In risposta al messaggio di Grinza del 29/06/2022 alle 12:46:03Più di un camper o più di un annuncio...?
Te ne serviranno più di uno...
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 29/06/2022 alle 13:29:52Si hai ragione! però tentare non costa nulla...
no, di miracoli
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 29/06/2022 alle 13:29:52
no, di miracoli
In risposta al messaggio di Furio59 del 29/06/2022 alle 14:02:14Il mio però non è solo un sogno, la base economica c'è, ho lavorato tanto fino a qualche mese fa e ho risparmiato parecchi soldi. Facendo una vita semplice con i soldi accumulati e investiti dovrei riuscire a vivere per sempre o quasi...
Sognare non costa nulla, poi dopo bisogna affrontare la realtà delle cose. Lo spessore del portafogli, il carattere della compagna, i problemi tecnici, i problemi che si verificano inevitabilmente quando si va a zonzo,tutti aspetti con i quali bisogna fare i conti. Mio nipote, più giovane di te, lo fa da qualche anno, con notevoli difficolta e sacrifici. Lui ha preferito un mezzo usatissimo a basso costo, sul quale è poi intervenuto con tante piccole migliorie. Ora è al secondo mezzo, il primo è arrivato alla fine. Ogni tanto si ferma a fare qualche lavoretto in giro per l'Europa, ma è sempre a corto di soldi, se non ci fossero i suoi genitori che ogni tanto gli mandano qualcosa non so come farebbe. Inevitabili i continui problemi tecnici al mezzo, infiltrazioni, guasti o assenza di riscaldamento o acqua calda anche con climi rigidi in inverno nel nord europa, lo ho spesso aiutato scambiandosi video tecnici con whatsapp. Racconta che la gente che incontra si dimostra quasi sempre amica, molto meno le polizie dei vari stati, a volte lo perseguitano. E anche le donne lo hanno spesso lasciato dopo un po' di tempo, in genere ne cambia una all'anno, ma questo forse è il minore dei problemi. L'unico che non lo abbandona mai è il suo fantastico cane. Insomma, non è tutto rose è fiori, ma se dentro si sente davvero questa spinta penso sia giusto provarci. Io condivido le sue scelte.
In risposta al messaggio di Furio59 del 29/06/2022 alle 17:33:11Comunque fare la scelta che ho fatto io non è per nulla facile, specialmente se si è da soli. Adesso che sto vivendo il mio sogno personale mi accorgo che vivo dei conflitti interni di non facile soluzione, ho tanti paure e tanti dubbi... Avere una compagna al mio fianco che condivida le mie scelte significherebbe sostenersi a vicenda.
Ora ti comprendo meglio, e ti approvo sinceramente. Non sei un semplice sognatore come sembravi dal primo post. Anch'io avevo queste idee fin da giovane, ma non ho avuto il coraggio di mollare, anche perchè alla fine lecose mi sono andate abbastanza bene e ho comunque trovato il tempo nella vita di viaggiare e dare sfogo alle mie passioni. Il cane? E' certo un impegno, ma anche una grande compagnia. Se non troverai l'anima proprio gemella, potrebbe essere una alternativa! Questo è il mio, che condivide praticamente tutto con me, dai lunghi viaggi in moto, alle navigazioni in mare, alla montagna.
In risposta al messaggio di Furio59 del 29/06/2022 alle 23:49:58Si hai ragione, dentro si è sempre soli! Sono tornato qualche giorno fa da un giro on the road in nord Europa di 6500 km proprio con mio padre, è stato veramente un bel viaggio, abbiamo le stesse esigenze. Che camper ti sei preso?
Solo no, ma dentro si è sempre soli. Ho imparato a girare da solo con la moto e la tenda, ho girato tutta l'Europa. Qualche volta mi accompagna mia figlia o mio figlio e allora tutto diventa più bello. Ma anche da solisi impara a stare bene, e poi il mio cane mi fa conoscere un sacco di persone. L'ultimo giro abbiamo fatto 3000 km per l'Italia, appena ci fermavamo si attaccava con qualche persona. Anche in questo il cane aiuta. Ogni tanto vado in camper con un amico che li ha sempre avuti e mi diverte, ho anche tanta esperienza di navigazione in barca, ci ho anche abitato per un po' di tempo da giovane. Sto aspettando un camper nuovo, anch'io ho tanti dubbi, passare dalla moto al camper non sarà facile. Poi magari finirà anche che ci andrò a vivere, o magari mi stuferò e lo venderò. Non lo so, ho anche tanti altri interessi ma vivo alla giornata.
In risposta al messaggio di Grinza del 29/06/2022 alle 12:46:03Personalmente sono di un'altra idea, niente miracoli, quelli li lascio ai santi.
Te ne serviranno più di uno...
In risposta al messaggio di wippet del 02/07/2022 alle 06:32:27Scusate la lungaggine?
Personalmente sono di un'altra idea, niente miracoli, quelli li lascio ai santi. La mia esperienza personale e' diversa, mi ci e' voluto solo un gran coraggio! Il salto l'ho fatto, anzi lo abbiamo fatto nel 1978... Premettoche in camper ci sono praticamente nato, infatti mio padre ne compro' uno nel 1956, io avevo 10 anni. Abitavamo ancora in Oregon, luogo natale di mia madre; ogni venerdi sera si partiva per qualche camp in riva al Columbia river, mio padre pescava dei salmoni enormi che poi regolarmente nessuno mangiava, ma eravamo da soli nella foresta in riva al fiume, era uno spasso con amichetti, compagni di scuola e cuginetti che invitavamo, si faceva il campo, giocavamo a fare i cercatori d'oro o i cacciatori di pellicce, agli indiani e cowboy. Cosi', appena ho potuto, me ne sono preso uno tutto mio. La svolta avvenne nel '78, ero al vertice della mia carriera di manager alberghiero, incontrai lei, tedesca bellissima e intelligente, con un futuro di guru della moda gia' delineato. Visti e piaciuti...un giorno per scherzo dopo aver guardato in tv un magnifico documentario sulle Laccadive, esclamai: dovremmo avere il coraggio di abbandonare tutto e andarci, su quelle isole di paradiso, magari in camper, attraversando tutta l'Asia. Lei di coraggio ne aveva piu' di me e mi rispose: quando partiamo? Siamo stati via quasi due anni, e fu vera avventura, a quei tempi...niente navigatori, niente cellulari, niente internet, niente carte di credito, solo un VW bully camperizzato in modo minimalista e qualche cartina assai imprecisa fatta venire da Londra. Si, vera avventura, nel bene e nel meno bene...nel mezzo della Rivoluzione di Saur, in Afghanistan, a Kabul siamo riusciti per puro caso ad aver salva la vita, rifugiandoci nell'Ambasciata Italiana, schivando carri armati impazziti, cadaveri a terra e pallottole vaganti...ma anche nel bene, con l'inconto del Maharajah di Baroda, poi diventato amico di tutta la vita, che ci apri' le porte del suo incredibile palazzo, e anche di tutta l'India con la sua influenza e le sue formidabili conoscenze. Cosi' ci fu possibile visitare luoghi vietati ai normali viaggiatori, o completamente sconosciuti ai turisti di quei tempi, Laccadive comprese. Poi un giorno mettemmo il camper su un cargo diretto a Genova, e rientrammo in volo; e ciascuno per la propria strada, pronti entrambi a nuove esperienze professionali, ma arricchiti dentro, il che fece la differenza per il resto delle nostre vite. Il camper non l'ho piu' abbandonato, solo cambiato; ho girato un po' dovunque per mesi, alternando lavoro stagionale a lunghe licenze, il tipo di lavoro stagionale me lo consentiva e le compagne hanno sempre condiviso. Rimasto vedovo, ho anche abitato e lavorato per 5 anni in Finlandia, su e giu' tra Tampere e Rovaniemi, e appena potevo andavo, in camper, in riva ad un fiume a pescare salmoni, anche quelli enormi, che pero' ci mangiavamo cucinando sul fuoco a legna in qualche sperduto shelter. Andato finalmente in pensione, i w.e. sono diventati mesi, e ancora oggi, ormai anziano, parto ogni anno ai primi di maggio e rientro a fine ottobre. Parto a giorni per il mio undicesimo viaggio in Lapponia finlandese, purtroppo questa volta con 2 mesi di ritardo per cause familiari (ho un'anziana amatissima sorella) per fortuna positivamente risolte. Ancora una volta mi ci vuole un bel po' di coraggio, alla mia eta', ad affrontare per l'ennesima volta 13/15.000 chilometri in solitaria, con un piccolo furgonato, spesso nel mezzo di in una sperduta foresta dove non incontro un umano per giorni. Oggi ho un camper attrezzato di ogni diavoleria, adoro le nuove tecnologie delle quali faccio largo uso, alla fine e' un gioco diventato abbastanza facile. Solo il freddo mi impedisce di non tornare piu', perche' lassu' a nord il freddo, quello serio, e' davvero esagerato e poco si addice alla vita in camper. Cosi' torno a svernare nelle nebbie della bassa parmense, ma inizio a sognare il prossimo viaggio quasi subito. E a raccogliere, da vecchietto, quel poco di coraggio che mi rimane...sperando che l'ultimo giorno mi colga con la canna da pesca in mano, sulle rive di un lago dorato, magari sotto il sole delle 11 di sera, in perfetta e beata solitudine, in armonia con la natura e mentre lotto per portare a riva un bell'esemplare. Coraggio, non miracoli, a mio modesto parere. Scusate la lungaggine.
In risposta al messaggio di wippet del 02/07/2022 alle 06:32:27Ciao. Bello tutto quello che hai scritto!
Personalmente sono di un'altra idea, niente miracoli, quelli li lascio ai santi. La mia esperienza personale e' diversa, mi ci e' voluto solo un gran coraggio! Il salto l'ho fatto, anzi lo abbiamo fatto nel 1978... Premettoche in camper ci sono praticamente nato, infatti mio padre ne compro' uno nel 1956, io avevo 10 anni. Abitavamo ancora in Oregon, luogo natale di mia madre; ogni venerdi sera si partiva per qualche camp in riva al Columbia river, mio padre pescava dei salmoni enormi che poi regolarmente nessuno mangiava, ma eravamo da soli nella foresta in riva al fiume, era uno spasso con amichetti, compagni di scuola e cuginetti che invitavamo, si faceva il campo, giocavamo a fare i cercatori d'oro o i cacciatori di pellicce, agli indiani e cowboy. Cosi', appena ho potuto, me ne sono preso uno tutto mio. La svolta avvenne nel '78, ero al vertice della mia carriera di manager alberghiero, incontrai lei, tedesca bellissima e intelligente, con un futuro di guru della moda gia' delineato. Visti e piaciuti...un giorno per scherzo dopo aver guardato in tv un magnifico documentario sulle Laccadive, esclamai: dovremmo avere il coraggio di abbandonare tutto e andarci, su quelle isole di paradiso, magari in camper, attraversando tutta l'Asia. Lei di coraggio ne aveva piu' di me e mi rispose: quando partiamo? Siamo stati via quasi due anni, e fu vera avventura, a quei tempi...niente navigatori, niente cellulari, niente internet, niente carte di credito, solo un VW bully camperizzato in modo minimalista e qualche cartina assai imprecisa fatta venire da Londra. Si, vera avventura, nel bene e nel meno bene...nel mezzo della Rivoluzione di Saur, in Afghanistan, a Kabul siamo riusciti per puro caso ad aver salva la vita, rifugiandoci nell'Ambasciata Italiana, schivando carri armati impazziti, cadaveri a terra e pallottole vaganti...ma anche nel bene, con l'inconto del Maharajah di Baroda, poi diventato amico di tutta la vita, che ci apri' le porte del suo incredibile palazzo, e anche di tutta l'India con la sua influenza e le sue formidabili conoscenze. Cosi' ci fu possibile visitare luoghi vietati ai normali viaggiatori, o completamente sconosciuti ai turisti di quei tempi, Laccadive comprese. Poi un giorno mettemmo il camper su un cargo diretto a Genova, e rientrammo in volo; e ciascuno per la propria strada, pronti entrambi a nuove esperienze professionali, ma arricchiti dentro, il che fece la differenza per il resto delle nostre vite. Il camper non l'ho piu' abbandonato, solo cambiato; ho girato un po' dovunque per mesi, alternando lavoro stagionale a lunghe licenze, il tipo di lavoro stagionale me lo consentiva e le compagne hanno sempre condiviso. Rimasto vedovo, ho anche abitato e lavorato per 5 anni in Finlandia, su e giu' tra Tampere e Rovaniemi, e appena potevo andavo, in camper, in riva ad un fiume a pescare salmoni, anche quelli enormi, che pero' ci mangiavamo cucinando sul fuoco a legna in qualche sperduto shelter. Andato finalmente in pensione, i w.e. sono diventati mesi, e ancora oggi, ormai anziano, parto ogni anno ai primi di maggio e rientro a fine ottobre. Parto a giorni per il mio undicesimo viaggio in Lapponia finlandese, purtroppo questa volta con 2 mesi di ritardo per cause familiari (ho un'anziana amatissima sorella) per fortuna positivamente risolte. Ancora una volta mi ci vuole un bel po' di coraggio, alla mia eta', ad affrontare per l'ennesima volta 13/15.000 chilometri in solitaria, con un piccolo furgonato, spesso nel mezzo di in una sperduta foresta dove non incontro un umano per giorni. Oggi ho un camper attrezzato di ogni diavoleria, adoro le nuove tecnologie delle quali faccio largo uso, alla fine e' un gioco diventato abbastanza facile. Solo il freddo mi impedisce di non tornare piu', perche' lassu' a nord il freddo, quello serio, e' davvero esagerato e poco si addice alla vita in camper. Cosi' torno a svernare nelle nebbie della bassa parmense, ma inizio a sognare il prossimo viaggio quasi subito. E a raccogliere, da vecchietto, quel poco di coraggio che mi rimane...sperando che l'ultimo giorno mi colga con la canna da pesca in mano, sulle rive di un lago dorato, magari sotto il sole delle 11 di sera, in perfetta e beata solitudine, in armonia con la natura e mentre lotto per portare a riva un bell'esemplare. Coraggio, non miracoli, a mio modesto parere. Scusate la lungaggine.
In risposta al messaggio di davidemaggi83 del 02/07/2022 alle 07:34:35Condividere la realizzazione dei nostri sogni è bello, importante e necessario, almeno fino ad una certa età.
Ciao. Bello tutto quello che hai scritto! Il miracolo a cui mi riferivo è riferito solo al fatto di trovare una ragazza che ami arrampicare e che ami questo tipo di vita... e che voglia condividere il tutto con me. Il coraggiodi mollare tutto l'ho già avuto, ero project manager per una grossa azienda, sentivo che questa vita non mi apparteneva, cosi 5 mesi fa mi sono licenziato. Ho passato tutta la vita a risparmiare per questo momento, cosi ora mi trovo senza lavoro ma con un bel gruzzolo che mi consente di essere tranquillo... Ho già iniziato a viaggiare, uno di questi viaggi l'ho fatto in camper a noleggio. La mia idea ora è di fare solo lavori stagionali, ed il resto del tempo viaggiare e scalare. Sarebbe bellissimo poter condividere queste avventure con una compagna che la pensi come me, non trovi?
In risposta al messaggio di wippet del 02/07/2022 alle 08:29:05Sei un grande! Hai ragione!! Diciamo che allora mi manca un po di fortuna...
Condividere la realizzazione dei nostri sogni è bello, importante e necessario, almeno fino ad una certa età. Ci vuole anche un po' di fortuna....come con i salmoni. Certo che bisogna bazzicare posti giusti: qui a Parma, ad esempio, di....salmoni manco l'ombra!
In risposta al messaggio di wippet del 02/07/2022 alle 06:32:27Grande, sei veramente un grande, é un piacere leggere certe cose, a me se ho mezza batteria al cellulare vado nei pazzi
Personalmente sono di un'altra idea, niente miracoli, quelli li lascio ai santi. La mia esperienza personale e' diversa, mi ci e' voluto solo un gran coraggio! Il salto l'ho fatto, anzi lo abbiamo fatto nel 1978... Premettoche in camper ci sono praticamente nato, infatti mio padre ne compro' uno nel 1956, io avevo 10 anni. Abitavamo ancora in Oregon, luogo natale di mia madre; ogni venerdi sera si partiva per qualche camp in riva al Columbia river, mio padre pescava dei salmoni enormi che poi regolarmente nessuno mangiava, ma eravamo da soli nella foresta in riva al fiume, era uno spasso con amichetti, compagni di scuola e cuginetti che invitavamo, si faceva il campo, giocavamo a fare i cercatori d'oro o i cacciatori di pellicce, agli indiani e cowboy. Cosi', appena ho potuto, me ne sono preso uno tutto mio. La svolta avvenne nel '78, ero al vertice della mia carriera di manager alberghiero, incontrai lei, tedesca bellissima e intelligente, con un futuro di guru della moda gia' delineato. Visti e piaciuti...un giorno per scherzo dopo aver guardato in tv un magnifico documentario sulle Laccadive, esclamai: dovremmo avere il coraggio di abbandonare tutto e andarci, su quelle isole di paradiso, magari in camper, attraversando tutta l'Asia. Lei di coraggio ne aveva piu' di me e mi rispose: quando partiamo? Siamo stati via quasi due anni, e fu vera avventura, a quei tempi...niente navigatori, niente cellulari, niente internet, niente carte di credito, solo un VW bully camperizzato in modo minimalista e qualche cartina assai imprecisa fatta venire da Londra. Si, vera avventura, nel bene e nel meno bene...nel mezzo della Rivoluzione di Saur, in Afghanistan, a Kabul siamo riusciti per puro caso ad aver salva la vita, rifugiandoci nell'Ambasciata Italiana, schivando carri armati impazziti, cadaveri a terra e pallottole vaganti...ma anche nel bene, con l'inconto del Maharajah di Baroda, poi diventato amico di tutta la vita, che ci apri' le porte del suo incredibile palazzo, e anche di tutta l'India con la sua influenza e le sue formidabili conoscenze. Cosi' ci fu possibile visitare luoghi vietati ai normali viaggiatori, o completamente sconosciuti ai turisti di quei tempi, Laccadive comprese. Poi un giorno mettemmo il camper su un cargo diretto a Genova, e rientrammo in volo; e ciascuno per la propria strada, pronti entrambi a nuove esperienze professionali, ma arricchiti dentro, il che fece la differenza per il resto delle nostre vite. Il camper non l'ho piu' abbandonato, solo cambiato; ho girato un po' dovunque per mesi, alternando lavoro stagionale a lunghe licenze, il tipo di lavoro stagionale me lo consentiva e le compagne hanno sempre condiviso. Rimasto vedovo, ho anche abitato e lavorato per 5 anni in Finlandia, su e giu' tra Tampere e Rovaniemi, e appena potevo andavo, in camper, in riva ad un fiume a pescare salmoni, anche quelli enormi, che pero' ci mangiavamo cucinando sul fuoco a legna in qualche sperduto shelter. Andato finalmente in pensione, i w.e. sono diventati mesi, e ancora oggi, ormai anziano, parto ogni anno ai primi di maggio e rientro a fine ottobre. Parto a giorni per il mio undicesimo viaggio in Lapponia finlandese, purtroppo questa volta con 2 mesi di ritardo per cause familiari (ho un'anziana amatissima sorella) per fortuna positivamente risolte. Ancora una volta mi ci vuole un bel po' di coraggio, alla mia eta', ad affrontare per l'ennesima volta 13/15.000 chilometri in solitaria, con un piccolo furgonato, spesso nel mezzo di in una sperduta foresta dove non incontro un umano per giorni. Oggi ho un camper attrezzato di ogni diavoleria, adoro le nuove tecnologie delle quali faccio largo uso, alla fine e' un gioco diventato abbastanza facile. Solo il freddo mi impedisce di non tornare piu', perche' lassu' a nord il freddo, quello serio, e' davvero esagerato e poco si addice alla vita in camper. Cosi' torno a svernare nelle nebbie della bassa parmense, ma inizio a sognare il prossimo viaggio quasi subito. E a raccogliere, da vecchietto, quel poco di coraggio che mi rimane...sperando che l'ultimo giorno mi colga con la canna da pesca in mano, sulle rive di un lago dorato, magari sotto il sole delle 11 di sera, in perfetta e beata solitudine, in armonia con la natura e mentre lotto per portare a riva un bell'esemplare. Coraggio, non miracoli, a mio modesto parere. Scusate la lungaggine.
In risposta al messaggio di wippet del 02/07/2022 alle 06:32:27La tua storia (meravigliosa!) dimostra che non basta una vita a fare tutto quello che si vorrebbe fare, anche a darci dentro.
Personalmente sono di un'altra idea, niente miracoli, quelli li lascio ai santi. La mia esperienza personale e' diversa, mi ci e' voluto solo un gran coraggio! Il salto l'ho fatto, anzi lo abbiamo fatto nel 1978... Premettoche in camper ci sono praticamente nato, infatti mio padre ne compro' uno nel 1956, io avevo 10 anni. Abitavamo ancora in Oregon, luogo natale di mia madre; ogni venerdi sera si partiva per qualche camp in riva al Columbia river, mio padre pescava dei salmoni enormi che poi regolarmente nessuno mangiava, ma eravamo da soli nella foresta in riva al fiume, era uno spasso con amichetti, compagni di scuola e cuginetti che invitavamo, si faceva il campo, giocavamo a fare i cercatori d'oro o i cacciatori di pellicce, agli indiani e cowboy. Cosi', appena ho potuto, me ne sono preso uno tutto mio. La svolta avvenne nel '78, ero al vertice della mia carriera di manager alberghiero, incontrai lei, tedesca bellissima e intelligente, con un futuro di guru della moda gia' delineato. Visti e piaciuti...un giorno per scherzo dopo aver guardato in tv un magnifico documentario sulle Laccadive, esclamai: dovremmo avere il coraggio di abbandonare tutto e andarci, su quelle isole di paradiso, magari in camper, attraversando tutta l'Asia. Lei di coraggio ne aveva piu' di me e mi rispose: quando partiamo? Siamo stati via quasi due anni, e fu vera avventura, a quei tempi...niente navigatori, niente cellulari, niente internet, niente carte di credito, solo un VW bully camperizzato in modo minimalista e qualche cartina assai imprecisa fatta venire da Londra. Si, vera avventura, nel bene e nel meno bene...nel mezzo della Rivoluzione di Saur, in Afghanistan, a Kabul siamo riusciti per puro caso ad aver salva la vita, rifugiandoci nell'Ambasciata Italiana, schivando carri armati impazziti, cadaveri a terra e pallottole vaganti...ma anche nel bene, con l'inconto del Maharajah di Baroda, poi diventato amico di tutta la vita, che ci apri' le porte del suo incredibile palazzo, e anche di tutta l'India con la sua influenza e le sue formidabili conoscenze. Cosi' ci fu possibile visitare luoghi vietati ai normali viaggiatori, o completamente sconosciuti ai turisti di quei tempi, Laccadive comprese. Poi un giorno mettemmo il camper su un cargo diretto a Genova, e rientrammo in volo; e ciascuno per la propria strada, pronti entrambi a nuove esperienze professionali, ma arricchiti dentro, il che fece la differenza per il resto delle nostre vite. Il camper non l'ho piu' abbandonato, solo cambiato; ho girato un po' dovunque per mesi, alternando lavoro stagionale a lunghe licenze, il tipo di lavoro stagionale me lo consentiva e le compagne hanno sempre condiviso. Rimasto vedovo, ho anche abitato e lavorato per 5 anni in Finlandia, su e giu' tra Tampere e Rovaniemi, e appena potevo andavo, in camper, in riva ad un fiume a pescare salmoni, anche quelli enormi, che pero' ci mangiavamo cucinando sul fuoco a legna in qualche sperduto shelter. Andato finalmente in pensione, i w.e. sono diventati mesi, e ancora oggi, ormai anziano, parto ogni anno ai primi di maggio e rientro a fine ottobre. Parto a giorni per il mio undicesimo viaggio in Lapponia finlandese, purtroppo questa volta con 2 mesi di ritardo per cause familiari (ho un'anziana amatissima sorella) per fortuna positivamente risolte. Ancora una volta mi ci vuole un bel po' di coraggio, alla mia eta', ad affrontare per l'ennesima volta 13/15.000 chilometri in solitaria, con un piccolo furgonato, spesso nel mezzo di in una sperduta foresta dove non incontro un umano per giorni. Oggi ho un camper attrezzato di ogni diavoleria, adoro le nuove tecnologie delle quali faccio largo uso, alla fine e' un gioco diventato abbastanza facile. Solo il freddo mi impedisce di non tornare piu', perche' lassu' a nord il freddo, quello serio, e' davvero esagerato e poco si addice alla vita in camper. Cosi' torno a svernare nelle nebbie della bassa parmense, ma inizio a sognare il prossimo viaggio quasi subito. E a raccogliere, da vecchietto, quel poco di coraggio che mi rimane...sperando che l'ultimo giorno mi colga con la canna da pesca in mano, sulle rive di un lago dorato, magari sotto il sole delle 11 di sera, in perfetta e beata solitudine, in armonia con la natura e mentre lotto per portare a riva un bell'esemplare. Coraggio, non miracoli, a mio modesto parere. Scusate la lungaggine.