Seconda domanda
Si deve viaggiare da solo o in gruppo?
Domanda alla quale non vi è una risposta univoca
In quasi 20 anni di camper ho viaggiato inizialmente da solo e poi in compagnia e l’esperienza mi porta a dire da soli si può andare da per tutto.
L’esempio è il mitico Giacchella (se non sbaglio il nome) che a più di 70 anni si è fatto praticamente il giro del mondo con un van Adria.
Coloro che su questo forum fanno gli sb******ni per un viaggettino in Siria e Giordania dovrebbero abbassare un tantino la cresta.
Dicevo che in venti anni di camper (circa) ho viaggiato da solo con mia moglie (in tutta l’Europa anche quella dell’est, in Islanda, Marocco, Algeria, Tunisia e Turchia), con degli amici facendo da capo banda (2 volte in Russia, in Libia, in Iran, in Egitto, in Algeria, a Samarcanda, Georgia e Armenia) e guidando dei gruppi professionalmente (diverse volte in Russia, Islanda, Egitto, Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Siria e Giordania, Iran, Mauritania, Senegal, Australia e Nord America).
Devo dire che non mi è andata male soprattutto considerando il fatto che ho poco più di 50 anni.
Quindi un po’ di esperienza ne ho soprattutto dei vari modi di viaggiare
Quando viaggi da solo e raggiungi la meta, hai la soddisfazione di esserci riuscito, di avere fatto qualcosa che sognavi e che solo immaginavi. Ti senti un altro, ti sei misurato con delle difficoltà e le hai superate, ti sei misurato con i tuoi limiti e li hai superati. È la soddisfazione dello scalatore che è arrivato in vetta. Ti senti un viaggiatore. È una sensazione unica, intima e meravigliosa.
È vero che non tutti a questo mondo sono disposti a rischiare.
Non per fare il menagramo, ma il nostro amato Pope, che ha aperto questa discussione, nel suo viaggio in Siria e Giordania non si è mai trovato a dormire una sera in un posto nel quale non ha chiuso occhio perché magari non era molto tranquillo?
Il passaggio delle frontiere turco-siriana,siriana-giordana e viceversa sono state una passeggiata o sono state uno sbattimento terrificante?
E in quante ore le ha passate?
In quale lingua si è spiegato con i vari doganieri?
Questo lo dico per esperienza, perché è capitato anche a me di fare da solo frontiere come queste
Chi va in un viaggio organizzato sta tranquillamente seduto sul suo camper e passa più o meno velocemente la frontiera, magari annoiandosi un po’.
Pope non apprezza l’utilità di avere con se una guida locale con macchina propria, io non sono completamente di questa opinione.
L a mia esperienza è che una guida al seguito è una fonte di informazioni e confronto continua con la quale si dialoga costantemente e che soddisfa tutte le curiosità.
In uno degli ultimi viaggi in Siria, con una guida ed alcuni partecipanti abbiamo vissuto una esperienza umana unica, potendo entrare con lui in un campo di profughi palestinesi e fare visita al capo del campo. Questo non credo che sia possibile in altro modo e non so che prezzo possa avere.
Le guide, quelle brave, ti danno sempre di più di quello che vengono pagate.
Inoltre ho sempre notato una diversa penetrazione nelle persone delle spiegazioni date da delle guide in carne ed ossa che quelle date da dei libri. La mia preferenza propende ovviamente per le prime.
Poi, se la guida ha la macchina non sbagli strada. Pope non dirmi che in Siria e Giordania non hai mai sbagliato strada!
Per l’esperienza che ho quando preparo un itinerario di un viaggio, dopo aver visitato quella zona ripetute volte, lo preparo cercando di metterci le attrattive culturali, etniche, naturali e storiche più interessanti e questo è quello che fanno gli organizzatori seri, credo.
Purtroppo mi sono accorto nel tempo che i miei itinerari non combaciavano perfettamente con quelli dei libri ufficiali. Chi fa un viaggio organizzato può sfruttare anche questa opportunità, chi lo prepara su di un libro scimmiotterà un viaggio di massa.
Da ultimo la sicurezza, non solo quella dei luoghi di sosta. A Pope è mai capitato di finire in ospedale in un paese arabo, magari con qualche frattura? Di avere un incidente in Iran ed avere il camper semi distrutto? Di spaccare una pompa di iniezione in Libia? Di farsi mordere da un cane in Kazakistan? O ti è mai capitato di dovere rientrare in Italia immediatamente perché un tuo caro non stava bene ed aveva bisogno di te dovendo abbandonare il tuo camper a qualche migliaio di chilometri da casa?
No non voglio essere un menagramo, ma sono cose che succedono e a me sono successe. Sono per esperienza che sono tutte situazioni che si possono in qualche modo risolvere, ma che se ti succede mentre fai un viaggio organizzato hai tutti gli aiuti del caso senza che neanche gli altri partecipanti ne siano penalizzati. Anche questo magari avrà un costo.
Eh già veniamo ai costi e al quesito iniziale di questa discussione
È troppo caro quello che ha chiesto un camper club per fare un viaggio in Siria e Giordania?
Credo che il peggior modo di confrontare due viaggi sia quello di confrontare il puro costo.
Ci sarà sempre chi riesce a spendere meno, presto troveremo qualcuno che ha speso meno di Pope e che qui si prenderà anche lui del pollo
Un confronto serio deve essere approfondito.
A parte tutto quello che si è detto sopra, Pope ha visitato gli stessi luoghi del viaggio a cui si riferisce? Non lo sappiamo, possiamo solo presumere di si
Nelle città visitate ha visto le stesse cose? Non lo sappiamo, possiamo solo presumere di si
Ha fatto lo stesso numero di giorni di viaggio? Non lo sappiamo anche qui possiamo solo presumere di si
Non ha avuto guide per tutto il viaggio, di questo ne siamo certi.
Non ha avuto l’auto della guida a disposizione per tutto il viaggio
Non ha avuto guide nei vari siti
Non ha fatto escursioni in pullman
Ha sostato in un resort sul Mar Morto?
Dai prezzi del traghetto che Pope mi sembra anche di capire che non aveva la cabina, ma solo la poltrona o l’open deck
Una ultima riflessione se si porta un gruppo di 15 camper forse è meglio prenotare prima i vari parcheggi e se sul posto si pagano talvolta pochi euro, la prenotazione tramite le agenzie locali si pagano fior di quattrini.
Per finire al quel povero cristo che si mette alla testa del gruppo del camper club e si porta dietro una quindicina di “facinorosi” scatenati gli vogliamo riconoscere qualcosa o no?
Alla fine di tutto ciò cosa rimarrà in cassa del Camper Club da spendere per la prossima cena sociale?
Ora io non so chi abbia speso di più o di meno, ma non credo che sia un problema di costi, ma di scelte e dovuta a diversi fattori.
I soldi sono un parametro di valutazione, ma non l’unico e in questo caso comparandoli anche con i benefici non so da quale parte propenda la bilancia.
Chi sceglie un viaggio di gruppo lo fa per le ragioni che abbiamo detto o per semplice pigrizia o perché non sa le lingue e così via.
Io oggettivamente propendo per il modo di viaggiare di Pope (scusami se ti prendo sempre ad esempio) perché mi sento scalatore, mi piace raggiungere la cima.
Ma non mi sento di denigrare chi viaggia con i gruppi organizzati e non li chiamerei mai polli da spennare o di peggio.
Il viaggio è conoscenza e la conoscenza è la linfa della vita dell’Uomo con la U maiuscola, una sorta di istinto che ci eleva dall’essere bestie brute.
Tutti coloro che vogliono conoscere devono essere rispettati ed aiutati nel loro scopo. Non ci sono viaggiatori migliori di altri ci sono solo viaggiatori con modalità differenti.
Buon camper e buoni viaggi a tutti
Modificato da Tamerlano il 12/10/2010 alle 23:44:10