allora:
1) la pompa di calore a -15 non funziona... a meno che non sia di marca (Daik..) che, nei modelli più prestigiosi, ha il funzionamento estendibile fino a -15 (di serie vanno fino a -10, le altre già a -2,-3 soffrono...).
2) esistono tre tipi fondamentali di impianto termico:
2a)
tradizionale a pioggia o a sorgente I tubi girano nella soffitta o nello scantinato, da li si derivano le "calate" o le "salite" ai radiatori, in questo caso, se alcuni radiatori scaldano e alcuni no può essere un problema di bilanciamento, prova a strozzare un po' la circolazione di quelli che scaldano di più chiudendo di uno o due giri ( o anche di più) il detentore (è la valvola senza la manopola), sotto al cappuccio troverai una grossa vite (cacciavite o brugola), e aprendo quelli che scaldano meno. Impianti ormai in disuso...
2b)
Monotubo molto in voga negli anni '60 e '70, si risparmiava tubo e, se fatti bene funzionavano anche. Dalla caldaia parte un tubo che alimenta il primo radiatore, da cui parte un tubo che alimenta il secondo e così via, fino a ritornare in caldaia... Mai collegare più di 5 o 6 radiatori, eventualmente creare più anelli. I radiatori, man mano che l' anello avanza devono essere maggiorati per compensare la minore temperatura dell'acqua, se sbagli il diametro del tubo (di solito 16 o 18 millimetri) sei fritto, l'impianto non funzionerà mai! esistono valvole (gia citate qui sopra) che permettono di regolare il flusso dell'acqua dentro al radiatore, deviandone una parte direttamente al radiatore sucessivo in modo da mantenere una temperatura più elevata... Unico elemento di regolazione quindi è la manopola della valvola o un vitone incorporato nella stessa, che parzializza il radiatore.
2c)
Modulari o a ragno I tubi principali arrivano in una zona il più possibile baricentrica rispetto alla casa, in un collettore, da cui partono in sucessione un tubo di andata e uno di ritorno per ogni radiatore. Usato dagli anni 70 e in uso ancora oggi... vale il consiglio per 2a, bilanciare l' impianto, strozzando chi scalda di più per favorire chi scalda meno.
altre considerazioni:
1)se hai le valvole termostatiche, il calore estivo ha fatto chiudere la valvola e l' otturatore potrebbe essersi incollato sulla sede, per cui anche se ruoti la manopola sul massimo la valvola di fatto rimane chiusa. Succede anche se chiudi manualmente le manopole. Soluzione: smontare la testa termostatica e con un paio di pinze tirare DELICATAMENTE il piolo che esce dalla valvola.
2)Generalmente gli impianti vengono calcolati con una temperatura esterna di progetto che varia da zona a zona (qui da me, pianura friulana, -5°c) quindi i radiatori saranno in grado di erogare una certa quantità di calore... se la temperatura esterna scende a -15°C le dispersioni
aumentano del 40%!, quindi dovresti avere mettere un radiatore quasi una volta e mezza puù grande del necessario. Di solito l'impiantista tende ad aumentare di una certa percentuale il dimensionamento di progetto in modo da garantirsi un "bonus" in caso di picchi di freddo ed evitarsi rotture di co...ni da parte dei suoi clienti: nessuno mai si lamenta se il radiatore scalda troppo, ma per due gradi in meno cominciano le rogne... tale sovradimensionamento, comunque, non è mai il 40%.
Soluzioni alternative non ne hai, oltre a verificare che il radiatore non sia ostruito, e che non sia sottodimensionato, puoi solo provare ad aumentare di un po' la temperatura dell' acqua di caldaia, ma ad esempio portarla da 70° ad 80° otterresti solo un 20% in più di resa, peraltro distribuita su tutti i radiatori, anche quelli che scaldano già...
Puoi integrare l' impianto installando sulle pareti libere, pannelli di cartongesso che contengono un serpentino sul quale passa acqua a bassa temperatura, ma complichi sicuramente l'impianto, e non è un intervento da poco, sia in temini di lavoro che economici, poi però il comfort e anche la spesa ne traggono beneficio...
spero di averti chiarito le idee...
ciao
Luca PN
Modificato da luke66PN il 22/12/2009 alle 23:47:28