http://www.ilfattoquotidiano.it...
In risposta al messaggio di Luigi52 del 18/04/2017 alle 17:54:58
selfie no via crucis si? luigi cinquantadue
se lo chiedi a me non so nulla della via crucis chiedilo a lui e posta un commento ai vari articoli scritti sui vari media...
https://www.youtube.com/watch?v...
In risposta al messaggio di icaro5lx del 18/04/2017 alle 13:09:53
Ciao amici, nel mese di maggio, vorrei scendere a visitare le zone terremotate del centro italia; norcia,amatrice... pensavo di iniziare da sotto San Marino e proseguire all' interno fino giù al cuore colpito dell' Italiavorrei evitare l'Umbria in quanto ci sono già stato parecchie volte avete consigli sulle aree di sosta sul mio tragitto e in queste zone terremotate? Grazie a tutti!
La fascia terremotata è stretta e lunga, allineata sulla faglia. La distanza tra zone colpite dove la vita è devastata e zone dove si conduce una vita ordinaria è davvero breve, spesso mezzora in auto. La salaria è percorribile, e facendo la salaria si vede Arquata e Accumuli. Anche subito dopo il sisma nei we i camper dei romani e dei locali la percorrevano per le loro uscite, io ne ho visti molti. Certo, non ha senso ad esempio infilarsi, se la situazione non è cambiata da novembre, in posti tipo Preci.
In risposta al messaggio di Motore 71 del 20/04/2017 alle 07:49:56
Io scrivo per la zona che conosco perché ci sono stato più volte per lavoro Norcia e Cascia sono visitabili, a Norcia è stato riaperto una parte del corso da Porta Romana fino alla piazza principale ci sono molte viettelaterali chiuse perché zona rossa, a Cascia la basilica è parzialmente aperta perché ha delle impalcature interne per la messa in sicurezza. le aree di sosta preesistenti sono utilizzate dai camper e roulotte dei sfollati ma si può parcheggiare ovunque sia consentito dal codice della strada, a Cascia c'è un area di sosta vicino il distributore di benzina all'incrocio della strada per Roccaporena ma è ridotta solo a parcheggio perché sebbene ci siano le colonnine la corrente non c'è ed hanno montato un prefabbricato sullo scarico del camper service. I parcheggi in città sono agibili. Queste che ho citato erano due realtà fortemente turistiche che ora si trovano sul lastrico in quanto senza le case e senza lavoro, quindi se arrivano dei turisti sono i benvenuti anche per dare un segnale di ripartenza e ritorno ad una precaria normalità.
Grazie mille per la tua gentile ed esauriente risposta! annoto subito; concordo il tuo ragionamento ed è questo che mi spinge per visitare appunto le zone terremotate , rispondendo ad un utente qui sopra; non ho intenzione di fare selfie o altre ricordi da social network... semplicemente ritengo che in questo momento viste le scarsità di strutture per il turismo di massa (alberghi ,b&b....) il camperista è uno dei pochi se non l'unico che può portare un po' di soldi semplicemente visitando e di conseguenza vivendo queste realtà
In risposta al messaggio di icaro5lx del 20/04/2017 alle 14:37:02
Grazie mille per la tua gentile ed esauriente risposta! annoto subito; concordo il tuo ragionamento ed è questo che mi spinge per visitare appunto le zone terremotate , rispondendo ad un utente qui sopra; non ho intenzionedi fare selfie o altre ricordi da social network... semplicemente ritengo che in questo momento viste le scarsità di strutture per il turismo di massa (alberghi ,b&b....) il camperista è uno dei pochi se non l'unico che può portare un po' di soldi semplicemente visitando e di conseguenza vivendo queste realtà
Hai perfettamente capito il significato del mio post, è una delle poche maniere per dare realmente una mano alle popolazioni, ormai il periodo dell'emergenza è passato e quello della ricostruzione deve ancora venire quindi non c'è pericolo di essere di intralcio.
In risposta al messaggio di Motore 71 del 20/04/2017 alle 15:12:01
Hai perfettamente capito il significato del mio post, è una delle poche maniere per dare realmente una mano alle popolazioni, ormai il periodo dell'emergenza è passato e quello della ricostruzione deve ancora venire quindi non c'è pericolo di essere di intralcio.
Che poi, io sono stato li nell'emergenza ho visto che tutti, ma proprio tutti, fotografavano. Io se vedevo le proprietà chiedevo, ovviamente, e non è che i residenti si stracciavano le vesti, mi dicevano sempre di si.
In risposta al messaggio di urbani 1 del 20/04/2017 alle 19:27:56
Sono l'utente poco sopra. Grazie per la risposta. Scusate ma purtroppo non mi convince. E vorrei, in merito, riportare la mia esperienza. Alle 3,45 del 6 aprile 2009 mi sveglia una telefonata di mia figlia chemi dice terrorizzata che pochi attimi prima lì, dove erano loro, c'era stato un terremoto e che era tutto distrutto, tutti correvano e urlavano e non si capiva più nulla. Era in strada e con lei c'erano mia moglie, mio figlio, mia madre e mia sorella....si trovavano in un paesino nell'interland dell'Aquila, zona rossa. Tralascio i particolari delle ore successive. Potrete immaginarli. Dopo poche ore aggancio la mia roulotte e parto. Non potevo farli dormire un'altra notte fuori, in macchina. Circa ottocento chilometri di viaggio e di contatti frequenti e notizie vaghe e contrastanti. Arrivo il giorno dopo. Caos e ingorghi per strada. Trovo una tendopoli già allestita e i primi camper e roulotte prestati o donati che arrivavano. Riempivano man mano un altro campo attiguo alla tendopoli istituito allo scopo. Passano alcuni giorni tra il disagio più totale e continue scosse definite di assestamento. Nel frattempo si iniziavano a riempire i pochi stalli di camper rimasti vuoti con camper di.....curiosi! Si riconoscevano immediatamente. Potete immaginare il nostro spirito e la nostra sofferenza. Il loro era diverso. Loro erano visitatori in vacanza. E dopo alcuni giorni, finite sotto i tendalini più o meno come al campeggio, le provviste che si erano portati da casa, si sono aggregati ai terremotati e hanno mangiato il cibo proveniente dagli aiuti comunitari. E così loro, tra selfie, risate e pasti scroccati, hanno concluso la loro vacanza da visitatori. Credo che non abbiano speso un euro. Ah, per concludere. Io sono riuscito a visitare l'Aquila, la mia amata città, dopo circa due anni. Con un nodo in gola e con il cuore in tumulto. Credo, anzi sono sicuro, di non aver fatto mai una foto. Nel rispetto dell'immane sofferenza altrui. Buona serata e buona vacanza. Alfonso Urbani Il fine giustifica il mezzo
Ti capisco e ti di dico una cosa, io lavoro per un azienda di autobus e portiamo i terremotati sfollati dagli hotel del lago Trasimeno e Perugia a Norcia e Cascia fin dai primi giorni del terremoto, a Norcia dove termina il servizio fino a pochi mesi fa non c'era nessun ristorante o supermercato aperto per pranzare solo la mensa dell'esercito o della protezione civile i quali non avrebbero fatto storie se mi fossi presentato a mangiare gratis ma andavo a pranzo a Cascia 20 km al ristorante ed ho sempre pagato di tasca il pasto, invece ho visto turisti andare a mangiare in mensa oppure gente che non aveva diritto a prendere gli aiuti.
In risposta al messaggio di Motore 71 del 20/04/2017 alle 21:56:01
Ti capisco e ti di dico una cosa, io lavoro per un azienda di autobus e portiamo i terremotati sfollati dagli hotel del lago Trasimeno e Perugia a Norcia e Cascia fin dai primi giorni del terremoto, a Norcia dove terminail servizio fino a pochi mesi fa non c'era nessun ristorante o supermercato aperto per pranzare solo la mensa dell'esercito o della protezione civile i quali non avrebbero fatto storie se mi fossi presentato a mangiare gratis ma andavo a pranzo a Cascia 20 km al ristorante ed ho sempre pagato di tasca il pasto, invece ho visto turisti andare a mangiare in mensa oppure gente che non aveva diritto a prendere gli aiuti. Ora però mi sembra diverso la fase dell'emergenza è terminata e la ricostruzione è in fase embrionale, nei centri colpiti ci sono delle attività che hanno riaperto ma quello che manca sono i clienti e per chi vive di turismo è essenziale.
Nessuno dice """ di non andare""
In risposta al messaggio di urbani 1 del 20/04/2017 alle 19:27:56
Sono l'utente poco sopra. Grazie per la risposta. Scusate ma purtroppo non mi convince. E vorrei, in merito, riportare la mia esperienza. Alle 3,45 del 6 aprile 2009 mi sveglia una telefonata di mia figlia chemi dice terrorizzata che pochi attimi prima lì, dove erano loro, c'era stato un terremoto e che era tutto distrutto, tutti correvano e urlavano e non si capiva più nulla. Era in strada e con lei c'erano mia moglie, mio figlio, mia madre e mia sorella....si trovavano in un paesino nell'interland dell'Aquila, zona rossa. Tralascio i particolari delle ore successive. Potrete immaginarli. Dopo poche ore aggancio la mia roulotte e parto. Non potevo farli dormire un'altra notte fuori, in macchina. Circa ottocento chilometri di viaggio e di contatti frequenti e notizie vaghe e contrastanti. Arrivo il giorno dopo. Caos e ingorghi per strada. Trovo una tendopoli già allestita e i primi camper e roulotte prestati o donati che arrivavano. Riempivano man mano un altro campo attiguo alla tendopoli istituito allo scopo. Passano alcuni giorni tra il disagio più totale e continue scosse definite di assestamento. Nel frattempo si iniziavano a riempire i pochi stalli di camper rimasti vuoti con camper di.....curiosi! Si riconoscevano immediatamente. Potete immaginare il nostro spirito e la nostra sofferenza. Il loro era diverso. Loro erano visitatori in vacanza. E dopo alcuni giorni, finite sotto i tendalini più o meno come al campeggio, le provviste che si erano portati da casa, si sono aggregati ai terremotati e hanno mangiato il cibo proveniente dagli aiuti comunitari. E così loro, tra selfie, risate e pasti scroccati, hanno concluso la loro vacanza da visitatori. Credo che non abbiano speso un euro. Ah, per concludere. Io sono riuscito a visitare l'Aquila, la mia amata città, dopo circa due anni. Con un nodo in gola e con il cuore in tumulto. Credo, anzi sono sicuro, di non aver fatto mai una foto. Nel rispetto dell'immane sofferenza altrui. Buona serata e buona vacanza. Alfonso Urbani Il fine giustifica il mezzo
Penso che tu abbia ragione su tutto e in modo assoluto.