In risposta al messaggio di Giovanni del 18/06/2024 alle 16:32:42Anche la Finlandia è stato fino a poco tempo fa un paese povero, in cui la sopravvivenza in un clima che per gran parte dell'anno è estremo, era il vero problema. Hanno affrontato per secoli i disagi di una vita dura, lì è nato persino un termine, sisu, intraducibile per un europeo del centro/sud.
Di ritorno dal primo o secondo viaggio in camper (in Italia), mi sono sentito dire: Ma sei stato là e non hai visto quello? E' inutile esserci andati senza averlo visto!. Ecco, da quella volta, mi prefiggo un'area, unaintera nazione se piccola, od una regione, e mi informo su tutto e di più su quello che c'è da vedere. Poi sul posto, tempo permettendo, divago. Per dire, in Norvegia, chi ha percorso la 258 da Grotti a Stryn, la 52 da Hegg a Gol o la 53 da Ovre Ardal a Tyin, chi ha toccato con mano e sentiti gli scricchioli del ghiacciaio Nigardsbree (mentre tutti si limitano al Briksdal, semidelusione rispetto all'altro)? Chi ha percorso la costa, punto dopo punto, sostando villaggio dopo villaggio, del Finmark con le impareggiabili Bugoynes, Hammingberg, tanto per citarne qualcuno, o ha dormito sotto il faro di Slettnes? Quindi si, vediamo i punti salienti delle guide ma divaghiamo parecchio, quando siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Costi della Norvegia: è vero che alcune cose costavano come da noi, ma a noi è anche capitato di comprare pesche al supermercato ad un prezzo che ritenevamo conveniente ed anche di qualità scoprendo alla cassa che il prezzo non era al chilo ma unitario. Un Norvegese ci spiegò che la Norvegia, fino agli inizi degli anni '70 del 1900, era la nazione più povera al mondo, peggio dell'Africa. Poi con la scoperta del petrolio con anche la sua migliore qualità, in poco tempo è diventata una delle nazioni più ricche ma nella mentalità della gente non era ancora entrato il concetto di qualità per cui le pesche di cui sopra, per loro erano uguali (non della stessa qualità!) di quelle ormai mezzo fradice che da noi sarebbero tolte dagli scaffali. Era, la seconda volta, il 2010. In Norvegia due viaggi, uno da quattro ed uno da sei settimane abbondanti. Andata diretta fino lassù, ritorno diretto da lassù. Non siamo stati a Capo Nord pur essendo passati lì vicino. Giovanni
In risposta al messaggio di wippet del 18/06/2024 alle 17:43:47
Anche la Finlandia è stato fino a poco tempo fa un paese povero, in cui la sopravvivenza in un clima che per gran parte dell'anno è estremo, era il vero problema. Hanno affrontato per secoli i disagi di una vita dura, lìè nato persino un termine, sisu, intraducibile per un europeo del centro/sud. Poi con la cantieristica, l'industria del legno, della carta, delle tecnologie ad altissimo livello, e del turismo, sono emersi, e oggi conoscono uno sviluppo economico esponenziale ed un benessere diffuso. Ma non dimenticano i periodi duri, sono sempre solidali fra loro e moderati nelle scelte. La Svezia è sempre stata più ricca, data la sua posizione geografica felicemente affacciata sull'Europa continentale, e grazie anche alle miniere di ferro e lo sfruttamento forestale. Nella Lega Anseatica fin dal 1350, conquistarono mezza Europa e non solo economicamente. La Danimarca è la Svizzera del nord, piccola quanto basta, colta e raffinata, ha sempre privilegiato la qualità della vita dei suoi cittadini, e dell'ambiente nel quale vivono. Poco meno di 6 milioni di cittadini, tutti felici e contenti all'insegna del basso profilo e della discrezione. Ciò in cui forse peccano, tutti e 4 i paesi, è di una socialità poco accessibile nei confronti del resto del mondo....e bisogna dare prova di serietà e affidabilità, prima di entrare nei loro cuori; diversamente, si limitano ad una grande gentilezza, che è però solo formale.
In risposta al messaggio di caronbz del 18/06/2024 alle 18:45:37Concordo pienamente!
Chi andrebbe di corsa se non c'è fretta? cit. @gianninotopo lo spirito di questo post si trova in questa semplice domanda retorica. ogni viaggiatore (camperista o meno) ha del tempo, del denaro e delle aspettative e le spende/consumacome meglio può o vuole. non c'è una regola matematica che renda felici tutti alla stessa maniera, né con la formula lento/veloce né con la formula spendo/risparmio. io ho fatto viaggi lenti, lentissimi, e veloci, con ogni mezzo, e anche senza, da tutti mi è rimasto qualcosa dentro ma, alla fine di ogni viaggio, la cosa più importante è la voglia di continuare a viaggiare. secondo me il segreto del viaggiatore sta nel non perdere la curiosità. quindi, in conclusione e per rispondere a Frank Blue, io sono lento, lentissimo e veloce, dipende come mi girano
In risposta al messaggio di wippet del 17/06/2024 alle 10:27:58Non li ho mai capiti neanche io ma credo sia davvero dovuto al fatto che chi ci va ha una bassa scolarizzazione e quindi non ha neanche gli strumenti per capire che si può ovviare con traduttori vocali o altro. Almeno io ho osservato questo dal numero di errori ortografici e grammaticali che leggo nei gruppi di intruppati :-)
Poi ci sono quelli che viaggiano in camper in gruppi organizzati...una peculiarità tutta italiana. Ne incontro spesso...mai capito le motivazioni, per me è un controsenso. Vedi quello che ti dicono di guardare, fai pipìquando vogliono loro, gli organizzatori. Il contrario della libertà che ti da il camper. Ho cercato di intervistare alcuni equipaggi...è che non sappiamo le lingue....dicevano! Forse non conoscono i traduttori vocali...come se io parlassi il sami correntemente...o forse hanno paura di sentirsi soli, è una scusa per socializzare più facilmente. L'accompagnatore, di solito un tipo alternativo, capello lungo, aspetto arruffato e modi assai sbrigativi, fa finta di dare retta a tutti, ma tiene d'occhio l'orologio, che portarsi dietro una quindicina di camper tutto il giorno, deve essere una bella rogna. Un bel mistero anche quello....
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 17/06/2024 alle 11:44:32Oddio avendo la bisnonna romagnola ho passato le estati a Cervia e me li ricordo i poveracci della colonia, dovevano far lezione di nuoto ad una tal ora, fare il bagno solo alla tal ora e via così per tutta la giornata.
Da piccolo mi facevano pena i bambini al mare in colonia, intruppati e comandati dalla sergenta di ferro, provo la stessa impressione con quei grupponi di camper intruppati. Si viaggia anche senza conoscere le lingue, inqualche modo ci si arrangia. In zone montuose della Polonia, piccoli paesini di pastori, fuori da ogni turismo, parlavano solo Polacco, non capivamo una parola, ma un sorriso, qualche gesto o qualche scarabocchio su un foglio di carta e ci se la cavava piu o meno.
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 17/06/2024 alle 17:27:50Aggiungo che in Italia ad agosto non mi sognerei neppure di andare in un campeggio perché qui sulla costa Toscana con 2 adulti, un 11enne e una 17enne, considerati entrambi adulti vado a spendere cifre che superano abbondantemente i 100 euro al giorno e vanno più vicino ai 150. In Francia in agosto un campeggio sulla spiaggia ho speso un paio di anni fa 20 euro, a volte 17 perché entrambi sono considerati bambini.
Condivido, viaggiare all estero, normalmente si spende molto meno e ambiente piu piacevole e sereno che in Italia. Infatti quel po di Italia lo faccio solo per arrivare al confine, perchè è necessario. Che poi le autostradesi pagano solo in Italia e Francia (e forse poco altro che non conosco) ma in Francia una AA mediamente sono 10 euro ma anche meno, contro cifre da Hotel in Italia, e quindi l autostrada si ammortizza bene. Il gasolio costa praticamente quasi uguale ovunque, ma non piu che in Italia.
In risposta al messaggio di LaJena del 19/06/2024 alle 12:00:23Se è pianificato vs improvvisato io preferisco pianificare. Preferisco avere un itinerario di viaggio che viaggiare alla cieca. Viaggiare alla cieca è una cosa che non posso permettermi, almeno non finché non sarò in pensione e mancano ancora parecchi anni.
Viaggiare, soprattutto all'estero, costa un sacco, molto di più che stare a casa, tranne che vivere a pane e cipolla, ma questo non è viaggiare, è sopravvivenza itinerante. Difatti non tutti possono permettersi di viaggiare,soprattutto all'estero. Condivido sempre le parole di Wippet... ma non stavolta. O, almeno non in questa parte a meno che con il stare a casa intendesse... fisicamente IN casa. Allora sì. Io ho girato sia in italia sia all'estero, e, a conti fatti all'estero ho speso sempre meno. MOLTO meno. In 5 di certo non mi posso permettere ristoranti un giorno sì ed uno anche, ma qualche volta lo si fa. Mi piace assaggiare i prodotti locali, ma, abbiamo comunque UN MINIMO di dispensa portata da casa (non un bilico). Diciamo un giusto compromesso senza sprecare ma anche senza troppe privazioni. A conti fatti, anche in paesi nordici, il conto è sempre stato sfavorevole in italia. In italia ti pelano per l'autostrada, per le AA, per i campeggi. Quello che all'estero si risparmia su autostrade, AA e campeggi li spendi andando una volta in più al ristorante o con una spesa locale più ricca/ricercata e ti avanza (spesso un bel po'). Io le volte che son stato lassù non ho mai trovato prezzi più elevati che in italia. In Fin e Svezia forse, ad esagerare per alcuni prodotti specie se italiani... meno del 10% in più. Ma, ad esempio nel 2022, ho trovato anche prodotti (italiani) ad un prezzo minore del supermercato vicino a casa mia. Discorso a parte la Norvegia. Lì abbiamo trovato tutto mediamente più caro ma... ho poca esperienza nel senso che l'ho fatta di passaggio e quindi potrei esser incappato in un market più caro o in una città più cara. Tornando IT, nel mio precedente post ho tralasciato forse una nota importante. Io, quando parto, non pianifico MAI nulla. Mi do un obiettivo (per esempio portare i figli a Rovaniemi, oppure come lo scorso anno in Normandia e Bretagna vedere le spiagge dello sbarco) poi, TUTTO il resto è mera improvisazione. Traccio un percorso di massima e poi si decide strada facendo. Ecco che nel 2022 ne è uscita una tappa di 2 giorni a Stoccolma (sono tendenzialmente refrattario alle grandi città) oppure la tappa a Stekenjokk o il Gota Kanal... piuttosto che il parco TerraBotanica ad Angers in F). Forse oltre al lento vs veloce si potrebbe estendere anche a pianificato vs improvvisato ;)
In risposta al messaggio di Frank Blue del 15/06/2024 alle 23:33:09E aggiungo un ultima cosa, che mangiare all'estero ti basta ordinare un secondo per avere spesso abbianati più di un contorno.
Andare velocemente in una nazione e visitare un'area ristretta o percorrere tanti km costantemente su un'area piu grande? Per amore del confronto apro questo thread. Col camper ero un viaggiatore lento, mi recavo in un postoe poi andavo pianissimo (30-50km al dì, se mi muovevo), con ritmi rilassati. Adesso ho intrapreso un viaggio differente e in 2 settimane sono a Copenhagen, avendo fatto circa 200km al giorno con una (ragionevole) costanza. Mi sono reso conto di aver visto tanto da dietro il parabrezza, ma molto meno di quanto vedo e vivo viaggiando nell'altro modo sopra descritto, ho parlato con meno persone insomma mi sento meno immerso nel posto dove mi trovo di quanto riesco a fare in modalità ultralenta. Chiaro che non esiste un meglio ma voi come la pensate? Chi ha piu esperienza di me come si è assestato dopo anni di camperaggio? Ho tanto tempo davanti a me e mi sto chiedendo se sia sensato visitare 4 nazioni come sto facendo (il tipico viaggio in scandinavia) quando si potrebbe passare quel tempo conoscendo forse la metà di una sola stando piu rilassati (ci vogliono 2-3 mesi per fare una regione italiana come la Sicilia, andando piano).
In risposta al messaggio di Giovanni del 20/06/2024 alle 10:28:28Sarà che io abito in una città iperturistica ma se vado all'estero tranne i paesi dell'estremo nord (Danimarca, Penisola scandinava) il resto costa o uguale o addirittura meno che qui.
È pur vero ed incontestabile che in alcuni Paesi il mangiare costi più che da noi, anzi, forse in quasi tutti. Ma dimentichiamo un piccolo particolare non da poco: premesso che a casa avremmo comunque speso per mangiare,c'è da considerare che non c'è da pagare acqua, gas e luce... e se in un viaggio in cui si spendono due-tre-quattro o cinque mila Euro, spenderne 100 in più (solo alimentazione) non cambia la vita: crepi l'avarizia a favore del piacere di girare. Viaggio programmato o improvvisato. Ho già raccontato di quel concittadino, consocio del club al quale sono iscritto, che ha fatto casa (centro nord Italia) - Capo Nord - casa in tredici (13) giorni ed esclama sempre che la Norvegia è bella un bel po'! Lo stesso, si è incontrato casualmente con altri consoci del club a Rouen e fecero tutti assieme un giro per la bella cittadina francese; al ritorno al camper, la moglie ha confessato alle altre signore: Sono anni ed anni che giro in camper ma mai avevo visto tante cose belle come oggi!. Sempre da questo, dal diario della sua nipotina in viaggio con loro: Nel primo pomeriggio arriviamo a Parigi, percorriamo rue de Rivoli, vediamo il Louvre, vediamo poi anche la Torre Eifel e verso ora di cena lasciamo la città. Parigi è bellissima!. Noi dieci giorni a Parigi e non abbiamo visto niente! Giovanni
In risposta al messaggio di beneamma del 20/06/2024 alle 09:38:41Io più o meno simile. Alla pensione manco ci penso... tanto dubito di arrivarci.
Se è pianificato vs improvvisato io preferisco pianificare. Preferisco avere un itinerario di viaggio che viaggiare alla cieca. Viaggiare alla cieca è una cosa che non posso permettermi, almeno non finché non sarò inpensione e mancano ancora parecchi anni. Ecco io direi che pianificare è invece utile per chi ha un tempo definito per il viaggio. In questo modo evito delusioni o meglio cerco di evitare posti deludenti. Poi ovviamente il viaggio e l'itinerario non collimano mai perché non siamo robot quindi capita sempre quel posto che è più bello del solito e ti fermi di più o quello in cui non ti fermi neanche perché non ti piace. Però sapere cosa c'è invece che girare alla cieca mi consente di selezionare le cose più di mio gusto. Poi son momenti della vita, da pensionata magari giro a caso pure io. Un po' come quando hai figli piccoli e frequenti di più i campeggi, poi crescono e torni a fare libera. Sono momenti della vita, niente è perenne.
In risposta al messaggio di caronbz del 24/06/2024 alle 09:50:39
Ma viaggiare intruppati è la morte del viaggiatore e la nascita del turista. cit @beneamma Lontano da me essere polemico, ma c'è qualcuno che conosce la vera differenza tra viaggiatore e turista? A leggere i tanti commentidel forum (non solo di questo post) sembra che qui siamo tutti viaggiatori e di turisti non ce ne sia nemmeno uno. Poi scopriamo che si viaggia con un mezzo che più banale non c'è (una casa con le ruote: tv, internet, dispensa italiana, etc), si frequentano luoghi/paesi/itinerari iper turistici e così via. E non mi dite che il viaggio in camper è avventuroso (se il viaggiatore dovesse avere questa caratteristica), è diverso dal viaggio in albergo/bnb ma di avventuroso ha ben poco, per quanto letto su queste pagine ha molto di rassicurante. Si è viaggiatore o turista sempre e al 100%? Può darsi che un viaggio abbia lo spirito del viaggiatore e il seguente del turista?, o entrambi nello stesso viaggio? Se si, perché denigrare il turista? Se no, per quali motivi? Non sono molto d'accordo sulla critica a chi viaggia diversamente (gruppi, viaggi organizzati, etc), in base a quale ragionamento (ho detto ragionamento, non auto compiacenza) si denigra il turista e si eleva a Marco Polo il viaggiatore? Queste mie domande c'entrano con lo spirito del post e quanto richiesto da @Frank Blue? Le risposte a lento/veloce vanno cercate nella distinzione viaggiatore/turista? Troppe domande per un lunedì mattina?
In risposta al messaggio di Frank Blue del 24/06/2024 alle 23:59:52
Ho scatenato un putiferio con questo thread :D Nel porre la domanda lenti o veloci alla fine è emerso che per alcuni è questione di soldi, per altri di tempo, per alcuni di programmazione vs alla giornata, per certi turistavs viaggiatore. Ho detto la mia su tempo e denaro (per me ininfluenti sulal scelta lento vs veloce) è interessante valutare il concetto viaggiatore vs turista (programmato vs alla giornata anche è ininfluente per me, entrambi possono preferire di andare veloci o lenti). Il camperista medio fa le rotte di tutti gli altri e fa quello che tutti gli altri fanno, è un dato oggettivo che si capisce viaggiando (e guardando i log e i video)..in tutta EU camping e AA sui percorsi turistici con camper ammassati uno sull'altro, poi basta dire a google portami li senza usare autostrade e si scoprono una miriade di posti stupendi senza un camper. Un esempio lampante è il ponte di oresund (montagna di camper) e il suo viewpoint in sv (molti camper ma molti meno..perchè non è pubblicizzato)..c'è una spiaggia in sv a 5minuti di distanza dove sono stato per 3gg e non è passato un camper, nemmeno uno, dal lato copenaghen c'è un altra spiaggia dove sono stato una notte, peraltro anche famosa (quelal con la costruzione circolare in legno africano)..nessun camper per le 40h di permanenza. Il firstcamp a malmo dove sono andato a lavare i panni..1 camper ogni 5minuti entrava o usciva. E' chiaro che c'è un ipocrisia generalizzata (non dico di col o degli italiani, parlo della rete che raggiungo in inglese francese e spagnolo) perchè c'è il mito della vanlife finta descritta da youtube, quindi si tende a porsi da vanlifer invece che da camperisti da camping e AA perchè fa più fico. Comunque anche i vanlifer italiani vanno nei soliti posti a fare le solite cose..ne ho fin sopra i capelli di informarmi in quel modo..ho scoperto che è molto meglio rimediare una guida d'epoca tipo quelle del touring club, anche di 50 anni fa..si scoprono posti anturali che oggi sembrano non esistere sommersi da un grattacielo appena costruito o un luna park o un museo moderno. Mi definisco un nomade analogico..chiedo ai locali, compro libri di turismo locali, tutto trane cercare in rete, perchè ho capito che il 90% sono la copia di mille riassunti (cit Bersani).