https://www.money.it/nuove-rego...
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 24/09/2024 alle 08:09:40Il problema è che i dati vengono raccolti dalla struttura dove alloggi....della pubblica sicurezza ci si potrebbe anche fidare, ma cosa ci fanno dei nostri dati le strutture ricettive non mi fido.
chi non ha nulla da nascondere non ha problemi che vengano raccolti i suoi dati e consegnati alla pubblica sicurezza, non mi sembra un problema.
In risposta al messaggio di banoyo del 24/09/2024 alle 09:34:29Credo che ormai i nostri dati, dei miei ne sono certo, siano ampiamente diffusi, quindi se ci va bene, ci sommergeranno di ulteriori contatti pubblicitari.
Il problema è che i dati vengono raccolti dalla struttura dove alloggi....della pubblica sicurezza ci si potrebbe anche fidare, ma cosa ci fanno dei nostri dati le strutture ricettive non mi fido. Con documento di identità, numero telefonico, deposito bancario/carta di credito...in pratica hanno in mano tutto di noi.
In risposta al messaggio di banoyo del 24/09/2024 alle 09:34:29Da sempre, anche prima dell'uso dell'informatica, un albergatore o affittacamere o altro, deve comunicare al Ministero degli Interni chi ha in casa. Per ovvie ragioni di sicurezza. I dati devono essere conservati per 24 mesi, e non possono essere ceduti o svelati in nessun modo, pena denuncia penale. Va inoltre comunicata la presenza ospiti al Ministero del Turismo, sempre in forma riservata, tramite il modello C60, che ne trae statistiche e altro.
Il problema è che i dati vengono raccolti dalla struttura dove alloggi....della pubblica sicurezza ci si potrebbe anche fidare, ma cosa ci fanno dei nostri dati le strutture ricettive non mi fido. Con documento di identità, numero telefonico, deposito bancario/carta di credito...in pratica hanno in mano tutto di noi.
In risposta al messaggio di wippet del 24/09/2024 alle 10:42:09Pure io vivo nella legalità, non ho nulla da nascondere.
Da sempre, anche prima dell'uso dell'informatica, un albergatore o affittacamere o altro, deve comunicare al Ministero degli Interni chi ha in casa. Per ovvie ragioni di sicurezza. I dati devono essere conservati per 24 mesi,e non possono essere ceduti o svelati in nessun modo, pena denuncia penale. Va inoltre comunicata la presenza ospiti al Ministero del Turismo, sempre in forma riservata, tramite il modello C60, che ne trae statistiche e altro. Che mi risulti, ciò accade da anni in tutti i paesi del mondo, compresi quelli più lontani e sperduti, anzi, in alcuni di questi occorre scannerizzare e trasmettere il passaporto con relativo visto di ingresso e vaccinazioni, laddove obbligatorie. Non ho mai lavorato in Spagna, e mi stupisce che ci siano arrivati soltanto ora. Siamo tracciati ovunque, anche senza uscire di casa...una bolletta utenze, o una connessione internet contengono necessariamente i nostri dati personali. Appena usciamo, una webcam, una zona videosorvegliata, un pagamento con cdc, svela dove siamo e cosa facciamo. Ma qual'è il problema? Personalmente, vivo nella legalità, e mi sta bene che altrettanto debbano fare (quasi) tutti gli altri.
https://www.boe.es/diario_boe/t...
In risposta al messaggio di caronbz del 24/09/2024 alle 13:49:58Posso chiederti come funziona la protezione dei dati che raccogli?
Qui c'è il link al decreto ufficiale Mi correggo, prima non avevo letto bene per quanto riguarda il noleggio di veicoli che, invece, è incluso nell'obbligo di comunicazione. Come si può vedere i dati che vanno comunicatialle autorità non differiscono molto di quanto già non abbiamo in possesso gli operatori turistici. Dei miei dati sono responsabile io prima di tutto, nel senso che li condivido con chi decido io. Ogni sito di prenotazione ha una politica sull’uso dei dati con dei limiti e delle responsabilità precise. Bisogna leggerla e accettare o meno, ma non tutti lo facciamo. Posso dire cosa potrei fare io con i dati delle prenotazioni che mi arrivano: inviare newsletter, inviare offerte, salutare per il compleanno, regalare un voucher, etc ma sempre sotto l'approvazione del cliente. Altrimenti sarei passivo di sanzioni. Parere personale in quanto operatore del turismo: a me non piace per niente questa storia di convertirmi per alcuni minuti in un pubblico ufficiale andando incontro a sanzioni penali, non dovrebbe essere un mio compito segnalare la presenza di chissà chi a casa mia. Ma sono obbligato per legge e quindi mi adeguo.
In risposta al messaggio di banoyo del 24/09/2024 alle 14:05:23il cartaceo in Italia non esiste più, i dati vanno tenuti secondo la politica di privacy di ogni azienda. nel mio caso dentro al cloud del gestionale. poi ci sono dati più o meno sensibili a cui non si può accedere una volta utilizzati, del tipo: metodo di pagamento, nr carta, indirizzo, etc
Posso chiederti come funziona la protezione dei dati che raccogli? Mi piacerebbe sapere se sei obbligato a proteggere i dati con sistemi di archiviazione protetta o sei libero di archiviarli dove vuoi, es: archivio cartaceo oppure pc personale.
In risposta al messaggio di caronbz del 24/09/2024 alle 14:25:07Grazie della risposta.
il cartaceo in Italia non esiste più, i dati vanno tenuti secondo la politica di privacy di ogni azienda. nel mio caso dentro al cloud del gestionale. poi ci sono dati più o meno sensibili a cui non si può accedere unavolta utilizzati, del tipo: metodo di pagamento, nr carta, indirizzo, etc p. es: arrivi tu e mi presenti la carta d'identità/passaporto/patente in cui vedo nr del documento, data e luogo di nascita, residenza, etc.; io li uso per inviare la comunicazione alla regione (statistica turismo) e alla questura attraverso dei software loro. una volta fatto ti ridò indietro il documento. da quel momento in poi io ho acceso solo al tuo nome e alla data d'ingresso come vedi dalla foto. il resto è criptato. invece dal gestionale ho accesso al tuo nome, alla data del soggiorno e al metodo di pagamento (carta, contanti, bonifico, satispay, etc) ma non al nr di carta. ogni sito da cui si possano fare prenotazioni e pagamenti è obbligato ad averte un policy di privacy accessibile prima di effettuare la transazione. il problema può sorgere quando vengono fatte delle fotocopie/foto ai documenti, in quel caso non ci resta che fidarci. io faccio il check-in in presenza dei clienti per evitare problemi.
In risposta al messaggio di caronbz del 24/09/2024 alle 14:25:07Nei villaggi turistici i clienti arrivano in 100 e più alla volta, sarebbe impossibile fare il check-in in tempo reale.
il cartaceo in Italia non esiste più, i dati vanno tenuti secondo la politica di privacy di ogni azienda. nel mio caso dentro al cloud del gestionale. poi ci sono dati più o meno sensibili a cui non si può accedere unavolta utilizzati, del tipo: metodo di pagamento, nr carta, indirizzo, etc p. es: arrivi tu e mi presenti la carta d'identità/passaporto/patente in cui vedo nr del documento, data e luogo di nascita, residenza, etc.; io li uso per inviare la comunicazione alla regione (statistica turismo) e alla questura attraverso dei software loro. una volta fatto ti ridò indietro il documento. da quel momento in poi io ho acceso solo al tuo nome e alla data d'ingresso come vedi dalla foto. il resto è criptato. invece dal gestionale ho accesso al tuo nome, alla data del soggiorno e al metodo di pagamento (carta, contanti, bonifico, satispay, etc) ma non al nr di carta. ogni sito da cui si possano fare prenotazioni e pagamenti è obbligato ad averte un policy di privacy accessibile prima di effettuare la transazione. il problema può sorgere quando vengono fatte delle fotocopie/foto ai documenti, in quel caso non ci resta che fidarci. io faccio il check-in in presenza dei clienti per evitare problemi.
In risposta al messaggio di wippet del 24/09/2024 alle 18:22:51è vero che nei grandi alberghi la mia cautela sarebbe motivo di licenziamento, per ciò scrivo quello che fortunatamente posso fare io.
Nei villaggi turistici i clienti arrivano in 100 e più alla volta, sarebbe impossibile fare il check-in in tempo reale. I tour operator più organizzati mandano alla segreteria del resort le fotocopie dei documenti e dellevaccinazioni giorni prima, e le presenze effettive vengono controllate in aeroporto all'imbarco. Tutto in cloud, criptato con accesso limitato a chi di dovere. Dal momento che l'ospite sale sull'aereo, sappiamo tutto di lui, e di più... Se poi è un cliente abituale, abbiamo lo storico sulle preferenze, così gli facciamo trovare in camera il Corriere della Sera, piuttosto che La Repubblica o il WSJ... È comunque sempre possibile che qualche dipendente corrotto in segreteria o in reception tenti di raccogliere dati e cerchi di venderli...ma nessuno ha accesso completo, tranne il direttore. Neppure i tecnici di manutenzione dei server hanno completo accesso, è sempre necessaria la presenza del dirigente. Inoltre le catene alberghiere importanti hanno una ben chiara policy, alla quale tutti i dipendenti devono attenersi, pena la radiazione a vita dall'ambito del lavoro nel settore. È un argomento delicato, nessuna azienda vorrebbe mai giocarsi la reputazione a causa di un dipendente infedele. In hotel accade di tutto, i clienti ne fanno spesso di ogni, i dipendenti ne vedono di ogni, ma...tutte bocche cucite. Ci mancherebbe...
In risposta al messaggio di banoyo del 24/09/2024 alle 09:34:29Mi fido piu oggi che i dati sono raccolti in via elettronica che una volta che si faceva fotocopie, poi se c'è il disonesto, puo sempre copiare carta di credito e carta di identità, casomai in 10 secondi che ti distrae.
Il problema è che i dati vengono raccolti dalla struttura dove alloggi....della pubblica sicurezza ci si potrebbe anche fidare, ma cosa ci fanno dei nostri dati le strutture ricettive non mi fido. Con documento di identità, numero telefonico, deposito bancario/carta di credito...in pratica hanno in mano tutto di noi.
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di caronbz del 24/09/2024 alle 13:49:58
Qui c'è il link al decreto ufficiale Mi correggo, prima non avevo letto bene per quanto riguarda il noleggio di veicoli che, invece, è incluso nell'obbligo di comunicazione. Come si può vedere i dati che vanno comunicatialle autorità non differiscono molto di quanto già non abbiamo in possesso gli operatori turistici. Dei miei dati sono responsabile io prima di tutto, nel senso che li condivido con chi decido io. Ogni sito di prenotazione ha una politica sull’uso dei dati con dei limiti e delle responsabilità precise. Bisogna leggerla e accettare o meno, ma non tutti lo facciamo. Posso dire cosa potrei fare io con i dati delle prenotazioni che mi arrivano: inviare newsletter, inviare offerte, salutare per il compleanno, regalare un voucher, etc ma sempre sotto l'approvazione del cliente. Altrimenti sarei passivo di sanzioni. Parere personale in quanto operatore del turismo: a me non piace per niente questa storia di convertirmi per alcuni minuti in un pubblico ufficiale andando incontro a sanzioni penali, non dovrebbe essere un mio compito segnalare la presenza di chissà chi a casa mia. Ma sono obbligato per legge e quindi mi adeguo.
In risposta al messaggio di masivo del 25/09/2024 alle 07:36:24Infatti credo che oggi vi siano canali di acquisizione dati più semplici e immediati che non fare fotocopie diei documenti.
Però diciamolo, queste cose servono più per fare statistica, marketing e altre cose, mi sa che terroristi e malintenzionati, non li registri. Basta pensare a noi con un camper, se fai libera, ne fai della strada senza essere controllato.