Inserito il 20/01/2012 alle: 19:18:35
Bene Ugo, contento della tua presenza e speriamo in qualcun'altro...
Se domenica mattina vogliamo visitare il castello di Gradara, ecco alcune info tratte dal sito ufficiale
id="maroon">id="size3">id="Comic Sans MS">
Orario di ingresso alla rocca
Tutti i giorni: dalle 8.30 alle 18.30
Lunedì: dalle 8.30 alle 13.00
CHIUSO: 25 dicembre e 1 Gennaio
Prezzi di ingresso
Ingresso intero: € 4,00
Per tutti coloro che hanno un’età compresa tra 25 e i 65 anni
Ingresso ridotto: € 2,00
Per tutti i cittadini dell’UE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni (vale anche per i cittadini stranieri a condizione di reciprocità nella riduzione).
Per i docenti con incarico a tempo indeterminato delle scuole statali.
Ingresso gratuito:
Per i cittadini italiani che non abbiano compiuto il 18esimo anno di età o che abbiano a compiuto il 65esimo (vale anche per i cittadini stranieri a condizione di reciprocità nella gratuità).
Per i dipendenti del Ministero dei Beni Culturali, guide interpreti turistici, membri I.C.O.M., docenti e studenti di Architettura, Lettere, Conservazione Beni Culturali, Accademie Belle Arti, ecc.
Il borgo di Gradara
Il piccolo paese di Gradara è raccolto fra prima e la seconda cinta di mura.
Dopo il potere dei Malatesta e la tragedia di Paolo e Francesca che qui si consumò nel settembre 1289, arrivarono gli Sforza.
Nel 1494, appena quattordicenne, arriva Lucrezia Borgia, seconda moglie di Giovanni Sforza. La giovinetta, che ci viene sempre descritta come perversa e corrotta era in realtà una gaia fanciulla dai capelli d’oro e dagli occhi azzurri che subiva l’influenza del padre: il terribile Papa, Alessandro VI Borgia.
Il genitore obbligava la giovane figlia a lasciare il precedente marito ed a sposarne di nuovi per i suoi loschi intrighi.
Gli sposi che non volevano lasciare Lucrezia finivano, come sappiamo, per essere avvelenati.Infatti nel 1497, per volere del Papa, fu sciolto il matrimonio con Giovanni Sforza e quest’ultimo ebbe salva la vita perché accetto di firmare un documento in cui ammetteva (falsamente) di essere impotente. Dopo un breve periodo di dominazione del fratello di Lucrezia, Cesare Borgia detto il Valentino, arrivarono i della Rovere.
Era salito al soglio pontificio Giulio II e questi mise a governare Gradara il nipote Francesco Maria II.
Dopo la morte di Livia Farnese, vedova del Della Rovere, la Rocca venne amministrata dal papato che la concesse in enfiteusi al conte Santinelli, poi agli Omodei di Pesaro, quindi agli Albani ed infine, nella seconda metà del 1700 al marchese Mosca di Pesaro. Egli si occupò amorevolmente della costruzione ed alla sua morte volle essere sepolto nella chiesa parrocchiale di S.Giovanni Battista situata entro la seconda cita di mura.
La Rocca divenne proprietà comunale e questi nel 1877 la cedette al conte Morandi Bonacossi di Lugo. Nel 1920 l’Ing. Umberto Zanvettori di Belluno, ma residente a Roma, la comperò per tre milioni di lire e nelle sue abili mani essa rinacque! Chiamò collaboratori di fama quali gli architetti Ferrari e Giovannoni. Così con un preciso e delicato restauro si collegò a quello compiuto quattro secoli prima da Giovanni Sforza.