In risposta al messaggio di gommapiuma del 01/05/2019 alle 00:24:46Ciao gommapiuma.
Ciao a tutti, sono appena tornato da una gita nella Grecia continentale, ho pensato di scrivere un po' di cose sparse riguardo a questa esperienza, non proprio in forma di diario, se mai possano essere d'aiuto a qualcuno.Sono partito da solo, da Roma, con il mio fido Sven Hedin del 1986 su VW LT31 2.4D aspirato. L'itinerario, piuttosto sfidante soprattutto considerando la modesta cavalleria a disposizione (55 KW), è stato questo: Roma-Brindisi (sosta notturna a [quì il censore del forum aveva messo asterischi, poichè il nome di questa graziosa cittadina nella nostra lingua è anche una parola non molto elegante: inizia per T, finisce per a, e in mezzo c'è roi], FG, paese carinissimo e area camper altrettanto carina). Salita agevole sulla ripidissima rampa interna al traghetto, cosa questa-ho capito poi-niente affatto scontata. Arrivo a Igoumenitsa di mattina alle 6 ora greca (5 ora italiana). Pieno al primo distributore dell'autostrada verso Ioannina a 1,30/l + mancia per lavaggio rapido del camperino (non richiesto ma tant'è). Prima tappa Metsovo, ameno paese di montagna con negozi di artigianato vario, carino. L'intenzione era quella di proseguire verso Kalabaka (Meteore) percorrendo la vecchia statale tra i monti, ed in effetti così ho provato a fare, fino a che non ho trovato una sbarra ed un avviso Proseguire a proprio rischio. Ho proseguito, avendo visto tracce fresche di transiti, per una quindicina di km, strada in condizioni a tratti disastrate (presumo a causa di eventi sismici), dopodichè ho trovato neve quindi sono tornato indietro. Ovviamente non ho incrociato alcun essere animato. Un po' un azzardo, pensavo tra me e me, se mi si scassa il camperino qua sono volatili per diabetici. Ed è stato il primo di una serie di tre pensieri analoghi che mi è capitato di fare. Tornato alla sbarra ho incrociato una comitiva di centauri italiani ai quali ho riportato le difficoltà (oltretutto viste le condizioni in cui versava la strada, anche prima del tratto innevato, era impossibile pensare di percorrerla con moto da turismo). Ho saputo poi che da quando è stata aperta l'autostrada, questa strada è stata ufficialmente chiusa e quindi non più manutenuta dallo stato. Tornando sui miei passi, sosta a Kastraki, paesello abbastanza insignificante ai piedi delle formazioni rocciose delle meteore. Campeggio (Vrachos) carino, e poi, sarà stato perchè era la prima, alla taverna del campeggio ho mangiato l'insalata greca più buona di tutto il viaggio. Dopo la visita al monastero più grande (Grande meteora), imperdibile sebbene molto ristrutturato (a me piace il vecchiume), sono tornato a piedi al campeggio, in una piacevole passeggiata (in discesa) di circa 5 km. Sono poi partito in direzione sud, sosta a Trikala, cittadina piacevole, sul fiume. Da vedere il castello bizantino, costruito da Giustiniano e ricostruito dagli Ottomani, con una bella torre in fase di restauro, e un caffè interno veramente bellissimo, elegante, particolare. Chiacchiere interessanti con il proprietario, che parla un italiano perfetto. Avevo trovato proprio nel parcheggio del castello un'ottima possibilità di sosta notturna, salvo poi accorgermi, verso le 23.30, che tale parcheggio era utilizzato di notte dai giovanotti del luogo per cimentarsi in gare di sgommate, impennate ed altre silenziosissime attività... quindi sono ripartito sempre in direzione sud, e mi sono fermato a dormire in una specie di autogrill in mezzo ai monti. Nottata tranquillissima, caffè espresso come si deve al bar di questo strano posto. La mattina dopo, arrivo alle Termopili, in verità con grandissime aspettative, in parte deluse. L'umore si è prestissimo risollevato quando ho scovato la zona termale di Dàmasta, attraversando un paio di bassi guadi, dove ho potuto fare un bagno lunghissimo e bellissimo in un'acqua tiepida che non sarei uscito più! Sosta pranzo in un paesello sul golfo Maliaco, Kamena Vourla, e poi ripartenza in direzione Delfi. Tappa interessantissima tra i monti a Vagonetto, sito minerario con possibilità di visita alla miniera di bauxite. La visita, lunga e molto ben spiegata dalla guida in inglese con l'ausilio di supporti audio in italiano, è stata molto interessante, e anche toccante, immaginando come e in quali condizioni i minatori lavora(va)no, devo dire però che non è assolutamente adatta a chi soffre di claustrofobia, poichè si va 18 metri sottoterra con un ascensore, e poi ci si inoltra per un bel pezzo in una galleria con un trenino a gasolio. Il paesaggio montano all'esterno della miniera sembra poco terrestre, diciamo così, perchè tutto ciò che esiste intorno allo stabilimento, ed anche le strade per diverse decine di chilometri, ha assunto un color ruggine, provocato dalla polvere di bauxite trasportata con i camion verso gli impianti di fabbricazione dell'alluminio. Proseguendo sono arrivato ad Amfissa: sono stato accolto da un barista e da una ristoratrice con molto calore e con anche un po' di stupore, pare che lì nessun turista/straniero si fermi mai. Per me è stata una sosta piacevole. Dopo essermi rifocillato e riposato sono ripartito per Galaxidi, località di mare molto carina, ove pensavo di pernottare, ma ho visto moltissimi cartelli di divieto, quindi nonostante fosse bassa stagione ho preferito cercare un campeggio aperto, e l'ho trovato a Delfi. Un po' scomodo da raggiungere ma molto bello, con una bellissima vista, a pochi km dal sito archeologico, che ho raggiunto di buon'ora la mattina dopo, trovando parcheggio proprio davanti all'entrata. Dopo poco tempo c'è stata una vera e propria invasione di turisti locali e stranieri che ha reso la visita a questo sito, che ha davvero dell'incredibile e da sola vale il viaggio, direi faticosa e fastidiosa. Notevole anche l'annesso museo. Deludenti e malmessi, invece, sia la fonte Kastalia che il santuario di Atena Pronaia, entrambi adiacenti al Santuario di Apollo. Visitati il sito ed il museo, sono partito in direzione del monastero di Ossios Loukas, che ho raggiunto dopo essermi fermato per un caffè ad Arachova, località montana molto carina. Il monastero, situato in un posto paesaggisticamente meraviglioso, è molto frequentato, di varia e imponente architettura, con interessanti decorazioni nelle due chiese e nella cripta, c'è anche la macabra esposizione del monaco in una bara di vetro. Ho visto i monaci molto attivi, anche a discutere con operai, muratori etc. insomma, mi è parso, positivamente, non solo un posto di preghiera ma anche di azione. Riparto in direzione Atene. Con molte aspettative storiche mi fermo a Tebe (oggi Thiva). Orrenda, semplicemente. Via subito, arrivo ad Atene nel tardo pomeriggio. Sosta al campeggio, unico in città. Ho trovato posto per il rotto della cuffia e solo per una notte, non avendo prenotato. Spostamento agevole dal campeggio al centro con i mezzi pubblici, cena nel quartiere riqualificato di Gkazi, mattina dopo visita al museo dell'acropoli, parcheggio a pagamento in una stradina strettissima del quartiere Plaka a 20 euro per 3 ore. Sarebbe stato più sensato pagare al campeggio la tariffa parcheggio di dieci euro e tornare in centro con i mezzi. Sapevatelo :) Da Atene, ritorno al nord per l'imbarco. Ponte sul canale di Corinto, portata max. 3T, diceva un cartello, io non conoscevo il mio peso, ma sono stato ottimista ed eccomi qua :) Sosta spiedini quasi obbligata, pare che il souvlaki sia proprio la specialità della zona. Li ho mangiati, in effetti, in una taverna del versante peloponneso, ma niente di che. Il viaggio è proseguito senza particolari entusiasmi lungo la costa est del peloponneso, molto anonima. Arrivato a Rio, in prossimità di Patrasso, non ho ritenuto eticamente sopportabile pagare 32 euro per passare sul ponte, quindi ho optato per il passaggio in traghetto, rapido e comodo, per sei euro e mezzo (tale tariffa, mi è poi stato spiegato, si applica solo ai camper furgonati propriamente detti, con carrozzeria di lamiera, mentre i camper di altre tipologia pagano di più). Sosta notturna in libera a Missolungi, cittadina universitaria vivace carina e tranquilla, in prossimità del parco pubblico, che merita una visita, cercate la statua di Lord Byron che molto si spese per i greci, e in questa cittadina morì di meningite. Un po' buffa la traslitterazione in caratteri greci del suo cognome, che si pronuncia, in greco, Virona :) Avendone letto di magnifiche spiagge, ed anche considerata l'estrema facilità per raggiungerla grazie a un ponte, ho deciso di andare a Lefkada. Tutto vero, spiagge magnifiche, acqua limpidissima, colori meravigliosi. Ho dormito in libera a bordo mare in compagnia di un silenzioso equipaggio romeno. E' stato un risveglio bellissimo, c'è da dire. Proseguendo sempre in direzione nord, ho dovuto mio malgrado percorrere il tunnel sottomarino (per un modico pedaggio) tra Azio e Prevesa. E' stata la seconda volta in cui ho pensato ai volatili per diabetici. Per fortuna è stato tutto molto breve. Proseguendo, mi sono lasciato incuriosire dalle indicazioni per le sorgenti dell'Acheronte. Questa volta ho fatto bene: bel posto, bella passeggiata tra natura e animali, acqua fredda e pulita, gommoni e kayak. Proseguendo, i miei aiutanti gps (uno waze l'altro maps) hanno avuto un battibecco e ho mancato l'uscita per Parga, che avevo letto sulla guida essere meritevole di una sosta. Dopo pochissimo però ho visto un'indicazione: Parga a sinistra, e la seguo. Questa volta ho fatto male, malissimo. In men che non si dica tornanti ripidissimi su una strada larga esattamente come il camper, piena di vegetazione e rami bassi (il mio camperino tra portapacchi e box da tetto sfiora i 3 metri e 40 di altezza). Sono stati i venti minuti di guida più faticosi che io ricordi. Se fosse sopraggiunto qualcuno nel senso contrario davvero non avrei saputo cosa fare, impossibile invertire la marcia, impensabile tentare una retromarcia su strade simili, roccia a sinistra, precipizio a destra e senza nessunissima protezione. L'unica possibilità era insomma procedere verso un ignoto che appariva sempre più minaccioso. Un ramo ha sfondato il box fiamma, poco male. In questa circostanza i volatili per diabetici si sono presentati a stormi. Poteva andare peggio, ma tutto è bene quel che finisce bene. L'arrivo a Parga mi è servito solo per ripigliarmi da questa fatica, in realtà la cittadina non l'ho visitata, tanto che ero esausto. Ho preso un caffè, acquistato un po' di frutta e bevande e sono ripartito per un posto tranquillo, che ho trovato nel campeggio Kalami, con una spiaggia bellissima, tra Plataria e Igoumenitsa. Un giorno di pieno relax prima della partenza, alla mezzanotte del giorno dopo. Poi, perquisizione al porto di BR del camperino, sia lui che io evidentemente abbiamo una faccia poco raccomandabile :) E poi da BR a RM in sole undici ore di guida moltissimo rilassata :) Bilancio: molto positivo. Cosa mi è piaciuto: i posti, la gente, la lingua, i cibi. Cosa non mi è piaciuto: viabilità ordinaria molto migliorabile, le strade pericolose dovrebbero essere adeguatamente segnalate, frequentissime sono le frane di rocce, terra o terra mista ad alberi, e ben poche, delle strade che ho percorso, avevano reti di protezione. Credo che tornerò, per un giro nella parte bella del peloponneso, sempre e rigorosamente in bassa stagione. Farò tesoro di questa esperienza per non avventurarmi più in strade ignote senza prima essere sicuro di poter cambiare idea e senso di marcia senza troppi problemi, ed è soprattutto questo il messaggio che desidero condividere. Ho avuto senz'altro anche un po' di fortuna, perchè il camperino è sì lento, ma ha una impostazione meccanica (passo corto, niente sbalzo, traz. posteriore, buona altezza da terra) che ha contribuito a trarmi d'impaccio nelle situazioni che mi sono sembrate potenzialmente critiche. PS: con un misto di sgomento e di incredulità ho assistito a poco edificanti attività di scarico selvaggio ad opera di maiali alla guida di camper, uno con targa francese e uno con targa italiana di Siracusa. Peraltro, in uno scenario montano incontaminato. Vergognissima.
In risposta al messaggio di sergiozh del 01/05/2019 alle 04:40:49Sto cercando di inserire delle foto su un file word, quando ho finito lo pubblico nei diari. Ma sono davvero una frana a fare le foto, sei avvisato :)
Hai qualche foto dei paesaggi visti da postarci ?
In risposta al messaggio di gommapiuma del 01/05/2019 alle 00:24:46
Ciao a tutti, sono appena tornato da una gita nella Grecia continentale, ho pensato di scrivere un po' di cose sparse riguardo a questa esperienza, non proprio in forma di diario, se mai possano essere d'aiuto a qualcuno.Sono partito da solo, da Roma, con il mio fido Sven Hedin del 1986 su VW LT31 2.4D aspirato. L'itinerario, piuttosto sfidante soprattutto considerando la modesta cavalleria a disposizione (55 KW), è stato questo: Roma-Brindisi (sosta notturna a [quì il censore del forum aveva messo asterischi, poichè il nome di questa graziosa cittadina nella nostra lingua è anche una parola non molto elegante: inizia per T, finisce per a, e in mezzo c'è roi], FG, paese carinissimo e area camper altrettanto carina). Salita agevole sulla ripidissima rampa interna al traghetto, cosa questa-ho capito poi-niente affatto scontata. Arrivo a Igoumenitsa di mattina alle 6 ora greca (5 ora italiana). Pieno al primo distributore dell'autostrada verso Ioannina a 1,30/l + mancia per lavaggio rapido del camperino (non richiesto ma tant'è). Prima tappa Metsovo, ameno paese di montagna con negozi di artigianato vario, carino. L'intenzione era quella di proseguire verso Kalabaka (Meteore) percorrendo la vecchia statale tra i monti, ed in effetti così ho provato a fare, fino a che non ho trovato una sbarra ed un avviso Proseguire a proprio rischio. Ho proseguito, avendo visto tracce fresche di transiti, per una quindicina di km, strada in condizioni a tratti disastrate (presumo a causa di eventi sismici), dopodichè ho trovato neve quindi sono tornato indietro. Ovviamente non ho incrociato alcun essere animato. Un po' un azzardo, pensavo tra me e me, se mi si scassa il camperino qua sono volatili per diabetici. Ed è stato il primo di una serie di tre pensieri analoghi che mi è capitato di fare. Tornato alla sbarra ho incrociato una comitiva di centauri italiani ai quali ho riportato le difficoltà (oltretutto viste le condizioni in cui versava la strada, anche prima del tratto innevato, era impossibile pensare di percorrerla con moto da turismo). Ho saputo poi che da quando è stata aperta l'autostrada, questa strada è stata ufficialmente chiusa e quindi non più manutenuta dallo stato. Tornando sui miei passi, sosta a Kastraki, paesello abbastanza insignificante ai piedi delle formazioni rocciose delle meteore. Campeggio (Vrachos) carino, e poi, sarà stato perchè era la prima, alla taverna del campeggio ho mangiato l'insalata greca più buona di tutto il viaggio. Dopo la visita al monastero più grande (Grande meteora), imperdibile sebbene molto ristrutturato (a me piace il vecchiume), sono tornato a piedi al campeggio, in una piacevole passeggiata (in discesa) di circa 5 km. Sono poi partito in direzione sud, sosta a Trikala, cittadina piacevole, sul fiume. Da vedere il castello bizantino, costruito da Giustiniano e ricostruito dagli Ottomani, con una bella torre in fase di restauro, e un caffè interno veramente bellissimo, elegante, particolare. Chiacchiere interessanti con il proprietario, che parla un italiano perfetto. Avevo trovato proprio nel parcheggio del castello un'ottima possibilità di sosta notturna, salvo poi accorgermi, verso le 23.30, che tale parcheggio era utilizzato di notte dai giovanotti del luogo per cimentarsi in gare di sgommate, impennate ed altre silenziosissime attività... quindi sono ripartito sempre in direzione sud, e mi sono fermato a dormire in una specie di autogrill in mezzo ai monti. Nottata tranquillissima, caffè espresso come si deve al bar di questo strano posto. La mattina dopo, arrivo alle Termopili, in verità con grandissime aspettative, in parte deluse. L'umore si è prestissimo risollevato quando ho scovato la zona termale di Dàmasta, attraversando un paio di bassi guadi, dove ho potuto fare un bagno lunghissimo e bellissimo in un'acqua tiepida che non sarei uscito più! Sosta pranzo in un paesello sul golfo Maliaco, Kamena Vourla, e poi ripartenza in direzione Delfi. Tappa interessantissima tra i monti a Vagonetto, sito minerario con possibilità di visita alla miniera di bauxite. La visita, lunga e molto ben spiegata dalla guida in inglese con l'ausilio di supporti audio in italiano, è stata molto interessante, e anche toccante, immaginando come e in quali condizioni i minatori lavora(va)no, devo dire però che non è assolutamente adatta a chi soffre di claustrofobia, poichè si va 18 metri sottoterra con un ascensore, e poi ci si inoltra per un bel pezzo in una galleria con un trenino a gasolio. Il paesaggio montano all'esterno della miniera sembra poco terrestre, diciamo così, perchè tutto ciò che esiste intorno allo stabilimento, ed anche le strade per diverse decine di chilometri, ha assunto un color ruggine, provocato dalla polvere di bauxite trasportata con i camion verso gli impianti di fabbricazione dell'alluminio. Proseguendo sono arrivato ad Amfissa: sono stato accolto da un barista e da una ristoratrice con molto calore e con anche un po' di stupore, pare che lì nessun turista/straniero si fermi mai. Per me è stata una sosta piacevole. Dopo essermi rifocillato e riposato sono ripartito per Galaxidi, località di mare molto carina, ove pensavo di pernottare, ma ho visto moltissimi cartelli di divieto, quindi nonostante fosse bassa stagione ho preferito cercare un campeggio aperto, e l'ho trovato a Delfi. Un po' scomodo da raggiungere ma molto bello, con una bellissima vista, a pochi km dal sito archeologico, che ho raggiunto di buon'ora la mattina dopo, trovando parcheggio proprio davanti all'entrata. Dopo poco tempo c'è stata una vera e propria invasione di turisti locali e stranieri che ha reso la visita a questo sito, che ha davvero dell'incredibile e da sola vale il viaggio, direi faticosa e fastidiosa. Notevole anche l'annesso museo. Deludenti e malmessi, invece, sia la fonte Kastalia che il santuario di Atena Pronaia, entrambi adiacenti al Santuario di Apollo. Visitati il sito ed il museo, sono partito in direzione del monastero di Ossios Loukas, che ho raggiunto dopo essermi fermato per un caffè ad Arachova, località montana molto carina. Il monastero, situato in un posto paesaggisticamente meraviglioso, è molto frequentato, di varia e imponente architettura, con interessanti decorazioni nelle due chiese e nella cripta, c'è anche la macabra esposizione del monaco in una bara di vetro. Ho visto i monaci molto attivi, anche a discutere con operai, muratori etc. insomma, mi è parso, positivamente, non solo un posto di preghiera ma anche di azione. Riparto in direzione Atene. Con molte aspettative storiche mi fermo a Tebe (oggi Thiva). Orrenda, semplicemente. Via subito, arrivo ad Atene nel tardo pomeriggio. Sosta al campeggio, unico in città. Ho trovato posto per il rotto della cuffia e solo per una notte, non avendo prenotato. Spostamento agevole dal campeggio al centro con i mezzi pubblici, cena nel quartiere riqualificato di Gkazi, mattina dopo visita al museo dell'acropoli, parcheggio a pagamento in una stradina strettissima del quartiere Plaka a 20 euro per 3 ore. Sarebbe stato più sensato pagare al campeggio la tariffa parcheggio di dieci euro e tornare in centro con i mezzi. Sapevatelo :) Da Atene, ritorno al nord per l'imbarco. Ponte sul canale di Corinto, portata max. 3T, diceva un cartello, io non conoscevo il mio peso, ma sono stato ottimista ed eccomi qua :) Sosta spiedini quasi obbligata, pare che il souvlaki sia proprio la specialità della zona. Li ho mangiati, in effetti, in una taverna del versante peloponneso, ma niente di che. Il viaggio è proseguito senza particolari entusiasmi lungo la costa est del peloponneso, molto anonima. Arrivato a Rio, in prossimità di Patrasso, non ho ritenuto eticamente sopportabile pagare 32 euro per passare sul ponte, quindi ho optato per il passaggio in traghetto, rapido e comodo, per sei euro e mezzo (tale tariffa, mi è poi stato spiegato, si applica solo ai camper furgonati propriamente detti, con carrozzeria di lamiera, mentre i camper di altre tipologia pagano di più). Sosta notturna in libera a Missolungi, cittadina universitaria vivace carina e tranquilla, in prossimità del parco pubblico, che merita una visita, cercate la statua di Lord Byron che molto si spese per i greci, e in questa cittadina morì di meningite. Un po' buffa la traslitterazione in caratteri greci del suo cognome, che si pronuncia, in greco, Virona :) Avendone letto di magnifiche spiagge, ed anche considerata l'estrema facilità per raggiungerla grazie a un ponte, ho deciso di andare a Lefkada. Tutto vero, spiagge magnifiche, acqua limpidissima, colori meravigliosi. Ho dormito in libera a bordo mare in compagnia di un silenzioso equipaggio romeno. E' stato un risveglio bellissimo, c'è da dire. Proseguendo sempre in direzione nord, ho dovuto mio malgrado percorrere il tunnel sottomarino (per un modico pedaggio) tra Azio e Prevesa. E' stata la seconda volta in cui ho pensato ai volatili per diabetici. Per fortuna è stato tutto molto breve. Proseguendo, mi sono lasciato incuriosire dalle indicazioni per le sorgenti dell'Acheronte. Questa volta ho fatto bene: bel posto, bella passeggiata tra natura e animali, acqua fredda e pulita, gommoni e kayak. Proseguendo, i miei aiutanti gps (uno waze l'altro maps) hanno avuto un battibecco e ho mancato l'uscita per Parga, che avevo letto sulla guida essere meritevole di una sosta. Dopo pochissimo però ho visto un'indicazione: Parga a sinistra, e la seguo. Questa volta ho fatto male, malissimo. In men che non si dica tornanti ripidissimi su una strada larga esattamente come il camper, piena di vegetazione e rami bassi (il mio camperino tra portapacchi e box da tetto sfiora i 3 metri e 40 di altezza). Sono stati i venti minuti di guida più faticosi che io ricordi. Se fosse sopraggiunto qualcuno nel senso contrario davvero non avrei saputo cosa fare, impossibile invertire la marcia, impensabile tentare una retromarcia su strade simili, roccia a sinistra, precipizio a destra e senza nessunissima protezione. L'unica possibilità era insomma procedere verso un ignoto che appariva sempre più minaccioso. Un ramo ha sfondato il box fiamma, poco male. In questa circostanza i volatili per diabetici si sono presentati a stormi. Poteva andare peggio, ma tutto è bene quel che finisce bene. L'arrivo a Parga mi è servito solo per ripigliarmi da questa fatica, in realtà la cittadina non l'ho visitata, tanto che ero esausto. Ho preso un caffè, acquistato un po' di frutta e bevande e sono ripartito per un posto tranquillo, che ho trovato nel campeggio Kalami, con una spiaggia bellissima, tra Plataria e Igoumenitsa. Un giorno di pieno relax prima della partenza, alla mezzanotte del giorno dopo. Poi, perquisizione al porto di BR del camperino, sia lui che io evidentemente abbiamo una faccia poco raccomandabile :) E poi da BR a RM in sole undici ore di guida moltissimo rilassata :) Bilancio: molto positivo. Cosa mi è piaciuto: i posti, la gente, la lingua, i cibi. Cosa non mi è piaciuto: viabilità ordinaria molto migliorabile, le strade pericolose dovrebbero essere adeguatamente segnalate, frequentissime sono le frane di rocce, terra o terra mista ad alberi, e ben poche, delle strade che ho percorso, avevano reti di protezione. Credo che tornerò, per un giro nella parte bella del peloponneso, sempre e rigorosamente in bassa stagione. Farò tesoro di questa esperienza per non avventurarmi più in strade ignote senza prima essere sicuro di poter cambiare idea e senso di marcia senza troppi problemi, ed è soprattutto questo il messaggio che desidero condividere. Ho avuto senz'altro anche un po' di fortuna, perchè il camperino è sì lento, ma ha una impostazione meccanica (passo corto, niente sbalzo, traz. posteriore, buona altezza da terra) che ha contribuito a trarmi d'impaccio nelle situazioni che mi sono sembrate potenzialmente critiche. PS: con un misto di sgomento e di incredulità ho assistito a poco edificanti attività di scarico selvaggio ad opera di maiali alla guida di camper, uno con targa francese e uno con targa italiana di Siracusa. Peraltro, in uno scenario montano incontaminato. Vergognissima.
In risposta al messaggio di salvatore del 01/05/2019 alle 14:44:25Dal mio punto di vista, "primum non nocere", quindi se in una certa zona ci sono oggettivi problemi di carico/scarico, non legati a braccia corte e meschinità analoghe, beh, dal mio punto di vista in quella zona, molto semplicemente, non ci si va in camper, o lo si usa come semplice mezzo di trasporto soggiornando in camere ammobiliate, alberghi o B&B.
Ciao gommapiuma PS: con un misto di sgomento e di incredulità ho assistito a poco edificanti attività di scarico selvaggio ad opera di maiali alla guida di camper, uno con targa francese e uno con targa italiana di Siracusa.Peraltro, in uno scenario montano incontaminato. Vergognissima. Purtroppo questo e' uno dei problemi principali della Grecia. Mancano punti di scarico, come li intendiamo noi. Quindi bisogna sempre appoggiarsi ai campeggi. Il fatto e' che in alcune aree mancano anche i campeggi. Ovvio che questo non puo' in alcun modo giustificare il vergognoso comportamento da te rilevato.
In risposta al messaggio di gommapiuma del 01/05/2019 alle 17:38:04Ciao gommapiuma.
Dal mio punto di vista, primum non nocere, quindi se in una certa zona ci sono oggettivi problemi di carico/scarico, non legati a braccia corte e meschinità analoghe, beh, dal mio punto di vista in quella zona, molto semplicemente, non ci si va in camper, o lo si usa come semplice mezzo di trasporto soggiornando in camere ammobiliate, alberghi o B&B.
In risposta al messaggio di innuendo del 02/05/2019 alle 15:04:09Ciao Yassu, sì la strada chiusa è quella del passo Katara, la (ex?) nazionale n. 6.
Buongiorno a tutti Gommapiuma ho letto con simpatia il tuo resoconto semiserio riconoscendo in alcuni particolari che hai citato,situazioni che anch'io, amante della Grecia,ho vissuto. Volevo chiederti,visto che non la nomini,sela zona che è interdetta al traffico,viste le condizioni della strada, è quella relativa al Passo Katara da cui si scende poi per raggiungere la piana della Tessaglia. Ti chiedo questo perché quando vado nella Grecia continentale evito l'autostrada e preferisco la vecchia statale,ma se ora è così impraticabile me ne dovrò fare una ragione. Ultimamente bazzico frequentemente il Peloponneso per cui il nord della Grecia non lo faccio da parecchio e per andare nel mio Pelion,passo da sotto o attraverso l'isola Eubea Yassu
http://camper-troxospito.gr/cat...
In risposta al messaggio di kukosg del 03/05/2019 alle 10:30:38Credo che non sia conveniente in qualsiasi nazione europea ... negli altri continenti non lo so ...
Ricordati che in Grecia non conviene fare il pieno in autostrada.
In risposta al messaggio di gommapiuma del 01/05/2019 alle 00:24:46Ciao gommapiuma,
Ciao a tutti, sono appena tornato da una gita nella Grecia continentale, ho pensato di scrivere un po' di cose sparse riguardo a questa esperienza, non proprio in forma di diario, se mai possano essere d'aiuto a qualcuno.Sono partito da solo, da Roma, con il mio fido Sven Hedin del 1986 su VW LT31 2.4D aspirato. L'itinerario, piuttosto sfidante soprattutto considerando la modesta cavalleria a disposizione (55 KW), è stato questo: Roma-Brindisi (sosta notturna a [quì il censore del forum aveva messo asterischi, poichè il nome di questa graziosa cittadina nella nostra lingua è anche una parola non molto elegante: inizia per T, finisce per a, e in mezzo c'è roi], FG, paese carinissimo e area camper altrettanto carina). Salita agevole sulla ripidissima rampa interna al traghetto, cosa questa-ho capito poi-niente affatto scontata. Arrivo a Igoumenitsa di mattina alle 6 ora greca (5 ora italiana). Pieno al primo distributore dell'autostrada verso Ioannina a 1,30/l + mancia per lavaggio rapido del camperino (non richiesto ma tant'è). Prima tappa Metsovo, ameno paese di montagna con negozi di artigianato vario, carino. L'intenzione era quella di proseguire verso Kalabaka (Meteore) percorrendo la vecchia statale tra i monti, ed in effetti così ho provato a fare, fino a che non ho trovato una sbarra ed un avviso Proseguire a proprio rischio. Ho proseguito, avendo visto tracce fresche di transiti, per una quindicina di km, strada in condizioni a tratti disastrate (presumo a causa di eventi sismici), dopodichè ho trovato neve quindi sono tornato indietro. Ovviamente non ho incrociato alcun essere animato. Un po' un azzardo, pensavo tra me e me, se mi si scassa il camperino qua sono volatili per diabetici. Ed è stato il primo di una serie di tre pensieri analoghi che mi è capitato di fare. Tornato alla sbarra ho incrociato una comitiva di centauri italiani ai quali ho riportato le difficoltà (oltretutto viste le condizioni in cui versava la strada, anche prima del tratto innevato, era impossibile pensare di percorrerla con moto da turismo). Ho saputo poi che da quando è stata aperta l'autostrada, questa strada è stata ufficialmente chiusa e quindi non più manutenuta dallo stato. Tornando sui miei passi, sosta a Kastraki, paesello abbastanza insignificante ai piedi delle formazioni rocciose delle meteore. Campeggio (Vrachos) carino, e poi, sarà stato perchè era la prima, alla taverna del campeggio ho mangiato l'insalata greca più buona di tutto il viaggio. Dopo la visita al monastero più grande (Grande meteora), imperdibile sebbene molto ristrutturato (a me piace il vecchiume), sono tornato a piedi al campeggio, in una piacevole passeggiata (in discesa) di circa 5 km. Sono poi partito in direzione sud, sosta a Trikala, cittadina piacevole, sul fiume. Da vedere il castello bizantino, costruito da Giustiniano e ricostruito dagli Ottomani, con una bella torre in fase di restauro, e un caffè interno veramente bellissimo, elegante, particolare. Chiacchiere interessanti con il proprietario, che parla un italiano perfetto. Avevo trovato proprio nel parcheggio del castello un'ottima possibilità di sosta notturna, salvo poi accorgermi, verso le 23.30, che tale parcheggio era utilizzato di notte dai giovanotti del luogo per cimentarsi in gare di sgommate, impennate ed altre silenziosissime attività... quindi sono ripartito sempre in direzione sud, e mi sono fermato a dormire in una specie di autogrill in mezzo ai monti. Nottata tranquillissima, caffè espresso come si deve al bar di questo strano posto. La mattina dopo, arrivo alle Termopili, in verità con grandissime aspettative, in parte deluse. L'umore si è prestissimo risollevato quando ho scovato la zona termale di Dàmasta, attraversando un paio di bassi guadi, dove ho potuto fare un bagno lunghissimo e bellissimo in un'acqua tiepida che non sarei uscito più! Sosta pranzo in un paesello sul golfo Maliaco, Kamena Vourla, e poi ripartenza in direzione Delfi. Tappa interessantissima tra i monti a Vagonetto, sito minerario con possibilità di visita alla miniera di bauxite. La visita, lunga e molto ben spiegata dalla guida in inglese con l'ausilio di supporti audio in italiano, è stata molto interessante, e anche toccante, immaginando come e in quali condizioni i minatori lavora(va)no, devo dire però che non è assolutamente adatta a chi soffre di claustrofobia, poichè si va 18 metri sottoterra con un ascensore, e poi ci si inoltra per un bel pezzo in una galleria con un trenino a gasolio. Il paesaggio montano all'esterno della miniera sembra poco terrestre, diciamo così, perchè tutto ciò che esiste intorno allo stabilimento, ed anche le strade per diverse decine di chilometri, ha assunto un color ruggine, provocato dalla polvere di bauxite trasportata con i camion verso gli impianti di fabbricazione dell'alluminio. Proseguendo sono arrivato ad Amfissa: sono stato accolto da un barista e da una ristoratrice con molto calore e con anche un po' di stupore, pare che lì nessun turista/straniero si fermi mai. Per me è stata una sosta piacevole. Dopo essermi rifocillato e riposato sono ripartito per Galaxidi, località di mare molto carina, ove pensavo di pernottare, ma ho visto moltissimi cartelli di divieto, quindi nonostante fosse bassa stagione ho preferito cercare un campeggio aperto, e l'ho trovato a Delfi. Un po' scomodo da raggiungere ma molto bello, con una bellissima vista, a pochi km dal sito archeologico, che ho raggiunto di buon'ora la mattina dopo, trovando parcheggio proprio davanti all'entrata. Dopo poco tempo c'è stata una vera e propria invasione di turisti locali e stranieri che ha reso la visita a questo sito, che ha davvero dell'incredibile e da sola vale il viaggio, direi faticosa e fastidiosa. Notevole anche l'annesso museo. Deludenti e malmessi, invece, sia la fonte Kastalia che il santuario di Atena Pronaia, entrambi adiacenti al Santuario di Apollo. Visitati il sito ed il museo, sono partito in direzione del monastero di Ossios Loukas, che ho raggiunto dopo essermi fermato per un caffè ad Arachova, località montana molto carina. Il monastero, situato in un posto paesaggisticamente meraviglioso, è molto frequentato, di varia e imponente architettura, con interessanti decorazioni nelle due chiese e nella cripta, c'è anche la macabra esposizione del monaco in una bara di vetro. Ho visto i monaci molto attivi, anche a discutere con operai, muratori etc. insomma, mi è parso, positivamente, non solo un posto di preghiera ma anche di azione. Riparto in direzione Atene. Con molte aspettative storiche mi fermo a Tebe (oggi Thiva). Orrenda, semplicemente. Via subito, arrivo ad Atene nel tardo pomeriggio. Sosta al campeggio, unico in città. Ho trovato posto per il rotto della cuffia e solo per una notte, non avendo prenotato. Spostamento agevole dal campeggio al centro con i mezzi pubblici, cena nel quartiere riqualificato di Gkazi, mattina dopo visita al museo dell'acropoli, parcheggio a pagamento in una stradina strettissima del quartiere Plaka a 20 euro per 3 ore. Sarebbe stato più sensato pagare al campeggio la tariffa parcheggio di dieci euro e tornare in centro con i mezzi. Sapevatelo :) Da Atene, ritorno al nord per l'imbarco. Ponte sul canale di Corinto, portata max. 3T, diceva un cartello, io non conoscevo il mio peso, ma sono stato ottimista ed eccomi qua :) Sosta spiedini quasi obbligata, pare che il souvlaki sia proprio la specialità della zona. Li ho mangiati, in effetti, in una taverna del versante peloponneso, ma niente di che. Il viaggio è proseguito senza particolari entusiasmi lungo la costa est del peloponneso, molto anonima. Arrivato a Rio, in prossimità di Patrasso, non ho ritenuto eticamente sopportabile pagare 32 euro per passare sul ponte, quindi ho optato per il passaggio in traghetto, rapido e comodo, per sei euro e mezzo (tale tariffa, mi è poi stato spiegato, si applica solo ai camper furgonati propriamente detti, con carrozzeria di lamiera, mentre i camper di altre tipologia pagano di più). Sosta notturna in libera a Missolungi, cittadina universitaria vivace carina e tranquilla, in prossimità del parco pubblico, che merita una visita, cercate la statua di Lord Byron che molto si spese per i greci, e in questa cittadina morì di meningite. Un po' buffa la traslitterazione in caratteri greci del suo cognome, che si pronuncia, in greco, Virona :) Avendone letto di magnifiche spiagge, ed anche considerata l'estrema facilità per raggiungerla grazie a un ponte, ho deciso di andare a Lefkada. Tutto vero, spiagge magnifiche, acqua limpidissima, colori meravigliosi. Ho dormito in libera a bordo mare in compagnia di un silenzioso equipaggio romeno. E' stato un risveglio bellissimo, c'è da dire. Proseguendo sempre in direzione nord, ho dovuto mio malgrado percorrere il tunnel sottomarino (per un modico pedaggio) tra Azio e Prevesa. E' stata la seconda volta in cui ho pensato ai volatili per diabetici. Per fortuna è stato tutto molto breve. Proseguendo, mi sono lasciato incuriosire dalle indicazioni per le sorgenti dell'Acheronte. Questa volta ho fatto bene: bel posto, bella passeggiata tra natura e animali, acqua fredda e pulita, gommoni e kayak. Proseguendo, i miei aiutanti gps (uno waze l'altro maps) hanno avuto un battibecco e ho mancato l'uscita per Parga, che avevo letto sulla guida essere meritevole di una sosta. Dopo pochissimo però ho visto un'indicazione: Parga a sinistra, e la seguo. Questa volta ho fatto male, malissimo. In men che non si dica tornanti ripidissimi su una strada larga esattamente come il camper, piena di vegetazione e rami bassi (il mio camperino tra portapacchi e box da tetto sfiora i 3 metri e 40 di altezza). Sono stati i venti minuti di guida più faticosi che io ricordi. Se fosse sopraggiunto qualcuno nel senso contrario davvero non avrei saputo cosa fare, impossibile invertire la marcia, impensabile tentare una retromarcia su strade simili, roccia a sinistra, precipizio a destra e senza nessunissima protezione. L'unica possibilità era insomma procedere verso un ignoto che appariva sempre più minaccioso. Un ramo ha sfondato il box fiamma, poco male. In questa circostanza i volatili per diabetici si sono presentati a stormi. Poteva andare peggio, ma tutto è bene quel che finisce bene. L'arrivo a Parga mi è servito solo per ripigliarmi da questa fatica, in realtà la cittadina non l'ho visitata, tanto che ero esausto. Ho preso un caffè, acquistato un po' di frutta e bevande e sono ripartito per un posto tranquillo, che ho trovato nel campeggio Kalami, con una spiaggia bellissima, tra Plataria e Igoumenitsa. Un giorno di pieno relax prima della partenza, alla mezzanotte del giorno dopo. Poi, perquisizione al porto di BR del camperino, sia lui che io evidentemente abbiamo una faccia poco raccomandabile :) E poi da BR a RM in sole undici ore di guida moltissimo rilassata :) Bilancio: molto positivo. Cosa mi è piaciuto: i posti, la gente, la lingua, i cibi. Cosa non mi è piaciuto: viabilità ordinaria molto migliorabile, le strade pericolose dovrebbero essere adeguatamente segnalate, frequentissime sono le frane di rocce, terra o terra mista ad alberi, e ben poche, delle strade che ho percorso, avevano reti di protezione. Credo che tornerò, per un giro nella parte bella del peloponneso, sempre e rigorosamente in bassa stagione. Farò tesoro di questa esperienza per non avventurarmi più in strade ignote senza prima essere sicuro di poter cambiare idea e senso di marcia senza troppi problemi, ed è soprattutto questo il messaggio che desidero condividere. Ho avuto senz'altro anche un po' di fortuna, perchè il camperino è sì lento, ma ha una impostazione meccanica (passo corto, niente sbalzo, traz. posteriore, buona altezza da terra) che ha contribuito a trarmi d'impaccio nelle situazioni che mi sono sembrate potenzialmente critiche. PS: con un misto di sgomento e di incredulità ho assistito a poco edificanti attività di scarico selvaggio ad opera di maiali alla guida di camper, uno con targa francese e uno con targa italiana di Siracusa. Peraltro, in uno scenario montano incontaminato. Vergognissima.
In risposta al messaggio di alexra del 03/05/2019 alle 20:56:07Mi associo a quanto scritto e quando posterai le foto nel tuo diario avvertici così possiamo condividerle insieme.
Ciao gommapiuma, grazie per aver postato questo racconto, diverso dai soliti post e che mi son letto tutto di un fiato invidiandoti la possibilita' di viaggiare in questo periodo dell'anno e con un mezzo cosi' particolare come il tuo. Buona serata
In risposta al messaggio di bazylothis del 05/05/2019 alle 17:53:34In effetti che il pedaggio fosse di 32 Euro è una informazione che mi è stata data da due ragazzi in una automobile di servizio presso l'imbarco di Rio (forse in conflitto di interessi per Mr. Caronte, o forse ritenevano in buona fede che mi si applicasse sul ponte la tariffa "3 assi"!): visto il costo spropositato delle autostrade non mi è sembrata una cifra inverosimile, e non ho pensato di verificare su fonti "ufficiali" se fosse esatta o meno. Tuttavia il tuo intervento mi ha spinto a cercare le tariffe del ponte su web, e le ho trovate a questo link:
Ho letto con interesse il tuo diario. Itinerario molto simile al mio a giugno 2018. Una curiosità: ponte di Rion ho speso 14 euro con camper di 7 metri e traino di oltre 6...come mai scrivi di 32 euro?
https://www.gefyra.gr/en/prices...
In risposta al messaggio di bazylothis del 05/05/2019 alle 17:53:34Da 4/2/2019 i camper pagano sul ponte 20,30 € e sui battelli 11€
Ho letto con interesse il tuo diario. Itinerario molto simile al mio a giugno 2018. Una curiosità: ponte di Rion ho speso 14 euro con camper di 7 metri e traino di oltre 6...come mai scrivi di 32 euro?
In risposta al messaggio di kukosg del 06/05/2019 alle 10:40:47Solo per precisare, per il passaggio in traghetto il giorno 27/04/2019 ho pagato 6,50, tale tariffa-come ho scritto nel post iniziale-viene applicata ai soli camper furgonati, che evidentemente vengono equiparati a furgoni. Immagino che la tariffa di 11 euro indicata da kukosg venga applicata ai camper non furgonati.
Da 4/2/2019 i camper pagano sul ponte 20,30 € e sui battelli 11€
In risposta al messaggio di sergiozh del 01/05/2019 alle 04:40:49Ciao,
Hai qualche foto dei paesaggi visti da postarci ?
In risposta al messaggio di gommapiuma del 23/05/2019 alle 12:16:48
Ciao, a questo link: è stato pubblicato il diario con qualche foto (bellissima!) :)