https://youtu.be/sjiSV0WshBE?si...
https://youtu.be/uuanOHAMiWo?si...
In risposta al messaggio di daniguid78 del 20/03/2024 alle 11:43:12Complimenti per il bel resoconto, e grazie per avermi citato come utile fonte di informazione.
Tornato da questa bellissima avventura, quasi 15000 km in 49 giorni, sembrano tanti ma vi assicuro che non mi sono pesati affatto: ho patito molto di più il tempo perso inutilmente solo per cercare parcheggio vicino casaal ritorno e in questi giorni... Paesaggi meravigliosi ed emozioni indescrivibili, la danza delle Aurore e il colore artico di cielo e mare nell'estremo Nord del Finnmark che si affaccia sul mare di Barents mi resterà nel cuore per sempre. Questo è un viaggio che va preparato nei minimi dettagli, e per questo ho pensato di fare un piccolo elenco delle accortezze che, secondo la mia esperienza, rendono più godibile ma soprattutto più sicura e confortevole una simile esperienza nel Grande Nord. Ovviamente le mie sono considerazioni basate sulla mia esperienza e sulle preziose informazioni prese qui sul forum e altrove, può essere utile per chi vuole integrare le informazioni in suo possesso ma non vuole assolutamente essere una guida, ci mancherebbe! Abbigliamento L’inverno a quelle latitudini non scherza, e anche se verso fine febbraio le temperature erano vicine allo zero o addirittura positive, per una decina di giorni ho avuto a che fare con temperature che oscillavano tra i -20° e i -30° costanti, e questo mette a dura prova sia la meccanica che le persone. Per questo, è fondamentale avere un abbigliamento adeguato, composto da diversi strati: in genere si comincia da una calzamaglia calda + pantaloni da sci, calzini da trekking invernali (o di lana merinos, purchè la lana sia superiore al 35-40%), scarpe o stivali da neve (non i moon boot!) con una bella suola antiscivolo e abbastanza comode perchè se sono troppo “giuste” con il piede a contatto con la scarpa il freddo si sente molto di più. Per il “sopra”, maglia tecnica invernale da trekking (se anche questa è con lana merinos meglio), strato antivento e/o piumino leggero/pile pesante + giaccone in piumino invernale o giaccone ben imbottito, fondamentale che abbia il cappuccio incorporato. Per quanto riguarda i guanti, un primo strato leggero antivento o di pile/lana che sia touch per poter utilizzare lo smartphone e un secondo (le moffole sono un must) dove rifugiare le mani infreddolite tra uno scatto all’Aurora e l’altro: anche per le moffole vale lo stesso discorso delle scarpe, non sono comodissime, ma avendo un unico spazio dove le dita possono muoversi liberamente l’aria fa da ottimo isolante e il freddo si sente molto meno rispetto ai guanti tradizionali a 5 dita. Utile, a volte, una maschera da sci, soprattutto nelle giornate più ventose. Per la testa un buon cappello di lana o pile pesante a cui si può aggiungere, per le uscite serali dove si pensa di stare fuori a lungo con temperature rigide (per esempio a caccia dell’Aurora) un utilissimo passamontagna, in pile o materiale tecnico antivento, che può fare davvero la differenza. Veicolo Per prima cosa, fate un bel check-up / tagliando completo del vostro mezzo prima di partire: importante essere a posto al 100%, un piccolo problema a -15° diventa una scocciatura non da poco, a -30° diventa un problema serio da risolvere. Importante portarsi al seguito un filtro gasolio di ricambio e anche un filtro dell’aria (su suggerimento di un amico che sono anni che gira con il van in quelle zone), oltre ad una scorta di liquidi per i rabbocchi (minimo olio motore e lavavetri, quest’ultimo dev’essere almeno valido fino ai -40°). Utilissimo uno spray alla vaselina, da applicare alla partenza e poi ogni 7/10 giorni su tutte le guarnizioni in gomma, per evitare che con il freddo si incollino e rendano difficile aprire anche le portiere: altra cosa fondamentale, uno spray deghiacciante, soprattutto per le serrature (inclusa quella del bocchettone dell’acqua e dello sportello laterale della cassetta wc o dei servizi): il ghiaccio durante il giorno ricoprirà ogni cosa e, forzando l’apertura, le piccole plastiche che funzionano da fermo si romperanno di sicuro (a me è successo con lo sportello del wc per una dimenticanza, rimediato facilmente con un po’ di nastro americano ma è sempre meglio evitare di complicarsi la vita!) Altra cosa importante: controllate se nel vostro mezzo ci sono dei punti dove passano spifferi d’aria (nei furgonati, di solito, oltre che dalla cabina di guida e dalle portiere anteriori arrivano dal portellone laterale e dai portelloni posteriori) e cercate di tamponarli con guarnizioni o con delle tende termiche (per i portelloni posteriori): inoltre, coibentate bene i tubi dell’acqua interni, a volte ci sono dei punti scoperti, dove magari non passano vicino alle tubazioni del riscaldamento, e si corre il rischio che con il freddo possano gelare compromettendo la funzionalità dei servizi a bordo (cucina o lavabo del bagno e/o della doccia): una volta congelati, non c’è modo di “scongelarli” a quelle temperature se non portando il mezzo per qualche ora in un luogo riscaldato, tipo un’officina, ma non è detto che vi facciano entrare lì gratis solo per questo! Acque grigie: con temperature costanti sotto i -15°/-20°, a meno che non si abbia una canalizzazione del riscaldamento che passi all’interno del serbatoio (esiste come soluzione, solo che non costa poco), è impossibile evitare che le grigie gelino: se si hanno delle batterie al litio di grande capacità si possono mettere delle resistenze elettriche, ma comunque sotto una certa temperatura vanno in crisi; l’unica soluzione è tenere aperto lo scarico e, all’occorrenza, mettere il classico secchio sotto: si trovano sempre delle aree sosta o dei semplici parcheggi dove, se non ci sono i bagni classici, funzionano i wc a secco, oppure hanno il pozzetto per il wc chimico per scaricare: alla peggio, si mette il liquido in una tanica e si scarica nei bagni del primo distributore di benzina/bar che si incontra (parliamo delle acque grigie, non delle nere). Una volta ho chiesto di usare i bagni di un museo Sami sempre per scaricare le grigie (dopo averlo visitato e pagato quindi il biglietto), oppure anche in un piccolo bar sperduto tra Svappavaara e Kautokeino: insomma anche se ho usato saponi biologici per tutto, non ho mai scaricato a terra (anche comunque per una semplice questione di principio) trovando sempre un'alternativa valida. Motore Non ho fatto modifiche particolari, i liquidi sono stati utilizzati gli stessi d’ordinanza, volendo si può mettere un olio più fluido, ad esempio uno 0W20 invece dello 0W30 sul Ducato: sarebbe preferibile provvedere al cambio dei liquidi dei freni e del cambio mettendone di più adatti, importante cosa da fare soprattutto se si intende stare con il veicolo fermo per più giorni con temperature molto rigide, ma questo non era il mio caso visto la natura itinerante del viaggio; fondamentale, a mio parere, il preriscaldatore motore, che riscaldando il liquido di raffreddamento del motore scalda tutto il circuito intorno alla testata portando la temperatura del liquido dai -20° ai 70-75 gradi, consentendo un’accensione “in temperatura” limitando al minimo gli attriti senza richiedere troppo sforzo alla batteria motore (anche questa dev’essere comunque in ottima forma): come risultato, Pachino (eh si, il nostro van si chiama così! ) è sempre partito al primo colpo, e anche a -30° non ha manifestato suoni strani o cigolii. Inoltre, avevamo fatto aggiungere al preriscaldatore uno scambiatore di calore, in modo da poterlo usare per riscaldare tutto l’abitacolo, poichè sfrutta la canalizzazione principale della stufa: così, oltre a poter riscaldare l’abitacolo “gratis” quando si è in viaggio, può funzionare perfettamente da riscaldamento alternativo o di backup qualora la Truma avesse dei problemi. Ultima nota, non dimenticate di prendere un liquido lavavetri adeguato alle basse temperature: gli invernali nostrani, con temperature fino ai -15°, lassù non sono sufficienti e rischierete di trovarvi con il liquido congelato all’interno del serbatoio! Per quanto riguarda il gasolio, nessun problema con i rifornimenti in loco, tutti i distributori erogano diesel adeguato al clima invernale artico. Pneumatici Assolutamente indispensabili le gomme chiodate per percorrere le strade ghiacciate del Grande Nord. Ci sono varie strade per ottenere questo:partire con pneumatici invernali e portarsi al seguito 4 gomme chiodate da far montare al momento da un’officina del posto partire con pneumatici invernali e comprare e farsi montare 4 gomme chiodate da un’officina del posto partire con pneumatici invernali chiodabili, come ho fatto io, e portarsi i chiodi al seguito, in modo da provvedere alla chiodatura al momento opportuno (in tutto ci vuole circa 1 ora a pneumatico) Ho scelto questa strada perchè non c'è lo spazio nel nostro van per portare 4 pneumatici chiodati da far montare, e non ne avrei avuto per riportare indietro gli pneumatici chiodati acquistati: chiodare le gomme non è così complicato, schiodarle richiede un pochino più di tempo ma è comunque fattibilissimo, calcolate 1 ora per pneumatico per il montaggio dei chiodi e 1,5 ore a ruota per lo smontaggio Gas Ho sia la Truma 6D che il preriscaldatore motore a gasolio, quindi abbiamo una sola bombola da 10 kg che usiamo solo per cucinare e ci dura almeno 1 anno: qualora abbiate il riscaldamento a gas, è fortemente consigliato affiancarne uno a gasolio: in primis per avere comunque un riscaldamento alternativo il casi di emergenza (con -30° fuori bastano poche ore per avere temperature negative in cellula se la stufa malauguratamente dovesse andare in blocco!), secondo nel Grande Nord i punti dove rifornirsi di gas propano non sono numerosi, e il consumo di gas con freddo intenso è notevole: il Finlandia, poi, ce ne sono ancora meno, potrei sbagliarmi, comunque non è impossibile ma non è comodissimo ricaricare le bombole lassù con i consumi di gas in inverno. Meteo e fauna Nel Finnmark e, in generale, nelle 3 Lapponie visitate (svedese, norvegese e finlandese) il meteo la fa da padrone: ci possono essere giornate tranquille, fredde ma niente di particolare (-8°/-15°), ma quando arriva l’ondata di freddo polare, con temperature sotto i -25°, allora c’è da divertirsi! Comunque, dalla mia piccola esperienza i fattori più pericolosi incontrati nel Grande Nord sono:il vento. Assolutamente il pericolo maggiore, sia quando soffia costante che (peggio) quando sferza a raffiche. Non è il vento che conosciamo noi, lì viaggia tranquillamente dai 60 a oltre i 100 km/h e ti sposta letteralmente il veicolo quando guidi: in sosta, bisogna mettere assolutamente il muso controvento se non si vuole soffrire di mal di mare! Le zone più colpite dal vento in genere sono le coste dell’estremo nord del Finnmark, tra Capo Nord, Gamvik e Vardø e anche le coste occidentali delle isole Lofoten e Vesteralen. Cruiser ne sa qualcosa, visto che siamo rimasti bloccati 2 giorni e mezzo a Honningsvåg principalmente a causa del vento fortissimo che riempiva le strade di neve riportata in pochissimo tempo! il ghiaccio, Soprattutto quello norvegese, verde o il black ice, è ostico sia guidandoci che camminandoci sopra: alcuni parcheggi erano delle vere lastre di ghiaccio lucidissimo, per fortuna in piano, altrimenti era un problema anche ripartire con in camper! gli animali selvatici. Spesso, la mattina o al tramonto, in Lapponia si incontrano molti animali sulle strade, nella maggior parte renne e alci: mentre le prime sono abbastanza “ammaestrate” e dopo un po’ si spostano di lato per rientrare nei boschi, le alci sono davvero temibili, sia per la stazza imponente che hanno sia perchè sono più impacciate nei movimenti e possono scegliere all’ultimo se attraversare o meno: bisogna davvero prestare la massima attenzione, soprattutto nelle prime ore del mattino e al tramonto. gli altri guidatori. Come, ad esempio, il francese con le catene che, durante la salita in convoglio per Capo Nord, incurante delle istruzioni del personale che diceva a chi non era munito di “spikes” (ovvero di chiodi alle gomme) di mettersi in fondo al gruppo, si è infilato in mezzo ai camper frenando di colpo poco dopo durante la salita evitando un tamponamento per miracolo: sceso dall’auto è scivolato quasi cadendo, aggrappandosi alla portiera… purtroppo questa è una variabile che non si può controllare e, anche se il traffico nelle 3 Lapponie è scarso in inverno, non è assolutamente trascurabile. Feeling alla guida sul ghiaccio Qui dipende da quanto vi troviate a vostro agio con la guida su strade innevate: devo dire che il feeling è stato ottimo, riuscivo molto bene a sentire, sia dal rumore che dalla risposta del van, su che tipologia di fondo stavo guidando. Per esperienza ho incontrato 6 tipi di fondo stradale nei quasi 9000 km percorsi con i chiodi su strade innevate e ghiacciate tra Svezia, Norvegia e Finlandia:neve compatta e dura, tipica delle strade svedesi, ottima aderenza e nessun problema a rispettare i limiti (anche di 100 km/h a volte): la situazione ideale dove, forse, potrebbero bastare delle gomme invernali artiche senza chiodi (tipo le Nokian o le Gislaved), ma solo se ci si limitasse a percorrere questa zona della Svezia! Tutte le auto e i mezzi locali, comunque, seppur non c’è l’obbligatorietà, montavano gomme chiodate, il che la dice lunga sul fatto che i chiodi siano fondamentali a quelle latitudini strato di neve con ghiaccio sopra, incontrato principalmente nelle strade secondarie in Svezia e in Norvegia (nell’interno): senti i chiodi che “grattano” leggermente, il che ti fa capire di aggiungere un po’ di prudenza in più perchè ogni manovra improvvisa (come fermarsi per attraversamento alci in primis) comporta una minor tenuta di strada rispetto alla situazione tipo (la 1) strada con ghiaccio vivo, lastroni più o meno uniformi, dove senti i chiodi “grattare” disperatamente: ecco, in questi casi ripensi a quanto sia stato importante moltarli questi benedetti chiodi, altrimenti ti saresti trovato in pochi secondi nel fossato alla tua destra dopo un leggero tornante, anche procedendo a velocità moderata! Black ice: incontrato “solo” 2 volte, in Norvegia, è un tipo di fondo che non consiglio davvero a nessuno: la sensazione, mentre percorrevo il tratto stradale in curva e in leggera discesa, è che ti avessero fatto sparire i chiodi all’improvviso come per magia: si slittava letteralmente sullo strato sottilissimo di ghiaccio, e quando questo strato si rompeva i chiodi grattavano all’impazzata sull’asfalto, riducendo di molto la manovrabilità del mezzo (a proposito del termine “inchiodare”: provate a frenare a fondo, con i chiodi sull’asfanto pulito, e avrete la bella sensazone di andare tranquillamente “lunghi”, le prime volte se non ci si prende la mano si rischia di andar lunghi anche negli svincoli stradali) neve ventata: molto pericolosa, è causata dal forte vento che butta sulla carreggiata la neve a bordo strada, causando delle “lingue” di neve dove è facile arenarsi se non si vedono in tempo (di solito, infatti, in queste tempeste di neve e vento la visibilità è notevolmente ridotta): per fortuna con un mezzo pesante come il nostro si riesce a passare sopra di esse abbastanza agilmente se non sono troppo pronunciate, con auto o monovolume compatte il rischio di rimanere arenati sulle lingue di neve è molto più elevato strato di neve con ghiaccio fresato sopra, tipico delle strade finlandesi: un ottimo modo per smontare i mobili del camper o per simulare una giornata di lavoro di un operaio della stradale alle prese con il martello pneumatico! Devo dire che queste strade sono davvero fastidiose, le vibrazioni sono importanti e discontinue e, per evitare i “solchi”, a volte si rischia di finire nel bordo esterno di neve non battuta con spiacevoli conseguenze sulla tenuta di strada: brevi tratti li ho incontrati anche nelle strade interne della Svezia entrando nei paesini, ma qui avevano un senso perchè erano usate a mo’ di dissuasori o bande sonore per avvisarti che il limite era di 40 km/h: insomma, non il massimo da percorrere come fondo stradale asfalto pulito: qui l’unica cosa che si sente di diverso è un leggero rumore sordo dei chiodi, tuttavia non è fastidioso: attenzione però che la tenuta, soprattutto in frenata, è minore che guidare senza chiodi, e quindi la prudenza dev’essere sempre alta Preparazione dell’equipaggio Anche questo fattore è importante: è essenziale che ognuno sappia ricoprire bene il proprio ruolo, con il vento e il freddo ogni operazione è di per sè più complicata, quindi bisogna saper ridurre al minimo i problemi (anche piccoli) che in queste situazioni di tempo e temperature possono divenire importanti. Altra cosa importante è sapersi adattare alle situazioni, per esempio se ci si trova bloccati per delle strade chiuse per maltempo non si può fare altro che aspettare che venga liberata dagli spazzaneve, o che arrivi il convoglio: a volte ci vogliono ore prima che arrivino i mezzi adibiti allo sgombero della strada, insomma ci vuole tanta pazienza. Il fatto di essere da solo ha i suoi vantaggi e svantaggi, comunque non disdegnando la solitudine anche in montagna non ho avuto problemi, anche perché c'era talmente tanto da vedere, anche quando non c'era nulla, che è impossibile annoiarsi lassù E poi, se quando si resta bloccati gioco forza per il maltempo hai compagni di avventura come Cruiser, il tempo passa meravigliosamente! Un ringraziamento anche a Borderline, per il nostro incontro a Skarsvåg e la grigliata fantastica a Capo Nord per il mio quasi compleanno, e per esserci scambiati notizie e informazioni mano a mano che i nostri viaggi procedevano. In ultimo, un grazie a tutte le persone di questo bellissimo forum per le preziose informazioni ricevute, Wippet in primis ma anche altri, Steu851, Ledzep... senza il vostro aiuto organizzare il tutto sarebbe stato molto più difficile! Daniele
In risposta al messaggio di wippet del 02/05/2024 alle 01:07:35Ciao Wippet,
Complimenti per il bel resoconto, e grazie per avermi citato come utile fonte di informazione. Dopo quasi 20 anni di frequentazione scandinava, penso di aver capito qualcosa, e sono lieto di esserti stato utile. Personalmente,dopo 6 lunghi inverni passati a quelle latitudini, ho ancora un chiaro ricordo della bellezza e dell'unicità dell'inverno nordico. Ormai sono troppo vecchio per quel tipo di esperienza, ma avessi qualche anno in meno, sarei pronto a ripartire nuovamente con lo stesso entusiasmo di allora! Mi limito ormai ad andarci nel periodo più facile climaticamente parlando, non che sia meno interessante, ma sicuramente più confortevole. Anzi, se non l'hai già fatto in passato, ti suggerisco di tornare a visitare i luoghi non più celati dalla neve e dal ghiaccio....ci troverai un'esplosione di vita e di natura incontaminata, come ancora è possibile incontrare in pochissimi luoghi al mondo!
In risposta al messaggio di Furio59 del 02/05/2024 alle 12:56:34Ciao Furio59,
Ciao Daniguid, sono in turchia con sim turca e giga limitati, ma appena rientro la prima cosa che faccio è guardare i tuoi video, complimenti ancora , spero di emularti il prossimo inverno come tu sai.