Inserito il 26/05/2010 alle: 11:37:49
Sto seguendo interesse la discussione e vorrei portare un parere fuori dal coro.
A mio avviso il fatto che non vengano più accettate permute con “transazioni” minori di 10.000€ non solo è inevitabile ma è semplicemente la fine di una anomalia, fine probabilmente non è dovuta a una scelta ma semplicemente al fatto che è scoppiata la Bolla dei camper.
Provo a spiegare la mia provocazione con una storiella:
Avverto che sarò prolisso e consiglio di proseguire la lettura solo se molto determinati.[:I]
Io trovo che, nonostante le molte differenze, il mercato dei VR sia in una qualche maniera assimilabile a quello delle vetture alto di gamma.
Immaginate di aver acquistato un SUV alto di gamma un paio di anni fa per una cifra che si avvicina pericolosamente alle 6 cifre. Dopo 2 anni di sopportazione degli sguardi torvi degli ambientalisti, decidete di togliervi uno sfizio diverso passando a quella sportiva cabrio con una marea di cavalli. Fate un rapido calcolo e stimate che con 15/20000 e l’operazione si potrebbe anche fare. Tornate al concessionario del SUV, parcheggiando date un occhiata ai 10 ponti in officina e vi stupite di come sia tutto pulito e ordinato (un tecnico che armeggia con un Pc vi saluta cordialmente), vi aggirate nel salone dove è esposta l’intera gamma ma andate diretti al Vostro nuovo futuro giocattolo. Il venditore vi accompagna in un giro di prova descrivendovi tutte le caratteristiche tecniche ma a voi interessa solo sentire il vento fra i capelli. Tornati in salone vi accomodate alla scrivania e inizia la trattativa, si scelgono gli optional, gli accessori, il colore e si arriva al punto fatidico….. suspence: DELUSIONE! per lo sconto ci siamo ma la valutazione del vostro Panzer è quasi offensiva e la vostra stima di spesa in un attimo si raddoppia. Insomma è come nuovo, ben tenuto e con pochi km…Bah! si sarà sbagliato, o forse non ha bisogno di vendere…allora provate in altri concessionari anche di marchi concorrenti ma sostanzialmente il risultato non cambia.
Una sera vi trovate in zona industriale e vedete in una vetrina la cabrio dei vostri desideri, entrate anche solo per curiosità, un tipo, di cui notate il Rolex tarocco, vi avvicina e inizia a decantarvi le doti della vettura (parcheggiata fra un gommone e un camper) anche se si capisce che non la conosce un gran chè. Di giro di prova non se ne parla perché è appena piovuto, ma quando arrivate alla trattativa nel gabbiotto del capannone rimanete di stucco: Il vostro SUV vale 10.000€ di più!
Come può accadere? Semplice la seconda tipologia di azienda può lavorare con margini minori in quanto non ha spese per:
- Strutture adeguate all’attività che svolge
- formare un venditore che distingua il TAG dal TAEN
- Ma soprattutto un reparto di assistenza in grado di risolvere i problemi del Cliente (personale e attrezzature)
Inoltre un concessionario serio prevede che una vettura di valore ha comunque dei costi di ripristino importanti …non basta dargli una sciacquata e sa che la garanzia di un anno è una cosa seria e potenzialmente molto dolorosa a cui si deve essere pronti a far fronte.
Provate a immaginare quando il nostro protagonista torna dopo 6 mesi dall’acquisto nella seconda azienda con il cambio macinato, cambio che ha un valore pari all’intero capitale sociale versato del salonista in questione.
Secondo voi che probabilità ha di vedersi riconosciuto quello gli spetta in tempi brevi e senza ricorrere alle vie legali?
Io temo, ma le mie esperienze mi portano a pensare che sia qualcosa di più di un semplice timore, che il mercato dei VR sia fatto quasi esclusivamente di aziende del secondo tipo, e che vista la loro preponderanza anche quelle sane in periodi di Bovini pingui (vacche grasse mi sembrava troppo volgare) si siano adeguate a tale metodo. Il sistema è stato in piedi (e ha addirittura arricchito qualcuno)nel periodo di continua crescita del mercato, ma ha creato le anomalie del passato, ad esempio camper venduti dopo anni allo stesso prezzo di acquisto, anomalie che adesso, per effetto della crisi, si stanno sgonfiando.
La colpa è anche di noi clienti che abbagliati da queste compravendite facili abbiamo completamente abdicato sututti gli altri nostri diritti.
Il Forum è pieno di esperienze che dovrebbero far rabbrividire un “consumatore consapevole” e che invece sono ormai sdoganate come normalità, quasi inevitabili:
- venditori e tecnici non preparati
- poche possibilità di provare o anche solo visionare dal vivo il mezzo che interessa
- tempi di consegna imprevedibili
- il balzello dei tagliandi scocca e delle spese accessorie
- le (non) applicazioni fantasia della garanzia
- mezzi da 100.000 € in cui si trova ragionevole dover intervenire personalmente per correggerne gravi difetti
- attraversare l’Italia per trovare un punto di assistenza decente
- aziende che scompaiono con caparre e mezzi in permuta
-etc etc
Anche considerando le 15.000 consegne l’anno il numero dei rivenditori di VR è a mio avviso evidentemente sproporzionato e visto il numero di mezzi venduti da ognuna, queste aziende devono trovare i margini con tutte le disfunzioni che conosciamo. A mio avviso i rivenditori dovrebbero essere molti meno, per avere un giro maggiore e per essere strutturati in maniera ben diversa e consona a fornire i servizi necessari. Vi sono case automobilistiche che pur avendo centinaia di concessionarie permettono solo a una ristretta cerchia di queste di vendere i loro prodotti di punta in modo da garantire un ritorno agli investimenti necessari alla soddisfazione del Cliente
Credo che la soluzione passi anche da un atteggiamento più consapevole di noi Clienti che da una parte dobbiamo prendere coscienza che se un rivenditore accetta sistematicamente permute svantaggiose allora dovrà ricavarsi i margini in maniera diversa e dall’altra dobbiamo pretendere che mezzi e i servizi a essi collegati siano sempre adeguati … anche se questo ci costa un po’ di più.