Scusate ma tutte le volte che leggo qualcosa sulla Danimarca mi torna in mente quanto ho pubblicato il 30/09/08, col titolo Brutta avventura in Danimarca:
OGGETTO : Reclamo per grave incidente accaduto nel Vs. Paese.
Ho appena trascorso le mie vacanze nel Vostro bellissimo paese, che ho trovato meraviglioso ed ospitale se non fosse per un piccolo incidente che poteva però trasformarsi in tragedia.
Il 16 agosto mi trovavo nei pressi di Skagen, per ammirarne l’incantevole spiaggia, la rara fauna e l’emozionante fenomeno dell’incontro fra i due mari con il suo curioso giuoco di correnti. Sulla via del ritorno io e mia moglie, con la nostra autocaravan stavamo percorrendo la strada tangenziale alla stessa Skagen. Alle ore 16:45 circa abbiamo sentito un forte sibilo e un colpo secco alla portiera sinistra, uno dei vetri era andato in frantumi. La prima impressione è stata che un sasso lanciato dalle ruote di un altro veicolo ci avesse investito, ma dopo il primo spavento ci siamo resi conto che in quel momento non passava nessuno, né davanti, né dietro, né a lato.
Ci siamo fermati appena abbiamo potuto farlo senza ostacolare il traffico e abbiamo constatato con certezza la causa: un proiettile aveva colpito il montante di separazione tra il vetro apribile e quello fisso, rompendo quest’ultimo ma rimanendo conficcato nella guarnizione di gomma che lo sostiene. Preciso che si trattava del proiettile di un fucile ad aria compressa, del tipo comunemente conosciuto da noi come “Flobert” o “Carabina” che non è in grado di uccidere un uomo a meno che non colpisca organi delicati quali occhio, gola, tempie. Però con terrore abbiamo osservato che con soli due o tre centimetri di scostamento della traiettoria, mia moglie che era in quel momento alla guida sarebbe stata colpita al volto o al collo. Poteva morire o rimanere permanentemente invalida, oppure potevamo finire fuori strada con ulteriori imprevedibili conseguenze.
Siamo subito andati a cercare la polizia di Skagen ma senza riuscire a trovarla. Ci siamo allora rivolti alla proprietaria del ristorante dell’Hotel Clausens di fronte alla stazione ferroviaria, che ha cortesemente chiamato quella di Frederikshavn. E’ intervenuta dopo circa un ora, ha constatato la natura dell’incidente, ci ha seguito fino al luogo dell’accaduto che purtroppo abbiamo potuto indicare solo approssimativamente dato lo shock del momento e ci ha congedato. Al mio ritorno a casa ho trovato una loro lettera scritta in danese e quindi incomprensibile per me, tuttavia ho intuito che in mancanza di una regolare denuncia (non potuta farsi al momento a causa delle difficoltà della lingua) non possono fare nulla.
Solo casualmente una disavventura non è finita in tragedia e data la gravità del fatto chiedo che vengano presi tutti i possibili provvedimenti del caso e possibilmente il risarcimento del danno. In Italia quel tipo di fucile necessita di porto d’armi e in ogni caso il possesso deve essere denunciato. Se è così anche in Danimarca non dovrebbe essere difficile rintracciare il colpevole, dato che in quel tratto di strada vi erano solo poche case e una fattoria.
Per più precisa informazione allego copia della lettera della polizia, due fotografie del vetro rotto con il proiettile, e la copia della fattura di riparazione.
Certo che avrò la Vostra massima attenzione porgo distinti saluti.
Quello che precede è il testo di una lettera che ho inviato all'ambasciata danese a Roma e all'ambasciata italiana a Copenaghen il 26 agosto scorso.
Passato oltre un mese l'unica risposta che ho ricevuto è stata dall'ambasciata danese in Roma, la quale mi comunicava di aver trasmesso il fascicolo al loro ministero degli esteri. Poi più nulla.
L'incidente non è per nulla di poco conto, conosco due casi in cui una bambina ha perso un occhio e un altro è morto, per cui non ha nulla di diverso dai nostri famigerati casi di sassi lanciati dai cavalcavia.
A noi è andata bene, ma pur non avendo subito conseguenze gravi se non due giorni di ferie rovinati tra spavento e riparazioni e circa € 100 di danni da un paese tra i più civili mi aspettavo almeno una lettera di scuse.
Per non parlare della reazione della mostra ambasciata a Copenaghen, ossia nessuna.id="brown">
E' vero uno o due episodi isolati non bastano per colpevolizzare un intero popolo, tuttavia segnalare che anche in paesi civilissimi possono accadere brutte cose, mi sembra non solo giusto ma anche assai saggio. Quanto ai titoli degli argomenti mi sembra inutile cercare il pelo nell'uovo.
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