Inserito il 22/04/2015 alle: 20:17:19
lunedì 13, dopo nove anni di amore incondizionato, da parte nostra, il gatto coinquilino si è dato alla macchia.
al mattino rompeva come sempre: zompo sul letto all'alba, naso-naso fin quando riesce a svegliarti, croccantini, giretto per casa e ricerca di un luogo tranquillo dove pigrare.
al nostro rientro a casa nel pomeriggio...pufffff vaporizzato.
unica via di fuga possibile il balcone, sede del suo bagno.
siamo al secondo piano e mezzo.
sotto il balcone nessuna traccia: siepe integra, marciapiede pure.
potete immaginare la saga: ricerca per tutto il quartiere con croccantini, volantini con foto su tutti i pali della luce, condominio, per una volta, solidale nella mobilitazione, pellegrinaggi pluri-quotidiani nei luoghi di raccolta gatti.
niente, non una traccia, un avvistamento, roba che nemmeno il più incallito latitante.
oggi la svolta: nel solito pellegrinaggio avvisto al di là di un cancello un gatto nero in posizione maya desnuda steso al sole.
quando vede la macchina alza la testa.
è lui?
mollo la macchina in mezzo al parcheggio, mi fiondo giù e balzo lì col cuore in gola e la paura di aver visto male.
mi sembra proprio lui, lo chiamo e si avvicina, dicendomene, suppongo, di ogni per il ritardo nel recupero, mentre il suo compagno a briscola si defila discretamente.
mi segue per tutta la cancellata fino a quando trovo un varco e finalmente siamo dalla stessa parte della recinzione.
a questo punto colpo di scena: si infila sotto uno spinosissimo cespuglio e lì resta, mentre io quasi mi prostro nelle suppliche.
interviene anche il guardiano della ditta, fortunatamente gli impiegati erano già usciti altrimenti mi immagino la scena.
si sposta, lo inseguo, si mette al sicuro dietro una cancellata di non so cosa ma sembra irraggiungibile.
verso fiumi di croccantini, ma li guarda sdegnoso anche perchè lì sotto i cespugli c'è quello che sembra essere il suo pied a terre: ciotole di cibo, ombra e qualche raggio di sole al tramonto, acqua che scorre e se uno non guarda il tombino troppo da vicino, sembra un torrente.
allungo una mano, resta sdraiato e, se proprio insisto, soffia.
a nulla valgono le suppliche, le proteste, i miagolii, miei, il mio gatto irriconoscente sembra proprio aver scelto la libertà di una vita homeless.
dopo mezz'ora mogia mogia vado via.
tornerò domani e dopo e tutti i giorni fino a quando lo vedrò.[V]