre tipologie di vacanza.
Ma sono scelte dettate dalle proprie "attitudini" e inclinazioni.
Io, e vivo al mare, non spenderei un euro per una barca, seppure un gozzo. E' un mondo che non mi attrae. Il "piattume" del mare non mi dice nulla. E, nel mio lavoro, ero su navi e barche da sogno (leggasi yacht) praticamente tutti giorni. Pur apprezzando la bellezza ed anche il lusso sfrenato di certi yacht che vedevo, ti assicuro che, in quei momenti pensavo: io non spenderei mai tutti questi soldi per questi oggetti.
E, bada, discorsi senza mai fare accenno al fattore investimento o rivendibilità. Che non mi frega niente. Se il bene acquistato, pur caro o carissimo, soddisfa un mio desiderio (potendo ovviamente) e realizza un sogno che mi fa vivere meglio questa vita, a me ed alla mia famiglia (io e mia moglie[:)]) non sto a fare conti e rovinarmi l'uso stesso e la godibilità dell'oggetto.
Credo, e chiudo, che ormai tutti sanno che l'acquisto di un VR non rappresenta affatto un investimento o una forma di risparmio-vacanza ma, semplicemente la soddisfazione di un desiderio di vacanza diverso e confacente alla propria natura di "girovaghi". Che sia una tipologia di vacanza "costosa", credo lo sappiano anche le pietre.
Ma che sia un tipo di vacanza "libera", di sicuro più libera di altre tipologie, pur con i problemi emergenti, anche questo credo lo sappiano anche i sassi.
Ciao Marco e Marino
Elio Vita.