quote:Risposta al messaggio di hym614sl inserito in data 05/01/2011 15:12:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> parlare male è molto diverso che parlare bene quindi è giusto che chi parla male si assuma la responsabilità di quello che dice firmando l'intervento. condivisile o no questa è una regola imposta dai proprietari di camperonline.
quote:Risposta al messaggio di hym614sl inserito in data 05/01/2011 15:12:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> e sì che la moderazione lo ha scritto bello in rosso ... il perché...! e sì che la moderazione lo ha scritto appena prima del tuo intervento! Giorgio
quote:Risposta al messaggio di hym614sl inserito in data 05/01/2011 15:12:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> id="red">PER FAVORE LA FIRMAid="red">id="size2">! [}:)][:D]
quote:Risposta al messaggio di hym614sl inserito in data 05/01/2011 15:12:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ci pui spiegare perchè se tutto quello che c'è su questo sito non ti va bene continui a rimanerci?[:D]
quote:Risposta al messaggio di liuk66 inserito in data 05/01/2011 10:29:21 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Caro Liuk66, gentilmente mi spieghi la differenza tra: "criticare" e "diffamare" ? Se io scrivo che nel tuo messaggio hai dimenticato un paio di "H" un accento e un apostrofo, ti sto diffamando? Se mi firmo mi quereli o vieni ad aspettarmi sotto casa? Non credo. Normalmente si apre una discussione dove se un'accusa è priva di fondamento viene "respinta" e/o ribaltata da altri utenti. Visto che il forum sarà composto per 1/3 da critiche, 1/3 da lodi (+ o - disinteressate) ed 1/3 da consigli richiesti e dispensati, secondo me o si firma tutto o non si firma niente. Senza polemica, Fabio.
quote:Risposta al messaggio di unicun inserito in data 05/01/2011 22:59:20 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Lascia perdere UNICUN, è da stamattina che batto su questo tasto [:(] Ma nessuno mi ha ancora spiegato dove finisce la permessa "critica anonima" ed inizia "la diffamazione sottoscritta".
quote:Risposta al messaggio di el prefo inserito in data 05/01/2011 22:13:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Leggi qui e dimmi se non condivideresti qualche preoccupazione in questo marasma giuridico. Ovvio che la Moderazione dice "Ma chi me lo fa fare a prendere responsabilità ?". La responsabilità nei siti La questione è controversa da tempo: siamo tutti direttori responsabili? Chi apre un sito Internet ha gli stessi obblighi di chi apre una testata giornalistica cartacea? Una recente sentenza riaccende la questione. Il tribunale di Aosta ha recentemente rilasciato una sentenza con la quale si condanna per diffamazione l'autore di un blog. Di per sé, la questione potrebbe essere molto semplice, perché il reato di diffamazione può benissimo essere compiuto anche attraverso un sito Internet. E per indicare la valutazione del reato ci si rifà a tre principi sacrosanti già individuati più volte per la stampa stessa: interesse pubblico alla conoscenza, verità del fatto, correttezza del linguaggio. Dove nasce allora la preoccupazione che si è levata su molti siti Web per questa sentenza? La questione della responsabilità La sentenza indica chiaramente nell'autore del blog la figura del direttore responsabile del blog stesso. Cioè, come un direttore responsabile ha il dovere di verificare le notizie che appaiono sul giornale, così l'autore del blog ha il dovere di controllare ed eventualmente di cancellare i post offensivi del blog stesso. La condanna, cioè, aldilà della questione della diffamazione, si basa sul presupposto che un sito Internet, e in particolare un blog, ha le stesse caratteristiche di un giornale. Ma un blog, o un sito Internet, non sono dei giornali. Stampa o non stampa Tutta la vicenda, quindi, deve essere inquadrata nella difficile interpretazione della legge e delle norme sull'editoria. Senza dilungarsi in questioni già ampiamente dibattute, anche da autorevoli fonti, basta ricordare le conclusioni alle quali si è arrivati e che sono generalmente condivise. I siti di carattere personale e amatoriale, anche condotti da giornalisti, non possono essere equiparati a giornali, poichè a contraddistinguere il prodotto editoriale è il carattere di professionalità e il suo collegamento a un'impresa (di tipo editoriale, diciamo noi). I siti amatoriali sono dunque fuori da queste considerazioni, ma anche i siti di informazione collegati a imprese non devono sottostare agli obblighi delle norme sull'editoria se non hanno carattere di periodicità e sono esercitate in forma imprenditoriale. In pratica, se un'azienda utilizza uno spazio Web per dare notizie proprie o per fare formazione, senza alcun fine di lucro diretto, senza periodicità fissa e senza iscrizione al tribunale (o all'apposito registro), non dovrebbe sottostare alle norme sull'editoria. La confusione del legislatore È chiaro che fino a quando il legislatore non si pronuncerà appieno e con chiarezza sulla definizione di prodotto editoriale e sull'utilizzo dei vari supporti, la questione rimarrà di volta in volta appannaggio delle interpretazioni dei singoli tribunali, proprio come è capitato ad Aosta. Più volte le note del ministero hanno indicato un percorso interpretativo non integralista, ma i tribunali spesso valutano diversamente. Se un blogger è un direttore responsabile, la sua responsabilità si esercita anche nei confronti dei commenti lasciati sul sito. In altre parole, la libertà d'opinione e d'espressione sancita dalla Costituzione potrebbe continuamente essere sotto scacco.